F1 2017 – Recensione

Sviluppatore: Codemasters Publisher: Codemasters Piattaforma: PS4 Genere: Corse Giocatori: 1 (Online: 2-20) PEGI: 3 Prezzo: 69,99 € Italiano:

Il rombo dei motori, gli spalti gremiti, la folla in delirio. La stagione dei motori è nuovamente alle porte. Anche se la reale Formula 1 è già arrivata al giro di boa, un rinnovato ed entusiasmante ciclo di competizioni sta per tornare in pista su console. La creazione targata Codemasters è ritornata a farsi valere, mettendosi in mostra con un titolo più bello che mai e che, sicuramente, farà felici sia i neofiti delle quattro ruote da corsa che gli appassionati d’altri tempi.

Accendete i motori

F1 2017 ha preso tutto ciò che c’è di buono dal suo predecessore ed è riuscito, attraverso numerosi miglioramenti e raffinamenti su tutti i piani del gioco, a confezionare un titolo che, a prima vista, parrebbe non avere lati negativi.

Fino ad ora gli sviluppatori della casa anglosassone hanno fatto passi da gigante, in termini di innovazione, tra le diverse edizioni sfornate di anno in anno, revisionando gli errori compiuti, colmando le lacune residue e proponendo nuovi contenuti al pubblico di accaniti fan delle monoposto che vanno cercando sempre più l’esperienza di gioco perfetta e reale possibile.

L’introduzione ci fa immergere immediatamente all’interno di un mondo dove il giocatore diventa il fulcro del gioco; si avrà infatti la possibilità di creare direttamente il proprio alter ego personale, lasciandoci la facoltà di scegliere uno dei numerosi template facciali messi a disposizione, decidere uno dei numeri di gara non ancora utilizzati dai piloti in carne e ossa, l’areografia del casco, la nazionalità e, ovviamente, un nome, un cognome e le iniziali utilizzate durante la gara.

Creato il personalissimo avatar, non resta che mettersi in sella alla propria monoposto per partecipare, senza indugi, a una delle moltitudini modalità messe a disposizione. Oltre alle classiche modalità carriera, prova a tempo, gran premio e multigiocatore, che abbiamo avuto modo di vedere e conoscere in F1 2016, sono state aggiunte due novità per questa stagione: evento e campionato.

Gli eventi sono delle corse straordinarie scaricabili, pensati appositamente per mettere il giocatore al centro dell’azione, con specifici obiettivi personalizzati.

I campionati, d’altra parte, sono stati totalmente rivisitati ed espansi rispetto alla scorsa stagione, arricchendoli di contenuti totalmente inediti. La ricchezza è dimostrata dal fatto che non troveremo solamente il classico campionato di Formula 1, dove impersoneremo il nostro pilota preferito al volante della legittima monoposto. Avremo l’occasione di scegliere uno tra i tantissimi tornei creati per accontentare tutte le tipologie di tifosi. La selezione si estende notevolmente, partendo dal campionato ufficiale di Formula 1, dove dovremo gareggiare in tutti i venti circuiti disponibili con sessioni di prove, qualifiche e gara regolamentari, passando per stagioni di campionato classico, così da compiacere ai più nostalgici che vorranno mettersi alla guida della mitica McLaren MP4/4 di Ayrton Senna o della inarrestabile Williams FW18 di Demon Hill oppure, perché no, della fenomenale Ferrari F2002 di Michael Schumacher e gareggiare in tracciati storici, citando, tra tutti, i classici Silverstone nel Regno Unito e Monza in Italia, fino ad arrivare a campionati specifici con regole ben definite; per fare qualche esempio, è possibile competere sui soli circuiti cittadini oppure gareggiare in campionati sprint con una griglia di partenza inversa rispetto al posizionamento in classifica generale (tanto per intenderci, chi avrà meno punti in classifica, partirà per primo e così via a salire).

In totale ci sono venti campionati a cui prendere parte, di cui i primi sette saranno disponibili fin dal principio, mentre i restanti dovranno essere sbloccati guadagnando il numero di stelline necessario, ottenibili attraverso la vittoria delle fruibili competizioni. Sempre nella voce campionati, è disponibile una modalità aggiuntiva creata ad hoc per questo capitolo: gli eventi invitational classici. Questi eventi, a differenza di quelli già proposti poco fa, saranno godibili solamente prendendo parte alla modalità Carriera e raggiungendo dei buoni risultati. La particolarità di questi eventi è che si trattano di semplici mini sfide a bordo delle vetture storiche, dove si dovranno affrontare a suon di sorpassi i rispettivi contendenti, con un numero limitato di giri o con un tempo limite prefissato. Una squisitezza, se si vuole staccare dal ritmo incessante dell’infinità di gare a cui poter partecipare e ci si vuole svagare in qualche competizione più caratteristica e mirata ai pretenziosi cultori delle vetture più famose del mondo.

Sono destinato a vincere

Adesso torniamo a noi, al nostro avatar e alla nostra carriera, la modalità principe del gioco di corse automobilistiche per eccellenza.

La modalità Carriera è stata migliorata in tutto ciò che è stato possibile migliorare, tenendo conto di un predecessore degno di nota che ha saputo rivoluzionarsi rispetto al poco convincente F1 2015, continuando a rendere il nostro pilota il fulcro delle stagioni a venire. A differenza dello scorso anno, la scelta della scuderia di appartenenza è totalmente libera e si può iniziare con Mercedes-AMG o Ferrari, teste di serie del circus, oppure con scuderie minori quali Sauber e Honda; a seconda di cosa sceglieremo, avremo, o no, un bonus in percentuale sui punti carriera, che si prenderanno con il procedere della stagione.

Scelti scuderia e compagno di squadra, non rimane che stabilire la struttura del campionato, fornendo la possibilità di decidere la tipologia di qualifiche, la difficoltà degli avversari e il numero di giri. Per chi ha voglia di provare le brezza di un’esperienza da professionista, è concessa l’opzione di impostazioni della Stagione Pro, ereditata da F1 2016, che darà filo da torcere a chiunque e porterà il realismo a un nuovo livello.

Si scende in pista? Ancora no. Faremo conoscenza con Emma Jenkins, il nostro manager personale, che ci informerà dell’andamento della carriera e l’obiettivo per questa prima stagione da secondo pilota, oltre che tutte le attività manageriali del nostro pilota. Subito dopo, saremo davanti al nostro computer per vedere, di persona, una dettagliata panoramica della nostra carriera, le rivalità del nostro pilota che si alterneranno con i vari avversari in lotta per il titolo iridato, la gestione del nostro veicolo su power unit, cambio e le gomme a disposizione per il weekend, e degli utilissimi video tutorial sempre a disposizione del giocatore. La visione del paddock a 360 gradi del paddock avvolge il giocatore nei panni di un vero pilota professionista. Quando abbiamo appreso tutte le nozioni necessarie, procediamo al primo turno di prove libere.

L’immancabile presentazione stile televisiva, con tanto di video introduttivo alla gare ufficiale, accompagnate da un rispettabile commento tecnico dei telecronisti italiani Carlo Vanzini e Luca Filippi, è capace di incantare anche il pubblico più esigente; la grafica mozzafiato è in grado di rendere un semplice giro di pista molto più suggestivo, colpevole l’estremo verismo che tange, a momenti, il fotorealismo.

Freni? A cosa servono i freni?

Seduti sulla monoposto all’interno dei box, saremo assistiti dai meccanici e da Alex, il nostro ingegnere personale, che ci indicherà i migliori assetti per il weekend e sarà sempre in contatto con noi per qualsiasi informazione, persino quando saremo alla guida della nostra vettura. Per fare ciò, i ragazzi di Codemasters hanno fatto in modo che, per comunicare, la voce di Alex sarà emessa dal joypad, ricreando una fonte sonora alternativa, come se fossimo realmente a bordo di una vettura. Per chi si fosse preso a cuore Jeff, l’ingegnere che ci ha assistito in F1 2016, purtroppo, non ci è dato sapere delle sue sorti (LOL NdD).

La scalata verso il titolo iridato può essere complicata, soprattutto se la scuderia scelta non è tra le migliori sulla piazza; è necessario, dunque, darsi da fare e perfezionare il nostro veicolo. L’assetto aerodinamico del nostro bolide è totalmente personalizzabile e, insieme alla scelta dei pneumatici da utilizzare, inciderà notevolmente sui nostri tempi sul giro. Il perfezionamento delle nostre prestazioni per spingerle oltre ogni limite è, principalmente, concepibile attraverso il ben presentato sistema di sviluppo della nostra monoposto. Il vasto albero di ricerca e sviluppo ci garantisce una evoluzione prettamente soggettiva, lasciando ampio spazio alla customizzazione di un settore specifico, tralasciando, temporaneamente, gli altri reparti. Ed ecco qui che ci sarà posto, dunque, per diventare noi stessi dei meccanici provetti, puntando a una aerodinamica vincente e a una propulsione aggressiva, piuttosto che a una velocità di punta irraggiungibile e a una maneggevolezza inverosimile. In poche parole, è tutto nelle nostre mani. Per procedere con una delle 115 modifiche sfruttabili sulla vettura, si dovranno accumulare i precedentemente nominati punti sviluppo; tali punti potranno essere ottenuti attraverso le sessioni del weekend, in particolar modo se ci piazzeremo sul podio al termine della consueta gara domenicale e serviranno per potenziare la messa a punto dell’automobile in nostro possesso.

Insomma, l’avventura che ci attende nelle vesti di un vero pilota è piena di iniziative e ci dà modo di vivere appieno le vibranti sensazioni della vita da paddock.

Giro di ricognizione

Volante in mano, l’asfalto ci attende. Non appena abbandoneremo i box, piloteremo la nostra monoposto. La tenuta di strada ha un livello di sensibilità ottimale per chi è alle prime armi e, se non precedentemente settato, c’è un meccanismo di semi regolazione della velocità per andare incontro ai piloti più inesperti. La situazione si complica considerevolmente regolando la miriade preferenze per far si di adattare l’individuale capacità e stile di guida ideale. Insieme a questi piccoli aiuti, ci sarà indicata una scia preferenziale, con tratti di accelerazione e rallentamenti preferenziali, ciò nonostante potremo assumere una migliore traiettoria per sorpassare un rivale o sfruttare al meglio il DRS.

Attenti, oltretutto, a non incappare in manovre illecite, pena un handicap inflitto da parte del direttore di gara. Le penalità non si scostano da quelle reali; dovremmo subire un grid drop, un drive through o un stop and go a seconda delle scorrettezze compiute sul tracciato o, se dovessimo cambiare parti del motore a regime di parco chiuso.

Durante una gara, la storia insegna che tutto può accadere. Niente come questa edizione di F1 è capace di mostrarcelo a regola d’arte. Le condizioni atmosferiche incideranno pesantemente sulle prestazioni e sui tempi sul giro e la variabilità, anche a gara in corso, può ribaltare il risultato della classifica. Bisogna essere preparati a qualsiasi evenienza, è importante tenere la concentrazione al massimo. Come se non bastasse, saremo costantemente avvisati da Alex con informazioni più o meno importanti.

Sosta ai box

F1 2017 ha un reparto tecnico eccezionale, con molti punti forti su cui poter contare. Il motore grafico, egregio nel renderizzare le automobili, mette a disposizione tutto ciò che ha da offrire con la resa dei più minimi dettagli grafici, ancora una volta esaltando l’effetto pioggia sul circuito e la carrozzeria delle vetture. Anche i modelli poligonali dei personaggi hanno un loro perché, prendendo le sembianze dei famosi manager di scuderia, uno tra tutti il nostrano Maurizio Arrivabene, e portandolo a nuova vita digitale.

Regala emozioni altresì il reparto audio. Gli immancabili effetti sonori delle monoposto risuonano potenti e elettrizzanti, facendo venire, tutte le volte, la pelle d’oca al solo echeggiare. Ragguardevole ugualmente lo sdoppiamento di audio per le indicazioni dell’ingegnere, una decisione ferma e di carattere per un titolo virtuoso, rimasto troppo nell’anonimato nelle passate stagioni.

Meritevole, infine, la telecronaca e il commento tecnico strettamente specializzato offerto dalle voci originali dei commentatori di Sky, segnalati in precedenza, Carlo Vanzini e Luca Filippi, ricreando in parte uno stimolante ambiente televisivo.

Una mancanza, a livello tecnico, che lascia l’amaro in bocca è l’attuale assenza della compatibilità con il VR. Abituati ad altissimi livelli di sviluppo tecnologico, sarebbe stata la punta di diamante in una più che incantevole realizzazione. I ragazzi di Codemasters avranno quasi sicuramente dovuto bloccare, o addirittura non progettare, gli sviluppi a causa di una dispendiosa potenza di calcolo necessaria portata agli estremi per renderizzare tutti i contenuti di un circuito, comprese le autovetture. Tuttavia, ci saremmo accontentati di una semplice prova a tempo, da un titolo che offre già il massimo delle sue possibilità, per provare le brezza della velocità con una visione a 360 gradi.

Trofeisticamente parlando: bandiera a scacchi

Il set di trofei presentato da F1 2017 rientra nei canoni di un rispettoso gioco di guida, concedendoci degli obiettivi tipicamente miscellanei e, fondamentalmente, basati sulla modalità carriera. Con 37 bronzi, 10 argenti e 2 ori, il trofeo di Platino è facilmente raggiungibile; l’unico ostacolo per arrivare all’ambita coppa è il tempo necessario per apportare le migliorie al proprio veicolo e la vittoria del campionato di Formula 1 durante il nostro esordio di una lunga e brillante, si spera, carriera. La modalità multigiocatore non darà grossi problemi; sarà sufficiente unicamente vincere 5 gare online per concludere la sessione cooperativa.

VERDETTO

F1 2017 non delude, anzi, lascia a bocca aperta per l’estremo realismo del simulatore arcade per eccellenza. Capace di divertire e di stupire, è, al momento, il migliore gioco di guida in circolazione. Dotato di un comparto tecnico di tutto rispetto, è in grado di affascinare perfino il più pretenzioso dei videogiocatori. Il tocco di classe è stato portare in auge le “classiche”, riuscendo specialmente a rivolgersi sia ai correnti appassionati, ma soprattutto ai veterani del mondo delle corse.

Guida ai Voti

Antonino Gennaro
Appassionato di videogiochi di nuova generazione e collezionista di giochi retrò che hanno fatto di PlayStation il prodotto d'eccellenza che conosciamo oggi. Sono un nerd a 360 gradi: oltre ai videogiochi, apprezzo tutto ciò che è arte per gli occhi. Adoro guardare anime preferibilmente in giapponese, leggere manga di ogni genere, amante del cinema cult e fanatico della fotografia.

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