Darksiders III – Recensione

Sviluppatore: Gunfire Games Publisher: THQ Nordic Piattaforma: PS4 Genere: Azione/Avventura Giocatori: 1 PEGI: 16 Prezzo: 59,99 € Italiano:

Negli anni d’oro dei giochi d’azione e avventura dinamici, arrivati a un pubblico più ampio e casual soprattutto grazie al celebre God of War, nasceva in sordina una nuova IP pubblicata da THQ e realizzata in un periodo poco roseo dal punto di vista economico per la compagnia; stiamo parlando di Darksiders, sviluppato da Vigil Games e spesso oggetto di confronto con l’esclusiva PlayStation di Santa Monica Studio. A un solo anno di distanza dal lancio del secondo capitolo, però, la bancarotta spazza via THQ e anche Vigil Games, con la conseguente svendita delle proprietà intellettuali a svariati acquirenti, fra cui quella di Darksiders acquisita da Nordic Games, poi diventata nel 2015 THQ Nordic. Grazie a quest’ultima e a Gunfire Games (composta da molti ex-membri di Vigil Games) dopo sei anni di assenza possiamo mettere le mani su Darksiders III, il sudato terzo capitolo di una serie creata da sviluppatori con un talento fuori dal comune, ma non nati sotto una buona stella. Sebbene la critica internazionale abbia espresso pareri discordanti tra loro, oscillando da voti eccezionali ad alcuni inaspettati e troppo punitivi, cercheremo di darvi il nostro punto di vista, evidenziando pregi e difetti di questa produzione.

darksiders 3 recensione

L’apocalisse è donna

In Darksiders III vivremo una storia che si collega parallelamente agli avvenimenti dei precedenti capitoli, impersonando per la prima volta nella serie una protagonista donna. L’introduzione è delle più accattivanti e, grazie anche a un ottimo doppiaggio, riesce subito ad attirare l’attenzione del videogiocatore; la voce narrante introduce alcuni concetti alla base dell’universo apocalittico della serie, la lotta tra inferno e paradiso sta devastando la Terra e Furia, la protagonista, è chiamata a riequilibrare le forze che stanno sconvolgendo il pianeta e ad affermare la propria superiorità su tutti gli altri cavalieri dell’Apocalisse, nonché a scagionare Guerra, accusato di aver cospirato per scatenare la fine del mondo in anticipo.

Se scavare dietro questa vicenda è uno dei compiti principali del Consiglio, è altrettanto importante e assai più urgente combattere il nemico primario sulla Terra; i sette peccati capitali, che da sempre hanno condizionato i comportamenti umani, ora sono liberi, e Furia è l’unico cavaliere rimasto in grado di catturarli e metterli in sicurezza. La protagonista accetta il compito senza indugio, pur sapendo di dover condividere il suo viaggio con una sentinella, mandata dal diffidente Consiglio per monitorare le sue azioni. Il rapporto tra le due, inizialmente non esente da contrasti e frecciatine, tende verso una svolta inaspettata; la trama stessa punta a introdurre Furia come un personaggio altezzoso e impavido, per poi accompagnarla in un percorso di crescita che si conclude in numerose riflessioni, talvolta anche introspettive che, insieme a certi eventi, trasformano un semplice compito da eseguire in una questione personale. Il tutto sfocia in una narrazione assolutamente godibile che stupisce davanti alla profondità di alcuni personaggi come Lussuria, ma lascia impassibili davanti alla maggior parte degli altri.

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Date il peggio di voi e lo farò a pezzi

La storia della saga parla chiaro, dato che sin dai primi due capitoli di Vigil Games si poteva scorgere una sorta di sperimentazione da parte degli sviluppatori. Il gameplay di Darksiders ha dapprima ricalcato le orme del più famoso God of War con quelle meccaniche da action e hack ‘n’ slash per poi, con il secondo capitolo, enfatizzare una componente RPG e open world, tanto da proporre l’utilizzo di un cavallo. Con Darksiders III, Gunfire Games cambia ancora le carte in tavola, mantenendo una base action difficilmente scalfibile ma aggiungendo alcune meccaniche prese in prestito dalla serie Dark Souls, come l’esplorazione dei livelli e la necessità di contrapporre alla forza bruta un minimo di intelligenza tattica, con il vantaggio di poter scegliere il livello di difficoltà a inizio gioco.

Combattere impersonando Furia può rivelarsi un’esperienza molto diversa da quelle precedenti nei panni di Guerra e Morte, ma non meno appagante. Parliamo di uno stile di combattimento rapido ed elegante che predilige come arma principale la frusta. A rendere più vario il gameplay intervengono le armi secondarie, che riceverete in corredo con ciascuno dei quattro poteri elementali che acquisiremo via via durante l’avventura e alcuni potenziamenti che analizzeremo più tardi. Ad attacco normale e attacco caricato si aggiungono attacchi in volo, in caduta e forme speciali attivabili con combinazioni dei tasti dorsali, in grado di infliggere attacchi di tipo arcano micidiali. E potevano mancare schivata e contrattacco? Ovviamente no. Agganciando un nemico e schivando a tempo nella direzione giusta con il dorsale destro, si assiste a un breve rallentamento della sequenza che preannuncia una serie di attacchi pronti a mettere in seria difficoltà l’avversario.

La struttura dei livelli è sicuramente ispirata alle opere di From Software; i dungeon tendono a nascondere oggetti rari, insidie dietro ogni angolo, scorciatoie e nemici abbastanza temibili tanto che, spesso, è preferibile non buttarsi a capofitto nella mischia ma affrontare gli avversari in piccoli gruppi o addirittura singolarmente. Il level design, quindi, risulta di ottima fattura grazie anche al posizionamento intelligente di oggetti e nemici che stimolano la curiosità del videogiocatore. Per proseguire all’interno delle sei grandi aree non esiste alcuna mappa ma un semplice indicatore di direzione nella parte alta dello schermo.

Sarà divertente, per tutti e due

I quattro poteri elementali che conquisterete man mano nell’avventura, intercambiabili rapidamente tramite combinazioni veloci di tasti, vi aiuteranno, oltre che nel combattimento, a risolvere gli enigmi proposti nei dungeon. Ognuno vi conferirà una forma tra Fuoco, Tempesta, Forza e Stasi che permetterà di eseguire delle tecniche specifiche: la forma del fuoco vi consentirà di spiccare dei salti caricati e di raggiungere dei punti molto alti; la forma della tempesta di levitare sui grandi flussi di aria e così via, e il tutto creerà la necessità di rivisitare livelli già visti in precedenza per raggiungere dei punti prima inaccessibili. In ogni livello sono sparsi uno o più checkpoint che spesso coincidono con i varchi serpentini in cui si trova il già conosciuto demone Vulgrim che, oltre a fungere da mercante, ha l’importante compito di convertire le anime raccolte dai nemici sconfitti in punti abilità e di farvi viaggiare rapidamente negli scenari già scoperti.

darksiders 3 recensione

Il sistema di progressione del personaggio è davvero minimale; scordatevi i parametri da RPG di Darksiders II perché Furia avrà solo tre caratteristiche potenziabili: salute, forza e arcano. La prima risulterà quella più importante per coloro che arrivano dai Souls e puntano a una difficoltà più alta, a seguire la forza sarà utile soprattutto a chi tende a trovarsi spesso nella mischia servendosi del solo attacco principale e infine, da non sottovalutare, il parametro arcano che potenzia sia gli attacchi speciali che quelli derivanti dai contrattacchi andati a buon fine. Anche le armi possono essere elaborate tornando da Ulthane, un artigiano capace di forgiare medaglioni speciali e aggiungere diversi gradi di potenziamento a ogni arma in vostro possesso, in cambio di oggetti sempre più rari sparsi nel mondo di gioco.

Tirando le somme il gameplay ci ha conquistato ed è già un’ottima notizia per un gioco di questo genere. Il sistema di combattimento è il fiore all’occhiello del capitolo e non risulta mai noioso o ripetitivo, anche grazie alle forme elementali e alle armi introdotte gradualmente, e i livelli sono ben strutturati, con un discreto backtracking e i canonici enigmi ambientali che, seppur di qualità inferiore rispetto ai predecessori, riescono a far mettere in moto i neuroni e, qualche volta, anche a stupire. Le sessioni platform, invece, potevano essere curate molto meglio, risultando poco precise quando Furia usa la frusta per oscillare da una piattaforma all’altra o quando cerca di aggrapparsi a un appiglio.

darksiders 3 recensione

Miracolato

Quando parliamo di Darksiders III abbiamo il dovere di ricordare il budget previsto per l’opera e il fatto che la sua realizzazione può considerarsi un autentico miracolo per più di qualche fan. Questo non esonera automaticamente lui e altri titoli simili dalle aspre critiche che spesso si riservano a produzioni di tutt’altro costo, ma nemmeno ci obbliga a elogi gratuiti. In questo caso Darksiders III non è la perfezione in carne e ossa e, se con l’ultima patch le prestazioni sono assolutamente più stabili e quasi sempre inchiodate ai trenta frame per secondo, fanno storcere il naso alcuni caricamenti improvvisi, soprattutto nelle aree più avanzate. Per il resto l’ambientazione fantasy permette al gioco di fare una buona figura anche graficamente, malgrado la presenza di alcuni modelli e texture di bassa qualità. Da premiare la colonna sonora capace di accompagnare ottimamente sia l’esplorazione che i combattimenti.

Trofeisticamente parlando: tra Inferno e Paradiso

Con circa trentacinque ore di gioco per ottenerlo, Darksiders III è un Platino non esageratamente difficile. Vi basterà completare la partita una sola volta a difficoltà Apocalisse e poi ripulire ogni dungeon dai collezionabili per conquistare già un buon numero di coppe… maggiori dettagli nell’elenco trofei disponibile sul forum di PlayStationBit.

VERDETTO

Forse, a distanza di anni, qualcuno si aspettava un assoluto capolavoro che, di fatto, Darksiders III non è. Tuttavia i ragazzi di Gunfire Games hanno dimostrato di avere tanta esperienza e di riuscire a mescolare efficacemente i tanti spunti presi da altre opere videoludiche; il risultato è un ottimo titolo action adventure che sa mantenere alta l’attenzione, divertire e mettere alla prova grazie a una maggiore curva di difficoltà e a un sistema di combattimento appagante. Anche la trama, per quanto non eccellente, riesce a dare un senso all’avventura di Furia che non demerita affatto nel ruolo di protagonista principale, con particolare attenzione all’ottimo doppiaggio in italiano che incrementa sensibilmente la godibilità del titolo. Darksiders III è senz'altro un ottimo capitolo della saga apprezzabile sia dai fan che dai novizi.

Guida ai Voti

Salvatore Terlizzi
Scopre i videogiochi con Monkey Island e Indiana Jones, per poi rimanere legato a vita al genere delle avventure grafiche. Grazie a PlayStationBit scopre, quasi per caso, la serie Yakuza e finisce per innamorarsene. Ha ancora l'immenso piacere di farsi sorprendere da un settore in continua evoluzione. Ehi guarda laggiù! Sisi, c'è una scimmia a tre teste...

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