Desperados III – Recensione

Sviluppatore: Mimimi Games Publisher: THQ Nordic Piattaforma: PS4 Genere: Strategico Giocatori: 1 PEGI: 18 Prezzo: 59,99 € Italiano:

Sono passati più di diciannove anni dal primo Desperados e, mai come adesso, i fan sentivano il bisogno di un nuovo capitolo. Forse perché i videogiochi a tema western sono meno frequenti del solito o perché gli strategici in uscita si contano sulle dita di una mano, Desperados III è sicuramente uno dei giochi più attesi di quest’anno.

Dall’essere considerato un clone del più famoso Commandos, al diventare un’entità a sé stante, Desperados ci ha messo proprio poco. John Cooper, con il suo spiccato senso dell’umorismo, si è preso la scena in men che non si dica. A riprendere le redini della saga ci ha pensato THQ Nordic, affidando lo sviluppo a Mimimi Games, studio tedesco già esperto del genere grazie all’ottimo lavoro fatto con Shadow Tactics: Blades of the Shogun.

Desperados III

C’era una volta il West

Quando ti ritrovi a cavalcare verso una immaginaria cittadina di frontiera chiamata Flagstone – proprio come nel capolavoro di Sergio Leone – capisci subito di essere nel posto giusto, perlomeno se hai voglia di un’avventura a tema western con i fiocchi. Desperados III ci porta in quel periodo della seconda metà dell’Ottocento, in cui l’unico modo per collegare la costa atlantica con l’incontaminato Ovest era quello di costruire la più grande rete ferroviaria degli Stati Uniti: la First Transcontinental Railroad. Quella grande fetta del Nord America ancora abitata da nativi, pionieri e cowboy sarebbe diventata ben presto accessibile a tutti senza troppi problemi, decretando la graduale fine del Far West.

In quello che, a discapito del nome, è invece un prequel di Desperados: Wanted Dead or Alive, seguiremo un John Cooper – ancora una volta protagonista principale dell’avventura – alla ricerca di Frank, una vecchia conoscenza con cui il cowboy ha tutta l’aria di dover risolvere questioni in sospeso. L’obiettivo, ovviamente, non sarà così facile da raggiungere, soprattutto se ci si troverà a intraprendere una vera e propria battaglia con gli sciacalli della DeVitt Company, capeggiata da uno di quei classici industriali disposti a radere al suolo intere città e a espropriare terreni, pur di far posto alle rotaie. Con una trama non troppo complessa ma molto, molto godibile, Desperados III vi accompagnerà per più di una decina di ore alla scoperta delle sotto trame di ciascun personaggio, ognuno in qualche modo danneggiato dalla DeVitt e, quindi, pronto a eseguire gli ordini di Cooper.

Desperados III

Uno contro uno hai sempre una possibilità

Se c’è una qualità che emerge fin da subito, è che come al solito Mimimi Games è stata bravissima a inserire un livello difficoltà graduale a prescindere da quello selezionato in ogni missione. Si comincia con un flashback in cui John, ancora ragazzo, è in missione con il padre; il livello, oltre che a essere fondamentale per capire la missione di Cooper, funziona ovviamente da tutorial, insieme a una parte di quello immediatamente successivo, con l’obiettivo di insegnarvi le meccaniche di base relative soprattutto al funzionamento dell’intelligenza artificiale nemica.

Nascondersi, uscire allo scoperto al momento giusto o distrarre un nemico lanciando una monetina sono le azioni più semplici e sicure per oltrepassare un checkpoint, ma non è obbligatorio procedere con cautela. Il gioco permette anche di combinare le azioni dei personaggi per imbracciare le armi e fare piazza pulita (e anche tanto, tanto rumore) in una manciata di mosse. E’ chiaro che, essendo uno strategico, Desperados III non premierà le azioni poco ragionate, anzi, rischierete di complicarvi la vita a dismisura a causa della grossa mole di nemici presenti sulla mappa e alla possibilità che questi, a loro volta, chiamino rinforzi. Sarà dunque fondamentale conoscere bene le caratteristiche dei singoli personaggi per organizzare le azioni in maniera efficace; non mancheranno fasi in cui mettendo in pratica il vostro piano fallirete miseramente per via di qualche dettaglio che vi è sfuggito. Viene in aiuto, per suggerimento del gioco stesso, la funzione di salvataggio manuale eseguibile rapidamente con il touchpad del DualShock 4 ogni volta che si vuole.

In prestito direttamente da Shadow Tactics: Blades of the Shogun, troviamo la modalità Resa dei conti, una speciale funzione, attivabile in qualsiasi istante, che vi permetterà di fermare il tempo e pianificare le azioni di ciascun personaggio, per poi eseguirle tutte nello stesso momento. Purtroppo, questa meccanica non è esente da difetti, poiché a volte le azioni combinate sono imprecise nei tempi di esecuzione e rischiano di far saltare il piano. Starà a voi capire i tempi di ogni personaggio e, se necessario, riprendere manualmente il controllo della situazione.

Attento a dove metti i piedi

In totale sono cinque i personaggi giocabili di Desperados III, ognuno con il suo set di abilità specifiche e con caratteristiche fisiche diverse; alcuni saranno agilissimi e potranno nuotare, arrampicarsi e uccidere più velocemente, altri vi permetteranno di utilizzare l’enorme forza fisica per spostare i corpi più rapidamente o per abbattere nemici particolarmente grossi. Da Flagstone a New Orleans l’avventura di John Cooper si arricchirà man mano di nuovi compagni di viaggio: Doc McCoy è un dottore armato di fucile da cecchino, Hector Mendoza è un bestione che ama catturare i nemici nella sua trappola per orsi, Kate O’Hara è abile nei travestimenti e sfrutta la sua bellezza per distrarre le guardie meno sveglie e, infine, c’è l’esperta di vudù Isabelle Moreau, uno dei personaggi più interessanti di questo capitolo. Ognuno di loro si aggiungerà alla banda in diversi momenti della storia e questo, indubbiamente, sarà un punto di forza di Desperados III, che invece di diventare monotono e prevedibile dopo poche missioni, stuzzicherà la vostra fantasia nell’eseguire piani sempre diversi, grazie alle nuove abilità da sfruttare. Tra tutti, ci ha stupito più degli altri Isabelle Moreau, personaggio in grado di controllare la mente dei nemici e di collegare il destino di due guardie tramite un legame oscuro, davvero molto utile per affrontare gli ultimi, ostici livelli del gioco, oltre che divertente da usare.

Desperados III

Anche con la banda al completo superare i livelli non sarà una passeggiata. Come ogni strategico che si rispetti, sarete costantemente in inferiorità numerica, con guardie di diverso grado che difficilmente si faranno ingannare dai vostri trucchetti. Sarà fondamentale, a quel punto, sfruttare anche i numerosi elementi dell’ambiente che anche in questo caso Mimimi ha sapientemente inserito in ogni scenario. Spingere rocce sui nemici al momento giusto, dare fuoco a pozzanghere di petrolio e nascondersi nei cespugli vi aiuterà a eliminare dal vostro percorso una buona parte degli ostacoli. Armatevi di pazienza, la prima volta che affronterete un livello potreste metterci anche più di mezz’ora prima di venirne a capo.

L’atmosfera western che ci piace

Per dare vita all’avventura di John Cooper e colleghi, Mimimi Productions ha deciso di servirsi di Unity, un motore leggero che tutto sommato svolge il suo lavoro egregiamente. A livello di ottimizzazione il gioco gira su PlayStation 4 Pro senza alcun calo di frame e con una fluidità invidiabile. Dal punto di vista tecnico, invece, si notano molte imperfezioni nelle animazioni soprattutto nelle scene di intermezzo, quando la visuale si avvicina più del normale ai personaggi. In ogni caso, avendo una visuale isometrica che predilige inquadrature a tutto campo per la maggior parte del tempo, i difetti tecnici vengono, per forza di cose, notati molto meno.

Desperados III

Pur essendo uno strategico, Desperados III ricrea perfettamente l’atmosfera di un’avventura nel vecchio West; le musiche, gli scenari e la trama messa in atto richiamano molte delle opere classiche del genere. Non solo, Desperados III è anche più vicino che mai alla tradizione della saga, celebrando il passato e ammodernando il possibile, senza però sconfinare. Un occhio di riguardo va al sistema di controllo, davvero ben fatto, semplice e veloce da apprendere. Pur non trattandosi di un gestionale con decine e decine di menù da gestire, il tipo di gioco richiede una certa immediatezza nell’esecuzione delle azioni, cosa che ci è riuscita perfettamente DualShock 4 alla mano.

Trofeisticamente parlando: desperado

Ottenere il trofeo di Platino di Desperados III non sarà per nulla semplice. Avendo pochissimi trofei legati al completamento della storia, dovrete perlopiù sbloccare trofei legati ad azioni particolari da fare durante le missioni. Sarà molto dura la corsa ai novanta distintivi; sono in totale otto quelli messi a disposizione in ogni missione, con alcuni che richiedono di rigiocare uno scenario eseguendo determinate azioni e altri sbloccabili soltanto facendo delle speedrun. Sul nostro forum trovate l’elenco trofei completo.

VERDETTO

Desperados III si conferma uno dei migliori strategici in circolazione, che più degli altri può vantare una buona trama e un'ottima caratterizzazione di ognuno dei cinque personaggi giocabili. Mimimi Games ha rispettato la tradizione della saga, ritoccando il gioco solo dove era veramente necessario. Non mancano imperfezioni a livello tecnico e in alcune meccaniche, ma non condizionano più di tanto la nostra valutazione che, di fatto, supera abbondantemente l'otto. In pratica... un nove mancato!

Guida ai Voti

Salvatore Terlizzi
Scopre i videogiochi con Monkey Island e Indiana Jones, per poi rimanere legato a vita al genere delle avventure grafiche. Grazie a PlayStationBit scopre, quasi per caso, la serie Yakuza e finisce per innamorarsene. Ha ancora l'immenso piacere di farsi sorprendere da un settore in continua evoluzione. Ehi guarda laggiù! Sisi, c'è una scimmia a tre teste...

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