Demon’s Crystals – Recensione

Sviluppatore: Byte4Games Publisher: Badland Games Piattaforma: PS4 (disponibile anche per Mobile) Genere: Sparatutto Giocatori: 1-4 PEGI: 7 Prezzo: 4,99 € Italiano:

Ormai si sa, le cose vanno e passano di moda, che si tratti di abbigliamento o che si tratti appunto di videogame, ma è pur sempre moda… e senza neanche accorgersene si è sommersi da titoli simili, con qualche sprazzo di novità, ma pur sempre simili. Minecraft è l’esempio lampante, visto che tantissimi titoli copiano il suo stile, ormai famoso in tutto il mondo.

Gli ultimi rimasti

Demon’s Crystals strizza l’occhio agli ultimi titoli twin-stick shooter, sperando in qualche modo di essere l’erede al trono del tanto amato The Binding of Isaac. Uscito dalla fase Greenlight su Steam, il titolo si mostra al pubblico console frenetico al punto giusto; non si lascerà certo odiare da chi non ha mai provato questo genere di titoli, ma sicuramente non si farà amare in senso assoluto, in primis per la sua scarsa vena artistica, con limitazioni palesi e senza senso.

Demoni Urican, saranno loro che dovrete guidare verso la fine del percorso, compromesso da entità misteriose. Spediti sulla terra ferma per riportare la pace nel mondo, troveranno davanti tantissime ostilità. Goblin, orrendi e macabri goblin, saranno loro i temibili nemici che vi troverete di fronte, con marchingegni o con poteri, faranno di tutto affinché moriate. Ma non saranno i soli, per vostra sfortuna, anche dei maghi si metteranno di mezzo, accompagnati da draghi sputa fuoco e servitori forniti di martelli giganti.

Gli Urican sono sempre stati in cima alla piramide alimentare, finché un giorno tre esseri misteriosi hanno sconvolto la loro esistenza, rendendo i pacifici abitanti del mondo esseri aggressivi e distruttivi.

In viaggio verso la pace nel mondo

Avviato il gioco, sarete catapultanti direttamente in combattimento, senza un ma o senza un perché. Circondati da goblin pronti ad uccidervi, le armi saranno il vostro unico mezzo di difesa. Tra un menù abbastanza scarno e una musica di sottofondo orecchiabile, il gioco presenta tre modalità: Arcade, Multigiocatore e Sopravvivenza.

Partiamo dalla più classica delle modalità, Arcade, o meglio chiamata Storia. Suddivisa in livelli, ne presenta ben 28, con intermezzi interrotti dalle boss fight. Queste ultime sono molto facili, il problema è arrivarci. Già, arrivarci. Il gioco infatti è abbastanza arduo, soprattutto nelle fasi avanzate, dove una certa bravura vi salverà da zone strette e piene di nemici.

Multigiocatore non sarà quello che vi aspetterete, in tutti i sensi. Partiamo dal presupposto che si tratta di multigiocatore locale, dunque vecchia scuola. Potrete sfidare tre vostri amici in sfide competitive, utilizzando tutti gli aiuti necessari che il gioco vi darà. Nulla di entusiasmante, un classico competitive che, tra una birra e una pizza con gli amici, armonizza il tutto.

Sopravvivenza non ha bisogno di presentazioni. Conosciuta ormai per le orde di zombi sulla serie Call of Duty, ma non solo, qui sarà un tantino diverso. Troverete di fronte a voi dei goblin. Aggressivi sin da subito, vi ritroverete a metà vita in un batter d’occhio, se non scanserete ogni pericolo. Non appena morirete, otterrete un punteggio che vi classificherà in base a quanto avete fatto. L’unica pecca è la difficoltà troppa alta anche in questo caso, dove il game over è dietro l’angolo.

E’ tutto qui?

Cos’ha di particolare, in conclusione, questo Demon’s Crystals? La sua originalità. Si distingue infatti dagli altri titoli del suo genere per la sua caparbietà e per il suo stile. Oltre a sparare, quindi, vi saranno degli obiettivi da raggiungere, posti il alto a sinistra. I livelli sono disposti in round, 2 o 3, dipende dalla difficoltà dello stesso.

Ogni round sarà diverso dall’altro, forse anche perché lo spara-spara, legato come al solito a uno stick analogico per muoversi e a uno per mirare, alla lunga stanca. Vi sono due tipi di obiettivi, raccogliere una percentuale di diamanti sparsi per la mappa di gioco, oppure uccidere un tot di nemici per poter passare così al round e/o livello successivo. Anche se il tutto può sembrare assurdo, la mappa sarà anche circondata da power-up. Alcuni apporteranno benefici, mentre altri vi recheranno delle difficoltà nell’uccidere i nemici, causando così qualche disagio durante i combattimenti. Ma il tutto risulta comunque omogeneo, con un suo perché e con la sua idea di twin-stick shooter vecchio stampo.

Gradevole il comparto sonoro, mentre risulta per certi versi terribile quello visivo. Non manca la fluidità, anzi, ma la quantità di dettagli presenti a schermo, e la cura in generale riposta nell’aspetto tecnico, rasenta il ridicolo. Come se non bastasse, mano a mano che procederemo nel gioco aumenterà sensibilmente il rischio di vedere crashare l’applicazione.

Trofeisticamente parlando: il miiiiiio tesssssssssssoro… ah no

D’accordo il prezzo ragionevole, d’accordo pure il multiplayer locale, ma Demon’s Crystals non si farà certo amare per la mancanza della coppa più prestigiosa tra i cacciatori di trofei: il platino. Per poter raggiungere il 100%, non bisognerà faticare chissà quanto, bisognerà avere costanza e determinazione. Oltre a dover completare il gioco alla massima difficoltà, dovrete portare tutti e quattro i personaggi al livello 90, ma nulla di faticoso, salirete velocemente di livello.

VERDETTO

Demon's Crystals, pur non dimostrandosi all'altezza dei suoi rivali (Housemarque in questo momento è irraggiungibile per chiunque, parrebbe), ha nella personalità il suo punto di forza. Trama e gameplay sono invece da rimandare, anche per un non-sense altamente eccessivo, per non parlare della grafica, a tratti di due generazioni di console fa. Discreto il lato sonoro, mentre ottimo è il prezzo... anche se una pizza potrebbe essere un'opzione preferibile.

Guida ai Voti

Michele Faraone
Videogiocatore sin da piccolo. Più precisamente da quando sotto l'albero di Natale ricevette il Super Nintendo con Mortal Kombat II e Super Mario World. Appassionato di film e scettico su diversi fronti. Amante della natura e della "lore" che la circonda.