DmC Devil May Cry Definitive Edition – Recensione

Sviluppatore: Ninja Theory Publisher: Capcom Piattaforma: PS4 Genere: Azione Giocatori: 1 PEGI: 18 Prezzo: 39,99 € Italiano:

“Non ragioniam di lor, ma guarda e passa”.
Dante Alighieri, Divina Commedia – Canto III, Verso 51

Più o meno così si sarebbe rivolto il Sommo Poeta, probabilmente, al proprio omonimo videoludico, riferendosi ai cosiddetti “fan di vecchia data”, o ad altri cancri della società simili, a vostra discrezione. Un po’ come per Final Fantasy XIII, anche il reboot di Devil May Cry è stato subissato di critiche ancora prima di mettere piede nei negozi, giusto per dare libero sfogo al proprio piacere di essere dei “pecoroni”, nella maggior parte dei casi. Alla prova concreta delle cose, poi, la tredicesima fantasia finale si rivelò essere un titolo più che discreto, mentre DmC Devil May Cry spaccò proprio culi deretani, sotto il profilo qualitativo (qui potete trovare la nostra recensione), fatta eccezione per qualche caduta di stile qua e là, legata allo spirito di ribellione a volte gratuito del giovane protagonista e comunque sopportabile. Eccoci dunque pronti a valutare la definitive edition del reboot del brand. Qualsiasi cosa abbia detto.

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1080p e 60fps. Leggi anche: spettacolo puro.

Ovviamente in questo articolo non spulceremo ogni singola sfumatura del titolo, visto che lo avevamo già fatto precedentemente, in sede di recensione, per la versione “liscia”. Ci concentreremo, invece, sulle aggiunte e le modifiche apportate all’edizione base del gioco che, vi ricordiamo solamente, è stato sviluppato dai talentuosissimi ragazzi di Ninja Theory e si riproponeva di ri-concepire da zero le gesta di Dante, Vergil, Sparda e Mundus in chiave praticamente contemporanea-anticonsumistica e ancora una volta gotico-demoniaca.
Detto questo, cominciamo con il dire che questa Definitive Edition risulta essere un po’ particolare. Nel senso che, una volta tanto, la parte del leone non la fanno i contenuti aggiuntivi, quanto piuttosto la rimasterizzazione stessa del gioco. Grazie alla potenza di PlayStation 4 infatti DmC Devil May Cry, in questa versione deluxe, non ha di fatto nulla da invidiare alla controparte per PC, che al tempo “umiliò” le versioni PlayStation 3 e Xbox 360. I 1080p sono riusciti a rendere ogni singolo istante di gioco molto più “d’impatto”, facendo brillare ancora di più l’ispiratissimo art design dei diversi livelli. Ma sono i 60fps costanti ed incredibilmente fluidi, salvo sporadicissimi rallentamenti, a rendere le avventure di Dante appetibili ancora una volta, anche a chi avesse completato precedentemente il gioco.

Dante nel Limbo

Trattandosi di un hack ‘ n ‘ slash dalla forte componente stylish, una quantità tale di fotogrammi si è rivelata essere veramente una splendida sorpresa capace di farvi apprezzare ancora di più un gameplay solido, divertente e a tratti assuefacente. E pure migliorato: già, perché gli sviluppatori in base ai feedback ricevuti dai fan hanno affinato e ribilanciato la giocabilità del titolo, introducendo anche il lock-on manuale tanto caro per chi è un veterano della saga.

Metto il Turbo perché oggi mi sento Hardcore

Oltre ai miglioramenti appena tirati in causa, per chi acquisterà Dmc Devil May Cry Definitive Edition ci sono tante altre belle sorprese. E’ il caso di iniziare parlando della modalità (o più propriamente sarebbe il caso di parlare di modificatore) “Turbo”, ad esempio, che rende il gioco ancora più frenetico e divertentente, se possibile, visto che velocizza il tutto di un buon 20%. E’ stato aggiunto anche un nuovo livello di difficoltà, inoltre, fatto apposta, sembrerebbe, per zittire le critiche in merito ad una esageratà facilità del titolo rispetto ai precedenti capitoli. Last but not least, troviamo anche la voce “Hardcore”, che ottimizza ulteriormente la giocabilità in modo tale da rendere più difficile fare aumentare il punteggio delle combo, utilissimo, come certamente saprete, sia per il vostro ego sia per concludere con un punteggio degno di nota ogni singola missione nel suo complesso.

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La caduta di Vergil, di nome e di fatto

Si è detto prima che questa Definitive Edition è un po’ particolare perché il suo punto di forza non è rappresentato dai contenuti aggiuntivi o DLC, a vostro piacimento, come invece è prassi comune delle normali versioni deluxe. Ma non è tutto, perché addirittura le espansioni che troverete già incluse in questo pacchetto costituiscono, a conti fatti, il vero e proprio punto debole del gioco.

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Certo, nessuno vi obbliga a giocare i contenuti aggiuntivi, per carità, anche considerato il fatto che l’avventura principale è piena di collectibles da trovare, sfide segrete da completare e potenziamenti da sbloccare. E’ però innegabile il fatto che in sede di recensione non si possa non sottolineare la mediocrità dell’espansione interamente dedicata a Vergil, ossia “Vergil’s Downfall”. Una trama tutt’altro che appassionante (anche perché, considerata l’esigua longevità, sarebbe stato difficile per chiunque coinvolgere il giocatore come si deve) e un parco mosse per certi versi innovativo rispetto a quello di Dante, ma certamente meno ispirato, non riescono proprio a fare decollare Vergil con le sue iperuraniche ali.
In altri casi le aggiunte riguardano contenuti disponibili, comunque sia, in forma del tutto gratuita, come il Palazzo di Sangue, e dunque si può parlare di “DLC aggiuntivi” solo in maniera piuttosto formale: un discorso simile va fatto anche per le nuove skin presenti che ci permetteranno di vestire i panni degli “autentici” Dante e Vergil, ma che si limitano giusto a questo.

VERDETTO

DmC Devil May Cry Definitive Edition offre un lavoro di rimasterizzazione eccezionale grazie ai 1080p e ai 60fps, che certamente non possono passare inosservati in un hack ' n ' slash. Grosso incentivo all'acquisto saranno anche i modificatori Turbo e Hardcore, mentre un grosso rimpianto risultano essere i contenuti aggiuntivi, veramente ridotti all'osso e di qualità tutto fuorché eccelsa. Sia come sia, questa edizione definitiva è un ottimo pretesto per godere dell'ultimo Devil May Cry nella sua versione migliore, qualora non l'abbiate ancora fatto.

Guida ai Voti

Dario Caprai
Non capisce niente di videogiochi ma, dal momento che non lo sa, continua a parlarne, imperterrito. Tanto è vero che il tempo preferisce passarlo a scrivere, a leggere, a vedere un film, a seguire e praticare sport, a inveire per il fantacalcio, a tenersi informato su tecnologia e comunicazione piuttosto che con un DualShock in mano. In tutto questo è, però, uno degli admin di PlayStationBit da tempo ormai immemorabile.

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