EVERSPACE – Recensione

Sviluppatore: Rockfish Games Publisher: Rockfish Games Piattaforma: PS4 Genere: Roguelike Giocatori: 1 PEGI: 7 Prezzo: 29,99 € Italiano:

“L’universo è fatto di storie, non di atomi”.
Muriel Rukeyser

Se avete un’idea ma non avete i fondi per realizzarla, Kickstarter è la piattaforma che fa per voi; la diffusione sempre maggiore di questo e di altri siti di crowdfunding hanno permesso a team indipendenti di dare alla luce progetti più o meno validi, come EVERSPACE di Rockfish Games.

Lost in space

A differenza di tanti altri progetti, quello di Rockfish Games è partito con altissime aspettative e l’idea di creare un gioco spaziale con grafica e gameplay paragonabili a quelli dei migliori blockbuster. Ciò ha spinto oltre diecimila persone a credere nel gioco e a versare quasi 500.000 euro, portando alla nascita un roguelike spaziale nel quale vestiremo i panni dello scienziato Adam, rimasto senza memoria dopo la somministrazione di una misteriosa tossina da parte di loschi individui. A dirla tutta non saremo esattamente Adam, bensì una serie di suoi cloni impegnati a indagare sugli avvenimenti che ne hanno causato l’amnesia e scoprire, progredendo con l’avventura, nuovi tasselli di un complesso puzzle fatto di guerra, amicizie rovinate e molto altro ancora.

Abbiamo parlato non a caso di una serie di cloni. Trattandosi di un roguelike, un elemento imprescindibile di EVERSPACE sarà infatti la morte, rappresentata all’interno del gioco dal numero di cloni che avremo utilizzato per tentare di spazzar via la nebbia che avvolge la nostra mente. Consapevoli del nostro probabile destino, non esitiamo però a salire sulla nostra astronave e a lanciarci nell’esplorazione di una serie di settori dello spazio, nella speranza di sopravvivere il più a lungo possibile.

Nessuno può sentirti urlare

Avrete sicuramente notato come si sia voluto sottolineare il fatto che i ragazzi di Rockfish Games abbiano voluto paragonare EVERSPACE a produzioni tripla A; la pretenziosità millantata da molti viene però smentita non appena inizieremo la nostra prima partita. Sembra davvero di trovarsi nello spazio, aiutati anche dall’utilizzo della visuale in prima persona che aumenta il coinvolgimento del giocatore. Osservare meravigliati l’abilità del team nel creare un universo dinamico, fatto di relitti distrutti, asteroidi fluttuanti, tempeste spaziali e nubi di plasma sarà un passaggio quasi obbligato che ci farà dimenticare di tutto, almeno fino a quando non verremo centrati da una raffica di laser.

Superato l’iniziale stupore, infatti, ci accorgeremo di non essere l’unica forma di vita intelligente dello spazio, dato che attorno a noi si muoveranno caccia neutrali, come quelli del gruppo denominato G&B, ma anche navi aggressive interessate a farci fuori per ottenere risorse preziose. Distruggere o essere distrutti sarà quindi il dogma di EVERSPACE e dunque decidiamo senza troppi indugi di rispondere al fuoco, vendendo cara la pelle e sperando di non riportare troppi danni ai sistemi della nostra nave spaziale.

Sbagliando s’impara

EVERSPACE è un roguelike, dunque sarà inevitabile andare incontro alla morte dopo pochi settori durante le prime partite giocate da piloti inesperti. La nostra prematura dipartita però non sarà vana, dato che tutti i crediti accumulati potranno essere spesi in un apposito menù di potenziamento. EVERSPACE riesce a unire lo stile mordi e fuggi dei titoli con livelli generati casualmente a quello di un qualsiasi gioco di ruolo, in cui il nostro personaggio – o in questo caso la nostra nave – si evolve e migliora con il passare del tempo. Lanciarsi quindi in nuove partite sarà più semplice dopo aver apportato migliorie al nostro vascello, anche se la randomizzazione renderà l’esperienza di gioco ogni volta diversa e spingerà il giocatore a imparare dai suoi errori.

Una delle particolarità di EVERSPACE è infatti la necessità di gestire al meglio le risorse. Se useremo una data materia prima per creare un nuovo strumento, potremmo non averne a sufficienza per riparare una parte danneggiata, scelta che alla lunga potrebbe costarci cara. La casualità che regola il gioco si traduce anche in imprevedibilità; ritrovarsi senza risorse e con il sistema di aerazione danneggiato, comporterà la comparsa di un indicatore di ossigeno residuo terminato il quale andremo incontro a una lenta ma inesorabile morte. Tutti questi fattori contribuiscono a rendere vario un gioco che ci chiede solo di muoverci senza eccessivo realismo e sparare con armi primarie e missili, a cui avremo accesso in quantità limitata e che andranno dosati, se vorremo sopravvivere.

Da un settore all’altro

La scelta di EVERSPACE per dar vita al suo personale spazio è quella di creare degli ambienti di media dimensione, nei quali sono disponibili un numero limitato di risorse e di zone da esplorare. Si tratta senza dubbio di una decisione migliore rispetto ai classici livelli presenti all’interno di numerosi roguelike, decisione che aumenta il coinvolgimento del giocatore.

La richiesta di passare da un settore all’altro tramite un salto introdurrà inoltre un altro elemento decisamente caratteristico e ben studiato; per poterci muovere, infatti, la nostra nave avrà bisogno di carburante, terminato il quale ci ritroveremo perduti nello spazio. Dosare al meglio questa risorsa e scegliere quando fuggire e quando invece fermarsi in un determinato settore per eseguire un po’ di sano farming o cercare relitti o basi nemiche, sarà fondamentale per proseguire più a lungo possibile la nostra avventura, anche se a volte il gioco punirà la nostra eccessiva lentezza inviando nuove navi nemiche nel settore.

Altre volte, invece, la nostra permanenza sarà obbligata, dato che ci saranno zone in cui non potremo eseguire il salto fino a quando non avremo distrutto un disturbatore di segnale o eseguito una particolare azione, esponendoci quindi a pericoli maggiori di quelli che avremmo voluto affrontare.

Grossa nave, grossa esplosione

EVERSPACE è un gioco sulla carta molto semplice fatto di spostamenti tra settori e combattimenti tra astronavi. Nonostante questo, comunque, diventare dei maestri del gioco richiederà tempo e devozione, soprattutto per affrontare i nemici più potenti. Il nostro equipaggiamento base, solitamente un’arma primaria di media potenza e una decina di missili, ci permetteranno di fronteggiare i primi semplici rivali, come piccole navi paragonabili alla nostra o droni da combattimento privi di scudo, ma se vorremo distruggere flotte di nemici oppure grosse corazzate sarà necessario migliorare e potenziare i nostri strumenti.

Con le risorse racimolate nella nostra partita (che perderemo al momento della nostra morte) potremo potenziare le parti della nostra astronave o crearne di nuove. Proprio la presenza di un numero limitato di slot ci obbligherà a prendere delle decisioni: un dispositivo EMP oppure un drone per il controllo delle torrette nemiche? Fortunatamente, almeno alle difficoltà più basse, il gioco ci permette di sperimentare in modo da farci trovare la nostra strada e diventare così, in men che non si dica, dei provetti piloti spaziali, pronti a fronteggiare qualsiasi avversario, inclusi terribili boss.

Fammi scattare una foto

La cosa più sorprendente di EVERSPACE è sicuramente la grafica. Nonostante il passare delle ore, non sarà improbabile ritrovarsi a fissare per qualche istante determinati settori, sfruttando PlayStation 4 per immortalare e condividere un determinato momento. Come accompagnamento sembrava superfluo generare una colonna sonora eccessiva e invadente; ecco perché l’abilità di Rockfish Games si trova anche in un comparto audio che si concede solo di tanto in tanto qualche effetto più spinto, lasciando al giocatore la sensazione di trovarsi davvero nella vastità di uno spazio oscuro e silenzioso.

Le doti dimostrate da questi ragazzi fanno passare in secondo piano anche quei piccoli difetti che compaiono solo se cercati a fondo, come, ad esempio, un’eccessiva semplicità dei combattimenti e dei controlli, per i quali non avrebbe guastato una modalità esperto per aumentare l’interazione, oppure in una trama che fa giusto da condimento a tutto quello che il gioco offre. Ma si tratta di piccolissime sbavature.

Trofeisticamente parlando: anni luce per una coppa

Trattandosi di un titolo che vuole rivaleggiare con i tripla A, il vasto elenco trofei di EVERSPACE non poteva non includere uno spaziale Platino per il quale saranno però necessarie un numero esorbitante di ore di gioco. Pur non trattandosi di richieste complicate, riuscire a ottenere la giusta abilità per non morire sul più bello richiederà un grande impegno.

VERDETTO

Le intenzioni di Rockfish Games erano chiare: creare un titolo indipendente in grado di rivaleggiare con i più blasonati tripla A in circolazione. L'impresa del team tedesco è riuscita alla perfezione, anche grazie al supporto degli appassionati che hanno dato fiducia al progetto. Quello che abbiamo tra le mani è un roguelike spaziale, inteso non solo come ambientazione mozzafiato ma anche e soprattutto come gameplay, grazie a una generazione casuale che creerà imprevedibilità e a un sistema di potenziamento che darà un senso di progressione costante. Visto anche il prezzo, se avete una PlayStation 4 il nostro consiglio è di fare vostro EVERSPACE quanto prima.

Guida ai Voti

Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.

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