Farming Simulator 19 – Recensione

Sviluppatore: GIANTS Software Publisher: Focus Home Interactive Piattaforma: PS4 Genere: Simulazione Giocatori: 1 (Online: 2-6) PEGI: 3 Prezzo: 49,99 € Italiano:

Dopo l’escursione esclusivamente su dispositivi portatili targata 2018, Farming Simulator ritorna anche su console, in un nuovo capitolo annunciato come un importante passo in avanti rispetto ai predecessori. GIANTS Software, sviluppatore storico, in collaborazione con il publisher Focus Home Interactive, decide di mantenere la classica formula che ha reso celebre questo simulatore, senza stravolgerla particolarmente, ma cercando di implementarla al meglio con varie e valide aggiunte. Farming Simulator 19 riuscirà quindi a evolversi in maniera netta o risulterà semplicemente un efficace aggiornamento?

Farming Simulator 19

Ritorno alla cara agricoltura

Farming Simulator, nel corso delle varie iterazioni, ha saputo sempre soddisfare i desideri della nicchia di giocatori a cui fa riferimento. Una nicchia che, difatti, è diventata estremamente fidelizzata. Nonostante una minima concorrenza data da titoli come Pure Farming (pubblicato da un colosso come Techland – si pensi a Dying Light o Dead Island), la formula del titolo sviluppato da GIANTS Software riesce costantemente a vendere numeri importanti di copie, nonostante la premessa “simulatore di agricoltore” non sia esattamente tra le più appetibili per gran parte del pubblico mainstream. Ma in cosa si struttura questa riuscita formula? Semplicemente, Farming Simulator riesce a immergere il giocatore in una struttura sandbox in cui è proprio lui a decidere lo scopo della sua partita. Libertà d’azione, capacità di organizzazione, spirito imprenditoriale… tutto ciò confluisce nella partita che si sta effettuando, variandone gli esiti e il modo in cui determinati obiettivi possono essere raggiunti. Il successo, o il fallimento, saranno opzioni determinate solo ed esclusivamente dalle proprie scelte e dal sudore versato per esse.

La carriera, se così vogliamo chiamarla, di Farming Simulator è gestita mediante tre modalità che mascherano altrettante difficoltà: Nuovo agricoltore, adatta per i novizi; Direttore agricolo, pensata per i giocatori più esperti; Comincia da zero, ovvero la modalità più hardcore del titolo. La prima difficoltà ci dona già da subito diverse strutture (casa, terreni), alcuni mezzi di lavoro e una piccola quota di denaro iniziale. La seconda invece ci donerà un cospicuo ammontare di denaro (superiore al milione di euro) con la quale dovremo però acquistare tutti i vari elementi che compongono l’organigramma di una fattoria. L’ultima difficoltà, pensata per i veterani della serie e per chi è in cerca di una vera e propria sfida, ci proporrà, di nuovo, di organizzare da zero una fattoria ma con un budget molto ridotto (circa mezzo milione). Qualsiasi sia la vostra scelta, il gameplay di questo simulatore agricolo si dirama in tre attività principali: l’agricoltura, l’allevamento e la silvicoltura.

La prima modalità è rimasta sostanzialmente inalterata nelle meccaniche, ma presenta aggiunte, prettamente quantitative, comunque efficaci e riuscite come la coltivazione dell’avena e soprattutto del cotone (da cui derivano nuovi macchinari appositi). Le uniche due implementazioni importanti consistono nella gestione delle erbacce, che danneggeranno la rendita dei vostri raccolti fino al 20%, e nell’introduzione della calcitazione, ovvero la dispersione di calce viva per rigenerare il terreno e garantire un maggior ricavo dalle colture. Entrambe sono disattivabili nell’apposito menù, ma sono aggiunte che funzionano discretamente e che riescono a variare leggermente l’esperienza di gioco.

Farming Simulator 19

L’allevamento, oltre alle vecchie conoscenza delle serie (maiali, galline, bovini), presenta l’implementazione dei cavalli, con la quale sarà anche possibile muoversi all’interno della mappa di gioco. La silvicoltura è rimasta immutata, garantendo alti ricavi economici (leggermente troppo elevati), ma anche pesanti esborsi nel caso si decida di acquistare i macchinari specifici del settore. Il giocatore ha il libero arbitrio: si potrà decidere di acquistare nuovi appezzamenti di terreni e quindi mirare all’espansione, oppure lavorare per terzi e curare la propria piccola proprietà. E’ possibile specializzarsi in colture specifiche o dedicarsi alla vita da taglialegna. Si potrà scegliere se acquistare gran parte dei numerosi macchinari o semplicemente noleggiarli.

E’ importante sottolineare, purtroppo, che l’equilibrio di gioco dettato da queste scelte vacilla in più occasioni; se da un lato la silvicoltura può diventare una vera e propria miniera d’oro, lo svolgimento di lavori per terzi o l’allevamento sono fortemente sbilanciati in negativo, con introiti spesso davvero troppi esigui. Le missioni disponibili, mascherate da proposte di lavoro per altri agricoltori, sono gestite in maniera più precisa che nel passato, grazie a modifiche come la rimozione del tempo di completamento del contratto, sensate e funzionali. Vi sono piccole, ma apprezzate modifiche in meccaniche minori, come una migliore gestione dello spostamento manuale di vari oggetti o come la possibilità di dormire durante la notte. Nel complesso, Farming Simulator 19 è sicuramente un titolo più ampio e profondo dei predecessori, ma, allo stesso tempo, non è sicuramente definibile come il salto di qualità promesso dagli sviluppatori. Il titolo presenta i soliti pregi, ma, purtroppo, anche le consuete legnosità (come l’esser costretti a recuperare vari utensili solo ed esclusivamente nel negozio, assicurandoci quindi noiosi e ripetitivi spostamenti) e il classico ritmo, particolarmente lento, croce e delizia della serie.

Motori e bagliori

Uno dei motivi più importanti del successo di Farming Simulator è sicuramente la presenza di un numero smodato di macchinari: trattori, rimorchi, rotoimballatrici, escavatori… insomma, c’è una quantità sproporzionata di veicoli (si superano le trecento unità), specifici e non, e di marchi cardine del settore, come John Deere, Fiat e New Holland. Una quantità esorbitante che è destinata ad aumentare, grazie alla conferma del supporto alle mod. I macchinari sono proposti con una cura del particolare, anche per gli interni, davvero degna di lode, anche se i miglioramenti rispetto alle scorse iterazioni non sono così marcati. Inoltre, lo stato di usura dei veicoli è sì rappresentato da piccoli danni alle carrozzerie (oltre che da minor efficienza), ma la gestione degli urti rimane davvero dozzinale e spezza l’atmosfera di realismo che si respira durante le ore di gioco (è possibile essere travolti da un treno e avere comunque il mezzo quasi intonso).

Le due mappe offerte dal titolo, una europea e una nordamericana come nel capitolo del 2017, appaiano decisamente gradevoli alle vista e sembrano cucite attorno all’esplorazione in sella a un cavallo. Il principale merito, sotto il punto di vista tecnico, di Farming Simulator 19 consiste nella nuova gestione dell’illuminazione; grazie al motore grafico proprietario GIANTS Engine, il lightning del titolo si rivela molto, molto superiore al passato, con luci volumetriche che donano scorci agresti particolarmente ispirati. Inoltre, c’è l’aggiunta di un orizzonte finalmente dinamico e un miglioramento netto dello skybox. Il comparto audio del titolo rimane il solito, ovvero limitato alle frequenze radio o al bruto e feroce boato dei motori.

Farming Simulator 19

D’altro canto, il nuovo motore atto a gestire la fisica del titolo risulta essere di una criticità abbastanza clamorosa; c’è un miglioramento per ciò che riguarda i sobbalzi che si subiscono guidando su terreni sterrati, ma se si opta per guida più “avventurosa” si andrà incontro a comici avvitamenti o rimbalzi che, di nuovo, spezzano il realismo. Infine il titolo presenta un importante problema per ciò che concerne l’accessibilità: l’enorme catalogo di colture, i macchinari specifici (che a loro volta dispongono di specifici utensili di supporto), i luoghi d’interesse e, in generale, gli elementi fondanti del gameplay sono illustrati mediante una formula che presenta una simbologia eccessiva e che spesso confonde il giocatore. La curva di apprendimento del titolo è quindi molto ripida fin da subito, ma più per mancanza di chiarezza che di effettiva profondità delle meccaniche.

Trofeisticamente parlando: l’agricoltore ambizioso è pronto al sudore

Il Platino di Farming Simulator 19 non è certamente complicato da ottenere, ma richiede sacrificio e pazienza, doti fondamentali per un agricoltore di successo. La tanto agognata coppa vi richiederà di effettuare le basilari operazioni agricole (semina, raccolta, fertilizzazione, coltivazione) per un totale di almeno cento ettari, di diventare buoni allevatori (per quasi ogni animale disponibile) e infine di provare l’ebrezza di vivere una giornata da taglialegna. Vi renderete conto sulla vostra pelle degli aspetti che compongono la carriera di un ambizioso contadino.

VERDETTO

Farming Simulator 19 rappresenta l'ennesimo affinamento del miglior simulatore agricolo in circolazione, ma non riesce a evolvere la serie. Siamo dinnanzi a un gioco che sicuramente sarà apprezzato dalla nicchia a cui fa riferimento, ma che difficilmente riuscirà ad attirare nuovi giocatori. Tuttavia, se i ritmi lenti e la possibilità di disegnare la propria carriera esclusivamente sulle vostre scelte vi attirano, allora non c'è titolo migliore della nuova iterazione sviluppata da GIANTS Software.

Guida ai Voti

Vittorio Iannotti
Classe '94, studente di Scienze Biologiche. Cresce a pane e videogiochi da quando ha memoria. Vive nel paradosso dell'amore per la natura e per tutto ciò che è intrattenimento, dal cinema, alla letteratura, fino al gaming (che lo costringe a chiudersi in camera). Insaziabile viaggiatore, specie verso Est. In segreto, di notte, prega dinnanzi ad una statua di Kefka Palazzo.

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