Firefighters: Airport Fire Department – Recensione

Sviluppatore: VIS Games Publisher: UIG Entertainment Piattaforma: PS4 Genere: Simulazione Giocatori: 1 PEGI: 3 Prezzo: 29,99 € Italiano:

Una delle categorie di videogiochi preferite del sottoscritto è rappresentata dai simulatori, soprattutto di aerei, ma anche di treni, camion e altro ancora. Mi sono quindi avvicinato a questo titolo, ossia Firefighters: Airport Fire Department, pensando di ritrovarmi a giocare un titolo godibile, capace di far vivere delle emozioni specialmente ai ragazzini che sognano di diventare dei pompieri, uno dei mestieri più pericolosi ed eroici del mondo, basti pensare a tutte le situazioni in cui negli ultimi anni (purtroppo) i vigili del fuoco si sono adoperati per salvare innumerevoli vite, dai terremoti agli incendi boschivi. La stessa ambientazione, un aeroporto, richiamava situazioni difficili e rischiose.

La recluta e il suo percorso

Prima dell’avvio, questo titolo aveva le carte in regola per poter essere considerato, almeno per quanto riguarda il fattore pompiere-rischio-aereoporto, un buon gioco. Sfortunatamente, il lavoro di VIS Games è tutto fuorché interessante e avvincente. Trovo davvero difficile stilare una recensione di questo gioco, in quanto risulterei tanto polemico nei confronti di questa casa di sviluppatori. Proverò quindi ad analizzare a mente fredda questo simulatore.

La nostra esperienza inizia in un anonimo aeroporto tedesco, dove veniamo accolti dal caposquadra, che nel tutorial (molto lento) ci illustrerà le principali zone di interesse della caserma dei vigili del fuoco, tra cui la sala comando, gli alloggi e soprattutto l’officina, fornita dei vari mezzi antincendio e di primo soccorso, a partire dalle macchine di servizio e le autopompe, fino ad arrivare ai sofisticatissimi Panther, ossia gli ultimi ritrovati tecnologici per combattere gli incendi.

Terminato il tutorial, al giocatore verrà assegnato un turno a partire dalle 6:00 fino al mattino del giorno successivo, in cui dovrà controllare tutte le aree dell’aeroporto, dai terminal agli scali merci, fino alle piazzole di atterraggio degli elicotteri, alla ricerca di eventuali anomalie e interventi che verranno comunicati dalla stazione. Il giocatore, nel caso di chiamata dalla centrale, dovrà recarsi nel luogo dell’emergenza, guidato da una freccia che compare al di sopra del mezzo che il novello pompiere sta utilizzando e da un segnale pulsante sulla mappa, in un tempo determinato da un timer, in modo da poter intervenire tempestivamente ed evitare che il fuoco si propaghi.

Il gameplay risulta molto scarno e semplice, in prima persona, con la possibilità di selezionare la terza persona se si è a bordo di un veicolo. A disposizione del giocatore ci saranno tutti i ferri del mestiere, dagli estintori alle lance per spegnere gli incendi, che riguarderanno varie parti dell’aeroporto, dai semplici cestini fino agli aerei stessi. Vi ricordate Firefighters – The Simulation, dello stesso publisher (con esiti tragici più o meno allo stesso modo)? Bene, spostatelo in un aeroporto e l’esito sarà sostanzialmente quello.

La parte dolente

Ed eccoci alla parte più difficile da trattare: la parte tecnica. Inizio a specificare che è un gioco a giocatore singolo e l’unica modalità che c’è è una campagna sostanzialmente libera se si esclude il tutorial iniziale (che può anche essere saltato), senza quindi una vera e propria trama. La grafica è veramente terribile: non sembra nemmeno essere un gioco per PlayStation 4 talmente è arretrata. I nostri “colleghi” sembrano tutti dei robot, con uno stile molto particolare nel camminare, a metà tra chi se la prende comoda e l’ondeggiante, con i loro piedi che spariscono durante la discesa o l’ascesa delle scale; gli sviluppatori hanno utilizzato lo stesso modello per realizzare tutti gli altri pompieri, ma per renderli più diversificati, hanno semplicemente modificato i colori dei loro capelli.

Passiamo ai mezzi, che in teoria devono essere la parte più importante del gioco: anche qui la casa tedesca di sviluppatori fallisce nell’intento di realizzare un gioco quantomeno decente, poiché tutti gli autoveicoli, compresi i mezzi come i portabagagli, i bus e le autocisterne di benzina, risultano avere una fisica tutta loro e dei modelli poco realistici. I veicoli dei pompieri, che saranno gli unici che il giocatore potrà guidare, possiedono la consistenza e l’handling di un mattone, con il motore che continua ad avere lo stesso suono anche se il mezzo accelera o decelera. L’unica emozione che ho provato nel guidare i vari veicoli dei pompieri è stata l’accensione delle sirene e delle luci di emergenza, ma niente più. La stessa intelligenza artificiale dei mezzi dell’aeroporto è molto arretrata, dato che spesso accade che i suddetti automezzi si scontrino tra di loro, a causa di precedenze non date o semafori non rispettati. Le animazioni del fuoco, delle polveri degli estintori e dell’acqua sono davvero troppo dozzinali per un porting su PS4.

Trofeisticamente parlando: gli avanzamenti di grado

I trofei di Firefighters riguardano l’avanzamento di grado della recluta, che, lentamente (molto lentamente) e con una serie di interventi, otterrà punti che gli permetteranno di raggiungere il grado di comandante di caserma, oltre a garantire l’utilizzo di mezzi speciali, tra cui il Panther.

VERDETTO

Come già ricordato in partenza, il gioco poteva essere molto interessante, data la possibilità di poter vivere la difficile esperienza di un pompiere in un aeroporto, ma complice la grafica ormai di molto superata e un gameplay piuttosto debole e ripetitivo, Firefighters: Airport Fire Department risulta essere solo una delusione molto grande.

Guida ai Voti

Mattia Casati
Laureato in Scienze Storiche, mi divido tra varie passioni tra cui la Storia (sono affascinato dal Medioevo), Videogame (in particolare simulatori), Cinema (sono un fiero fan di Star Wars), Lettura (leggo qualsiasi genere a parte l'horror), Aeronautica (sono appassionato di aerei) e Sport (sono tifosissimo dell'Inter). Sono felice di essere parte dello staff di PlayStationBit e di collaborare con altri appassionati di videogiochi.