Bloody Zombies – Recensione

Sviluppatore: Paw Print Games Publisher: nDreams Piattaforma: PS4 Genere: Picchiaduro a Scorrimento Giocatori: 1-4 (Online: 2-4) PEGI: 16 Prezzo: 13,49 € Italiano:

“Quando i morti camminano, signori, bisogna smettere di uccidere
o si perde la guerra”.
Dawn of the Dead – George Romero

Gli zombi, quelle entità che probabilmente sono considerate un punto cardine dell’horror, usati e abusati in ogni settore esistente, dal cinema ai videogiochi, fino a passare alla letteratura. Per George Romero gli zombi, invece, non erano altro che la rappresentazione del popolo senza idee autonome, che a un certo punto si ribella contro i poteri forti. Gli zombi, probabilmente, siamo noi. Oggi si possono trovare molte versioni dei morti viventi, specialmente nei nostri amati videogame. Per esempio non si possono non citare quelli classici dei primi Resident Evil, fino a passare a quelli più intelligenti e in grado di utilizzare armi e guidare mezzi dei capitoli seguenti, quelli versione “tsunami” di famose app per dispositivi mobili, semplici infetti o letteralmente morti che resuscitano. Insomma, ne abbiamo di tutti i tipi, probabilmente. Quindi perché non creare anche un picchiaduro a scorrimento a tema zombi?

Bloody Zombies

A chi servono le armi da fuoco quando si hanno i pugni?

Ed eccoci dunque in Bloody Zombies, picchiaduro a scorrimento creato dai ragazzi di Paw Print Games, dove, per tutto il gioco, non faremo altro che menarle di santa ragione a ogni tipologia di morto vivente che incontreremo lungo la campagna. Campagna, perché, sì, ci sarà una trama ad accompagnarci: quattro protagonisti, ognuno rappresentante uno degli stereotipi inglese, caratterizzati da una voce originale e frasi create ad hoc, si ritroveranno a dover sopravvivere in una Londra in quarantena, dove tutti i suoi abitanti sono stati mutati in morti viventi da un virus.

Con questo incipit ci ritroveremo quindi ad affrontare il tutorial (facoltativo) per imparare i rudimenti di gioco, che in sostanza è un vero beat ‘em up, come i più famosi Double Dragon o Streets of Rage, ma arricchito con quella cosa chiamata “tecnologia moderna”. Come? In pratica gli sviluppatori hanno inserito la possibilità di giocare il titolo completamente con il visore PlayStation VR che, una volta indossato, darà letteralmente vita agli scenari, rendendoli totalmente 3D, e quindi dando un nuovo volto e nuova linfa vitale a qualcosa che, giocato su di un semplice schermo, non presenterebbe nulla di innovativo. Quindi, una volta completato il tutorial e deciso se giocare o meno con il visore, non ci resta che scorciarci le maniche e iniziare a far volare pugni e calci come se non ci fosse un domani sul volto dei nostri cari zombi.

Bloody Zombies

Quadrato, Quadrato, Triangolo e non solo

Alla base di un beat em’ up ci si aspetta, molto probabilmente, uno stile di comandi molto semplice, perché tanto alla fine quello che interessa maggiormente è menare come un fabbro qualsiasi cosa si muova, e in Bloody Zombies avremo, ovviamente, questa funzione, ma fino a un certo punto. Nel tutorial impareremo anche a schivare, utilizzare tecniche speciali che saranno identificate da colori e che potranno essere potenziate nello shop o raccogliendole da terra in modo casuale durante la partita. Queste ci serviranno per attivare meccanismi del relativo colore. Tutto questo compresso in un controller, che probabilmente più e più volte vi farà innervosire poiché magari vi perderete nella direzione in cui premere le croci direzionali per impartire un dato comando al vostro personaggio.

A questo punto non mancherete di cadere nelle trappole disseminate lungo l’ambiente di gioco, perché magari il vostro alter ego aveva bellamente deciso di non correre, per esempio. Ma superato lo scalino comandi, ci troveremo davanti al grosso scoglio relativo alla difficoltà, che pur essendo quella Normale, tra l’altro unica disponibile, non mancherà di farvi morire più e più volte, se giocherete in single player, cadendo sotto i colpi delle diverse tipologie di zombi. Con menzione d’onore al fantastico Thomas Deadison, boss finale di uno dei livelli.

Divertimento in compagnia

Probabilmente il punto più forte del titolo è la presenza del comparto multiplayer, online o locale, che permette l’aggiunta di altri tre giocatori alla partita, con ognuno che impersonerà a scelta uno dei quattro protagonisti che differiscono solo in estetica, e che renderà questa, mediamente lunga, campagna, veramente divertente da giocare, nonché meno frustante sotto l’aspetto della difficoltà.

Bloody Zombies

Alla fine di ogni capitolo poi ci verrà data una valutazione in base al come abbiamo giocato, quante volte si è morti, quante monete si sono raccolte e altro; ovviamente nel gioco ci saranno armi, come mazze e spade, da poter raccogliere e utilizzare per un numero limitato di colpi, e zone nascoste che, se scoperte, premieranno il giocatore con vite extra, oggetti molto potenti e anche elementi che serviranno a far avanzare il giocatore verso il vero finale.

E cosa ne pensano gli occhi e le orecchie?

E’ vero, gli zombi, una volta morti e resuscitati, teoricamente non vedono più nulla. Robert Kirkman nel suo celebre The Walking Dead dice addirittura che i morti viventi utilizzino solamente l’olfatto per orientarsi e distinguere i loro simili dai vivi, ma noi giocatori siamo belli, in salute e particolarmente amanti della buona grafica e della buona musica. Bloody Zombies soddisferà quindi le aspettative visive che il pubblico si aspetta? Sì, decisamente. Ci troveremo in ambienti 2D particolarmente curati e sempre diversi tra loro, senza sfondi particolarmente riciclati o inutili, poiché in alcuni casi sarà possibile interagire con essi per svelare pareti nascoste o piccoli segreti. Effetti di luce, scazzottate e sbudellamenti vari saranno accompagnati da una colonna sonora godibile e, quantomeno, accattivante, non in 8 bit, però, dato che gli sviluppatori hanno sì voluto omaggiare grandi picchiaduro a scorrimento del passato, ma portare un prodotto nuovo e moderno, integrando quindi delle musiche che ricordano con affetto le vecchie glorie ma che hanno in loro un sound che va dall’elettronica a riff di chitarra elettrica che possono (e devono) dar solo più carica e gioia ai giocatori nel fantastico atto di malmenare dei cattivi e orridi morti viventi. Yeah, bi***es!

Trofeisticamente parlando: non bastano i soli pugni

Avanzare verso il Platino non sarà una vera e propria passeggiata. Alcuni trofei saranno basati sul raggiungere un certo numero di colpi durante una combo o fare determinati azioni in alcuni livelli, ma per scoprire i segreti del gioco servirà avere intuito e anche molta abilità. A completare l’opera poi ci saranno alcuni trofei che ci obbligheranno a giocare online per sbloccarli. Non un percorso in linea retta, insomma.

VERDETTO

Bloody Zombies è un picchiaduro a scorrimento che può essere giocato sia su schermo che indossando il visore PlayStation VR e che esprime appieno il suo potenziale proprio con quest'ultimo. Impersonando uno tra i quattro protagonisti selezionabili, dovremo muoverci tra le strade di Londra per sopravvivere e sventare la minaccia dei morti viventi a furia di sonori pugni sul grugno. Menzione d'onore al comparto multiplayer, online o locale, che diverte tantissimo.

Guida ai Voti

Raffaele Verde
Anche se i videogiochi sono la sua passione, fin dalla tenera età, continua, ancora oggi a cercare di capirci qualcosa, ovviamente senza riuscirci.