Crypt of the Serpent King – Recensione

Sviluppatore: Rendercode Games Publisher: Rendercode Games Piattaforma: PS4 Genere: Gioco di Ruolo Giocatori: 1 PEGI: 12 Prezzo: 1,99 € Italiano:

Potremmo quasi dire che è nato un nuovo genere di videogiochi, un genere che si può odiare, amare o, per quanto riguarda i meno interessati fra noi all’argomento, tollerare nella sua esistenza. Io adoro definire questa categoria come “easy platinum game”, cioè quella categoria, o genere che dir si voglia, di videogiochi che presentano queste caratteristiche: l’ottenimento del Platino è estremamente facile e veloce (seppur noioso, spesso) e il costo è contenuto in pochi euro. Bene, avete capito tutti di quali giochi sto parlando, ma tanto per citare uno dei capostipiti, pensiamo a My Name is Mayo. Il qui presente Crypt of the Serpent King è proprio uno di questi.

Crypt of the Serpent King

A chi nulla tenta, nulla riesce

Il titolo che ho voluto dare a questo paragrafo è estremamente rappresentativo riguardo al gioco, ma procediamo con ordine, parliamo della tra… già, mi stavo quasi per dimenticare che di una trama o anche solo di una narrativa di qualunque tipo non c’è nemmeno l’ombra. Ebbene sì, il team di Rendercode Games non si è minimamente sforzato di contestualizzare il gameplay o gli ambienti di gioco, o anche solo di dare un minimo di background al personaggio che controlleremo per tutta l’avventura.

Potremmo metterci a fare ipotesi e cercare di capire se tale scelta sia voluta o se magari non ci fosse budget a sufficienza per realizzare sequenze animate o dei dialoghi per dare un senso al nostro incedere. A mio avviso l’assenza di trama è legata al genere di gioco di cui vi ho scritto nell’introduzione, e quindi essa è stata volontariamente omessa per non sovraccaricare un gioco che ha poco da offrire, se non un Platino veloce.

Crypt of the Serpent King

Chiavi, chiavi… ma quante sono queste chiavi?

Il gameplay di Crypt of the Serpent King è semplice e basilare, senza chissà quali picchi di inventiva o innovazione. Per tutta la (breve) durata del gioco non dovrete far altro che ripetere due azioni: cercare le chiavi e uccidere il boss di fine livello. Il gioco di Rendercode Games si articola su sette livelli, in ognuno dei quali andranno cercate delle chiavi. Queste, il cui ottenimento è necessario ad aprire la stanza del boss, aumentano in modo progressivo, da otto nel primo livello fino a quattordici nell’ultimo. Mentre vagate per le stanze in cerca delle chiavi, dovrete anche combattere contro i nemici; ogni livello ha la sua tipologia, ad esempio il primo livello sarà costellato di topi umanoidi guerrieri, o, ancora, l’ultimo livello sarà pieno zeppi di serpenti striscianti.

Queste meccaniche potranno sembrare basilari e morbose a lungo andare… beh, avete ragione, lo sono. L’aumento di chiavi di livello in livello viene immediatamente percepito come qualcosa di estremamente tedioso e non necessario, che tende solo “ad allungare il brodo”. Inoltre combattere contro i nemici è facilissimo poiché potrete farvi attaccare mentre indietreggiate e contrattaccare subito dopo.

Crypt of the Serpent King

In questo modo non potrete subire danni nemmeno volendo, se non per qualche errore accidentale. Nemmeno i boss offrono una particolare sfida in quanto potranno essere affrontati con il metodo sopra citato, saranno solo più resistenti (quindi vi faranno perdere più tempo).

L’ultima cosa da dire in merito al gameplay di Crypt of the Serpent King è che potrete scegliere fra una gamma di armi abbastanza ristretta e potrete decidere di usare armi da mischia o da distanza. Noterete presto che le armi a distanza (sono solo due, un arco e una balestra) lasciano il tempo che trovano, per cui l’unica scelta intelligente è quella di continuare a usare le armi da mischia e sbloccare il prima possibile la spada, l’arma più forte del gioco.

crypt of the serpent king

In compagnia solo della forza di volontà

Crypt of the Serpent King non prevede una componente online multigiocatore (cosa che sarebbe potuta essere quasi divertente), come del resto non è eccessivamente longevo, e per fortuna! Questo è un gioco che risulterà tedioso fin dai primi momenti. Completare tutti i livelli vi porterà via non più di un’ora scarsa.

Non lo so Rick, a me sembrano modelli scaricati

Le stanze e i corridoi che compongono i livelli di Crypt of the Serpent King hanno due peculiarità: la prima riguarda il fatto che sono assemblati in modo procedurale, in modo che i livelli non siano mai uguali; la seconda è proprio che, nonostante questo, i livelli sembrano sempre gli stessi. Le stanze sono spoglie e terribilmente vuote, prive di qualsiasi cosa che possa dare un senso di individualità o riconoscibilità. Pare quasi di camminare sempre nella stessa stanza, con qualche modifica. Per chiudere in bellezza, i modelli dei nemici sono fatti troppo bene rispetto agli ambienti di gioco e ci infilano quella pulce nell’orecchio che dice: “Ma non saranno modelli scaricati da piattaforma apposita?”

Crypt of the Serpent King

Il comparto sonoro, infine, è davvero ridotto all’osso. La musica di sottofondo è fastidiosa, i suoni dei colpi vi faranno prendere un infarto da quanto sono alti di volume rispetto al resto e le armi fanno tutte lo stesso suono quando vanno a segno. Peccato che sembrino una cerniera zip che viene aperta e chiusa. Insomma, un fallimento totale sotto questo punto di vista (non che gli altri siano poi molto meglio).

Trofeisticamente parlando: easy platinum

La difficoltà del gioco è estremamente bassa, completare una run non porta via molto tempo (poco meno di un’ora) e il set di trofei è quanto di più banale possa esistere. Dovrete semplicemente finire tutti i livelli alle tre difficoltà che il gioco vi propone. L’unica cosa che cambia fra queste è la quantità di danno che subirete dai nemici, ma basterà non farsi colpire con il metodo descritto sopra e non avrete alcun problema. In ogni caso vi lasciamo alla nostra guida ai trofei se volete chiarimenti più specifici.

VERDETTO

Crypt of the Serpent King è un gioco senza trama, senza emozione, senza adrenalina, senza tattica e senz'anima. Un classico gioco in cui tutto viene messo in secondo piano rispetto all'ottenimento del trofeo di Platino in modo da far numero nelle bacheche dei cacciatori più disinibiti. Pertanto consigliamo l'acquisto soltanto se siete giocatori di questo tipo; in caso contrario, lasciate perdere.

Guida ai Voti

Valerio Domenici
Instancabile videogiocatore sin dalla più tenera età, non ha mai smesso di coltivare la propria passione. Detesta i giochi sportivi e si narra che stia ancora cercando l'ultimo collezionabile in Hyper Light Drifter...