DiRT 4 – Recensione

Sviluppatore: Codemasters Publisher: Codemasters Piattaforma: PS4 Genere: Corse Giocatori: 1 (Online: 2-8) PEGI: 3 Prezzo: 69,99 € Italiano:

“Il diavolo è come un setaccio che separa il fango dall’oro”.

Carlos Santana

Sono ormai quasi vent’anni che Codemasters opera efficacemente nel campo dei giochi di rally: questo lungo viaggio è infatti partito nel lontano 2000 con il primissimo Colin McRae Rally e giunto a oggi su PlayStation 4 proprio con DiRT 4, che con il suo “bisnonno” ha alcune cose in comune come la guida su terreni impervi e soprattutto la passione.

Non c’è sporco che tenga

Poco più di un anno fa, precisamente nel mese di aprile, Codemasters pubblicava la sua ultima fatica su ruote: stiamo parlando di quel DiRT Rally che tanto ha fatto godere (e imprecare) il nostro Vincenzo.

Il sistema di guida è stato riportato in quell’occasione ai fasti del passato, con tutti i pro e i contro che questa scelta può avere: niente più sfide con più macchine a schermo, niente derapate o distruzione, solo il rally nella sua forma più semplice e pura.

DiRT 4 mette invece fin da subito le cose in chiaro: nessun livello estremo di guida a patto che non sia il giocatore a chiederlo (ma di questo vi parleremo più in là nella recensione) e un ritorno a uno stile ibrido che oltre alla classica gara sterrata proporrà tante varianti in grado di far felici il maggior numero possibile di utenti.

Avviando il gioco per la prima volta avremo quindi il compito di andare a creare un nostro alter-ego virtuale indicandone le generalità e scegliendo un avatar tra quelli disponibili, salvo poi essere immediatamente catapultati sul sedile della nostra prima auto, dove ci verranno fornite una serie di nozioni base utili per prendere familiarità con i comandi, sostanzialmente invariati rispetto alle precedenti versioni del gioco.

Quando saremo pronti sarà quindi la volta di calarci davvero nell’azione, abbandonando la sicurezza del tutorial per lanciarci in pista scegliendo la modalità Carriera, che ci farà affrontare una serie di gare di difficoltà crescente, oppure optando per delle sfide che ci metteranno di fronte a ostacoli da distruggere e cronometri da battere.

Mi sono fatto da solo

Come in ogni buon gioco di guida che si rispetti non può ovviamente mancare la modalità Carriera, che ci permetterà di passare da inetti quasi totali a dei veri e propri campioni di rally andando ad affrontare gare sempre più lunghe, difficili e remunerative.

Inizieremo infatti la nostra avventura sostanzialmente poveri in canna, dotati solo del nostro infinito (forse) talento e di uno sponsor minore che provvederà a fornirci una macchina, nello specifico una piccola Ford R2 che si farà valere sui semplici percorsi iniziali.

Una volta accumulata una discreta somma in denaro giungerà il momento di scegliere se continuare a lavorare per conto di terzi, lasciandoci così solo le briciole del ricavato totale, oppure mettersi in proprio acquistando il nostro primo veicolo dalla concessionaria oppure spulciando gli annunci degli usati.

L’interessante novità è proprio quella di poter cercare veicoli con uno stile che ricorda quello dei classici Gran Turismo, andando a cercare occasioni in un elenco che verrà aggiornato periodicamente fornendo varie opportunità di acquistare vetture a prezzo ridotto, a patto di accettare quello proverbialmente “passa il convento”.

Se decideremo di essere i capi di noi stessi saremo poi chiamati a creare una nostra livrea scegliendo numerazioni e colori, creare un team affiatato in grado di lavorare al meglio in ogni situazione e decidere quali ditte sponsorizzare sul nostro veicolo, come già avveniva anche in DiRT Rally.

Meglio male accompagnati che soli

A dieci anni dal primo episodio denominato “DiRT”, anche se per freschezza di contenuti sembra sia passato molto meno tempo, Codemasters ripropone anche in questo quarto capitolo formule alternative al rally che il pubblico sembra aver decisamente gradito e che erano state abbandonate nel precedente episodio della saga.

Oltre infatti alle classiche gare a tappe in cui dovremo cercare di superare indenni il tracciato lottando però solo contro le condizioni meteorologiche e il cronometro, fanno il loro trionfale ritorno le modalità che prevedono gare con più macchine a schermo, nello specifico RallyCross e Land Rush a cui se ne aggiunge anche una denominata Rally Storico in cui potremo utilizzare veicoli del passato.

Le modalità multi-concorrente su circuito, c’è poco da fare, possono piacere o meno: è comunque innegabile che il lavoro per adeguare la qualità di queste sfide a quella generale sia stato sicuramente grande, fattore che si nota soprattutto nella quasi totale assenza di cali di frame rate anche nelle situazioni più concitate.

Anche l’intelligenza artificiale che ci contenderà la vittoria è stata rivista da cima a fondo e resa ancora più infame e competitiva, per la gioia di tutti coloro che amano le sfide forti e adrenaliniche fatte di sportellate all’ultima curva e arrivi al fotofinish.

La scelta di creare nuovamente un mix di generi è stata sicuramente dettata dalle esigenze degli utenti ma, nonostante la nostra propensione a rimanere sul classico, dobbiamo ammettere che ogni tanto risulta divertente “staccare” dalle gare in solitario per dilettarsi in modalità differenti; ecco perché abbiamo apprezzato anche le nuove modalità Gioco Libero, che permette di creare tracciati e gare personalizzate, e Asso del Volante, in cui dovremo distruggere ostacoli o stabilire il miglior tempo, che aggiungono brio, snaturando però forse eccessivamente lo stile simulativo del gioco.

Sinistra, lunga, 200, in: tornante destra

Come ogni buon titolo di rally che si rispetti non poteva mancare il nostro fido navigatore che ci aiuterà a superare indenni le insidie del tracciato. Il lavoro del nostro co-pilota sarà reso più insidioso che mai dalla presenza di molteplici tipologie di gare, tanto che a volte le indicazioni potrebbero risultare fuorvianti o confusionarie.

Nulla che, fortunatamente, possa danneggiare eccessivamente l’esperienza di gioco, grazie anche ai numerosi anni di esperienza: lo stesso purtroppo non si può dire per la gestione forse fin troppo semplicistica del nostro team, che si limiterà infatti all’acquisto di un membro piuttosto che un altro e alla gestione dei rinnovi contrattuali.

Quello che invece lascia sbalorditi è il lavoro svolto da Codemasters per riuscire a creare un’esperienza di guida che potesse adattarsi a ogni tipo di giocatore, sfida in parte fallita con DiRT Rally che risultava sì appagante ma forse un po’ troppo complesso per i neofiti totali del genere.

Inizialmente infatti ci verrà richiesto se vorremo utilizzare un approccio arcade oppure uno simulativo, dando quindi una prima “impronta” allo stile di guida: la funzione sarà sufficiente a chi non vorrà impegnarsi troppo nel cercare la perfezione di guida che sarà invece ottenibile andando un po’ più a fondo nel menù delle opzioni.

Al giocatore verrà infatti data la possibilità di personalizzare una serie di parametri come la sensibilità di sterzata, di frenata e molto altro ancora che permetteranno di ottenere un’esperienza di guida malleabile sulle abilità e capacità del singolo, dando vita a uno stile personalizzato in grado di appagare appieno sia i giocatori casuali che gli appassionati di motori.

Si tratta senza dubbio di un passo avanti per la serie nonché di una splendida notizia per tutti i giocatori, sia i fan sfegatati della saga che hanno amato DiRT Rally, sia chi cerca di avvicinarsi per la prima volta a un gioco di gare sterrate, decisamente una scelta vincente da parte di Codemasters.

Qualità senza risparmio o risparmio senza qualità?

Uno degli aspetti più importati di un gioco di rally è sicuramente la capacità di distruggere pezzo per pezzo la nostra auto, passando da piccoli danni alla carrozzeria riparabili con un po’ di sano body filler a veri e propri disastri meccanici che potrebbero portare alla conclusione anticipata di una tappa (o di una carriera automobilistica).

DiRT 4 non poteva ovviamente non eccellere in questa particolare categoria, aiutato da un comparto grafico di prim’ordine che mostrerà senza fatica anche i più piccoli segni di danneggiamento sul nostro veicolo: ammaccature e perdita di pezzi saranno all’ordine del giorno, così come l’eventuale foratura di una gomma che potrebbe costringerci, se non agiremo in fretta, a guidare sul nostro cerchione con tutto ciò che ne consegue.

I danni potranno comunque essere riparati tra una tappa e l’altra in maniera automatica oppure selezionando manualmente su cosa spendere le poche ore che ci separano dal percorso successivo: qualora i problemi fossero troppo grandi infatti sarà necessario decidere quali saranno le priorità.

A completare poi un comparto grafico eccellente e quasi totalmente esente da difetti, troviamo un comparto audio degno di questo nome, in cui il rombo dei motori e il rumore di lamiera che si piega saranno una vera e propria sinfonia su ruote, e renderà ancora più appagante la nostra esperienza di guida.

Unica nota dolente è forse un effetto particellare non perfetto, dato che molto spesso tende a invadere lo schermo riducendo la visibilità, questo perlomeno scegliendo di giocare con visuale esterna dato che andando nell’abitacolo il problema si andrà parzialmente a risolvere.

Nulla che possa comunque rovinare un’esperienza di gioco davvero eccezionale e consigliata sia agli amanti di questo stile di giochi sia a tutti coloro che vogliono provare una tipologia di corsa che non sia il solito giro sul tracciato urbano.

Trofeisticamente parlando: sporco ostinato

Lunga e tortuosa è la strada per arrivare al Platino di DiRT 4: nel vasto elenco trofei creato per il titolo trovano spazio una vastità di coppe che vanno dal completare tutti i vari rally disponibili fino alla richiesta di portare a termine tutti gli eventi comunità per due settimane di fila. Preparatevi a sporcarvi le mani e diventare dei guidatori seriali per riuscire a ottenere tutti i trofei disponibili in DiRT 4.

VERDETTO

A distanza di un anno dall'apprezzatissimo DiRT Rally, Codemasters prova ad accontentare un po' tutti. Non è facile stabilire se si tratti di un passo indietro rispetto all'esperienza di guida dello scorso anno oppure di un passo avanti per il genere, quello che possiamo dire è che ancora una volta ci troviamo di fronte a uno dei migliori simulatori di rally presenti sul mercato. Se quello che volete è l'essenza più pura del rally, allora le gare multi-concorrente e le sfide arcade potrebbero farvi storcere il naso. Se state invece cercando un titolo in grado di farvi appassionare a questo tipo di corse, con la capacità di adattarsi a qualsiasi tipo di giocatore (neofita o esperto) grazie a un sistema di personalizzazione dei comandi eccellente, allora non fatevi sfuggire DiRT 4. Il ritorno delle modalità secondarie, l'aggiunta del Racenet e della Gara Libera completano un ventaglio veramente ampio di possibilità in cui ogni appassionato di guida non potrà che "sguazzare" con immenso piacere per svariate ore.

Guida ai Voti

Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.