Primo PianoCubikolor - Recensione

Cubikolor – Recensione

Publisher: Moving Player Developer: Moving Player
Piattaforma: PS4 Genere: Puzzle Giocatori:PEGI:Prezzo: 7,99 €

Il genere puzzle game, pur non essendo tra i più gettonati (soprattutto su console) si è sempre ritagliato una sua discreta fetta di mercato. Negli ultimi anni poi, con l’avvento di smartphone hanno dilagato titoli alla “Candy Crush” e affini. Su console comunque, parlando sempre di produzioni indipendenti, spicca lo straordinario The Witness, capace di farci impazzire ed innamorare allo stesso tempo. Oggi però parleremo di Cubikolor, titolo con una struttura di gioco più standard, che tanto ci ha ricordato il mitico “Kula World” uscito su PlayStation 1.

Non solo cervelloni

Cubikolor è un puzzle game puro, dedicato esclusivamente alla risoluzione di enigmi senza “accessori” come trama o esplorazione. Questa caratteristica di gioco non è un difetto, ma di sicuro rende il titolo appetibile solo a chi ricerca enigmi e rompicapo da risolvere. Comunque, la possibilità di divertimento non è preclusa ai meno esperti del genere, grazie ad una struttura di gioco pensata per adattarsi a qualsiasi tipo di giocatore.

I novizi potranno infatti beneficiare di tutta una serie di tutorial iniziali, oltre che alla possibilità di riavvolgere il tempo, per tornare sui propri passi o di attivare i suggerimenti. per farsi un’idea della tattica da adottare. I veterani al contrario, potranno concentrarsi sul completamento dei livelli con il minimo delle mosse e nel minor tempo possibile, ovviamente senza utilizzare aiuti.

 

Il cubo di Rubik

Come avrete intuito guardando le immagini e dalla “k” nel titolo, nel creare Cubikolor gli sviluppatori si sono ispirati al celebre cubo di Rubik. Per venire a capo degli enigmi proposti, dovremo infatti muovere un cubo colorato su tutte e sei le facce: il nostro obbiettivo sarà guidarlo fino al punto chiave (o ai punti chiave, nei livelli più avanzati), facendo attenzione ad alcuni ostacoli.

Innanzitutto ogni livello si sviluppa su più piani: per salire o scendere è necessario venire a contatto con i pezzi di terreno colorati, se il colore corrisponde saliremo di livello, se il colore non corrisponde scenderemo (ai più nostalgici potrebbe ricordare per certi versi il leggendario Q-bert). Le altre due variabili da controllare sono il tempo e il numero di mosse: in alcuni livelli dovrete infatti dosare con parsimonia i vostri movimenti, a causa del numero limitato di movimenti, o fare più in fretta possibile, per non far scendere a zero il timer.

Una sfida intellettuale

Analizzando più nello specifico il gameplay, come già detto nell’introduzione, è immediato il paragone con l’intramontabile Kula World: superate le prime fasi e presa confidenza con il gioco però, ci si accorge che non è esattamente così. Cubikolor infatti non offre un gameplay troppo vario, con la sola possibilità di muovere il cubo, senza ostacoli o trappole ad intralciare il nostro cammino. Alla lunga, i meno avvezzi del genere potrebbero soffrire questa monotonia, più “digeribile” dai veterani.

Un altro problema abbastanza fastidioso è quello legato all’impossibilità di affrontare i livelli in disordine: se per caso vi bloccaste in un punto non vi verrà data la possibilità di “tornare più tardi” e affrontare il rompicapo successivo. Potrebbe sembrare qualcosa di poco importante, ma in realtà può capitare spesso in titoli del genere di bloccarsi e di riuscire a trovare la soluzione solo qualche tempo dopo; restare fermi in quel punto non aiuta, anzi, aumenta la frustrazione e conduce i meno tenaci all’abbandono del gioco.

In precedenza abbiamo parlato dell’accessibilità di questo puzzle game, grazie a tutta una serie di feature. Non abbiamo però trattato adeguatamente il lato dedicato ai più esperti, a coloro che cercano di mettere alla prova le loro abilità con sfide all’altezza della situazione.

Il gioco oltre a offrire 150 livelli “Standard” da la possibilità al giocatore di riaffrontarli in modalità “Hardkore” in cui dovremo fare attenzione a tempo e mosse per ottenere la medaglia d’oro. Alla fine di ogni livello infatti, non solo in modalità hardkore, otterremo un riconoscimento a seconda della prestazione: meno mosse, tempo e aiuti vari impiegheremo per completare il livello, più possibilità avremo di ottenere l’oro. Insomma, difficoltà e longevità non mancano di certo a questa produzione (ovviamente in relazione alla sua caratura).

Minimale

Il design di Cubikolor è tra i più semplici possibili: non ha uno stile particolare o chissà quali effetti grafici, e punta sulla semplicità e sulla pulizia del design. Insomma nulla da ricordare, considerando anche la piattaforma che è PlayStation 4, ma comunque un risultato tutto sommato gradevole e funzionale al tipo di gioco. Per quanto riguarda la colonna sonora, l’unico tema disponibile che va in loop per tutto il tempo è abbastanza neutrale, anche se dopo sessioni più lunghe di mezz’ora rischia di stancare (per fortuna nelle opzioni c’è la possibilità di disattivarlo).

Trofeisticamente parlando… usa la testa!

Cubikolor offre 21 trofei, tutti di bronzo. In realtà sono più o meno tutti legati al completamento del gioco e alla raccolta delle medaglie, nei 150 livelli a disposizione. Un 100% molto impegnativo, ma non impossibile per gli appassionati di enigmi. Per maggiori informazioni potete consultare l’elenco trofei già disponibile sul nostro forum.

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Gennaro Favatà
Detto anche Giovanni, dagli amici di Ubisoft. Newser, inviato, grafico e se sei fortunato lo trovi anche sul forum di PlayStationBit. Ama alla follia fumetti, cartoni animati, videogiochi e quanto di più colorato e nonsense ci sia, non disdegnando però generi più dark come l'horror e il noir. Inoltre, come ogni eroe che si rispetti, sa trattenere il fiato per dieci minuti.