Fell Seal: Arbiter’s Mark – Recensione

Sviluppatore: 6 Eyes Studio Publisher: 1C Entertainment Piattaforma: PS4 Genere: Action RPG Giocatori: 1 PEGI: 7 Prezzo: 24,99 € Italiano:

Quando si parla di RPG con visuale isometrica il pensiero della maggior parte degli appassionati del genere corre a titoli come Disgaea e Final Fantasy Tactics, opere il cui la strategia e la storia sono i due capisaldi dell’esperienza. Proprio questi hanno ispirato i due membri di 6 Eyes Studio, Pierre e Christina Leclerc, nella creazione della loro opera, intitolata Fell Seal: Arbiter’s Mark.

Il marchio della bestia

Il mondo di Teora è sempre stato felice e rigoglioso, almeno fino a quando una bestia non ha fatto la sua comparsa apparentemente dal nulla iniziando a seminare morte e distruzione. Per fermare questa terribile entità, i migliori guerrieri si sono riuniti e hanno combattuto una cruenta battaglia dalla quale sono usciti vincitori, ottenendo come premio, oltre alla salvezza di Teora, anche l’immortalità. Spinti dalla consapevolezza di una vita eterna, per evitare il verificarsi di una situazione analoga, questo gruppo ha deciso di prendere il potere diventando il Consiglio degli Immortali, suprema entità a guardia di Teora, e di creare gli Arbitri, una forza speciale di membri scelti chiamati a essere giudici, giuria e boia del mondo per conto del Consiglio, con l’intento di mantenere l’ordine.

A distanza di anni, però, tanto all’interno degli Arbitri quanto nel Consiglio degli Immortali sembra serpeggiare la corruzione, e sarà il giovane Arbitro Kyrie, aiutata dai suoi compagni, a dover iniziare un viaggio per riportare la rettitudine a Teora, scoprendo segreti sopiti di millenni in grado di scuotere le fondamenta dell’ordine, epurando la sua corruzione alla radice. A grandi linee e senza troppi spoiler, questa è l’interessante storia raccontata all’interno di Fell Seal, un’opera che punta tanto su una narrazione incalzante e ricca di colpi di scena e di eventi secondari. Un gioco però deve anche appassionare a livello di meccaniche, ecco perché ci lanciamo senza indugi in questo RPG le cui tattiche promettono di farci sudare sette camicie.

Un’esperienza per tutti

Lo scoglio più grande che un neofita dei tattici con visuale isometrica si trova ad affrontare è sicuramente la curva di difficoltà; molto spesso infatti questo genere di giochi si rivolge a un pubblico di appassionati che si destreggiano senza problemi tra migliaia di statistiche, menù arzigogolati e mostri pronti a farci la pelle a ogni errore. Ebbene, una delle prime e più interessanti caratteristiche di Fell Seal è la scelta degli sviluppatori di introdurre un sistema di gestione della difficoltà totalmente personalizzabile; oltre alle classiche difficoltà preimpostate, si potranno variare una serie di parametri che renderanno l’esperienza più o meno semplice a seconda dell’abilità del singolo giocatore.

Potremo decidere se riportare ferite dopo la morte, essere impossibilitati a far risorgere un personaggio caduto in battaglia oppure decidere se e quanti oggetti i nostri avversari potranno usare, tutto per far sì che l’opera possa essere fruita tanto dai veterani di titoli tattici quanto dai neofiti. Ad aiutare i giocatori, in questo senso, troviamo anche dei tutorial che spiegheranno durante le prime battute il semplice svolgimento delle battaglie e soprattutto come gestire al meglio il nostro gruppo di personaggi, ognuno dotato di speciali e utili abilità. In questo modo sarà possibile modificare in corso d’opera il livello della propria esperienza, senza influenzare in nessun modo i nostri progressi (e nemmeno i trofei, se ve lo state chiedendo).

Guarda che classe!

Fell Seal: Arbiter’s Mark è un RPG tattico con visuale isometrica, in cui saremo chiamati a gestire un gruppo di unità dotate ognuna di precise abilità per sconfiggere uno o più nemici in battaglie in aree chiuse; il movimento verrà gestito dai classici “quadrati”, come se ci trovassimo su un’enorme scacchiera. Ogni battaglia permetterà di schierare un numero prestabilito di truppe, anche se tendenzialmente alcuni personaggi saranno già selezionati e non potranno essere rimossi. Ogni eroe partirà con una classe predefinita che ne determinerà le abilità; inizialmente avremo accesso ai grandi classici come il ladro, il mago, il curatore e il guerriero, ma man mano che proseguiremo e che aumenteremo di livello, andremo a sbloccare classi avanzate tra cui troviamo il ranger, l’alchimista e molte altre, per un totale di venti per i personaggi umani e diciannove per quelli speciali.

Il sistema di progressione sarà molto semplice: ogni mossa che eseguiremo con successo fornirà punti esperienza che permetteranno di aumentare di livello, mentre al termine dello scontro otterremo punti abilità da spendere nella classe utilizzata in battaglia, per ottenere nuovi poteri e sbloccare di conseguenza le classi avanzate legate a quella utilizzata. L’accesso a nuovi poteri permetterà di assegnare al nostro personaggio anche una specializzazione secondaria, di cui potremo sfruttare le abilità, e soprattutto delle mosse passive come contrattacchi e simili, che aumenteranno la nostra versatilità e permetteranno di sopravvivere meglio e più a lungo. Questa struttura, con le classi che potranno essere liberamente cambiate tra una battaglia e l’altra, favorisce molto la sperimentazione e darà modo a ogni giocatore di trovare la sua tattica perfetta.

Passati a fil di spada

Passando al combattimento, Fell Seal non si lancia in particolari stravolgimenti: ogni personaggio sarà dotato di una certa quantità di passi che ci permetteranno di spostarlo sulla mappa e di varie mosse d’attacco che potranno colpire sia in mischia che a distanza, in base alle esigenze, con la possibilità di infliggere ai nemici status alterati o di curare il nostro team con magie. La vera novità introdotta da 6 Eyes Studio risiede nella scelta della gestione degli oggetti; contro la logica dei giochi di ruolo, che spingono i giocatori a fare scorta di strumenti curativi da portare in battaglia per sopperire a ogni esigenza, Fell Seal fornisce un numero illimitato degli oggetti sbloccati, utilizzabili però solo per un determinato numero di volte in ogni battaglia.

A differenza del 99% degli RPG, quindi, non ci saranno negozi in cui fare scorta di pozioni, ma piuttosto un saggio sistema di crafting che ci permetterà di aumentare le nostre dotazioni per singola battaglia, oppure la potenza degli oggetti che potremo sfruttare, con una meccanica fresca che piacerà tanto agli appassionati quanto ai giocatori occasionali, non più obbligati a fare la cernita dell’inventario prima di ogni combattimento. Discorso a parte va fatto per l’equipaggiamento, quello sì personalizzabile e acquistabile nei negozi delle città per migliorare la difesa e l’attacco dei nostri eroi, che potranno aumentare di numero recandoci alla gilda. Anche qua troveremo una proposta furba: quando recluteremo un nuovo membro, sarà possibile pagare per farlo aggregare al gruppo a un livello pari o inferiore a quello raggiunto dalla protagonista, evitando inutili e noiosi farming.

Tranquillo, è solo un graffio

Se state pensando che Fell Seal sia tutto rose e fiori, vi sbagliate di grosso. Nonostante una difficoltà scalabile, infatti, i combattimenti risulteranno sempre ostici e ogni errore potrebbe portare a una prematura sconfitta, anche giocando con i parametri settati al minimo. Dopo aver dato il via a una battaglia, presente sui nodi della mappa di spostamento tra una città e l’altra oppure affrontabile a volontà pattugliando le aree precedentemente esplorate per migliorare le nostre abilità, sarà necessario studiare ogni nemico e ogni elemento. L’esperienza raccolta dai personaggi per ogni azione permetterà di salire di livello rapidamente e anche durante un combattimento, ma il rovescio della medaglia sarà che anche i nostri nemici potranno accumulare punti e potenziarsi durante lo scontro; più subiremo danni, quindi, più le nostre possibilità di vittoria caleranno.

Da un’eventuale sconfitta dei nostri eroi in battaglia sarà possibile apprendere anche di un’altra interessante meccanica ideata da 6 Eyes Studio, ossia quella delle ferite: se lasceremo arrivare a zero i punti vita di un personaggio, questi morirà e, oltre a non poter essere rimpiazzato per il combattimento corrente, riporterà una ferita che ne ridurrà le caratteristiche del 10% fino a che non riposerà e si curerà. Se la percentuale di punti caratteristica persa vi sembra poco, è bene sapere che, se deciderete di schierare i vostri guerrieri a mezzo servizio, non solo non guariranno, ma rischieranno, in caso di morte, di accumulare ulteriori ferite e dunque subire un ulteriore ribasso ai propri valori, diventando via via sempre più inutili. Si tratta senza dubbio di una proposta interessante che spinge a ruotare i membri che verranno inviati in combattimento e testare tutte le potenzialità delle varie classi e delle combinazioni che il team ha cercato di proporre.

Cartolina da Teora

Un vecchio detto dice che anche l’occhio vuole la sua parte, ecco perché, nonostante le tantissime qualità di Fell Seal, fa piacere sapere che il duo di 6 Eyes Studio dimostra di non aver trascurato nemmeno la grafica e il sonoro. Come svelato anche nel corso della campagna Kickstarter, infatti, il team si è impegnato per proporre non la solita grafica retrò a 8 bit con melodie chiptune, ma piuttosto un’opera bella da guardare e da ascoltare oltre che da giocare, con il risultato di poter ammirare su schermo personaggi unici, dotati ognuno delle sue specifiche animazioni.

Oltre a questo, al giocatore verrà offerta la possibilità di personalizzare ogni membro secondario del party modificandone stile, aspetto e colori, rendendoli così davvero unici, mentre i protagonisti della storia saranno accompagnati durante le cutscene, realizzate con grafica di gioco, da piccole immagini che ne mostrano le espressioni e che aiuteranno a immedesimarsi in loro e farsi coinvolgere maggiormente dalla narrazione, sfortunatamente disponibile solo in lingua inglese. Altro plauso va fatto per la colonna sonora, mai esageratamente invadente e con particolare enfasi musicale nei momenti più concitati della storia, proprio per sottolinearne l’importanza. Da sottolineare, questa volta negativamente, quello che è forse l’unico vero problema del gioco: durante le battaglie non sarà possibile ruotare la visuale isometrica, con la conseguenza che a volte gli ostacoli naturali o i dislivelli dei campi di battaglia nasconderanno punti vuoti o, peggio, insidie.

Trofeisticamente parlando: fino all’ultimo tempio

La lista trofei di Fell Seal: Arbiter’s Mark non proporrà sfide tremendamente lunghe oppure combattimenti impossibili, ma piuttosto una serie di coppe che potranno essere sbloccate con un minimo di dedizione, come ad esempio quelle per aver portato al massimo le varie classi oppure completato storia principale ed eventi secondari. Non saranno presenti trofei legati alla difficoltà, come a voler sottolineare la libertà di giocare nel modo che riterrete più opportuno.

VERDETTO

Se siete tra quelli che pensano che per realizzare un capolavoro siano necessari un team enorme e un budget milionario, allora vi suggeriamo di guardare con attenzione l'opera di 6 Eyes Studio. Fell Seal: Arbiter's Mark è un tattico che ha davvero tanto da offrire e, nonostante questo, riesce nella non facile impresa di essere accessibile tanto ai neofiti quanto agli appassionati. Oltre ai combattimenti però c'è di più: una narrazione coinvolgente e profonda, un comparto audio-video di prim'ordine e soprattutto tanto impegno e dedizione per un'opera che non ha davvero nulla da invidiare ai blasonati tripla A. Vi suggeriamo di non farvi scappare l'occasione di aiutare Kyrie e compagni a salvare Teora, perché non lascerete più questa terra.

Guida ai Voti

Stefano Bongiorno
Nato e cresciuto in cattività, il giovane Stefano è stato svezzato a latte in polvere e Nintendo, cosa che lo ha portato con gli anni a dover frequentare svariati osteopati a causa delle deformazioni alle mani causati dall'uso di pad rettangolari. Oggi ha una certa età e scrive per il Bit, non perché abbia una scelta, ma perché altrimenti il boss Dario lo fustiga con le copie invendute di Digimon All-Star Rumble. Nel tempo libero si dedica occasionalmente al suo lavoro di commesso di telefonia e soprattutto alla caccia al Platino, con scarsi risultati.