Beyond Eyes – Recensione

Sviluppatore: Publisher: Piattaforma: Genere: Giocatori: PEGI: Prezzo: Italiano:

Publisher: Team17 Digital Ltd Developer: Tiger and Squid , Team17 Digital Ltd
Piattaforma: PS4 Genere: Avventura grafica Giocatori: 1 PEGI: 3 Prezzo: 12,99 €

Beyond Eyes rientra nella categoria di quei titoli impegnati a offrire una storia, un’esperienza unica, piuttosto che un gameplay originale e variegato. Questo tipo di “esperienze” videoludiche stanno sempre più prendendo piede, visto il consenso ottenuto dai giocatori, spesso stufi delle solite minestre riscaldate offerte dalle moderne software house. L’idea peculiare alla base di Beyond Eyes è quella di metterci nei panni di una bambina alle prese con l’handicap della cecità. Quanto ci ha convinti? Quanto (e se) ci ha emozionato? Scopritelo nei paragrafi successivi.

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Un altro punto di vista

Come già anticipato nell’introduzione, Beyond Eyes racconta la storia di una ragazzina invalida alle prese con la sua quotidianità. La trama di fondo infatti, non è molto articolata o profonda, visto che in sostanza avremo l’obiettivo di inseguire il nostro gattino e compagno di giochi, Nani. Rae, la protagonista, durante il cammino alla ricerca di Nani, si scontrerà con problemi e paure di una normale ragazzina di dieci anni, vissuti però dal suo peculiare punto di vista. Tutto insomma ruota attorno all’esperienza globale, più che a una trama coinvolgente ed entusiasmante.
Il problema è che ciò che viene raccontato non cattura l’attenzione né suscita emozioni: vuoi per una narrazione lenta, dei personaggi mai troppo caratterizzati e una durata esigua, alla fine della breve esperienza di gioco difficilmente i vostri animi verranno smossi, arrivandovi a far pensare che forse l’invalidità sia un pretesto per attirare l’attenzione. Non è il caso di Beyond Eyes. Però una narrazione basata principalmente sull’empatia, che oggettivamente riesce a trasmettere poco, non può essere definita riuscita. Ovviamente nell’analisi del sottoscritto è inevitabile ritrovare anche una certa soggettività visto il tipo di produzione, per cui, nonostante i limiti oggettivi del titolo, qualcuno magari a stretto contatto o coinvolto in prima persona con gente che affronta questo tipo di invalidità potrebbe non rimanere del tutto impassibile di fronte a Beyond Eyes, che comunque presenta lati positivi.

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Chi va piano va sano e si annoia

Sempre nell’introduzione, vi anticipavamo come Beyond Eyes fosse “un’esperienza” più che un videogioco vero e proprio: spazio a narrazione ed emozioni (con risultati discutibili comunque) a discapito del gameplay. Questa mossa a dire il vero finisce per intaccare pesantemente anche la narrazione, esageratamente rallentata da un’esplorazione spesso fine a sé stessa. Non ci aspettavamo sfide particolari, enigmi o qualsiasi altra forma di intrattenimento “giocato” ma quantomeno bisognava rendere il tutto più interattivo e animato. Oltre a camminare, oltrepassando barriere architettoniche e naturali, non c’è niente da fare. Forse un gameplay meno apatico avrebbe finito per valorizzare anche la narrazione e rendere Beyond Eyes molto più interessante da “vivere”. La longevità poi è abbastanza scarsa, giusto un paio d’ore, ma non lo avvertirete come un difetto visti i pochi contenuti offerti dal gioco, che potrebbero portarvi alla noia già dopo la prima mezz’ora. 

Artisticamente ispirato

Se Beyond Eyes non ci ha emozionato per la narrazione o divertito con il gameplay, quantomeno è riuscito a stupirci per la realizzazione tecnica. Come abbiamo più volte sostenuto sulle pagine di questo sito, in questo genere di produzioni indipendenti non bisogna stare a guardare “il pelo nell’uovo” nel comparto tecnico, ma lasciarsi trasportare dalla visione artistica degli sviluppatori.
Beyond Eyes, immagina la vita di una non vedente trasportandoci in un mondo vuoto, senza colori. Con la spinta di fattori esterni però, Rae deciderà di scoprire ciò che la circonda avventurandosi anche fuori dal suo piccolo cortile. Proseguendo nell’esplorazione infatti, l’ignoto prenderà mano mano colore, svelando al giocatore e alla bambina i colori della natura. Questo effetto è senza dubbio la cosa più bella, e forse l’unica davvero emozionante, che abbiamo ritrovato nel titolo sviluppato dal Team 17. Il comparto audio invece, è ridotto all’osso e si limita quasi esclusivamente a suoni ambientali, che comunque fanno il loro dovere, accompagnando dolcemente il giocatore durante l’avventura.

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Trofeisticamente parlando… un breve viaggio

Beyond Eyes possiede 10 trofei: 7 di bronzo, 1 d’argento e 2 d’oro. Gli obiettivi sono semplicissimi da sbloccare, con una difficoltà praticamente pari a zero. L’unico problema è che la maggior parte di essi è legato ad azioni non necessarie per proseguire con la trama e quindi facilmente mancabili. Noi di PlayStation Bit comunque, da sempre dediti alla caccia ai trofei, abbiamo già la guida pronta per voi negli archivi del nostro forum!

httpvh://www.youtube.com/watch?v=gmmo_2llJp4

VERDETTO

Beyond Eyes punta ad offrire un'esperienza che va oltre il semplice concetto di videogioco: purtroppo però, direzione artistica ispirata e tema inedito non bastano a far brillare il titolo. Narrazione piatta e incapace di suscitare emozioni e gameplay estremamente lineare e quasi apatico, contribuiscono al parziale insuccesso di un titolo "diverso" dal solito che avrebbe potuto dare molto di più.

Guida ai Voti

Gennaro Favatà
Detto anche Giovanni, dagli amici di Ubisoft. Newser, inviato, grafico e se sei fortunato lo trovi anche sul forum di PlayStationBit. Ama alla follia fumetti, cartoni animati, videogiochi e quanto di più colorato e nonsense ci sia, non disdegnando però generi più dark come l'horror e il noir. Inoltre, come ogni eroe che si rispetti, sa trattenere il fiato per dieci minuti.

1 commento

  1. Peccato. occasione sprecata per il Team 17…a me i giochi atipici sono sempre piaciuti e gli ho sempre dato un’ opportunità, ma leggendo la recensione sembra proprio “scarsino” come videogioco

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