DiRT 5 – Recensione

Sviluppatore: Codemasters Publisher: Codemasters Piattaforma: PS4 (disponibile anche per PS5) Genere: Corse Giocatori: 1-4 (Online: 2-12) PEGI: 12 Prezzo: 69,99 € Italiano:

Ci risiamo, dopo avere appena finito di lavare l’auto dal terreno di WRC 9, siamo nuovamente pronti a gettarci nel fango con DiRT 5. Ma questa volta in una maniera che non si vedeva da anni all’interno del franchise, precisamente dal terzo capitolo. Codemasters ha infatti momentaneamente messo da parte i dati della telemetria, i controlli al millimetro, quella che potremmo definire la parte più “noiosa” della guida, per farci assaporare tutto il divertimento del drift, della competizione e delle lotte ruota a ruota. Benvenuti al festival di DiRT 5, di cui vi proponiamo la recensione quest’oggi.

Dirt 5

Ready to hit the DiRT?

Come dicevamo, la software house britannica ha deciso un netto cambio di rotta, una scelta che potrebbe confondere i meno informati, ma che porta al tempo stesso una ventata d’aria fresca in una saga ventennale. Diciamo addio all’estremo realismo degli ultimi capitoli, di cui DiRT Rally 2.0 è stato l’apice, per abbracciare il lato più divertente dell’automobilismo su sterrato. Abbandonati i lunghi ed estenuanti rally in cui fare attenzione a ogni minimo errore, DiRT 5 porta l’utenza a vivere un racing game maschiaccio, divertente e vario, ma che sa comunque regalare piacere alla guida attraverso una complessa gestione del sottosterzo; un’esperienza off-road variopinta che non si limita ai soliti percorsi a tempo, ma che comprende numerose altre discipline mettendoci al volante di camion, jeep e buggy. Il risultato? Un titolo, a differenza dei precedenti capitoli, accessibile a tutti, compresi quei videogiocatori in cerca di una sana e maschia sportellata o di una derapata nel fango.

Che il festival abbia inizio

Cuore pulsante ed essenza di DiRT 5 è la rinnovata modalità Carriera, la quale ci immerge in un festival automobilistico che offre azione estrema in una serie di corse fuoristrada. Le prime derapate in gara ci portano a farci notare dalla superstar Alex Janièek, doppiato dal leggendario Troy Baker, che ci illustra tutto ciò che serve per scalare la classifica da lui dominata. Tuttavia, l’ascesa per il successo è ostacolata da un esperto rivale che cercherà di ostacolarci a colpi di vittorie in gara e riconoscimenti.

DIRT 5

Questa modalità è suddivisa in ben cinque capitoli, ognuno dei quali offre sempre più percorsi, sfide e veicoli su cui salire a bordo. Snodata in una sorta di albero degli eventi, la carriera di DiRT 5 lascia completa libertà di decidere quali gare intraprendere e a quali eventi partecipare. Bisogna però premettere che è possibile correre in tutte le gare disponibili, affrontando così oltre centotrenta eventi e aumentando la longevità a dismisura.

Oltre alle classiche gare su circuito, DiRT 5 offre numerose tipologie di sfide, tra cui tappe punto a punto, eventi gincana che si ispirano ai fenomenali video del drifter Ken Block, gare estreme denominate Stampede e prove a tempo Path Finder in cui scalare una ripida collina. A riprova del netto distacco con la serie DiRT Rally, in questo episodio non sono presenti… i classici rally, una mancanza tutto sommato trascurabile. Ogni evento, inoltre, può essere affrontato in modalità split screen per quattro giocatori. Nel caso in cui ci siano sfidanti “umani”, essi prenderanno il posto di uno dei piloti controllati dall’intelligenza artificiale. Una gradita aggiunta. Nonostante i numerosi eventi, dunque, il titolo sviluppato da Codemasters offre grande varietà, permettendo di godere di ogni singola gara.

King of the off-road

Al di fuori dei momenti trascorsi al volante, la Carriera non offre molto altro. E’ presente un sistema di sponsorizzazione, che include brand realmente esistenti come Monster Energy, Sparco o Michelin, che permette di guadagnare bonus unici, come livree esclusive di quel dato franchise o adesivi da usare per la personalizzazione del veicolo. Data l’immersiva modalità Il Mio Team di F1 2020, Codemasters avrebbe potuto spingere un po’ di più su questo fronte, ma la casa britannica pare essersi concentrata unicamente sulla guida in pista.

Una volta portata a termine la carriera, DiRT 5 continua a offrire una mole impressionante di contenuti grazie alla nuovissima modalità Playground, che sostanzialmente permette di creare liberamente un percorso e di condividerlo con gli amici e con la comunità online. Ciò significa che all’interno di questa modalità troviamo tracciati e stadi creati dai videogiocatori di tutto il mondo. Sebbene alcuni siano realizzati in maniera approssimativa, grazie ai tool di creazione che permettono di modificare il terreno e riempire l’ambientazione con oggettistica varia, altri sono talmente godibili da sembrare creati direttamente dal team di sviluppo.

DIRT 5

E’ presente, infine, anche una modalità multiplayer online che prevede gare fino a dodici partecipanti. In essa è possibile sfidarsi in eventi ben diversi da quelli classici, come ad esempio le gare Vampiro, in cui passare ai rivali “l’infezione”, o Trasportatore, in cui portare un oggetto in un punto prefissato. Il multiplayer online è cross-gen; ciò vuol dire che i giocatori PlayStation 4 e PlayStation 5 possono sfidarsi.

Ma veniamo alla parte fondamentale di DiRT 5: pad alla mano, come si comporta? E’ qui che il nuovo titolo sviluppato da Codemasters Cheshire si differenzia maggiormente dai suoi predecessori. Abbandonate la vostra postazione con volante e scordatevi la profondità della serie Rally; DiRT 5 è un titolo palesemente rivolto a un pubblico arcade. La manovrabilità dei veicoli è tutto sommato semplicistica e più che lottare per il controllo del mezzo è necessario tenere d’occhio l’intelligenza artificiale rivale. Un errore, un così netto cambiamento? La risposta è, ovviamente, soggettiva. Tutto quel che possiamo dirvi è che gareggiare e driftare nel fango senza troppi problemi è assolutamente divertente. Inoltre, non bisogna sottovalutare il sistema di guida, che comunque necessita di un’attenta gestione del controsterzo.

Grande cura è stata posta nella trasposizione del manto stradale, che riesce a far “provare” le condizioni su cui si trova il mezzo. Infatti, ogni tipologia di terreno ha un feeling completamente differente. Inoltre, il sistema meteorologico dinamico modifica completamente l’andamento di una gara: quando un acquazzone torrenziale colpisce il fango, già di per sé scivoloso, mantenere la trazione in curva diventa un compito decisamente complesso. Nel caso di una forte nevicata, invece, risulta necessario cambiare approccio. Il nostro consiglio è di seguire i solchi tracciati dal precedente passaggio di un altro veicolo per avere una più profonda presa con la superficie stradale. Se già su PlayStation 4 c’è una buona resa tra pneumatici e terreno, queste sensazioni sono notevolmente migliorate su PlayStation 5 grazie al feedback aptico del DualSense.

DIRT 5

Il giro del mondo in ottanta derapate

Il parco auto di DiRT 5 include ben sessantatré veicoli diversi, suddivisi in tredici classi, che ricoprono ben sette decenni di storia automobilistica. Durante tutto il corso del gioco, dunque, si passa dal volante delle iconiche vetture da rally anni Ottanta, come la Lancia 037 Evo 2 o la Peugeot 205 T16 Evo 2, alle auto moderne, tra cui la Ford Fiesta RS MKII. Il tutto passando, tra gli altri, per gli abitacoli di agilissimi e leggerissimi superlite, di pick-up e di auto da cross. Come dicevamo, questo capitolo abbraccia numerose discipline del motorsport off-road. Tuttavia, le differenze tra un veicolo e l’altro della stessa classe sono minime, fattore che non spinge a provare tutte le auto. Per avere sensazioni differenti bisogna quindi passare a un veicolo di una categoria diversa. Solamente in questo caso sentiremo una diversa “pesantezza” dell’auto o una risposta differente dello sterzo.

DIRT 5

DiRT 5 porta a gareggiare in ben dieci location sparse per tutto il globo. Dalle corse ad alta quota nei percorsi tortuosi del Nepal, passando per i maestosi canyon dell’Arizona e la giungla urbana dell’East River di New York, attraversando poi la tundra norvegese, le risaie cinesi, le oasi del Marocco e gli scenari pittoreschi italiani, il titolo offre scorci indimenticabili, tanto da far quasi passare in secondo piano le stesse gare. Ognuna delle dieci location presenta una tavolozza dei colori ambientali audace e variopinta, accompagnata da una colonna sonora punk rock ragguardevole e da un doppiaggio, anche italiano, di ottima fattura. Spesso avremo il desiderio di fermarci a bordo strada per catturare uno screenshot e ammirare un tramonto, il nascere del sole o la luna pallida. Nonostante alcune palesi lacune dettate dal finire dell’attuale generazione di console, graficamente DiRT 5 è indimenticabile. Sebbene il motore di gioco debba gestire numerosi veicoli a schermo, il meteo e la fisica del terreno, come sempre per i titoli sviluppati da Codemasters, è buona anche la gestione del frame rate.

Trofeisticamente parlando: Platino di fango

DiRT 5 vanta un elenco di soli ventuno trofei, suddivisi in sei di bronzo, sei d’argento e otto d’oro. Se sbloccare gli obiettivi meno pregiati vi porterà via solamente qualche ora, per ottenere quelli d’oro dovrete impegnare a lungo il vostro tempo. Trofei come Superstar, La fine della fiera o Come se piovessero richiedono infatti di raggiungere il livello massimo d’esperienza, di completare tutti gli eventi carriera e guadagnare un milione di dollari. Sia chiaro, nulla di complesso, vi servirà solamente molta pazienza. Inoltre, bisognerà creare e testare un proprio circuito nella nuovissima modalità Playground, oltre che valutare quello di un altro utente.

VERDETTO

Con un approccio completamente differente rispetto ai capitoli degli ultimi anni, DiRT 5 saluta PlayStation 4 (e sbarca su PlayStation 5) rivolgendosi a un pubblico decisamente meno hardcore. L'obiettivo di questo episodio è guidare divertendosi, lasciando da parte molti, ma non tutti, i tecnicismi. E in questo Codemasters è riuscita perfettamente. DiRT 5, abbracciando le più svariate discipline del motorsport off-road, è uno dei racing game più piacevoli della generazione.

Guida ai Voti

Alberto Lanzidei
Nato con la passione per la PlayStation è cresciuto coltivando l'amore verso tutti i generi di videogames. I suoi hobby, oltre il gaming, sono le auto e la palestra.

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