Bibi e Tina al maneggio – Recensione

Sviluppatore: Independent Arts Software GmbH Publisher: Markt+Technik Verlag GmbH Piattaforma: PS4 Genere: Avventura Giocatori: 1 PEGI: 3 Prezzo: 19,99 € Italiano:

Nel 1980 Elfie Donnelly creò una serie denominata Bibi Blocksberg, diffusa radiofonicamente in Germania e incentrata sulle avventure di una giovane strega. Nel Paese anglosassone la ragazza dai capelli biondi diventò così celebre da essere poi protagonista di pellicole cinematografiche e di una saga di videogiochi, tra cui troviamo Bibi e Tina al maneggio.

bibi e tina al maneggio

Il mio regno per un cavallo

Prima d’iniziare la nostra recensione è doveroso un chiarimento. Bibi Blocksberg narra le vicende di una fattucchiera in erba, mentre il titolo realizzato da Indipendent Arts Software sotto supervisione di Kiddinx Media è a tutti gli effetti uno spin-off che ci permetterà di controllare sia Bibi che la sua amica dai capelli rossi Tina e di affrontare una serie di sfide in sella a splendidi cavalli.

Come il nome lascia intuire, in Bibi e Tina al maneggio i veri protagonisti saranno gli agili quadrupedi con i quali saremo chiamati a portare a termine missioni, senza dimenticarci di prenderci cura di loro tra una sgroppata e l’altra. Tutto questo sarà riassunto, all’interno dello scarno menù iniziale, nella voce “Gioca”, in cui sarà possibile affrontare la campagna principale, cimentarsi nelle sfide a tempo e divertirsi con l’esplorazione libera di quello che dovrebbe essere un open world.

Senza troppi indugi ci lanciamo nelle missioni, aspettandoci magari un piccolo filmato basato su disegni originali ispirati alla serie oppure un’introduzione scritta in grado di spiegarci lo scopo delle nostre scorribande. Scordatevi invece qualsiasi antefatto, dato che dopo aver scelto chi interpretare tra Bibi e Tina verremo lanciati in sella a un cavallo con la richiesta di digerire i semplici comandi, basati sull’utilizzo di una levetta e di un tasto, passando in una sfilza di checkpoint e affrontando una missione dietro l’altra.

Nonostante il titolo sia palesemente indirizzato a un pubblico di giovanissimi, stupisce l’assenza di uno o più elementi in grado di catturare l’attenzione di questi ultimi, che probabilmente si annoieranno ben prima degli adulti e abbandoneranno il gioco in un battibaleno, causa anche l’estrema semplicità delle richieste che obbligheranno solitamente ad andare dal punto A al punto B entro un tempo limite senza ostacoli, eccezion fatta per il cronometro.

bibi e tina al maneggio

Furia, cavallo del West

I comandi di Bibi e Tina al maneggio sono semplici e riassumibili in poche righe. Alla levetta sinistra sarà riservato il movimento del cavallo, mentre al tasto X la possibilità di eseguire scatti consumando energia, cercando di non esagerare pena l’affaticamento della nostra cavalcatura. Niente altro da segnalare, se non che dopo aver raggiunto una velocità sufficiente si potranno saltare ostacoli prefissati (solitamente inutili) in maniera totalmente automatica, togliendo anche qui qualsiasi tipo di fascino all’azione.

Emblematica anche l’assenza di un qualsivoglia meccanismo che permetta di ruotare liberamente la telecamera, con la conseguenza che quando ci si ritroverà incastrati negli angoli sarà complicato spostarsi, complice anche una legnosità dei comandi irritante. Ad aggiungersi a questi problemi troviamo un mondo di gioco vuoto relegato in una mappa piccola e con solo un paio di strutture non esplorabili. Nonostante la scarsa qualità, non potevano poi mancare fastidiosi effetti pop-up, con strutture che compariranno sul fondale azzurro, un vero e proprio disastro tecnico che avrebbe sfigurato persino sulle prime PlayStation.

Fortunatamente gli occhi dei videogiocatori dovranno subire per poco questo scempio. La campagna principale sarà composta da una manciata di missioni della durata di qualche minuto ciascuna, il che significa che in meno di un paio d’ore sarà possibile arrivare alla fine della cavalcata e dedicarsi alle altre modalità.

bibi e tina al maneggio

Un mondo magico

Terminata la campagna sarà possibile tornare al menù principale per accedere alle prove a tempo, che altro non saranno se non le stesse missioni della storia riproposte inserendo un cronometro meno generoso, e all’esplorazione libera, che consentirà di mettersi in sella ed esplorare l’open world alla ricerca di un numero impressionante di pacchi regalo, i collezionabili del gioco.

Inutile dire che la situazione a livello di comandi, grafica e interattività sarà uguale a quella della campagna, con l’aggravante di non avere nessun reale interesse a girovagare per la mappa se non appunto quello di ottenere gli oggetti nascosti. Nessuna missione secondaria, nessun luogo segreto da esplorare oppure personaggio con cui interagire.

L’unica variante sarà la possibilità di entrare all’interno della stalla e scendere finalmente da cavallo per strigliare e pulire il nostro quadrupede, toccando però così picchi di trash davvero importanti. Oltre agli scatti nei movimenti del personaggio, che sembra potersi muovere solo in otto direzioni come nei vecchi videogiochi calcistici per Nintendo Entertainment System, la cura del nostro cavallo sarà legata a una serie di minigiochi uno più triste e mal realizzato dell’altro.

Quello dedicato alla pulizia degli zoccoli sarà probabilmente il più deprimente. Nessuno sforzo di creare la struttura del cavallo visibile a schermo oppure di dare la sensazione che lo stesso cambi zampa quando avremo terminato con la pulizia, semplicemente vedremo lo stesso arto che verrà abbassato e alzato più volte per essere pulito dalla spazzola. Se avete il gusto dell’orrido, vi suggeriamo di provare anche gli altri, tra cui spiccano il massaggio, la nutrizione e la strigliatura, perché vale la pena assaggiare ogni portata di questo buffet.

Uniche note positive saranno la possibilità di agghindare il cavallo con accessori e di colorarne la criniera, oltre a sbloccare nuovi quadrupedi man mano che si otterranno pacchi regalo e si completeranno missioni, funzioni che renderanno sicuramente felice il giovane pubblico femminile.

bibi e tina al maneggio

Depressione grafica

A livello tecnico, Bibi e Tina al maneggio è un titolo imbarazzante. OItre a comandi legnosi e all’impossibilità di ruotare la telecamera, la grafica sarà paragonabile a quella di un videogioco (brutto) per PlayStation 2. I personaggi saranno monoespressvi, con un sorriso ebete stampato in faccia e uno strano sguardo negli occhi, mentre i cavalli, per quanto animati decorosamente, sembreranno fatti di gesso, privi di qualsiasi effetto di movimento della criniera o altro che possa farli sembrare vivi, con buona pace dei testicoli animati di Red Dead Redemption 2.

La grafica del setting non è da meno. Abbiamo già accennato ai fastidiosi effetti pop-up e agli scenari che sembrano realizzati con Paint, ma alcune ambientazioni, come la cava o il fantastico castello inagibile e composto da quattro mura e una casetta centrale, mettono davvero tristezza. Inoltre la maggior parte degli elementi, in particolare gli alberi, sembrerà copiata e incollata giusto per riempire un paesaggio altrimenti spoglio, generando però una sensazione di ripetitività.

Ancora peggio va a livello audio, vista l’assenza quasi totale di suoni. Nessun doppiaggio vocale per i personaggi e musiche praticamente inesistenti. Unica nota di colore saranno i gemiti del nostro cavallo, frequenti soprattutto quando andremo a schiantarci contro le strutture statiche del paesaggio rimanendo bloccati per la metà delle volte.

I fan più sfegatati (?) potranno anche lanciarsi in fotografie che potranno essere osservate da un’apposita galleria. Oltre a rimirare i nostri scatti oppure eliminarli, però, non sarà possibile applicare effetti grafici, modificarle o fare qualsiasi altro tipo di operazione, una ciliegina che decora al meglio questa torta di mediocrità.

Trofeisticamente parlando: una galoppata nel bosco

Trattandosi di un gioco per bambini non stupisce che la lista trofei di Bibi e Tina al maneggio sia decisamente semplice da completare. Oltre a dover portare a termine tutte le missioni, sarà sufficiente raccogliere i novantasei pacchetti e fare attenzione a un paio di richieste per portarsi a casa un Platino imbarazzante, ma sicuramente rapido.

bibi e tina al maneggio

VERDETTO

Bibi e Tina al maneggio è un tentativo goffo di sfruttare un brand popolare in Germania. Il videogioco è poco ispirato e soprattutto mal realizzato, con una grafica mediocre, comandi pessimi e pochissima attrattiva per i giovani. Una longevità risicata e un prezzo eccessivo completano il quadro di un gioco che non attirerà gli amanti dei cavalli, né gli appassionati di Bibi Blocksberg. Figurarsi poi se non rientrate in nessuna di queste due categorie.

Guida ai Voti

Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.