Brut@l – Recensione

Sviluppatore: Stormcloud Games Publisher: Stormcloud Games Piattaforma: PS4 Genere: Roguelike Giocatori: 1-2 PEGI: 16 Prezzo: 14,99 € Italiano:

Sulle pagine di PlayStationBit scriviamo di qualsiasi genere videoludico e, seppur quello dei dungeon crawler non appassioni sicuramente la grande fetta di pubblico, noi siamo sempre qui, pronti a raccontarvi le nostre esperienze con i giochi più disparati. Restiamo quindi sul tema e parliamo oggi di Brut@l (la chiocciola non è un errore) titolo che cerca di mischiare vari elementi per portare ai giocatori un doppio senso di freschezza e nostalgia, ma che purtroppo inciampa sul punto centrale dell’intera opera: il gameplay.

Ma andiamo con ordine. Lo stile di Brut@l, come potete vedere dalle immagini a corredo della recensione, è molto minimale e basa tutto sull’alfabeto ASCII (codice per la codifica di caratteri pubblicato dall’American National Standards Institute nel 1968, a 8 bit), quindi livelli, porte, armi, nemici, eroi, oggetti, tutto è disegnato sfruttando le lettere dall’alfabeto, accompagnate da una sfondo totalmente nero.

Kick some ASCII

Non appena avvierete il gioco, potrete scegliere tra quattro eroi diversi, ognuno con le sue peculiari abilità e, una volta selezionato il vostro personaggio preferito, sarete subito lanciati nel mondo ASCII. I livelli, creati proceduralmente, saranno sempre diversi, non potrete quindi cercare nessuna guida per avanzare nel gioco, ma spetta solo al giocatore armarsi di pazienza ed esplorare le varie aree e livelli che lo aspettano durante la scalata; il vostro compito sarà semplicemente quello di trovare varie chiavi per sbloccare altrettanti passaggi fino a quando non troverete la via che vi permetterà di avanzare nel livello successivo.

Chiaramente ogni livello che andrete a visitare aumenterà gradualmente di difficoltà e qui arrivano in aiuto i vari potenziamenti disponibili; distruggendo oggetti e nemici, dapprima a mani nude e successivamente con le armi che sbloccherete, la barra dei punti esperienza aumenterà gradualmente permettendovi di salire di livello, diventare più forti e sbloccare nuove abilità tramite un semplicissimo albero delle abilità che troverete nel menù principale.

A rendervi più forti non ci saranno solo le classiche abilità da sbloccare ma anche le armi che dovrete craftare durante l’avventura. Distruggendo alcuni oggetti come i barili, troverete alcuni libri di incantesimi dove, al loro interno, sarà presente la formula per sbloccare nuove armi; sarà poi vostra premura esplorare gli ambienti e trovare le lettere necessarie, prima per creare l’arma e successivamente anche per incantarla.

American Standard Code for Information Interchange

Il crafting non si ferma alle sole armi ma si allarga anche anche alle pozioni, come ci viene spiegato nel brevissimo tutorial iniziale; queste in ogni run di gioco avranno effetti casuali e, se nella prima quella rossa poteva essere utilizzata per curarvi, nella seconda potrebbe servire per aumentare il mana; questo sistema totalmente randomico porta quindi il giocatore a esplorare ogni angolo di gioco nel tentativo di trovare quante più lettere e oggetti possibili per rendere l’avanzamento più duraturo. Sì, duraturo, perché nell’affrontare i ventisei livelli che compongono l’intero titolo ad accompagnarvi ci sarà sempre la paura di morire, e la sconfitta equivale a ripartire da zero perdendo non solo le armi e gli equipaggiamenti, ma anche il personaggio.

Inoltre, come giusto che sia su un titolo simile, Brut@l dispone anche di una modalità cooperativa che permetterà a due giocatori di affrontare l’avventura insieme. Purtroppo il titolo non dispone di alcuna funzionalità online, il che vuol dire che potrete farvi accompagnare nel viaggio esclusivamente in locale.

Un brutale alfabeto

A chiudere l’offerta di gioco i ragazzi di Stormcloud Games hanno ben pensato di dare ai giocatori tutti gli strumenti degli sviluppatori, in questo modo chiunque potrà creare il proprio dungeon personalizzato sfruttando ogni singolo elemento di gioco. Iniziando la creazione del dungeon sarà inoltre possibile scegliere se partire da zero e creare il proprio livello in totale libertà, oppure scegliere se avviare la creazione con i pavimenti; in questo modo avrete già una piccola base da cui iniziare e potrete poi sbizzarrirvi nel piazzare trappole, nemici e quant’altro.

Ma, allora, dopo tutta questa varietà, perché inizialmente dicevamo che il gameplay era il punto più basso del titolo? E’ presto detto. Purtroppo il tutto è dovuto dalle animazioni, tutte. Le suddette sono infatti di almeno tre generazioni indietro e poco si prestano a un titolo simile; i combattimenti finiscono sempre per causarvi danni irreparabili e l’unica combo a disposizione, che si esegue semplicemente premendo tre volte il tasto Quadrato, ha un’utilità davvero limitata nelle fasi avanzate di gioco.

Certo, sarà possibile sfruttare la parata, ma, se non eseguita al momento giusto, anche questa causerà danni al vostro eroe e la morte permanente non è sicuramente di aiuto. Altra grave pecca è derivata dai salti e dalle schivate; la schivata è sostanzialmente un salto all’indietro, e data la scarsa qualità delle animazioni questa riceve una finestra di recovery davvero troppo ampia per essere sfruttata a dovere. Quando ci ritroveremo ad affrontare più nemici contemporaneamente, inutile dirlo, la barra della salute scenderà senza sosta.

Come dicevamo inizialmente, il lato grafico di Brut@l è molto minimale, tutti gli eroi e i nemici, come anche tutti gli oggetti in gioco, sono stati creati sfruttando l’alfabeto ASCII; il colpo d’occhio sta quindi proprio nella diversità rispetto ad altri titoli realistici o in pixel art. Si è infatti creato forse qualcosa di unico nel genere e che difficilmente vedremo ancora. Per quanto riguarda il reparto audio, la musica di accompagnamento è troppo marginale, a tratti inesistente, e non aiuta purtroppo a immergersi nell’avventura.

La longevità del titolo infine si assesta sulle 4/5 ore, in base a quanto tempo impiegherete nell’esplorazione delle varie aree di gioco; i livelli, inoltre, non sono mai così enormi da farvi perdere e, con la pressione del touchpad, potrete sapere in qualsiasi momento in che punto della mappa vi trovate e che strada seguire per continuare l’esplorazione o per proseguire nei vari livelli. Purtroppo la rigiocabilità, una volta terminato il gioco, è davvero scarsa e l’unica utilità di riavviare il titolo resta quella di provare le differenze tra vari eroi disponibili.

Trofeisticamente parlando: dungeon di Platino

In ambito trofei Brut@l non è troppo punitivo ed è possibile raggiungere il trofeo di Platino in pochi semplici passi. La lista trofei vede un totale di soli venticinque trofei Platino compreso e non dovrete far altro che completare tutti i ventisei livelli, bere ogni tipo di pozione, uccidere cento nemici, raccogliere tutte le lettere ASCII e completare poche altre richieste, il tutto fattibile in una sola run di gioco; infine non vi resterà che creare un vostro semplicissimo livello e convalidarlo.

VERDETTO

Brut@l è sicuramente un ottimo passatempo fra una sparatoria e l'altra; purtroppo, però, viene limitato da animazioni troppo datate e una varietà dei livelli spesso troppo scarsa. Il concept del titolo è davvero molto interessante; giocare in livelli disegnati esclusivamente sfruttando il codice ASCII è sicuramente intrigante, il gameplay però riesce a uccidere tutto quello che di buono gli sviluppatori sono riusciti a costruire e, sebbene la cooperativa in locale riesca ad agevolare un po' il tutto, un matchmaking avrebbe aiutato sicuramente di più.

Guida ai Voti

Nicola Raiola
All'interno del mondo del Bit fin dal suo stato embrionale di UPSBlogit. Ha iniziato a giocare alla tenera età di quattro anni. Appassionato a ogni genere videoludico segue con passione, oltre ai videogame, anche film, anime e manga. Questo, purtroppo, è causa della sua instabilità mentale.