Primo PianoDark Souls III - The Ringed City - Recensione

Dark Souls III – The Ringed City – Recensione

Publisher: Bandai Namco Developer: From Software
Piattaforma: PS4 Genere: RPG Giocatori: 1 (Online: 2-6) PEGI: 16 Prezzo: 14,99 €

“Su di un cerchio ogni punto d’inizio può essere anche un punto di fine.”

Eraclito

Quello della saga dei Souls è stato un viaggio lungo ed intenso, che per certi versi ricorda l’andamento delle montagne russe: dapprima in salita, con Demon’s Souls e con il primo capitolo della serie Dark, in caduta libera con il secondo episodio e di nuovo in vetta, forse nel punto più alto mai raggiunto dai titoli di Hidetaka Miyazaki, con Dark Souls 3. Tutte le corse però prima o poi terminano: The Ringed City è qui per fermare il carrellino e farci scendere dalla giostra, non prima però di un ultimo brivido.

Un anello per ghermirli

Le nostre scorribande all’interno di Ashes of Ariandel, il primo pacchetto di espansione del gioco From Software, sembrano terminate ieri: la nostra scintillante armatura è ancora cosparsa di piccoli cristalli di ghiaccio, i nostri abiti puzzano ancora di bruciato dopo la terribile battaglia con Sorella Friede e Padre Ariandel ma non possiamo ancora riposare.

Nella Fornace della Prima Fiamma, dove le nostre lame si sono incrociate con quelle della terribile Anima di Tizzoni, è apparso infatti un nuovo falò in grado di teletrasportare le nostre stanche membra in una nuova area esplorabile che ci poterà a trovare la cosiddetta Città ad Anelli (la Ringed City del titolo, appunto), non prima però di aver superato qualche “piccolo” ostacolo.

Segnaliamo fin da subito che questa recensione sarà quanto più priva di spoiler possibile ma che, trattandosi comunque della disamina di un DLC da una ventina di ore circa, qualcosa verrà detto in merito al contenuto del pacchetto ed ovviamente all’ambientazione.

Detto questo, il primo impatto con The Ringed City è di quelli forti, infatti verremo calati in una macro-zona in rovina in cui strane creature scheletriche la fanno da padrone e tentano in ogni modo di farci la pelle, compito resogli facile dal fatto che la maggior parte dei giocatori si sarà probabilmente disabituata ai comandi, dato il tempo intercorso tra Ashes of Ariandel e questo secondo DLC.

Il cavaliere smemorato

Superata l’iniziale fase di “arrugginimento” calarsi all’interno delle meravigliose ambientazioni create dai ragazzi di From Software sarà come sempre un’esperienza eccezionale che lascerà a bocca aperta e farà ovviamente proferire l’immancabile dose di imprecazioni legate alle nostre morti.

Le meccaniche di gioco restano, manco a dirlo, pressoché invariate rispetto a quanto visto nel gioco base, con il nostro personaggio intento a passare a fil di spada mostri più o meno minacciosi ed ovviamente gli immancabili boss, enormi e violenti.

La cura dei particolari è come sempre massima: sia i nemici che le ambientazioni in cui ci muoveremo passando da ampie zone aperte a nefaste paludi ed arrivando ovviamente nella magnifica Città ad Anelli saranno una gioia per gli occhi, supportate anche dall’introduzione del tanto atteso supporto a PlayStation 4 Pro che rende questo DLC ancora più fluido.

Fluidità più che necessaria per uscire indenni da determinate situazioni decisamente complicate anche per chi ormai vive a pane e soulslike, dato che soprattutto nelle prime fasi le morti saranno frequenti e spesso frustranti, colpa della scelta fatta dai ragazzi del team di inserire una tipologia di nemico non proprio esente da difetti: gli angeli.

Nel corso delle prime fasi del DLC infatti verremo attaccati da queste creature volanti apparentemente invulnerabili che spareranno fasci di luce nella nostra direzione, infliggendo notevoli danni e molto spesso bloccando i nostri movimenti. Si tratta forse di una sorta di “test”, che ci sentiamo però di bocciare in pieno, dato che crea difficoltà fine a se stessa e non costruttiva come la serie ci ha abituato.

Stivali bucati

Quello che più di ogni altra cosa colpisce affrontando The Ringed City è sicuramente la vastità dell’area esplorativa creata per concludere al meglio la saga dei Souls. Chi ci segue avrà sicuramente avuto modo di leggere la recensione del precedente DLC, in cui era stata criticata l’eccessiva brevità e la presenza di una strada principale e poco altro.

From Software ha fortunatamente ascoltato le critiche ed ha regalato ai giocatori una serie di piccole e grandi zone in cui potremo riscoprire il piacere di guardare in ogni anfratto per trovare l’oggetto nascosto oppure il passaggio segreto, senza contare che la Città ad Anelli vera e propria è stata pensata per essere simile ad un labirinto.

L’idea (vincente) avuta infatti da Miyazaki & Co. è quella di far sì che il giocatore sia quasi costretto a vagare per i vicoli e le abitazioni della città, in cerca del corretto percorso che ci guidi fino alla conclusione della nostra lunghissima avventura, tutto questo ovviamente cercando di non cadere vittima di imboscate dei nemici.

A differenza infatti del già più volte citato Ashes of Ariandel, dove i nemici erano praticamente tutti in bella vista e spesso muniti di torcia, caso mai non ci fossimo accorti della loro presenza, nella Città ad Anelli ci pioveranno letteralmente avversari addosso, sbucheranno dal terreno e molto altro ancora, passando da semplici scheletri a piromanti con un diavolo per capello, salvo poi arrivare agli enormi boss.

Io non colpisco, io uccido. Forte.

Già, i boss, fiore all’occhiello di ogni creatura partorita da questo talentuoso team: ovviamente The Ringed City non poteva astenersi dal proporre ai giocatori una serie di sfide di difficoltà crescente in cui affrontare creature uscite dalle viscere dell’Inferno e pronte a banchettare con le nostre carni.

Senza nulla svelarvi del loro design, vi diciamo che sono ben tre i boss presenti all’interno della Città, con un quarto avversario opzionale affrontabile solo dai più temerari e che dovrà essere trovato esplorando le viscere urbane.

Gloria, anime e succose ricompense attendono chi sarà così impavido da abbattere ogni nemico, ricompense che presentano per l’occasione una serie di set e di armi dedicate al DLC che arricchiranno la nostra già vasta collezione e ci permetteranno qualora ne sentissimo l’esigenza di adattare il nostro look alla Città ad Anelli.

Nemici ed esplorazione, sudore e sangue, gioia e rabbia ci porteranno infine all’epica conclusione della serie: non vi nascondiamo che, nonostante non ci sia il classico finale con la dicitura “The End” ed i titoli di coda, una lacrima ha rigato il nostro viso al pensiero che quello che stavamo osservando era il filmato che andava a concludere un’era di gioco.

The Ringed City è, senza ombra di dubbio, il giusto tributo ad una saga che ci ha fatto incazzare ed emozionare in egual misura: siamo però certi che una mente come quella del buon Miyazaki stia già pensando al gradino successivo della scala.

Trofeisticamente parlando: così non vale

Degli zero trofei che compongono la lista trofei del DLC The Ringed City di Dark Souls 3, nessuno è ottenibile completando la storia e nessuno è legato ai collezionabili. Esatto, come per Ashes of Ariandel, nemmeno questa seconda espansione porta con sé nuovi trofei da sbloccare, per il disappunto di tutti i cacciatori che si aspettavano di concludere la saga aggiungendo qualche coppa alla propria bacheca. In ogni caso, la guida ai trofei del gioco “base” è comunque consultabile sul nostro forum.

Articoli correlati

Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.