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Battlefield 1 – Recensione

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Publisher: Electronic Arts Developer: DICE
Piattaforma: PS4 Genere: First Person Shooter Giocatori: 1 (Online: 2-64) PEGI: 18 Prezzo: 69,99 €

“O la vittoria, o tutti accoppati”

-Motto degli Arditi-

La guerra è da sempre un concetto che affascina i produttori, siano essi responsabili di film, libri o videogiochi. Quello che nella realtà sarebbe un orrore senza precedenti su pellicola, fogli di carta o disco risulta essere motivo di divertimento e soprattutto di intrattenimento. Questo è il rapporto che lega Battlefield 1, nuova creatura di DICE, alla Prima Guerra Mondiale, uno dei momenti più neri della storia.

Mettete fiori nei vostri cannoni

Se avete sempre pensato, giocando i vari sparatutto presenti su console, che la guerra fosse il massimo dello spasso e che un manipolo di uomini ben organizzati sia in grado di sgominare i piani di terroristi o chi per essi, bloccando così tutti i conflitti, bene, vi sbagliate di grosso.

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La Prima Guerra Mondiale, annunciata come “la guerra che avrebbe posto fine a tutte le guerre”, è un conflitto che ha causato la morte di oltre 10 milioni di militari ed è passato alla storia per la sua crudezza, dovuta anche alle nuove tecnologie introdotte all’epoca come i carri armati, gli aerei da guerra e molto altro ancora.

Rendere queste sensazioni in un videogame non è affatto facile, così come far trasparire le emozioni che i soldati potevano provare in trincea, con la morte sempre in agguato dietro l’angolo. Ecco perchè fin da subito, con la sua Campagna in single player, DICE mette in chiaro che quello che abbiamo tra le mani non è il classico titolo pieno di eroi invincibili, ma piuttosto una raccolta di storie di “uomini veri” che più che altro punteranno a sopravvivere in un conflitto più grande di loro.

Dopo una breve missione di introduzione, che ci porterà a vestire i panni di un gruppo di guerrieri del 369esimo reggimento US, ci verrà data la possibilità di scegliere tra una serie di storie legate ognuna ad una particolare zona del mondo in cui interpreteremo dei personaggi, ovviamente immaginari, che ci racconteranno delle vere e proprie storie di guerra, calandoci interamente nella Prima Guerra Mondiale.

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La Campagna principale, che può essere completata in poche ore (meno di 10, se ve la prenderete con calma), ha però la funzione di raccontare l’aspetto psicologico della guerra, focalizzando l’attenzione del giocatore su come il conflitto fosse qualcosa di deplorevole e come ogni morte fosse a tutti gli effetti una vita spezzata, evidenziando anche a schermo, in caso di dipartita, il nome e la data di morte del nostro personaggio.

Seven Nation Army

I veterani della saga di Battlefield si ritroveranno alla perfezione con i comandi di questo FPS, rimasti invariati rispetto a quanto visto nei precedenti capitoli. Avremo quindi modo di sfruttare armi primarie, secondarie ed ovviamente una buona cernita di esplosivi e simili, che avremo a disposizione nel corso di ogni missione o potremo recuperare dalle nostre vittime.

Quello che sorprende fin dalle prime battute è la dovizia di particolari e la ricercatezza con cui le armi del periodo sono state riprodotte: dai bolt-action alle mitragliatrici pesanti, passando per shotgun, pistole ed arrivando persino alle spade, l’arsenale che avremo a disposizione sarà davvero ricco (tanto offline quanto online) ed ogni giocatore riuscirà sicuramente a trovare la sua arma preferita.

Interessante anche il fatto che la precisione di tiro non sia ovviamente massima, considerato che strumenti come i mitragliatori o i lanciafiamme fecero la loro prima comparsa proprio nel corso della Prima Guerra Mondiale e che dunque un proiettile su dieci (forse) era in grado di colpire il bersaglio scelto.

Parallelamente alle armi “a mano”, Battlefield 1 introduce anche un’ampia selezione di veicoli: i lenti e pesanti tank ci daranno una sensazione di sicurezza e potere, mentre gli aerei dotati di una incredibile manovrabilità ci faranno sentire la libertà del volo, senza contare il cavallo, mezzo di locomozione senziente decisamente intrigante.

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Tutto questo ben di Dio potrà essere sfruttato nelle già citate Storie di Guerra, che ci porteranno nel nostro Paese (con la missione Avanti Savoia!) oltre che in Inghilterra, Francia e perfino Turchia, per un giro del mondo che ci farà vivere l’esperienza di soldati sul fronte di guerra, raccontata con meccaniche sempre coinvolgenti e, come già detto, volte a sottolineare l’aspetto psicologico della battaglia.

Trincee in rete

Al netto della sola Campagna dunque avremo un’esperienza coinvolgente ma di breve durata, che non può certo soddisfare gli amanti degli FPS. Ecco quindi che, una volta completato il nostro percorso con i protagonisti della storia, potremo trasformarci in soldati da trincea in quello che è il vero motore di Battlefield 1, ossia l’online.

I canoni della saga, con mappe vastissime in cui ogni errore ed ogni individualismo verranno puntualmente puniti da squadre più organizzate di noi, sono stati mantenuti, ma è bene sottolineare che rispetto ai capitoli precedenti questo simulatore di Prima Guerra Mondiale vanta alcune novità non da poco, prime su tutto le Operazioni.

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In questa particolare modalità avremo modo di partecipare a battaglie di rilevanza storica interpretando una di due fazioni contrapposte, generalmente una intenta a difendersi e l’altra invece ad attaccare. I difensori avranno come unico scopo quello di proteggere gli obiettivi sensibili, eliminando nel contempo le truppe nemiche. Gli attaccanti invece, dotati di un apposito contatore che indicherà quanti soldati avranno ancora a loro disposizione, dovranno riuscire a prendere possesso dei punti di interesse di cui sopra senza farsi eliminare tutti.

Le battaglie verranno introdotte e concluse da piccoli intermezzi che ci riveleranno curiosità sugli scontri a cui staremo per prendere parte o che avremo concluso, dando anche qualche nozione di storia a chi ne fosse digiuno ed intensificando la già elevata carica ambientale.

A fianco a questa novità troviamo poi le classiche modalità di gioco come ad esempio Conquista e Death match, che permetteranno di giocare a lunghe partite online e di migliorare le quattro classi disponibili: Assalto, Medico, Scout e Supporto, ognuna dotata di determinati equipaggiamenti che saranno più o meno utili nelle varie situazioni di gioco.

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Superpotenze e Stati cuscinetto

Anche online dunque Battlefield 1 è qualcosa di veramente immenso, realizzato in maniera perfetta e con modalità dedicate che faranno la gioia dei fan degli FPS. Quello che però colpisce più di tutto è la capacità di DICE di creare soprattutto un titolo equilibrato con i mezzi forniti da un panorama come quello della Prima Guerra Mondiale.

Nonostante vi siano armi e mezzi dell’epoca infatti non ci sarà nulla che del buon gioco di squadra non possa fare. Certo, magari salire su un Mark V oppure su un biplano ci potranno dare un vantaggio considerevole, ma un colpo di mortaio ben piazzato oppure qualche trappola esplosiva non ci lasceranno scampo, così come la maggiore velocità di una motocicletta o di un cavallo ci renderanno comunque bersagli più visibili e facili da colpire.

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La mole impressionante di possibilità offerte al giocatore contribuiscono a rendere Battlefield 1 uno dei migliori sparattutto su piazza, ottimamente supportato anche da comparti audio e video più che all’altezza della situazione. Anche nei momenti più concitati infatti non avremo cali di frame-rate o altro, nonostante la profondità visiva ed in generale la grafica siano ad un livello incredibile, tanto che con una buona ottica potremo colpire avversari a lunghissima distanza da noi.

Anche l’audio, come già detto, fa la sua parte, con esplosioni, raffiche di mitra e rombo di motori che ci faranno davvero sentire dietro la trincea. Se poi tutto questo non vi bastasse, sappiate che il gioco è, udite udite, persino geolocalizzato, e dunque sia testi a schermo che dialoghi saranno nel nostro splendido idioma.

La cosiddetta ciliegina sulla torta che completa un prodotto che dovrebbe essere il punto di riferimento per tutti gli FPS moderni, nonostante l’ambientazione sia tutt’altro che moderna, nonché uno dei punti più alti raggiunti (finora) da DICE.

Trofeisticamente parlando – Avanti Savoia!

Per arrivare ad ottenere il trofeo di Platino di Battlefield 1 vi verrà richiesto un impegno nella media, come svelato dalla nostra approfondita Guida ai Trofei, di recentissima pubblicazione nonché la prima in Italia. Per ottenere tutte le coppe di questo FPS dovrete però ovviamente completare sia la Campagna offline che svariate partite in rete: ecco quindi che dovrete terminare il gioco a difficoltà Difficile, raccogliere ogni collezionabile e potenziare ogni classe disponibile fino al livello 2. Tutto considerato comunque, al netto anche del divertimento che il titolo è in grado di offrire, le 30-40 ore richieste per arrivare al Platino voleranno via come un caccia nei cieli inglesi.

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