Dreams – Recensione

Sviluppatore: Media Molecule Publisher: Sony Interactive Entertainment Europe Piattaforma: PS4 Genere: Sandbox Giocatori: 1-4 PEGI: 12 Prezzo: 39,99 € Italiano:

Che ci crediate o meno, negli ultimi due anni non ho mai approfondito il discorso Dreams oltre quanto mostrato da video e news che mi capitava di aprire e leggere distrattamente. Per mesi e mesi, il nuovo progetto di Media Molecule è stato qualcosa di cui avevo coscienza, ma che non riusciva a scalfire la barriera, non dico dell’indifferenza, ma dell’attrazione più prepotente e irresistibile verso altri giochi canonici e blasonati. Per questo mi sono posto diversi interrogativi di fronte alla possibilità di recensire un titolo del genere, ma ogni dubbio è svanito non appena ho preso il controller e mi sono lasciato guidare in questa misteriosa, magica opera.

La prima cosa che ho compreso è che non solo sono adatto per giocare e recensire un gioco come Dreams, ma che sono proprio la persona più indicata. E lo sono, esattamente come ognuno di voi, non per meriti, background o competenze, ma per la pura e semplice passione che mi fa definire videogiocatore. Anzi, estendendo il raggio e includendo tutta la fascia di pubblico che Media Molecule vuole raggiungere, sono e siamo gli utenti ideali perché condividiamo la capacità di perderci e lasciarci trasportare negli universi infiniti e variopinti dell’intrattenimento digitale, perché sappiamo evadere in modo sano e innocente grazie a un passatempo che i più associano all’infanzia e perché, in una parola, siamo Sognatori.

Dreams

Due parole sui comandi

Sbrighiamo le formalità richieste dalle comuni recensioni in poche parole, proprio perché Dreams di comune con il resto dell’offerta PlayStation e non solo ha ben poco. Avviando l’applicazione veniamo introdotti al mondo degli Spiritelli, che possiamo scegliere tra una lista per trovare quello più adatto a noi, e soprattutto al sistema di controllo. La nostra mascotte su schermo funziona esattamente come il puntatore di un mouse, quindi per comodità non viene mossa con le levette analogiche ma sfruttando il sensore di movimento del DualShock 4. Avere una coppia di PlayStation Move rende il tutto più gestibile, ma anche cimentarsi nelle creazioni con il semplice controller non è (troppo) frustrante e mette in mostra il lavoro di semplificazione e ottimizzazione svolto da Media Molecule.

Il nostro Spiritello, dicevamo, si sposta sullo schermo mentre agitiamo il DualShock nelle quattro direzioni e sfrutta la sua “codina” per afferrare oggetti con il grilletto destro e per interagire con essi. Possiamo così aprire bauli, spostare scatole, ruotare manovelle, oltre naturalmente a navigare nei menù del gioco e a settare le infinite impostazioni incluse nella modalità creativa. Non solo, ma lo Spiritello può possedere i protagonisti delle scene e far così passare il controllo su di loro, per una gestione più canonica con levette e tasti e per testare i risultati delle nostre creazioni.

Nelle varie proposte della community, o per meglio dire nei vari Sogni, potremmo doverci alternare tra l’uno e l’altro sistema di comandi, in base alla direzione presa dallo sviluppatore. Nel Sogno di Art, per esempio, che è il minigioco creato da Media Molecule e che rappresenta la breve modalità storia di Dreams, iniziamo controllando lo Spiritello e passiamo poi ai protagonisti dell’avventura, ma torneremo occasionalmente nei panni del primo. Giusto per dare un’idea della varietà di situazioni di gameplay che si possono incontrare o che, ancor meglio, si possono creare.

Dreams

Il sogno di Art

Media Molecule non si è limitata a fornire tutti gli strumenti per creare e divertirsi con il lavoro altrui, ma si è anche impegnata in prima persona nello sviluppo di un gioco completo. La definizione perde un po’ significato in un titolo come questo, dove potenzialmente potremmo trovare esperienze più lunghe e complesse sviluppate da perfetti sconosciuti. Tuttavia è importante provare il Sogno di Media Molecule poiché è stato progettato con l’intenzione di presentare tutte le potenzialità della modalità creativa, per lasciarsene ispirare o anche solo per pregustare ciò che si potrebbe scoprire esplorando la community.

La storia del Sogno di Art vede come protagonista lo stesso Art, un musicista jazz in profonda crisi in seguito allo scioglimento della sua band. Il gioco alterna fasi in cui impersoniamo lui e altre nelle quali viviamo dentro ai suoi ricordi prendendo le parti di giocattoli della sua infanzia: Frances e Foxy, due pupazzi animati, e Pulce ed Elodie, due robottini. Le tre parti di gioco sono ben distinte sia a livello di stile (la sezione di Art presenta personaggi simili a burattini di cartapesta, quella dei pupazzi è più cartoonesca e quella del robot vira verso il futuristico) che a livello di gameplay, il quale passa da un punta e clicca, a un’avventura 3D, a un platform… e non solo, ma non vogliamo svelare troppo.

Se la volontà era mostrare i muscoli di Dreams, possiamo confermare che l’obiettivo è stato raggiunto. Atmosfere, varietà di situazioni, costruzione della storia e comparto audio sono ottimi. L’alternanza tra generi funziona e anche all’interno delle singole sezioni si trovano soluzioni mai scontate né ripetitive. Art deve esaminare oggetti, parlare con altri personaggi e risolvere piccoli enigmi; Frances e Foxy devono attraversare piattaforme fisse, mobili e attivabili con una delle loro armi; Pulce sfrutta la sua energia per attivare nuove zone da esplorare, mentre Elodie può aspirare e rilanciare oggetti. E si trovano persino i collezionabili, come in ogni gioco che si rispetti!

Pensare che tutti gli strumenti per creare qualcosa di simile sono anche a nostra disposizione è eccitante e opprimente allo stesso tempo. In questo senso, anche la durata piuttosto limitata del Sogno di Art assume un significato tutto nuovo: la consapevolezza del lavoro, della passione e della precisione che stanno dietro a un piccolo progetto lo rendono enorme, immenso, insuperabile.

Il Sogniverso

Il sogno di Art non è che una delle migliaia di creazioni che popolano il Sogniverso. Questo è uno dei due pilastri portanti di Dreams, il raccoglitore di tutte le creazioni della community internazionale, un vero e proprio social network in cui invece di condividere foto di food porn, gambe stese ad abbronzarsi in spiaggia o video di gattini divertenti gli utenti si scambiano videogiochi.

Il concetto non è nuovo, né per Media Molecule con i suoi trascorsi con la serie LittleBigPlanet, né per il mondo dei videogiochi in generale. Di certo Dreams rappresenta un nuovo livello, una next-gen dell’user generated content in campo videoludico che al momento non ha rivali e che, con il dovuto supporto e con la giusta gestione delle campagne promozionali, potrebbe diventare una killer app per PlayStation 4 e PlayStation 5. Con una platea di oltre cento milioni di utenti potenziali, sottolineare l’esistenza di un gioco che è in realtà un raccoglitore infinito di esperienze, anche di alta qualità, potrebbe essere un’esca irresistibile per tutta l’utenza casual e fare da traino alle vendite come accadde (con le dovute proporzioni e differenze, ma tant’è) con Nintendo Wii e Wii Sports.

Facciamo un passo indietro su questo sentiero dell’entusiasmo ed entriamo nel dettaglio. Compito non certo semplice, considerando la mole di contenuti da cui si viene sommersi accedendo al Sogniverso. Ad accoglierci in bella mostra c’è proprio il Sogno di Art, ma a schermo compaiono una sfilza di altre proposte e un modulo di ricerca con diversi filtri (consigliati, recenti, più votati e così via) per permetterci di addentrarci nei meandri del mondo onirico di Dreams. Accedere alla creazione di un utente è facile quando spostare lo Spiritello sull’icona corrispondente e premere il tasto X. Tempi di caricamento dal velocissimo all’immediato e siamo catapultati in una nuova avventura!

Che dire? Recensire un gioco in particolare sarebbe come parlare di Venezia agli abitanti di una galassia lontana anni luce dalla nostra. Possono intuire che sia bella e meritevole di una visita, ma hanno visto tutt’altro e possono giurare che sia alla pari se non meglio della nostra città lagunare. Dreams è talmente vasto da poter offrire esperienze indimenticabili a tutti, così vario e popolato di livelli da rendere difficile che due persone capitino sullo stesso se non con il passaparola o con i filtri di ricerca di cui parlavamo prima.

Dreams

Personalmente mi sono tuffato di testa e pochi secondi dopo il mio accesso al Sogniverso ero dentro a un gioco ispirato al Silent Hills che mai sarà, con tanto di protagonista scolpito con le fattezze di Norman Reedus. Abbandonato il Sogno per le troppe cutscene e il poco gameplay, ma ammaliato dalla cura nella riproduzione di scene e ambienti e dalla presenza di risposte a scelta multipla nei dialoghi, mi sono trasferito su uno strano “simulatore di antistress” in cui dovevo lanciare palline contro a un muro, prima di una visita alla ricostruzione di Fallout 4 divenuta famosa nei giorni scorsi e davvero capace di lasciare a bocca aperta. Non pago, ho fatto una capatina nel mondo di un Sonic indistinguibile dall’originale, poi sono entrato in un mediocre kart game e…

Insomma, potrei continuare per centinaia di pagine a elencare le creazioni provate in fase di recensione e arriverei forse all’1% dell’offerta di Dreams. Certo, la maggior parte dei Sogni sono work in progress, oppure prototipi, o ancora giochini capaci solo di strappare un sorriso. Ma si trovano anche piccole perle, esempi di pazienza e maestria da parte dei loro creatori, che non sfigurerebbero se pubblicate come titoli stand-alone sul PlayStation Store.

Dreams è una sala giochi sterminata, un buffet videoludico senza fine in cui assaggiare, prendere spunto, abbuffarsi quando si è appagati o passare oltre se l’occhio non è soddisfatto. Ma è anche una community fatta di persone che possono interagire, che sia con un pollice in su o in giù dato a un Sogno, con un messaggio o con un “follow” a un utente particolarmente bravo e creativo. L’interazione, però, raggiunge la sua massima espressione nell’altra enorme faccia della medaglia d’oro che è Dreams: la modalità creativa.

La modalità creativa

La modalità creativa, per l’appunto. Potremmo definirla come il cuore di Dreams, il motore che tiene in vita tutto, la sua punta di diamante e nello stesso tempo il suo potenziale tallone di Achille. E’ la stanza dei bottoni, la fucina in cui tutti possono fare un salto ma che, di fatto, poggia sulla costanza di una piccola percentuale di giocatori/creatori che si sporcano le mani per il divertimento di tutti gli altri.

Possiamo accedere a questa sezione, la Creazione Onirica, dal menù principale. Verremo subito, e giustamente, messi di fronte a uno dei tantissimi e completissimi tutorial pensati per non lasciarci allo sbaraglio. Nella nostra area personale, la Base Onirica, potremo sperimentare tutte le funzioni disponibili in attesa di raccogliere le idee e trasformarle in creazioni vere e proprie e poi, chissà, giochi funzionanti.

Ma si parte dall’ABC, com’è normale, quindi si impara prima a prendere, spostare, ridimensionare e clonare oggetti esistenti, oppure altri presenti nel catalogo condiviso dalla community. Tra missioni Spiritello, che rappresentano una sorta di obiettivi interni al gioco, e tutorial di creazione articolati in diverse fasi, gestite con un player video integrato a schermo, apprendiamo passo dopo passo le nozioni fondamentali, quelle intermedie e infine le più complesse. Vedremo come costruire personaggi ed elementi ambientali, come modificare luci, atmosfere e suoni, come impostare i movimenti e, in ultima analisi, come definire logiche causa-effetto che stanno alla base di qualunque gioco. Parliamo di ore e ore di teoria e paziente pratica.

La sensazione è che non ci sia mai fine alle possibilità, che ogni strumento abbia decine di varianti e che, anche quando avremo imparato tutto, potremo combinare le funzioni in modi inediti, moltiplicando all’ennesima potenza le capacità espressive di Dreams. E’ una sensazione eccitante ma anche opprimente, come dicevamo. La linea di confine tra le due reazioni è la stessa che separerà come un muro insormontabile la parte di community che creerà attivamente e quella che, intimorita, lascerà ad altri il gravoso compito, o ancor peggio si limiterà a Sogni abortiti che sporcheranno la libreria invece di arricchirla.

Dreams

La potenziale debolezza di Dreams sta proprio qui, nella sua forte dipendenza dagli utenti che lo popolano. I quali potrebbero essere molto prolifici ora che siamo nelle fasi iniziali, ma abbandonare la nave quando sopraggiungeranno noia o frustrazione per lo scarso riscontro delle proprie creazioni in relazione al tempo speso. I contenuti di qualità sono e saranno la benzina di Dreams, che, nel momento in cui questi verranno meno o saranno sommersi da montagne di spazzatura, non riuscirà più a tenere incollata allo schermo la parte di utenza interessata a giocare e non a costruire.

Erigendo difese da facili e precoci entusiasmi, devo riconoscere che Dreams è un’opera maestosa ma che cammina su un sottile filo sospeso sul vuoto. Il Sogniverso è una risorsa che non ha eguali e che, con i dovuti accorgimenti, potrebbe giustificare da sola anche una spesa doppia rispetto al prezzo di acquisto. La Creazione Onirica è altrettanto rivoluzionaria e mette nelle mani di tutti il potere di un vero sviluppatore, ma non fa i conti con l’effettiva volontà di imparare e investire ore di tempo da parte dell’utenza.

Il delicato equilibrio coinvolge diversi fattori: quantità e qualità delle creazioni, fidelizzazione della community, accessibilità del tool di creazione, supporto da parte di Media Molecule con nuovi contenuti e contest (che attualmente sono presenti, in effetti). Un qualunque passo falso in una direzione potrebbe sancire il fallimento a lungo termine di Dreams, mentre una giusta calibrazione potrebbe trasformarlo nel nuovo Minecraft o nel nuovo Fortnite: un fenomeno globale.

Le premesse, per ora, sembrano buone, se non altro per lo spirito di fratellanza che si è creato tra i fan già nella fase di accesso anticipato. Il fatto che le singole creazioni possano essere condivise e usate da tutti rende la fase creativa un momento più corale, comunitario, un lavoro condiviso che realizza la straordinaria magia (non nuova a chi ha giocato a Death Stranding) di sentirsi parte di un disegno più grande.

Chiudo con una riflessione e una proposta ardita. La riflessione riguarda le creazioni più gettonate del Sogniverso, che nove volte su dieci non rappresentano contenuti originali ma parodie, più o meno riuscite, di giochi esistenti. Perché, mi chiedo, puntare tutto sulla riproduzione di qualcosa di già visto, noto e frutto dell’immaginazione altrui, con il rischio di cancellazione per violazione di copyright, anziché creare qualcosa di inedito? La proposta è invece sul futuro: è folle ipotizzare un Dreams, ormai rientrato dei costi di sviluppo grazie a PlayStation 4, integrato come app di sistema di PlayStation 5, fruibile gratuitamente da tutti come una sorta di social network esclusivo e basato sui videogiochi, come un nuovo PlayStation Home ma, questa volta, di vero successo?

Dreams

Graficamente parlando è impossibile posizionare Dreams. In quanto strumento di creazione il gioco ci permette di trovare di tutto, dallo stilizzato al fumettoso, dalla pixel art al fotorealismo. Limitandoci alla grafica generale di Spiritello e Base Onirica, il tutto è cartoonesco e si riconosce il tocco di Media Molecule con qualche richiamo proprio allo stile di LittleBigPlanet. Anche audio ed effetti sonori sono personalizzabili, quindi mi limito a sottolineare l’ottimo doppiaggio in italiano dei tutorial e l’eccezionale comparto sonoro del Sogno di Art.

Trofeisticamente parlando: un Platino da sogno

Dreams include trentanove trofei, di cui ventidue di bronzo, dodici di argento e quattro d’oro oltre al Platino. Pochi sono legati al Sogno di Art, mentre molti dipendono da ciò che faremo in modalità creativa, dal grado raggiunto in diverse missioni Spiritello e dall’interazione con la community. Dovremo inoltre salire fino al livello Sognatore 30, il che prevede ore e ore di gioco e/o creazione per esplorare a fondo quello che Dreams può offrire.

VERDETTO

Dreams non dovrebbe avere un voto. Vi invitiamo a non soffermarvi su questo numero e a leggere la recensione per capire che cosa è il gioco. Il Sogniverso meriterebbe un 10/10 oggi, ma non sappiamo come sarà tra qualche mese, e la modalità creativa potrebbe avere un punteggio pieno come uno discreto in base al tipo di approccio che avete e alla vostra pazienza in un contesto di editing avanzato. E' consigliato? Senza dubbio, se non altro per ricordarci ancora una volta che videogiocare è principalmente un'innocente evasione; anzi, un Sogno.

Guida ai Voti

Jury Livorati
Classe ’85, divido il tempo tra la moglie e i tre figli e le più svariate passioni. Amo la lettura, la scrittura e i videogiochi e recito dal 2004 con l'Associazione Culturale VecchioBorgo. Eterno bambino, amo la vita e guardo sempre allo step successivo, soprattutto se è più in alto del precedente. Sono grato a PlayStationBit per avermi fatto scoprire la (sana) caccia ai trofei e i Metroidvania.

3 Commenti

Comments are closed.