Batman: The Enemy Within – Episodio Finale: Same Stitch – Recensione Completa

Episodio 1: The Enigma

Il primo episodio di Batman: The Evil Within è semplicemente strepitoso, mettiamo da subito le cose in chiaro. Dopo avere importato le scelte fatte nella prima stagione, o scegliere ex novo quelle fondamentali tramite un apposito gruppo di schermate in cui saremo chiamati a scegliere tra un paio di opzioni, ci troviamo subito nei panni del cavaliere oscuro, alias Bruce Wayne.

L’inizio dell’episodio è bruciante, e saremo chiamati a una sequenza prevalentemente a base di azione faccia a faccia con il villain a cui l’episodio è, se vogliamo, dedicato: Edward Nigma, l’Enigmista. Non faremo spoiler sul perché e sul per come, anche perché la sostanza dei giochi Telltale consiste soprattutto nella trama. Vi rovineremmo la sorpresa. Sappiate solo che dopo avere menato le mani ci sarà una lunga sequenza in cui saremo chiamati a fare il punto della situazione, attraverso una serie di dialoghi spesso non necessari – è certamente la parte più debole dell’intero episodio.

Fatte le dovute nuove conoscenze, nel bene e nel male, entreremo nel merito della vicenda, che forse un po’ a sorpresa è di ben due ore abbondanti, quando ormai ci eravamo abituati a una durata di 90-120 minuti al massimo. Certo è che la lunghezza dell’episodio è direttamente proporzionale alla capacità di tenere alta la tensione, nella circostanza, da parte degli sviluppatori. Dall’inizio alla fine assaporeremo ogni minuto di quanto capiterà a schermo, non solo intrigati dalle situazioni che si vengono a creare, ma sensibilmente emozionati. Sì, perché, dopo una discreta quantità di tempo, Telltale è riuscita a sfornare un prodotto capace di creare empatia nel videogiocatore rispetto a quanto capita ai personaggi a schermo, siano essi degli agenti speciali, il commissario Gordon o Lucius Fox.

Alcune scelte registiche prese sono molto forti e renderanno, inevitabilmente, la struttura dell’intera stagione “a imbuto”, a causa di protagonisti che, salvo colpi di scena, non avranno più modo di fare la loro comparsa. Con tutta probabilità avrete già sbirciato il voto e specifichiamo che comunque, no, non abbiamo per le mani qualcosa che possa essere paragonato alla trilogia di Nolan, per carità, vuoi per il budget, vuoi per l’umanità che solo un’interpretazione in carne e ossa può dare.

Vi sarete resi conto di come questo primo episodio sia veramente meritevole di attenzione nel momento in cui si pone la propria attenzione sulla trama. Il punto più debole è allora il gameplay, di cui, fino a questo punto, non abbiamo avuto modo di parlare – non a caso. Sostanzialmente nulla è cambiato dalla prima stagione, anzi, certe particolari sequenze dal sapore “strategico” a cui avevamo fatto cenno sono qui del tutto assenti.

Si scelgono le opzioni di dialogo, si azzecca qualche QTE, si ricostruisce il “fattaccio” di turno grazie alle doti investigative dell’uomo pipistrello e i giochi sono fatti, o quasi. Converrete con noi che un episodio con antagonista principale l’Enigmista poteva – doveva! – sfruttare meglio i tratti caratteristici del personaggio, in primis quello di porre diabolici… enigmi al malcapitato di turno.

Dario Caprai
Non capisce niente di videogiochi ma, dal momento che non lo sa, continua a parlarne, imperterrito. Tanto è vero che il tempo preferisce passarlo a scrivere, a leggere, a vedere un film, a seguire e praticare sport, a inveire per il fantacalcio, a tenersi informato su tecnologia e comunicazione piuttosto che con un DualShock in mano. In tutto questo è, però, uno degli admin di PlayStationBit da tempo ormai immemorabile.

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