Destroy All Humans! – Recensione

Sviluppatore: Black Forest Games Publisher: THQ Nordic Piattaforma: PS4 Genere: Azione/Avventura Giocatori: 1 PEGI: 16 Prezzo: 39,99 € Italiano:

Quello che negli ultimi anni sono per noi gli zombi, negli anni Novanta era rappresentato dagli alieni. Dopo l’allunaggio del 1969 e le costosissime missioni spaziali organizzate dalla NASA e dalla vecchia Unione Sovietica, l’intera popolazione mondiale si chiese se l’umanità era la sola ad abitare l’universo. Ma soprattutto ci si chiese se l’uomo fosse pronto ad affrontare una razza plausibilmente superiore. Di pronta risposta, cogliendo la palla al balzo, l’industria cinematografica sfornò decine di pellicole pronte a mettere in scena i cosiddetti incontri ravvicinati del terzo tipo. E se da una parte trovavamo film come E.T. che intendevano rassicurare il popolo sull’entità aliena, dall’altra trovavamo blockbuster come Independence Day che invece fomentavano tale minaccia. Proprio sulla pellicola diretta da Roland Emmerich si basava Destroy All Humans!, videogioco targato Pandemic Studios che metteva in scena l’invasione della Terra da parte dei Grigi. Se solitamente ci si ergeva a difensori del pianeta, peculiarità di questo titolo era la possibilità di vestire i panni dei cattivi. Dopo quindici anni dalla sua uscita su PlayStation 2 e altri tre capitoli pubblicati nel frattempo, di cui l’ultimo considerato un flop, l’invasione ha colpito anche le console di attuale generazione.

Destroy All Humans!

Creature terrestri, questo pianeta fa ora parte dell’impero Furon

L’umanità è sotto attacco. Una misteriosa forma di vita aliena sta segretamente cercando di minare la democrazia statunitense, abbattere il governo e raccogliere il DNA umano. E’ il 1959 quando Cryptosporidium-137 arriva sulla Terra alla ricerca del suo predecessore, Cryptosporidium-136, il quale è misteriosamente scomparso mentre portava a termine la sua missione. A causa dell’avanzatissimo progresso tecnologico compiuto, la razza aliena Furon può riprodursi solamente attraverso la clonazione. Per sfuggire all’estinzione, l’alieno è stato inviato alla ricerca del suo clone e di cortecce cerebrali terrestri, unica cura per poter tornare alla fertilità. Per portare a termine il suo compito, Cryptosporidium-137, per gli amici Crypto-137, deve infiltrarsi sulla Terra e abbattere Majestic, un’oscura organizzazione governativa che potrebbe aver catturato il primo alieno inviato sul pianeta.

Destroy All Humans! immerge i videogiocatori in una vera e propria parodia. Durante la prima missione, Crypto-137 arriva in una piccola comunità rurale degli Stati Uniti. Il primo contatto avviene con un gruppo di mucche e, ritenendole erroneamente (?) la forma di vita più avanzata sulla Terra, annuncia l’imminente invasione. Per tutta risposta, uno dei bovini evacua dinanzi a lui. Ma a quel punto, con Crypto-137 ancora sbalordito, appare il primo umano, il classico fattore statunitense con una spiga di grano in bocca. Il primo vero contatto si conclude a colpi di fucile. I Furon hanno dichiarato guerra. Una trama assolutamente fuori di testa, in cui lo spirito irriverente e politicamente scorretto del videogioco originale è stato preservato. Nonostante l’età, questa forma di umorismo è attualissima e riesce ancora a divertire. Potremmo dire che Destroy All Humans! ha una narrazione sciocca, volgare e fatta di cliché, ma la verità è che il titolo di Black Forest Games è uno dei più ironici degli ultimi anni.

Destroy All Humans!

Nel tentativo di rovesciare il governo statunitense e proclamare i Furon come specie suprema della Terra, Crypto-137 deve cimentarsi in oltre venti missioni sparse in sei località della nazione. Destroy All Humans! porta i videogiocatori a visitare luoghi immaginari, come l’Area 42, Rockwell o Santa Modesta, ma assolutamente familiari. L’avanzata di Crypto-137 ci porta addirittura nella capitale, Washington, dove potremo distruggere edifici storici e iconici come, ad esempio, la Casa Bianca.

Generalmente le missioni sono brevi e semplici, e hanno una durata complessiva di circa mezz’ora. Al cospetto del numero esiguo di livelli c’è, però, una grande rigiocabilità, visti i numerosi obiettivi secondari presenti (imprescindibili, se si punta al Platino). Questi compiti secondari non vanno a intralciare il divertimento e viaggiano di pari passo con la narrazione ironica. Ci sono, ad esempio, missioni che richiedono di distruggere determinati edifici o esseri umani, oppure infiltrarsi in strutture militari o assumere le sembianze del sindaco e tenere un discorso alla popolazione. Inoltre, la longevità è ulteriormente aumentata dalla modalità free roaming e dalle sfide. Dopo aver completato una missione in una determinata area, in seguito è possibile tornare a esplorarla liberamente. Se i livelli della storia sono spesso autoguidati, questa specifica modalità consente di esplorare e distruggere la zona in totale libertà, oltre che cercare i vari collezionabili senza intralci. Ogni ambientazione ha quattro sfide diverse: Devastazione, Corsa, Rapimento e Armageddon. Le prime due testano le nostre abilità, ponendo un tempo limite per il completamento o un target di uccisioni massimo, mentre Rapimento prevede il lancio di umani e oggetti vari nel raggio della navicella aliena. Nelle sfide Armageddon, infine, è necessario causare più danni possibili alle proprietà. Ognuna di queste quattro modalità prevede un sistema di valutazione a tre stelle, che, in base ai risultati, premia i giocatori con punti upgrade.

Crypto loves brain

Destroy All Humans! è un buon mix tra uno sparatutto in terza persona e uno stealth game. Giocando nei panni di Crypto-137 bisogna essere furtivi, così da non allarmare l’esercito. L’alieno può assumere le sembianze di uno qualsiasi dei personaggi presenti e camminare per la città indisturbato semplicemente grazie all’uso di un suo dispositivo. In questo stato è però vietato l’utilizzo delle armi. E’ quando l’azione esplode che il titolo dà il meglio di sé. Fronteggiare l’armata statunitense e gli irriducibili cittadini, creando più scompiglio possibile nel mentre, dona un inspiegabile e inappagabile senso di godimento. Inizialmente, Crypto-137 è dotato di un armamentario limitato e ha accesso unicamente al suo fucile elettrico Zap-o-Matic e alle sue abilità telecinetiche, con cui è possibile lanciare via gli avversari, far eseguire ordini ed estrarre cervelli. Tuttavia, progredendo con le missioni, l’alieno guadagna l’accesso ad alcune divertentissime chicche, andando ad ampliare il set tecnologico a disposizione. Ognuna delle armi disponibili è potenziabile, così da migliorare la letalità e la spettacolarità durante l’uso. Questi upgrade possono essere acquistati, utilizzando il DNA raccolto, nel laboratorio di Pox, un negozio gestito dal superiore del protagonista.

Destroy All Humans!

Crypto-137, inoltre, può seminare morte e distruzione con la sua navicella aliena, dotata di un sistema di volo abbastanza semplicistico. Grazie ad armi quali il disgregatore quantico – che permette di distruggere intere porzioni di territorio – o il boom sonico, l’UFO è una vera e propria macchina distruttiva. Come se non bastasse, nel negozio di Pox è possibile potenziare il mezzo, sbloccando nuove abilità difensive, come gli scudi Repulse-o-Tron, con le quali respingere i missili nemici. I Furon sono una razza decisamente superiore all’umanità e Crypto-137 è semplicemente implacabile. Ciò non permette comunque di distogliere l’attenzione o di procedere spediti verso l’obiettivo calpestando chiunque, dato che sottovalutando gli avversari si va incontro a un triste game over.

Il lavoro dietro alla rimasterizzazione di Destroy All Humans! è discreto. La grafica è stata riprogettata partendo da zero, portando il gioco in linea con le produzioni moderne. La vena comica dettata da trama e gameplay è supportata da un mondo di gioco colorato e caricaturale e dalle spassose espressioni facciali del protagonista. Tuttavia, in netto contrasto rispetto all’ottimo passo in avanti compiuto sul versante grafico, troviamo diverse pecche, primo tra tutti il frame rate decisamente instabile nei momenti più concitati. La traccia audio, poi, è identica a quella del titolo del 2005 e l’eccessiva enfasi del doppiaggio potrebbe infastidire. La colonna sonora, che si rifà ai brani tipici dei film fantascientifici anni Novanta, accompagna il gioco in maniera gradevole.

Destroy All Humans!

Trofeisticamente parlando: Destroy All Trophies!

La lista trofei di Destroy All Humans! vanta un totale di ben quarantuno obiettivi, suddivisi in ventisei di bronzo, undici di argento e tre d’oro. Per distrugg… ehm, ottenere il Platino, i giocatori devono innanzitutto completare la missione principale stando attenti a svolgere tutti gli obiettivi extra. Dopodiché è la volta di occuparsi di tutte le sfide, ottenendo tre stelle. Infine, è inoltre necessario compiere determinate azioni, come ad esempio rigiocare una missione completata in precedenza o evitare un missile scartando lateralmente. In totale, per conquistare il Platino sono richieste circa venti ore di puro divertimento.

VERDETTO

Il remake di Destroy All Humans! è la ciliegina sulla torta della line-up di questa generazione. Il titolo è irriverente e spassoso, sia per quanto riguarda la trama che dal punto di vista del gameplay, che offre un buon mix tra uno sparatutto in terza persona e uno stealth game. Tuttavia, il lavoro compiuto da Black Forest Games è incerto. Dal punto di vista grafico c’è stato un netto balzo in avanti, ma tecnicamente Destroy All Humans! soffre di saltuari cali di frame e rispetto al titolo originale non offre una sostanziale evoluzione. Ma quando pensiamo a quanto sia divertente il viaggio di Crypto-137, ciò passa in secondo piano.

Guida ai Voti

Alberto Lanzidei
Nato con la passione per la PlayStation è cresciuto coltivando l'amore verso tutti i generi di videogames. I suoi hobby, oltre il gaming, sono le auto e la palestra.