Crash Dummy – Recensione

Sviluppatore: Twelve Games Publisher: Funbox Media Piattaforma: PS4 (disponibile anche per Mobile) Genere: Platform Giocatori: 1 PEGI: 7 Prezzo: 24,99 € Italiano:

Crash Dummy è un’avventura platform uscita per PlayStation 4 il cui nome non risulterà nuovo ai più maturi. Nel 1993 nacque su NES e SNES The Incredible Crash Dummies, videogioco ispirato a una omonima serie di giocattoli. Di anni ne sono passati molti e Twelve Games, dopo aver riproposto su PlayStation 2, nel 2009, un titolo appartenente a questo brand, prova il colpo di coda anche su PlayStation 4. Il risultato? Pessimo.

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D-Troit: become Dummy

Appena avviato il gioco verremo accolti da una cutscene animata in stile cartoonesco piuttosto rudimentale. Uno stile di disegno privo di personalità, anonimo artisticamente e con animazioni non propriamente all’avanguardia ci raccontano della missione di CID, il Crash Dummy più performante del laboratorio. La figlia dello scienziato dei dummy è stata rapita dal malefico dottor D-Troit (il cui design ci ha ricordato fin troppo il dottor Eggman della serie di Sonic) e il nostro creatore ci chiede, non molto gentilmente, per la verità, di affrontare molteplici insidie e salvarla. La figlia si chiama MIA, e anch’essa è un dummy.

La trama si conclude qui, nei quindici livelli di gioco (compresi i tutorial) non ci saranno plot twist o rivelazioni, né approfondimenti. Seriamente tutto qui. Siamo molto delusi, perché nel 1993 forse era sufficiente scrivere due righe di trama e poi gettare il videogiocatore nella mischia, ma le abitudini attuali sono leggermente diverse.

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Un platform di nome Crash

Il genere videoludico che si accosta a Crash Dummy è indubbiamente il platform 2D. Gran parte delle nostre attività consisteranno nel saltare su piattaforme, schivare insidie ambientali e colpire nemici. Qui si iniziano a riscontrare i primi (gravi) problemi. Partiamo dalle basi. E’ accettabile in un platform un salto che alle volte non funziona e quasi costantemente risponde in ritardo ai vostri comandi? Se avete dei dubbi sulla risposta vi aiutiamo noi: NO! Un platform dove il comando di base è progettato male già cala inesorabilmente nell’insufficienza. Ad aggravare la questione si uniscono una fase di combattimento legnosa e piena di bug e boss fight talmente squallide da sembrare uno scherzo di cattivo gusto. Boss con uno o massimo due script di attacco, banalmente evitabili, che non offrono alcun tipo di sfida.

Per quanto riguarda i livelli di gioco, la quasi totalità degli enigmi si incentra su una sfida a tempo che vi chiederà di schiacciare un pulsante in modo da aprire un cancello e raggiungerlo prima che questo si richiuda. Ma non vi preoccupate, se doveste incontrare delle difficoltà, vi basterà suicidarvi, al respawn il cancello rimarrà perennemente aperto per un bug. Divertente, vero?

Dal NES all’NS

Se su NES un titolo di questa portata aveva qualcosa da dire, su PlayStation 4 sbatte contro un mercato che già di base mette in seria difficoltà gli sviluppatori indipendenti a causa di un livello grafico e tecnico inaccessibile (per vincoli di budget) a questi e che, a maggior ragione, non accetta titoli indie scadenti.

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Crash Dummy è NS (Non Sufficiente) anche sotto il profilo estetico e sonoro. Una grafica antiquata e priva di personalità vi getta in livelli molto differenziati fra loro ma che al loro interno trascinano una monotonia asfissiante. Ogni livello di gioco sarà composto da dieci o al massimo venti sezioni tutte uguali fra loro. Ogni volta che supererete un cancello incrocerete le dita sperando che compaia la scritta “LIVELLO COMPLETO” (e non “completato”, non si abbia a scrivere qualcosa di sensato). Mappe piuttosto scarne di dettagli provocheranno sonno in tempi record.

Se pensate di riuscire a sopportare tutto questo, ci penserà il comparto audio a darvi il colpo di grazia. Colonna sonora che altro non è se non un loop di pochi secondi protratto fino allo sfinimento ed effetti sonori dal grande effetto nostalgia, poiché paragonabili a quelli dei videogiochi per Amiga. Anche le (poche) frasi dette dal nostro protagonista e da alcuni nemici sono del tutto prive di emozioni.

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Fallimento tout court

Crash Dummy è un fallimento a 360°, indifendibile e inaccettabile, soprattutto considerando il prezzo di lancio di ben 24,99 euro, una cifra assolutamente fuori mercato per un titolo di questo calibro che faticherebbe a guadagnarsi le tre stelle se offerto gratuitamente sugli store per dispositivi mobili.

Ci teniamo a sottolineare che il problema di Crash Dummy non risiede nella sua origine ultra-ventennale e il fatto che questo sia rimasto ancorato alle sue radici, bensì dalla qualità del prodotto finale. Videogiochi come Beast e Strider hanno fatto il loro ritorno su PlayStation 4 con delle rivisitazioni del tutto adeguate e, soprattutto il secondo, si sono ritagliate un buono spazio nel cuore dei videogiocatori delle nuove generazioni. Qui il problema è la qualità, martirizzata da una quantità incalcolabile di bug e problemi ai comandi che rendono l’esperienza una vera e propria tortura. Si sarebbe potuto salvare esteticamente con uno stile cartoonesco delicato e paffuto, ma anche qui Twelve Games ha fatto cilecca. Se questo è il vostro modo di riproporci il passato, siamo ben felici di rinnegarlo.

Trofeisticamente parlando: l’unica ragione

La lista trofei di Crash Dummy è particolarmente succulenta: tre bronzi, tre argenti, dieci ori e il Platino. Cosa dovete fare per il 100%? Farvi coraggio, assumere qualche antidepressivo e finire il gioco. Consultate la guida ai trofei per qualche trucchetto.

VERDETTO

Crash Dummy è un titolo inaccettabile e indifendibile sotto ogni punto di vista. Un'esperienza platform fastidiosa a causa di molteplici bug e di alcuni problemi ricorrenti con il comando di salto, contornati da uno stile grafico di rara piattezza e un comparto audio che sarebbe stato imbarazzante anche negli anni Ottanta, così come una trama che fatica anche nel suo compito di espediente. La sfacciataggine con la quale questo prodotto viene venduto sul mercato a 25 euro ci lascia inorriditi. Consigliato solo come regalo alla vostra ex-fidanzata verso la quale nutrite ancora del forte rancore.

Guida ai Voti

Giovanni Paolini
Catalizzatore di flame sul web e drogato seriale di fantacalcio, Giovanni vede il videogioco come un'espressione artistica piuttosto che come un mero intrattenimento privo di contenuti significativi. Per questo motivo, ripudia il 90% dei AAA e si tuffa sfacciatamente nel mercato indipendente, rimanendone il più delle volte scottato seppur senza rimorsi. Amante della musica di qualità, delle narrazioni articolate e di design ispirati, si è tuttavia mostrato fin dall'adolescenza ossessivamente attratto dai personaggi femminili antropomorfi, mistici o animati, universalmente conosciuti come waifu. Rappresenta orgogliosamente la vena toscana del Bit.