Dimension Drive – Recensione

Sviluppatore: 2Awesome Studio Publisher: 2Awesome Studio Piattaforma: PS4 Genere: Arcade Giocatori: 1-2 PEGI: 7 Prezzo: 15,99 € Italiano:

Kickstarter può essere una rampa di lancio per molti progetti, ma può anche portare a cocenti delusioni. Ne sanno qualcosa i ragazzi di 2Awesome Studio, ingannati da una falsa donazione per il loro progetto, che hanno però deciso di non demoralizzarsi riuscendo così a portare su console il loro Dimension Drive.

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Intelligenza VERA

Normalmente gli shoot ‘em up spiccatamente arcade non si prestano a trame ricche e complesse, ma 2Awesome Studio ha voluto dotare il suo Dimension Drive di una storia intrigante. Il gioco mette nei panni di Jackelyne Tywood, una guerriera spaziale che a bordo dell’astronave Manticore dovrà combattere la razza aliena degli Ashajuls. Questi crudeli viaggiatori multidimensionali hanno infatti deciso di attaccare il mondo di Jack sfruttando il potere del Dimension Drive, uno strumento che permette di spostare flotte di navi in un istante da un punto all’altro dell’universo. La nostra eroina, aiutata dall’intelligenza artificiale V.E.R.A., salirà a bordo del suo veicolo spaziale e utilizzerà ogni arma in suo possesso per distruggere gli ostacoli e i nemici sulla sua strada e fermare così la minaccia aliena.

La narrazione avviene mediante una serie di tavole in stile fumetto, scelta che dimostra la volontà degli sviluppatori di creare un prodotto memorabile, apprezzabile sia dagli appassionati del genere che da tutti coloro che volessero avvicinarsi a questa tipologia di giochi godendosi anche la trama. Quella che sulla carta è una storia interessante, supportata anche da un buon doppiaggio, si rivelerà però soprattutto per i veterani un intermezzo troppo lungo tra uno schema e l’altro, colpevole quindi di spezzare eccessivamente l’azione e dunque di far perdere ritmo al gioco. Fortunatamente sarà possibile saltare rapidamente le parti narrate o persino rimuoverle dalle opzioni, per concentrarsi esclusivamente sulla distruzione degli Ashajuls.

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Di che sponda sei?

In prima battuta Dimension Drive si presenta come un classico shoot ‘em up verticale in cui, a bordo di un’astronave, dovremo sparare cascate di proiettili contro i nostri nemici, evitando di essere colpiti dai loro attacchi, un po’ come succede in titoli da cabinato sullo stile del classico Vasara di Visco Corporation. La meccanica più intrigante del titolo, che lo rende diverso da tutti gli altri in commercio, viene mostrata da subito: la possibilità di spostarsi nei due lati di quello che a tutti gli effetti è una divisione split screen dello schermo. Ognuna delle due sponde dello schema sarà dotata di una struttura e soprattutto di nemici unici; il giocatore sarà quindi chiamato a spostarsi, mediante la pressione dell’apposito tasto, da una parte all’altra per uscire da situazioni difficili.

I primi minuti di gioco saranno letteralmente spiazzanti, dato che molto spesso ci si ritroverà a teletrasportarsi direttamente in un muro, causando la distruzione immediata dell’astronave. Dopo essersi impratichiti con questa particolare meccanica, però, Dimension Drive saprà regalare grandi soddisfazioni, legate soprattutto alla spettacolarità di cambiare lato al momento opportuno evitando l’attacco di un nemico per poi distruggerlo senza pietà. La meccanica degli spostamenti sarà inoltre fondamentale per ricaricare le proprie armi, dotate di una carica per ogni lato dello schermo che si ricaricherà solo in nostra assenza. Cambiare lato sarà quindi importante per evitare di rimanere senza colpi nei momenti più concitati.

Schiva, piega, scansa, tuffati e schiva

Il teletrasporto non è l’unica meccanica in grado di rendere Dimension Drive diverso da tutti gli altri esponenti del genere. 2Awesome ha infatti studiato dei potenziamenti che si sbloccheranno proseguendo nella campagna e che permetteranno a Jack di eseguire particolari manovre di combattimento. La nave Manticore acquisirà con il tempo la capacità di compiere rapide schivate sfruttando il Drift Drive, e persino di girarsi all’indietro per eliminare avversari che ci arriveranno alle spalle sfruttando il Reverse Drive. La raccolta di speciali Data Cube invece consentirà ai giocatori si sbloccare nuove armi, tra cui il potente Flak Shotgun e una specie di lanciafiamme denominato Plasma Torch.

Tutte queste possibilità, per quanto ben integrate all’interno del gioco, rappresenteranno una sfida per i giocatori meno esperti. L’aggiunta di una nuova meccanica comporterà di solito un incremento della curva di difficoltà a volte così brusco da scoraggiare i meno tenaci. Fortunatamente sarà possibile scegliere tra ben quattro livelli di difficoltà, elemento che permetterà in minima parte di modellare la sfida in base all’abilità del giocatore, nonostante l’impresa di completare il gioco risulti impegnativa anche alla difficoltà più bassa. Questa sensazione verrà amplificata dagli scontri con i terribili boss di fine livello; sarà necessario impararne i pattern d’attacco per riuscire a sconfiggerli, andando prima però incontro a numerosi game over. Stessa situazione per le sfide di schivate, magari inseguiti dal fuoco, e per alcuni livelli davvero ostici da completare nonostante la possibilità di ottenere barriere in grado di parare i colpi.

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I colori dello spazio

Dimension Drive è un titolo che trasuda cura da ogni poro, come dimostra anche la grande fluidità nei momenti più concitati, elemento fondamentale in un gioco in cui anche pochi secondi possono fare la differenza tra vittoria e sconfitta. Gli spostamenti sono rapidi e precisi, aiutati anche dalla presenza sullo schermo non occupato di una luce che indicherà con esattezza l’area di teletrasporto. Tutta questa fluidità è anche sopportata da una colonna sonora d’eccellenza, che riuscirà ad accompagnare al meglio tutta l’azione a schermo senza mai risultare invadente.

Decisamente buona anche la longevità del titolo. Oltre alla possibilità di cercare i cubi all’interno dei livelli e di affrontare il gioco a quattro diverse difficoltà, infatti, sarà possibile tentare di migliorare il proprio punteggio in ogni schema e cercare di finire nelle leaderboard, oltre a consultare il database dell’intelligenza artificiale V.E.R.A. per scoprire di più sull’universo di Dimension Drive. Discorso a parte va invece fatto per la co-op locale, elemento che stona con la qualità offerta dalla modalità in singolo. La possibilità di utilizzare senza limitazioni tutte le abilità, tra cui la schivata e il teletrasporto, genererà un caos difficilmente gestibile anche dai più grandi appassionati di shoot ‘em up, tanto che molto spesso si andrà incontro alla morte senza nemmeno comprenderne il motivo. Senza dubbio una possibilità sprecata, visto anche l’ottimo lavoro svolto in ogni altro campo dai ragazzi di 2Awesome.

Trofeisticamente parlando: una Manticora volante

Nella lunga lista di Dimension Drive trovano spazio ben trentuno trofei, molti dei quali decisamente complicati da ottenere. Oltre a completare il gioco alla massima difficoltà, ai giocatori verrà chiesto di ottenere il grado S in ogni missione e raccogliere ogni Data Cube del gioco, una sfida che solo pochi cacciatori riusciranno a completare.

VERDETTO

Una delle sfide più grandi di 2Awesome Studio è stata innovare un genere classico come quello degli shoot 'em up verticali senza stravolgerlo. Dimension Drive riesce in questa impresa, proponendo un gameplay fresco e divertente che metterà a dura prova i riflessi dei giocatori. Sfortunatamente una curva di difficoltà mal calcolata e soprattutto una modalità cooperativa che non convince appieno non permettono a quest'opera di eccellere ma, se amate gli shoot 'em up, vi suggeriamo di non farvela sfuggire, visto anche il prezzo davvero stracciato.

Guida ai Voti

Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.