Dandy & Randy DX, il protagonista della nostra nuova recensione Speedrun, è la nuova produzione di Ratalaika Games e Asteristic Game Studio. Il titolo si mostra fin da subito come un tributo ai grandi capolavori del passato, con una trama che strizza l’occhio ai problemi di tutti i giorni. Scopriamo insieme se un diamante può aiutarci a pagare le bollette.
La X indica il punto
Negli anni il team di Ratalaika Games ci ha abituato a giochi semplici e immediati, dalla trama spesso ridotta all’osso o inesistente. In questo senso, Dandy & Randy DX fa in piccola parte eccezione, dato che la storia è ben chiara fin da subito, diversamente dall’altra opera di Asterisc Game Studio (l’interessante Dreaming Sarah). I personaggi menzionati nel titolo, rispettivamente un uccello e un coniglio antropomorfi, sono due archeologi nei guai. I nostri devono un sacco di soldi alla banca, e se non trovano un modo per ripagare il debito, si ritroveranno presto a fare i conti con gli strozzini.
Per una fortuita quanto anomala coincidenza, i due eroi ricevono però un volantino che parla di un tesoro nascosto su un’isola, lo scintillante Paradise Diamond. Ritrovare questa gemma potrebbe risolvere finalmente i problemi economici dei nostri, che si mettono in viaggio senza esitazione. Ci si addentra così in un platform di stampo incredibilmente classico, con visuale top down e l’immancabile grafica in pixel art. Tutto sembra preso di peso dagli anni Ottanta, dallo stile alla colonna sonora chip tune, con una palese predilezione per tonalità accese e un aspetto da cartone animato.
Nonostante tutto sappia incredibilmente di già visto, Dandy & Randy DX si fa giocare senza pensieri dall’inizio alla fine. Senza indugi quindi ci avventuriamo nel primo settore dell’isola, sperando di trovare il tesoro in men che non si dica e cercando di sopravvivere a una serie di ostici e tenaci avversari.
Link ne sarebbe felice
A livello di gameplay, Dandy & Randy DX è probabilmente ancora più classico di quanto ci si possa aspettare. I giocatori possono affrontare la campagna da soli o in cooperativa locale, scegliendo tra uno dei due eroi (con la possibilità di sbloccarne altri due segreti). Nessuna differenza, se non di aspetto, tra i personaggi: tutti possono muoversi, raccogliere oggetti da lanciare e usare una serie di gadget. Il primo, già disponibile, è una pala per scavare e trovare monete e oggetti nascosti nel terreno.
Proseguendo con l’avventura, come in qualsiasi altro titolo sui generis, si otterranno altri strumenti da utilizzare. Dal boomerang al martello, passando per un rampino con cui superare baratri. Se avete completato il mitico Zelda: A Link to the Past, vi sembrerà di vivere in un costante deja vu. In tutto questo, è bene non dimenticarsi che i nemici tenteranno di azzerare la salute di Dandy e Randy, con attacchi prevedibili e banali. Anche i boss di fine livello hanno solo uno o due pattern d’attacco, il che rende ogni scontro una passeggiata.
Tutto assolutamente ordinario e banale, senza mai un guizzo o un colpo di scena. L’unico stravolgimento si ha nel finale (che non vi spoileriamo) in cui i nostri eroi battaglieranno contro un avversario inaspettato. Non preoccupatevi, comunque: per scoprire di cosa stiamo parlando è sufficiente giocare per un’ora circa, tempo necessario a completare tutti i sei scenari disponibili e scoprire se un diamante può appianare i debiti dei due archeologi.
Trofeisticamente parlando: gli archeologi dei trofei
Ormai sembra una banalità sottolineare che i Platini di Ratalaika sono una vera passeggiata di salute. Dandy & Randy DX offre una lista trofei senza particolari sfide, in cui è sufficiente accumulare una discreta quantità di denaro, sconfiggere ogni boss e trovare i due personaggi nascosti (non così nascosti, a dirla tutta). Un’impresa che è possibile completare in un’oretta circa, per festeggiare senza fatica una nuova, scintillante coppa blu.