Enter The Gungeon – Recensione

Sviluppatore: Publisher: Piattaforma: Genere: Giocatori: PEGI: Prezzo: Italiano:

Publisher: Devolver Digital Developer: DodgeRoll
Piattaforma: PS4 Genere: RogueLike/TwinStickShooter Giocatori: 1-2 PEGI: 12 Prezzo: 14,99 €

Prendete Dark Souls e soffriggete a fuoco lento la sua cattiveria, le sue meccaniche principali e il suo gusto per la Lore con un twin stick shooter con impostazione RogueLike.
Fatto?
Ora aggiungete un pizzico di follia prelevato da un qualsiasi titolo prodotto da Devolver Digital, insaporite quanto basta con centinaia di armi che nemmeno i ragazzi di Insomniac riuscirebbero a sognarsi la notte e impiattate con citazioni prese dall’immaginario Nerd collettivo, spaziando da Game of Thrones a Blade Runner.
Benissimo, se avete seguito la ricetta con attenzione, siete pronti a gustarvi il primo piatto cucinato dai 4 chef ragazzi che compongono il team DodgeRoll e servito ancora una volta dai mecenati dei titoli Indie, i Devolver Digital.
Se invece siete troppo pigri per mettervi ai fornelli, accompagnateci semplicemente nelle profondità del pericolosissimo Gungeon che dà il nome al titolo per gustare insieme a noi i mille e uno sapori di questa delizia digitale.

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I predatori dell’arma perduta

Le premesse narrative di Enter The Gungeon ci vengono presentate da un breve filmato introduttivo: una leggenda tramandata in tutta la galassia narra che, all’interno di una pericolosissima fortezza, situata su un pianeta lontano lontano, è nascosta un’arma dall’immenso potere in grado di uccidere niente meno che il proprio passato!
Ovviamente, come per ogni sinistro Dungeon che si rispetti, il numero di avventurieri che si è addentrato nei suoi meandri senza rivedere mai più la luce si confonde nel tempo; ciò nonostante, nulla può frenare i nostri quattro indomiti esploratori dal tentare la sorte per posare definitivamente una pietra su ciò che è stato delle loro vite fino a quel momento.
Ed è così che, dopo pochi secondi dall’avvio del gioco, ci troveremo a dover scegliere se vestire i panni del Marine, del Pilota, della Prigioniera o della Cacciatrice, ciascuno mosso da ragioni differenti, ma ugualmente pronto a tutto per raggiungere il proprio obiettivo.
La trama è sostanzialmente tutta qui, ma come ogni Souls-Like che si rispetti, il giocatore potrà approfondire la conoscenza del mondo che lo circonda, a cominciare dal “culto delle armi” a cui sono devoti i protettori della fortezza, attraverso i dialoghi con i bizzarri personaggi secondari che si incontreranno man mano durante la discesa nelle profondità del Dungeon e dalla descrizione delle centinaia e centinaia di armi e oggetti di cui si entrerà in possesso.

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Dungeons & Cannons

Mai come in questo caso il detto “un nome, un programma” è sembrato più azzeccato: se infatti il “Dungeon” del titolo è stato storpiato in “Gungeon” una ragione c’è.
A cominciare dai nemici a forma di proiettile che vi accoglieranno nelle prime stanze di gioco, passando alle bocche da fuoco che troverete sparse nei livelli e finendo con il menufatto custodito nella fortezza; tutto, in Enter The Gungeon, ruota intorno alle armi e quindi, a scanso di equivoci, qualora si trovasse un pacifista tra voi lettori, è pregato di abbandonare la pagina seduta stante.
Per coloro che non disdegnano portare un po’ di sana e abbondante distruzione sui propri schermi, invece, procediamo con ordine.
Come dicevamo, Enter The Gungeon è un Twin Stick Shooter con visuale dall’alto in cui ci si muove e si prende la mira utilizzando i due analogici, strutturato come un classico RogueLike in cui regnano sovrane la morte permanente e le mappe procedurali che, in questo caso, oltre a differenziare ogni partita a seconda della disposizione delle stanze e dei nemici presenti, vi consentirà di entrare in possesso di volta in volta di una minima parte delle centinaia di folli armi e altrettanto assurdi oggetti presenti. Questi, con la loro varietà, garantiscono un tasso di rigiocabilità elevatissimo, considerando anche il fatto che diverse combinazioni di oggetti e armi possono generare una molteplicità di situazioni davvero notevole.
Se a questo aggiungiamo la varietà garantita dai quattro personaggi disponibili (più altri due sbloccabili proseguendo nell’avventura), ciascuno dotato di armi uniche e abilità peculiari e il fatto che, al termine di ognuno dei 6 livelli di cui è composto il gioco, incontreremo Boss che varieranno di partita in partita, potete iniziare a farvi un’idea di quanto questo titolo abbia da offrire in termini di ore di divertimento.
E non finisce qui perché tra NPG che vi offriranno missioni di caccia, vi sfideranno in prove di abilità, vi richiederanno materiali per la costruzione di “scorciatoie” in perfetto stile Dark Souls e chi più ne ha, più ne metta, avrete davvero di che gioire di fronte all’immensità di Enter The Gungeon.

YOU DIED!

Se non ci aveste pensato in apertura, avrete modo di farlo ora mentre ci accingiamo a parlare delle meccaniche di base del titolo: da dove deriva il nome “DodgeRoll” dello studio di sviluppo? Ebbene sì, se finora i rimandi all’opera di Miyazaki si sono limitati all’utilizzo della “Lore”, è nel gameplay duro e puro che emerge l’amore degli sviluppatori per la serie Souls, la cui famigerata schivata, ovvero una capriola che fornisce qualche millisecondo (frame per i più accademici) di invulnerabilità, viene riproposta tale e quale in Enter The Gungeon.
Il dodgeroll diventerà fin da subito il vostro amico più fidato, sia per destreggiarvi tra la miriade di proiettili che impazzeranno a schermo sia per superare ostacoli di varia natura come fossati e pozze velenose.
Oltre a sparare e rotolare in giro per il Dungeon, i nostri eroi avranno anche la possibilità di rovesciare dei tavoli, abbondantemente presenti nei vari livelli, per creare delle coperture temporanee e di utilizzare i cosiddetti “obliteratori”, oggetti in grado di annullare istantaneamente tutti gli attacchi nemici, indispensabile nelle numerose situazioni in cui vi ritroverete col muso di fronte a un muro impenetrabile di proiettili nemici.

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OK, quindi, ricapitolando: Lore, schivate, scorciatoie… quale ingrediente manca in questo piatto a base di anime oscure?
Bravissimi, avete indovinato, una difficoltà spietata e punitiva! Sì, proprio così, quindi gioite amici masochisti, qui troverete pane per i vostri denti!
Enter The Gungeon non perdona e proprio come nei titoli a cui si ispira, ogni passo falso verrà stroncato da una morte impietosa; non potrete mai permettervi di abbassare la guardia o fallire qualche colpo di troppo: nel mare di piombo in mezzo al quale spesso navigherete, mancare l’obiettivo un paio di volte può essere fatale facendovi ritrovare scoperti nel momento della ricarica.
Diversamente da altri titoli però, per quanto la difficoltà sia elevata, non vi sentirete mai vessati da un gioco che si diverte a farvi andare incontro al vostro destino; bensì sarete sempre voi stessi a pensare agli errori commessi e non potrete far altro che imputare il Game Over alla vostra mancanza di abilità o alle scelte sbagliate effettuate nella discesa del gungeon, come aver usato un obliteratore o effettuato una schivata al momento sbagliato.
Inoltre, per quanto la casualità della creazione dei vari livelli renda alcune run inevitabilmente più “friendly”, sia in termini di nemici incontrati che di bottino presente, quello che stupisce è il generale, ottimo, bilanciamento del gioco: a fronte di mille combinazioni possibili tra armi e abilità sia passive che attive, raramente ho trovato equipaggiamenti che si rivelassero totalmente inutili! Non possiamo che applaudire il lavoro svolto dai DodgeRoll per essere riusciti a preservare anche questa caratteristica dei Souls-Like, ovvero: il gioco sprona il giocatore a migliorare se stesso a suon di mazzate, lo costringe a prestare attenzione ad ogni movimento e a memorizzare i pattern di attacco di nemici comuni e boss, protagonisti questi ultimi di combattimenti al cardiopalma davvero entusiasmanti; ma lo premia infine dispensando attimi di immensa soddisfazione ad ogni traguardo raggiunto.
Un unico appunto negativo, se proprio vogliamo trovare l’ago nel pagliaio, è la quasi totale assenza di progressione: se da un lato è vero che è il giocatore che impara e migliora, tentativo dopo tentativo, dall’altro non sarebbe stato male se gli sviluppatori avessero previsto qualche ricompensa permanente dopo aver completato i vari livelli o qualche aumento nelle stats dei personaggi; invece, a parte un negozio all’interno del quale potrete acquistare oggetti che CASUALMENTE vi verranno inviati nelle varie partite e la possibilità di sbloccare delle scorciatoie (veri e propri specchietti per le allodole) non vi è nient’altro: un RogueLike senza compromessi!
Ultimo, ma non ultimo, segnaliamo anche la possibilità di giocare il titolo con un compagno offline, qualora voleste moltiplicare il delirio sullo schermo con proiettili volanti in tutte le direzioni.

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Ti bastan pochi Pixel, lo stretto indispensabile…

Ormai ci sarete abituati, Enter The Gungeon prosegue lungo la strada della Pixel Art percorsa già da svariati altri titoli indipendenti. Come al solito potrà piacere o non piacere, ma non possiamo non evidenziare il buon lavoro svolto dagli sviluppatori sia nel design dei nemici (meno in quello dei protagonisti), sia, soprattutto, nella caratterizzazione dei vari piani del dungeon, ognuno dotato della propria palette cromatica, del suo arredo e così via.
Menzione d’onore infine per la colonna sonora che non stanca mai e vi accompagnerà piacevolmente in tutte le vostre sessioni di gioco.

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Trofeisticamente parlando.. “Lasciate ogni speranza, o voi che entrate nell’oscuro Dungeon”

Atipicamente per un titolo Indie, Enter The Gungeon propone ben 49 coppe con tanto di Platino, cosa che potrebbe invogliare i cacciatori di trofei più temerari a cimentarsi nell’impresa di conquistarli tutti.
Dico potrebbe con cognizione di causa dal momento che, al di là dei banali (ma nemmeno troppo) completa il livello “x” e uccidi “x” nemici nel modo “y”, troverete anche simpatiche richieste del tipo “uccidi tutti i boss in una run senza venire mai colpito”.
Il gioco, come detto poche righe sopra è davvero molto, molto difficile e ottenere il 100% richiederà sia ore e ore di dedizione per affinare le proprie abilità, sia un po’ di fortuna nel trovare le run ideali per portare a termine determinati compiti.
Lo scrivo qui come nota a margine, ma io, in oltre 12 ore di gioco, non sono riuscito a superare il quinto piano del Dungeon e ho sbloccato la bellezza di… 3 trofei!
Quindi non mi resta che fare un sincero in bocca al lupo a tutti voi!

VERDETTO

Immenso e brutale, Enter The Gungeon non scende a compromessi dispensando grandi soddisfazioni soltanto a coloro che decideranno di dedicarvisi anima e corpo al fine di diventare dei "Gungeoneers" provetti. Al netto di una difficoltà punitiva che potrebbe, di primo acchito, scoraggiare i giocatori meno scafati e di una quasi totale assenza di progressione dei PG, ci sentiamo comunque in dovere di consigliare a tutti di dare una possibilità al titolo, una vera e propria perla che nulla teme nel confronto con molti titoli "Tripla-A". Che la si giochi in singolo o in co-op, questa particolarissima declinazione dei "Souls-Like" non sbaglia il colpo e punta dritta alle sinapsi del giocatore, provocando assuefazione e regalando ore ed ore di puro divertimento. Complimenti ai DodgeRoll per aver confezionato un titolo di così buona fattura al loro esordio sul mercato, applausi meritatissimi!

Guida ai Voti

Giacomo Bornino
Sonaro dalla nascita. Muove i primi passi nel mondo videoludico all'età di 5 anni quando gli viene regalata la PS1; scoprendo Crash CTR e Rayman 2: The great escape nasce quella che diventerà la sua più grande passione: i videogiochi. Lo svezzamento passa per l'era PS2 dove il "Trittico" Jak&Daxter/Ratchet&Clank/KingdomHearts, come una freccia di Cupido, rende indissolubile il suo amore per la materia. Al fianco di queste Pietre Miliari è d'obbligo citare anche l'impareggiabile Dragonball Z: Budokai Tenkaichi 3, compagno di mille e uno battaglie con gli amici, nonché responsabile principale della sua miopia. La piena maturità viene raggiunta con il lancio di PS3, la quale gli permetterà di scoprire e apprezzare più o meno tutti i generi esistenti, da Mirror's Edge a Bayonetta, passando per Uncharted, Heavy Rain e molti altri. Tra le altre cose adora Batman e i supereroi (sì, Batman fa categoria a sé) in tutte le salse, la saga di Matrix e i libri di Chuck Palahniuk.