Primo PianoFinal Fantasy XV - Recensione

Final Fantasy XV – Recensione

Publisher: Square Enix Developer: Square-Enix
Piattaforma: PS4 Genere: Action/JRPG hyppato di brutto Giocatori: 1 PEGI: 16 Prezzo: 69,99€

10 anni. Sono passati esattamente 10 anni dall’E3 del 2006 quando Final Fantasy Versus XIII venne annunciato come capitolo facente parte della Fabula Nova Cristallis. In questo lasso di tempo non solo abbiamo cambiato generazione di console, ma anche il Versus XIII è cambiato in tutto e per tutto, uscendo prima dalla Fabula, eliminando le atmosfere cupe presentate all’E3, e cambiando poi il nome in Final Fantasy XV. Quello che abbiamo tra le mani non è un semplice gioco; dopo 10 anni di attesa, di immagini, di video, di annunci e rimandi tutti si aspettano tanto, tantissimo dal quindicesimo capitolo della fantasia finale perché in questi anni Square-Enix non ha mai abbandonato il suo pupillo e ha saputo tenere alto l’interesse per tutto il tempo, soprattutto rendendo disponibili due demo (Platinum e Judgment oltre all’Episodio Duscae presente in Final Fantasy Type-0) a tutti gli utenti senza alcuna restrizione.

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L’inizio di un lungo viaggio

Sarò onesto, recensire questo quindicesimo capitolo non è semplice, ci si aspetta forse anche troppo dal gioco in questione, che comunque, ve lo diciamo subito, il suo punto più alto lo toccherà con un’eventuale conversione PC, se ottimizzata a dovere; questo perché già dai primi minuti possiamo gettare un primo sguardo agli evidenti limiti delle console odierne, non capaci di gestire al meglio un mondo così vasto e una qualità grafica così elevata, e questo lo si nota soprattutto con un anti-aliasing praticamente assente e texture in bassissima risoluzione, cosa che, in alcuni casi, è veramente brutta da vedere in un’opera del genere. Questi limiti sono molto, forse troppo evidenti sui capelli e sulla barba dei personaggi presenti in gioco, ma vi basta anche solo gettare un piccolo sguardo ad alcuni mostri enormi (come il Behemot) o al fogliame, veramente poco dettagliato. Purtroppo non abbiamo testato il gioco su PlayStation 4 Pro, quindi in questa recensione non possiamo elencarvi miglioramenti apportati da tale console.

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Prima il film, poi il gioco

Voglio dare un piccolo consiglio essenziale per fruire al meglio del prodotto. Prima di inserire il disco nella console, prima di avviare il download e prima ancora di premere X per avviare per la prima volta Final Fantasy XV, anche se il vostro desiderio di immergervi nell’avventura di Noctis e compagni è irrefrenabile, guardate assolutamente il film “Kingsglaive: Final Fantasy XV”. Questo film è essenziale per seguire la trama principale, essendo praticamente un grande filmato di apertura.

Per secoli il Cristallo Divino ha protetto Eos, il vasto mondo di Final Fantasy, ma il suo potere ha portato la guerra tra due fazioni: il regno di Lucis che si trova a protezione del Cristallo e dispone di una potente magia, e l’impero militare di Niflheim che dalla sua ha un enorme esercito meccanizzato di soldati Magitek. In questa guerra, grazie ad una tecnologia senza eguali, l’impero di Niflheim ha invaso tutte le terre confinanti e solo la capitale di Lucis, Insomnia, è rimasta in piedi grazie all’innalzamento di uno scudo il cui potere arriva dal Cristallo stesso, ed è qui che facciamo la conoscenza di Re Regis, padre del nostro giovane protagonista Noctis Lucis Caelum. Grazie ad un accordo fatto con l’Impero tutte le ostilità cesseranno, in cambio, però, il principe Noctis dovrà convolare a nozze con la sciamana Lunafreya, vecchia amica d’infanzia del principe. Mentre Noctis è in viaggio con i suoi tre compagni e guardie del corpo per raggiungere il luogo della cerimonia a Tenebrae, il principe riceve una terribile e sconcertante notizia: la città regale di Lucis è stata attaccata dall’impero e rasa completamente al suolo, e il cristallo rubato. Inizierà così un lungo, lunghissimo viaggio di crescita interiore nel tentativo di fermare la guerra una volta per tutte cercando l’approvazione delle sei divinità, ma soprattutto per decidersi a diventare Re e proteggere tutta la popolazione di Lucis senza mai vacillare un attimo, raccogliendo il potere degli avi.

Monocentrismo

Per quanto la trama sembri inizialmente interessante non è sicuramente una storia che verrà ricordata nel tempo, questo perché non ha nessuno spunto, nessun cliffanger, e scorre tranquilla e veloce fino alla sua conclusione, inoltre non viene assolutamente seguita la storia di alcuni personaggi abbastanza importanti, questo perché il gioco si concentra esclusivamente su Noctis escludendo del tutto il resto del cast – che i prossimi aggiornamenti aggiustino la situazione? D’altra parte dovrebbero aggiungere addirittura delle cut-scene…

Completando esclusivamente la storia principale, impiegherete circa una trentina di ore, questo non perché la storia sia lunga anzi tutt’altro, ma perché il mondo di gioco è davvero enorme e per spostarsi da un punto all’altro occorre tempo e non è possibile saltare i viaggi con la Regalia, la nostra fedele auto, questo per rendere ancora più evidente la sensazione di un lungo viaggio fino alla destinazione finale.

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Un’auto per la vita

Ed è della Regalia e dell’esplorazione che voglio parlarvi ora. Final Fantasy XV, come già detto, è enorme, la struttura di gioco è quella di un Open World e fin dalle primissime battute la mappa di gioco sarà aperta ed esplorabile senza alcun limite. Eos è dettagliatissimo tra anfratti, profondità cavernose, paludi, mari, laghi e praterie, tutti luoghi esplorabili, e che il nostro compagno Promto immortalerà con la sua immancabile macchina fotografica. La libera esplorazione, per quanto immensa, distrae troppo spesso dalla storia principale, infatti in qualsiasi momento (non più dal capitolo 9 in poi) sarà possibile accettare e completare la miriade di missioni secondarie messe a disposizione, che vanno dalle ormai classiche missioni di caccia fino a raggiungere il ritrovamento dell’ingrediente migliore per creare i cup noodles più buoni del mondo, insieme al nostro amico Gladio.

La Regalia invece, nostra compagna di avventure per buona parte del gioco, sarà completamente personalizzabile, dalla semplice vernice al colore degli interni, dalle decalcomanie fino alla trasformazione in un’auto volante, purtroppo però per quanto disponga di una guida manuale le uniche cose che potremo gestire saranno freno, acceleratore, inversione di marcia e lo stereo. La guida sarà completamente automatizzata e non sarà quindi possibile derapare per le strade, come non sarà possibile schiantarsi contro altre auto; al contrario  la Regalia può essere danneggiata, e qui ci viene in soccorso l’immancabile Cid e sua nipote Cindy, abili meccanici che oltre a riparare l’auto ci aiuteranno anche a migliorarla esteticamente.

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Per quanto riguarda lo stereo invece, tutto ciò che abbiamo sentito prima dell’uscita del gioco si rivela completamente veritiero, sarà quindi possibile ascoltare tutti i brani dei vecchi Final Fantasy acquistandoli nei rispettivi negozi, e ci faranno compagnia durante le nostre lunghe traversate in macchina. Parlando di traversate, come abbiamo già detto, la mappa è completamente aperta ed esplorabile sin dall’inizio, ma la Regalia non è l’unico mezzo di trasporto disponibile.

Oltre al poter andare ovunque a piedi (operazione assurda, data la grandezza della mappa, ma fattibile), uno dei mezzi di trasporto più comuni in tutti i titoli della serie sono i Chocobo. Per chi non li conoscesse sono degli enormi pennuti cavalcabili che ci permetteranno di raggiungere zone inaccessibili con la Regalia, e molto più velocemente che a piedi. I Chocobo, una volta sbloccati, saranno sempre disponibili, prima tramite le apposite stazioni di noleggio, successivamente sarà invece possibile acquistarli scegliendo il nome ed il colore del nostro fedele compagno. Il Chocobo non è solo un mezzo di trasporto, più lo cavalchiamo più aumenterà di livello, sbloccando di conseguenza nuove abilità che troveremo utili anche in battaglia, come una fuga rapida o, per quanto timido, addirittura un aiuto; sarà inoltre possibile prendere parte ad alcune gare in sella ai nostri pennuti nel tentativo di mostrare chi è il Chocobo più veloce di Eos.

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Combattere per la pace

Ma passiamo a quello che è il punto focale attorno a cui ruota tutto Final Fantasy XV: il combattimento. Per la prima volta nella serie, un capitolo numerato abbandona completamente gli storici combattimenti a turni passando ad una sorta di evoluzione rispetto a quanto già visto nella serie di Kingdom Hearts, abbiamo quindi un gameplay molto più fluido e dinamico, senza nessuna pausa, nessuna attesa e nessuno specchio in frantumi ad annunciare un combattimento casuale.

In tempo reale sarà possibile cambiare armi con la semplice pressione di un tasto del d-pad, e con noi possiamo portare fino a quattro armi o magie, comunque intercambiabili in ogni momento andando a modificare l’equipaggiamento. Per quanto ci siano una miriade di armi tra cui scegliere come spade, spadoni, lance, pistole o daghe, queste cambieranno il nostro modo di attacco andando ad intaccare leggermente quella che è la difesa nemica. Abbiamo poi le armi ancestrali, armi che sbloccheremo andando a visitare le tombe dei nostri avi: queste sono nettamente più forti rispetto a quelle base, ma sono sempre lame a doppio taglio, infatti tutte dispongono anche di un malus che consuma la salute o i nostri punti magia. In questo caso però ci viene in aiuto l’albero delle abilità, infatti tramite alcuni PA (Punti Abilità) facilmente farmabili completando missioni o scattando fotografie (punti gratis con il giusto perk), sarà possibile sbloccare alcune specifiche abilità che ci aiuteranno in combattimento, come danni maggiori, un minor consumo di PM durante le proiezioni, ma anche nuove abilità per Noctis, Gladio, Ignis e Prompto.

Sempre meglio

Come ogni JRPG che si rispetti abbiamo ovviamente il nostro livello di esperienza e relativi punti accumulabili durante le battaglie. Proprio come avviene nella serie di Kingdom Hearts, ad ogni combattimento i punti esperienza si divideranno equamente fra i quattro protagonisti, in modo da tenere equilibrato il livello della squadra, ma attenzione, il livello non salirà mai fino a quando non andremo a dormire accampandoci con una tenda oppure affittando una roulotte o una stanza di hotel. Qui Prompto ci mostrerà le sue fotografie scattate durante la giornata e tra una partita con lo smartphone e una buona cena cucinata da Ignis potremo finalmente salire di livello. Dormire non è obbligatorio, ma altamente consigliato, soprattutto negli accampamenti, grazie al ciclo giorno/notte, non solo perché in questo modo abbiamo la possibilità di salire di livello, ma anche perché in base a dove dormiremo o cosa mangeremo, ci saranno alcuni bonus all’esperienza ottenuta durante i combattimenti o alla forza combattiva.

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Abbiamo poi la magia, che questa volta si differenzia in tutto e per tutto rispetto alle classiche magie a cui siamo abituati. Questa volta tramite alcune ampolle potremo distillare manualmente quello che ci servirà in qualsiasi momento, a patto però di assimilare la giusta quantità di Fuoco, Gelo o Tuono reperibile durante i nostri viaggi, soprattutto nei punti dove sarà possibile accamparsi per la notte. Tramite la combinazione di questi tre elementi, più un oggetto a scelta tra quelli curativi, saremo in grado di distillare potenti magie, tutte consumabili, ma capaci di infierire ingenti danni ai nemici. Questa volta, trovandosi in una sorta di granata, la magia non fa distinzione tra nemici ed alleati, quindi bisogna stare ben attenti, altrimenti si corre il rischio di mandare KO un alleato già in gravi condizioni.

Shiva, scelgo te!

A chiudere il cerchio dei combattimenti troviamo poi le immancabili evocazioni, cinque totali in questo quindicesimo capitolo tra cui: Shiva, Bahamut, Ramuh, Titano e Leviatano. Tutte mantengono lo standard qualitativo del titolo essendo quindi immense, spettacolari e devastanti. Data l’enorme forza delle evocazioni però, in casa Square hanno dovuto limitarle, ed in quale modo? Semplice, rendendole totalmente casuali. Se avete avuto modo di provare a suo tempo Crisis Core su PlayStation Portable sapete già più o meno come funziona la casualità di Final Fantasy, e, detto in parole povere, non funziona. Prima di iniziare a scrivere questa recensione ho completato la storia principale e fatto un po’ di attività secondarie ed in 45 ore di gioco, oltre a quelle obbligatorie per la storia, sono riuscito ad evocare Ramuh una sola volta, per di più dopo aver dato il colpo finale ad un nemico. Tutte le altre evocazioni non sono mai venute a darmi supporto in battaglia.

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Tirando le somme infine, Final Fantasy XV riesce a regalare un’ottima esperienza di gioco, combattimenti sempre emozionanti ed epici, soprattutto quando raggiungerete i combattimenti con Leviatano e Ifrit, sicuramente i due più spettacolari del gioco, riuscendo a creare un gameplay fresco, ottimo per i nuovi giocatori; ma anche per i fan di vecchia data, aggiungendo la modalità di combattimento “Riflessiva” che permette di fermare totalmente l’azione di gioco, non premendo alcun tasto del pad e ragionare tranquillamente sulla prossima mossa da fare, creando così un gameplay più simile ai vecchi titoli.

Trofeicamente parlando: fantasia di Platino

Final Fantasy XV ci dà l’opportunità di racimolare 51 trofei suddivisi in 42 bronzi, 5 argenti 3 ori e l’immancabile trofeo di Platino. Ottenerlo non è per nulla difficile, infatti oltre ai classici trofei che richiedono di completare la storia principale, tutti gli altri si ottengono completando 80 missioni secondarie più tutte le missioni di caccia, fino ad arrivare a combattere contro il temibile Adamanthart. I trofei fuori dalla storia e dalle missioni principali sono tutti molto semplici e richiedono il minimo sforzo, molti invece li sbloccherete senza nemmeno accorgervene come ad esempio il trofeo “Alchimista” o “Colpo d’occhio”. Sia chiaro, per quanto facile, non vuol dire che sia anche breve, infatti solo la storia principale dura sulla trentina di ore; vi toccherà poi completare tutte le missioni secondarie, e soprattutto sviluppare al massimo i talenti dei quattro protagonisti come la pesca per Noctis, la cucina per Ignis, la fotografia per Prompto e l’esplorazione per Gladio.

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Nicola Raiola
All'interno del mondo del Bit fin dal suo stato embrionale di UPSBlogit. Ha iniziato a giocare alla tenera età di quattro anni. Appassionato a ogni genere videoludico segue con passione, oltre ai videogame, anche film, anime e manga. Questo, purtroppo, è causa della sua instabilità mentale.

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