BlazBlue Cross Tag Battle – Recensione

Sviluppatore: Arc System Works Publisher: PQube Piattaforma: PS4 Genere: Picchiaduro Giocatori: 1-2 (Online: 2-64) PEGI: 12 Prezzo: 39,99 € Italiano:

Nell’ultimo periodo, soprattutto con l’arrivo di Dragon Ball FighterZ, è innegabile quanto Arc System Works si sia guadagnata il rispetto di tutti i giocatori che bazzichino nel mondo dei picchiaduro e che poco conoscevano le saghe di BlazBlue e Guilty Gear. Così, a pochi mesi dall’uscita del picchiaduro dedicato ai guerrieri Z, grazie alla collaborazione con Atlus, French-Bread e Rooster Teeth, ecco arrivare BlazBlue Cross Tag Battle, che unisce gli universi di Persona 4: Arena, Under Night In-Birth, RWBY e, appunto, BlazBlue sotto un unico tetto, portando ai giocatori, non ve lo neghiamo, qualcosa di eccezionale sotto ogni punto di vista.

Can’t escape from crossing fate!

BlazBlue Cross Tag Battle abbandona totalmente la formula dei vecchi titoli e riprende tutte le meccaniche già viste in Dragon Ball FighterZ, a partire dal menù principale. Non abbiamo più menù, ma un semplice ed efficace HUB generale ci introdurrà a tutte le modalità presenti in gioco e, con il nostro piccolo avatar, potremo muoverci liberamente per l’area circostante e selezionare le varie modalità disponibili: Episode Mode, Offline, Lobby Online, Shop e le classifiche online. La Episode Mode è, senza troppi fronzoli, la classica e immancabile modalità storia che, per quanto sotto alcuni punti di vista risulti abbastanza interessante, non è altro che un banale pretesto per far collidere i quattro universi in battaglie senza sosta. All’interno di tale modalità troveremo quattro episodi, uno per ogni franchise, e affronteremo gli scontri dalla prospettiva di uno dei protagonisti principali delle varie saghe (Ragna, Hyde, Yu e Ruby).

Ma la modalità più interessante, per gli amanti del single player, è senza dubbio quella offline, che permette non solo di imparare alla perfezione tutte le meccaniche di gioco grazie a un profondo tutorial (un classico da parte di Arc System), ma anche di affrontare scontri in versus contro la CPU o con un avversario umano in locale, sfidare l’IA in battaglie sopravvivenza ma, soprattutto, testare le vostre capacità con le sfide presenti per ogni lottatore disponibile, compresi quelli DLC.

I am thou, thou art I…

Per quanto riguarda il tutorial è importante spendere qualche parola, questo perché è estremamente raro al giorno d’oggi trovare un picchiaduro che spieghi passo passo tutte le varie tecniche presenti in gioco; BlazBlue Cross Tag Battle riesce perfettamente nell’impresa. Quello che stupisce è l’inserimento di un approfondito tutorial per ogni singolo personaggio, che porta così il giocatore a conoscere tutte le caratteristiche base del suo lottatore preferito per poi lanciarsi in una serie di sfide con alcune combo relativamente semplici ma efficaci. Da notare, inoltre, che nemmeno Dragon Ball FighterZ, titolo che sicuramente punta a un target più ampio, dispone di una sezione così approfondita, ragion per cui i neofiti dormiranno sonni tranquilli con questo nuovo BlazBlue.

Anche le lobby online sono state totalmente riviste; proprio come nel picchiaduro di Goku e compagni, non esiste più la propria stanza da creare e arredare per poi invitare gli amici e sfidarsi. Adesso un’unica grande stanza fa da HUB centrale per tutti i giocatori connessi su un determinato server. Tutti possono sfidarsi in tempo reale senza mai dover cambiare stanza.

Oh god, it’s happening again!

Chiaramente non tutto è oro quel luccica e Blazblue Cross Tag Battle porta con sé i classici problemi di casa Arc System, come la quantità sproporzionata di lottatori DLC. Un dettaglio che ci ha fatto parecchio storcere il naso è la presenza di alcuni personaggi nella Episode Mode rivelatisi poi non selezionabili perché a pagamento. Altra nota relativamente assurda è stata quella di inserire due personaggi del team RWBY come DLC, quando l’intero roster della serie è composto da sole quattro lottatrici. Per fortuna Yang e Blake sono al momento gratuite (non è chiaro per quanto tempo), ma trovare fin dalla sua uscita un pacchetto sullo store con ben venti (venti!) personaggi aggiuntivi, sicuramente non farà piacere, soprattutto sapendo che sono tutti personaggi già presenti in gioco e, quindi, volutamente eliminati.

Ultimo ma non per questo meno importante, il gameplay. Nonostante l’estrema semplificazione di tutte le meccaniche di gioco, i veterani del genere troveranno pane per i loro denti; l’intero titolo si concentra su due soli tasti per l’attacco debole e medio, con un tasto dedicato al Crush, meccanica che permette di eseguire una combo in tag, e un altro esclusivamente dedicato al cambio di lottatore, nulla di più. Dato questo passo fatto nella semplificazione del gameplay, sono stati completamente eliminati i due stili di gioco, Stylish e Technical, stili che portavano il giocatore a sfruttare auto combo da una parte e la pura e semplice manualità dall’altra. In Blazblue Cross Tag Battle è stato completamente rivisto l’intero sistema e il tutto si basa sull’utilizzo basilare delle auto combo, appunto, deboli e medie, anche se chiaramente non è questo il core del gioco. Se infatti i giocatori si addentrano in quelle che sono le sfide dei vari lottatori, si noterà una certa profondità generale, sfruttando, ancora una volta, il concetto di “easy to play, hard to master”.

Approfondendo il tutorial, possiamo inoltre apprezzare svariate meccaniche sia di attacco che di difesa come il Reject Guard, una reversal utile per scappare dalla pressione avversaria; le Cross Combo che, come suggerisce il nome, permettono di inanellare delle spettacolari combo in tag; le immancabili Distorsion Finish, le classiche special finali. In gioco possiamo anche attivare il Resonance Blaze, un’evoluzione dello Sparkling di Dragon Ball FighterZ o dell’X-Factor, se siete giocatori di Marvel vs Capcom, da usare quando il partner viene sconfitto per un duraturo potenziamento: più danni, rigenerazione più veloce, aumento del chip damage e svariati bonus aggiuntivi.

Prima di passare al paragrafo riguardante i trofei, però, è necessario spendere qualche parola anche per l’aspetto grafico e sonoro del titolo. Arc System Works, come sempre, eccelle sotto questi due profili mostrando animazioni in gioco che hanno dell’incredibile, accompagnate da stage spacca mascella, come già visto nel capitolo precedente. Resta ancora il contorno dei lottatori pixellato, ma vedendo il lavoro svolto con Guilty Gear e Dragon Ball FighterZ, appare evidente come questa possa essere una scelta stilistica (non del tutto apprezzabile). Sotto il profilo audio abbiamo la possibilità, a ogni match, di selezionare il tema che più ci aggrada e possiamo percepire gli ottimi riarrangiamenti delle soundtrack principali dei quattro titoli presenti, soprattutto l’apprezzabilissima intro di RWBY.

Trofeisticamente parlando: il Platino del destino

In ambito trofei è possibile raggiungere il trofeo di Platino di BlazBlue Cross Tag Battle in men che non si dica. La lista prevede un totale di quarantatre trofei ottenibili tutti nel giro di poco più di sei ore, dato che questi vi chiederanno unicamente di completare la Episode Mode, affrontare qualche battaglia online, completare il tutorial, completare tutte le sfide di un singolo lottatore ed eseguire determinate azioni un certo numero di volte (fattibilissimi in versus con due DualShock 4). I trofei, però, non possono essere sbloccati durante il tutorial e durante la Episode Mode.

VERDETTO

Arc System Works ci è riuscita ancora una volta, portando su console, insieme a Dragon Ball FighterZ, uno dei migliori picchiaduro degli ultimi tempi. Purtroppo la grande pecca sono gli innumerevoli personaggi DLC e la scelta di rimuovere volontariamente alcuni lottatori già presenti nella storia principale. Inutile dirvi che, trattandosi di brand di nicchia, troverete pochissime persone online e, come al solito, per lo più francesi e giapponesi, ma finalmente potrete mettere le mani sul cast di RWBY e scatenare la potenza delle quattro cacciatrici contro il mondo. Attendendo il picchiaduro dedicato alla serie animata Kill la Kill...

Guida ai Voti

Nicola Raiola
All'interno del mondo del Bit fin dal suo stato embrionale di UPSBlogit. Ha iniziato a giocare alla tenera età di quattro anni. Appassionato a ogni genere videoludico segue con passione, oltre ai videogame, anche film, anime e manga. Questo, purtroppo, è causa della sua instabilità mentale.