Primo PianoDeath Squared - Recensione

Death Squared – Recensione

Publisher: SMG Studio Developer: SMG Studio
Piattaforma: PS4 Genere: Puzzle Giocatori: 1-4 PEGI: 3 Prezzo: 20,99 €

“La pazienza è la virtù dei forti.”

SMG Studio – famosa per titoli mobile come One More Jump – debutta su console con Death Squared.

“Morte Quadrata”, tradotto in italiano, mai titolo è stato così azzeccato, perché? Ci arriviamo dopo. Di cosa si tratta, questo Death Squared? E’ un puzzle game multiplayer da 1, 2 o 4 giocatori incentrato su cooperazione, comunicazione ed esplosioni; dove il tempismo e la logica sono le basi di un gameplay al passo con i tempi e dal grosso potenziale.

Occhio che si scivola

Death Squared è una tortura per chi ama i puzzle game banali. Nel gioco, infatti, è così semplice morire che in alto a destra c’è persino un contatore delle morti collezionate, ma è anche semplice restare fermi nello stesso punto per minuti interi, tanto che alla fine del livello vedrete quanto tempo ne avrete trascorsi in quel livello. Ma partiamo dalle basi. Nel gioco comanderete due robot, da spostare affinché entrambi raggiungano l’obiettivo.

Il gioco si presenta come un titolo incentrato sulla cooperazione e sul tempismo dell’altro player che vi affianca, giusto? No, sbagliato. Il titolo si può giocare benissimo in Single Player, infatti ha due modalità: Story e Party.

La storia principale vi metterà in difficoltà solo dopo pochi livelli, almeno per quanto ci riguarda. I livelli da completare sono ben ottanta, ma con un po’ di pazienza e morendo tantissime, e ripeto tantissime, volte, riuscirete a completare il gioco. Niente di entusiasmante certo, ma ne va del budget speso e ovviamente dalla soddisfazione personale.

Il fiore all’occhiello del gioco però è la modalità Party. Giocabile anch’essa in Single Player, ma che in realtà è la modalità che obbligatoriamente necessita di altri 3 player in vostra compagnia. I livelli in questo caso però sono quaranta e per fortuna, oseremmo dire, perché la difficoltà nel proseguire è davvero alta, se giocata da soli.

Vi spieghiamo come fare qualora vorreste giocarlo in Single Player. I due personaggi principali sono controllabili con i due stick analogici, ma gli altri due, penserete giustamente voi? In pratica basta tenere premuto L2 e la levetta sinistra per controllare il Robot giallo, mentre R2 e la levetta destra per controllare il Robot verde. Con un po’ di pazienza e dopo aver preso le redini dei robot iniziali, comincerete a divertirvi.

Infine troviamo “Vault”; altri trenta livelli giocabili a 2 e 4 giocatori, ma che dovranno essere sbloccati. Per la modalità a due giocatori, basta completare la storia principale; mentre per quella a quattro giocatori dovrete portare a termine la modalità Party. Una ghiotta aggiunta per chi per chi ama la sfida vera e propria.

Inoltre SMG Studio ha annunciato che dopo il lancio saranno aggiunti altri livelli gratuiti.

You know how to play?

Death Squared non è un gioco per tutti. Furbizia, precisione e pazienza sono requisiti essenziali, pena l’umiliazione. Durante il proseguimento dei livelli saremo accompagnati da alcune cut-scene, dove un tizio parlerà proprio con i robot e ci prenderà in giro quando moriremo, con battute del tipo: “My grandmother plays better”.

Il titolo si presenta con un menù abbastanza povero e ci proietta subito nel cuore del gioco. Appena partito il gioco, ci troviamo su una piattaforma sospesa in aria e composta da mattoni di ferro, trappole a laser, teletrasporti, muri trasparenti colorati (se il muro è Rosso il Robot blu non può attraversarlo ma può camminarci sopra, mentre il Robot rosso può attraversarlo ma se sopraelevato cade di sotto) e buchi sparsi qua e là.

L’obiettivo del gioco è aiutarsi a vicenda affinché entrambi i robottini raggiungano l’obiettivo del loro colore. Ad esempio: il Robot rosso deve attraversare il laser blu per arrivare al suo obiettivo posto dall’altra parte; il Robot blu può mettersi davanti e far passare il suo compagno oppure, se il laser segue il Robot rosso, camminare a fianco così da evitare che il laser lo colpisca. Insomma, un gameplay piacevole ma che non brilla di luce propria, soprattutto durante l’avanzare dei livelli.

Infatti il 90% delle morti le farete proprio per colpa dei comandi. Ma la “colpa” è solo parzialmente del gioco, questo parte infatti dal presupposto che vada giocato in più giocatori.

Il titolo ha una grafica pulita e tutto sommato gradevole, anche se abbiamo notato che la qualità delle ombre dei robot è sgranata e si nota non poco. Il resto è ben fatto e il framerate e inchiodato a 60. I modelli sono ben realizzati e i robot uniformi. Inoltre è possibile personalizzare il robot, ma non aspettatavi chissà cosa: all’interno del menù, in basso a destra, compariranno due tasti per poter cambiare giusto il “tatuaggio” ai robot.

Qualcuno ha dei tappi?

Ormai siamo abituati a capolavori che ci accompagnano con musiche mozzafiato e strappalacrime; o a shooter con musiche adrenaliche, ma non è certo il caso di Death Squared. Durante il corso dei livelli, il gioco ci accompagnerà con musiche di sottofondo troppo poco carismatiche, ma almeno abbastanza “serie” da farci concentrare solo sul gioco, non rilassandoci troppo pensando alla prossima mossa.

Trofeisticamente parlando: Death Simple

Per la gioia dei platinatori, il gioco ha un trofeo di Platino, appunto. Per guadagnarlo però, dovrete prendere venticinque trofei tra cui undici trofei Bronzo, sette trofei Argento e sette trofei Oro.

I trofei sono a tratti impegnativi. Soprattutto per il trofeo di completare nove livelli di fila senza morire. I trofei più semplici sono facili da prendere, poiché basta morire. Avete letto bene, morire; il gioco infatti presenta ben quattro trofei in questo senso, e uno tra questi chiede di morire 999 volte. Poi ci sono i consueti collezionabili e alcuni livelli dove saranno necessari quattro player. Insomma, un platino tutto da gustare.

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Michele Faraone
Videogiocatore sin da piccolo. Più precisamente da quando sotto l'albero di Natale ricevette il Super Nintendo con Mortal Kombat II e Super Mario World. Appassionato di film e scettico su diversi fronti. Amante della natura e della "lore" che la circonda.