Genesis Alpha One – Recensione

Sviluppatore: Radiation Blue Publisher: Team17 Piattaforma: PS4 Genere: Simulazione Giocatori: 1 PEGI: 16 Prezzo: 29,99 € Italiano:

Proceduralità. Questa semplice parola ha sempre stuzzicato le fantasie più nascoste di noi giocatori. Poteva un insieme limitato di variabili generare infinite possibilità di mondi di gioco? Nel corso dei decenni la risposta a questa domanda è stata data, a volte con ottimi risultati, da diversi titoli. Il primo degno di nota è senza ombra di dubbio Rogue, da cui è stato poi coniato il termine roguelike, in cui si doveva esplorare dei dungeon generati casualmente alla ricerca dell’amuleto di Yendor. Il primo capitolo di Diablo ha poi raccolto l’eredità lasciata dal titolo prodotto dai ragazzi di A.I. Design, dando così il via a una rincorsa all’esperienza procedurale definitiva.

Dopo un periodo di generale disinteresse, gli ultimi anni hanno visto la parola “proceduralità” ritornare in auge, soprattutto grazie ad alcuni progetti legati all’esplorazione spaziale. Uno spazio infinito come l’universo occupato da migliaia di stelle e da pianeti rappresenta il soggetto ideale per sperimentare questa tecnologia ed è anche in grado di solleticare l’interesse di gran parte di noi videogiocatori. Progetti come Star Citizen e No Man’s Sky hanno ispirato tre ragazzi dello studio Team17 a mettersi in proprio, fondando Radiation Blue, e a creare il loro personale roguelike. Genesis Alpha One è un interessante progetto frutto di questo duro e lungo lavoro. Riuscirà però a uscire indenne dal confronto con gli altri esponenti del genere?

Operazione sopravvivenza

In uno spazio immenso e unico, quale potrebbe mai essere il nostro compito se non quello di trovare un pianeta adatto alla razza umana? Il nostro amato pianeta Terra è diventato inospitale a causa di secoli di continue guerre nucleari. Spinte da un forte desiderio di sopravvivenza, le più ricche e potenti corporazioni terrestri decideranno di seppellire l’ascia per cercare insieme un pianeta ideale così da ospitare il patrimonio genetico della razza umana. Questo importante compito sarà quindi affidato alla nostra crew, un gruppo di cloni umanoidi probabilmente ignari dell’importante compito che gli spetta. Ad affiancare l’equipaggio non poteva infine mancare una fedele astronave, unico mezzo che ci permetterà di scorrazzare in giro per le varie galassie.

Dopo una breve schermata di benvenuto, sarà possibile creare una nuova partita selezionando una tra le numerose corporazioni disponibili e scegliendo alcune particolarità relative all’equipaggio e ai bonus che esso avrà. State pure tranquilli, la scelta di un’opzione piuttosto che un’altra influenzerà solamente il quantitativo di risorse iniziali e non modificherà in alcun modo l’esperienza di gioco. Scegliendo la prima corporazione saremo accolti da un breve tutorial che ci spiegherà in maniera piuttosto dettagliata le varie meccaniche di gioco e ci suggerirà le vie per aumentare le nostre risorse. Non dimentichiamoci che questo Genesis Alpha One è anche un titolo dalla forte componente gestionale. Tralasciate questo aspetto e sarete un passo più vicini al game over.

La prima fase di gioco ci chiederà di assemblare la nostra personale stazione spaziale, con tanto di dormitori, magazzini e laboratori di ricerca. Per la buona riuscita della nostra missione potremo costruire diverse tipologie di moduli, ma non potremo mai fare a meno della serra e del raggio traente. La serra avrà l’importantissimo compito di fornire ossigeno e altre sostanze gassose utili per la sopravvivenza del nostro equipaggio. Avanzando poi con l’avventura, avremo la possibilità di “arruolare” cloni di razze aliene che avranno ovviamente bisogno della giusta atmosfera per sopravvivere. Toccherà a noi trovare la vegetazione giusta e piantarla nella serra! Il raggio traente ci fornirà, invece, almeno nelle prime fasi di gioco, tutte le componenti che ci serviranno per la costruzione di nuovi moduli e per il potenziamento di quelli già assemblati.

Un gestionale che si rispetti può essere privo di emergenze e situazioni critiche? Ecco quindi che i ragazzi Radiation Blue hanno dotato il loro personale gestionale spaziale di alcuni imprevisti piuttosto fastidiosi. Durante l’accumulo di materiali tramite il raggio traente o durante il rientro di una spedizione su un pianeta vicino, potremmo assistere a un’invasione aliena degna del miglior Alien. Insidiati tra i detriti o nascosti nella navetta esplorativa potrebbero celarsi alcuni insetti che non ci penseranno due volte a mettere sotto sopra la nostra stazione, andando a danneggiare alcuni nodi energetici fondamentali per la sopravvivenza del modulo stesso. I nostri maggiori problemi non si limiteranno a questi voraci insetti; dovremo temere costantemente la possibilità di attacco da parte dei pirati spaziali, i quali potrebbero distruggere in pochi minuti il frutto di ore e ore di duro lavoro.

Ah, ma è anche uno sparatutto…

Dimenticatevi di pause tattiche o visuali isometriche perché, pur essendo un gestionale, tutto quello di cui abbiamo parlato nel paragrafo precedente lo potremo vivere in prima persona. Genesis Alpha One è anche uno sparatutto capace di alternare l’uso delle armi con semplici spostamenti utili per controllare lo stato della nostra astronave. Una volta costruito l’hangar, potremo scegliere di esplorare direttamente i pianeti vicini alla ricerca di risorse, vegetazione e detriti lasciati da qualcuno prima di noi. Non dimentichiamoci che l’universo che ci troveremo a esplorare, oltre a essere molto vasto, sarà anche frutto di una generazione casuale. Tutto insomma sarà unico per ogni partita che decideremo di creare. Dovrebbe quindi essere normale avere il desiderio di scoprire nuovi pianeti ed essere i primi a camminarci sopra, ma purtroppo proprio questo aspetto non è riuscito a convincerci pienamente.

Dopo un breve caricamento ci troveremo a bordo della nostra navetta esplorativa in attesa di atterrare sul pianeta di turno. Una volta scesi, però, ci troveremo di fronte quasi sempre allo stesso panorama limitato da una piccola cupola semitrasparente. Inutile dire che l’unica parte esplorabile sarà proprio quella limitata da questa struttura artificiale, riducendo il tutto a un’area veramente ridicola. All’interno di questo spazio potremo trovare minerali di vario tipo, residui di piante utili per la serra e alcuni progetti e moduli presenti in alcuni satelliti o navicelle distrutte. Non potremo esplorare tutto con tranquillità perché con cadenza degna del miglior orologio svizzero verremo attaccati da alcune ondate di nemici, principalmente gli stessi insetti invasori di prima, che ci costringeranno a tirar fuori la nostra ferraglia e far piazza pulita.

Una volta conclusa l’esplorazione, che non si prolungherà quasi mai per più di cinque minuti, potremo scaricare tutto ciò che avremo trovato sul pianeta andando a reindirizzarlo verso il modulo di competenza. I minerali grezzi avranno bisogno di una raffineria per essere appunto “raffinati”, le piante ottenute potranno essere piantate per migliorare l’atmosfera e i diversi progetti ottenuti serviranno per migliorare la nostra struttura. Per quanto veloci saremo a passare da un modulo all’altro, arriverà un punto in cui dovremo iniziare a delegare i vari membri della crew ai vari ruoli. Potremo assegnare i coloni a particolari mansioni semplicemente accedendo al terminale principale di ogni modulo, andando poi a gestire le varie assegnazioni direttamente dalla console posta sul ponte principale.

Avere un equipaggio numeroso e sempre in forma permetterà di progredire in maniera più rapida e proficua. Proprio per questo la creazione di nuovi cloni sarà un’operazione fondamentale, sia perché molti perderanno la vita per le cause più disperate, sia per mantenere alto il potenziale lavorativo dell’equipaggio. Avere la meglio sulle varie creature che ci troveremo ad affrontare ci permetterà, in maniera del tutto casuale, di entrare in possesso di alcune tracce di DNA alieno che potremo incrociare per creare degli ibridi con il genoma umano. Questi nuovi esseri, sebbene richiedano un’atmosfera specifica, saranno quasi sempre più prestanti rispetto agli umani, oltre ad avere una maggiore resistenza alle malattie. Inutile dire che ogni razza che sbloccheremo durante la nostra partita potrà poi essere selezionata durante la fase di creazione di una nuova esplorazione. Stessa cosa per gli artefatti che troveremo.

Grafica appagante… ma troppo ripetitiva

Dal punto di vista tecnico, il lavoro svolto su Genesis Alpha One dai ragazzi di Radiation Blue mostra in maniera molto netta due facce fin troppo diverse della stessa medaglia. Se le fasi gestionali a bordo della nostra stazione spaziale sarannosempre piacevoli grazie a un ottimo gioco di luci e un’effettistica degna di nota, la stessa cosa non si può dire per le fasi esplorative. Oltre a essere fortemente limitate nelle dimensioni, queste finiranno molto spesso per riproporre sempre la stessa manciata di asset che contribuiranno ad aumentare il fattore noia già nel breve-medio termine. Se a questo ci aggiungiamo anche un gun system che non riesce a regalare delle vere e proprie soddisfazioni, il titolo non riesce a trasmettere quella sensazione di paura e incertezza che dovrebbe accompagnare l’esplorazione di un nuovo pianeta.

Per fortuna, il denominatore comune di queste due fasi distinte risulta essere un solidissimo frame rate, capace di reggere anche alle situazioni più complicate e stressanti. Considerando però che non si tratta di un titolo AAA, i meno pignoli di voi potrebbero anche passare sopra a queste piccole magagne così da non farsi scappare uno dei migliori gestionali spaziali presenti sul PlayStation Store. Chiude il cerchio di questa analisi tecnica l’ottimo comparto audio che, tra suoni e soundtrack, riesce ottimamente a immergere il giocatore nei panni dell’esploratore spaziale. I meno abili con la lingua anglosassone possono infine stare tranquilli, il titolo è completamente localizzato in italiano con una qualità tale da facilitare la comprensione anche del dettaglio più futile.

In conclusione, questo Genesis Alpha One risulta essere un roguelike dall’ottima componente gestionale, supportata però da una fase esplorativa con troppi limiti. Nonostante questo, l’emozione di trovarsi al cospetto di un mondo di gioco unico e inesplorato potrebbe farvi distrarre da queste problematiche. La possibilità poi di gestire tutto in prima persona, a eccezione del pessimo gun system, contribuisce ad aumentare esponenzialmente l’immersività del giocatore. Al prezzo poi a cui viene proposto sul PlayStation Store, risulta essere uno di quei titoli che gli amanti dei roguelike spaziali non devono perdersi.

Trofeisticamente parlando: operazione Genesis

Dal punto di vista trofeistico, questo Genesis Alpha One richiede di padroneggiare al meglio quasi tutte le possibilità offerte. I vari trofei, che potete trovare sul nostro forum, vanno dalla creazione di un clone ibrido allo studio di nuove armi, fino alla raccolta e al raffinamento di un determinato numero di materiali. Insomma, grazie proprio ai trofei finiamo involontariamente per scontrarci con alcune meccaniche che normalmente non utilizziamo o che sottovalutiamo in qualche modo. Considerando la tipologia di gioco, le richieste non rappresentano un ostacolo insormontabile, ma richiederanno una certa dosa di pazienza e di dedizione per essere ottenuti. Vi aspetta una caccia impegnativa, ma soddisfacente!

VERDETTO

Pensare che questo Genesis Alpha One sia stato sviluppato da sole tre persone risulta quasi impossibile. Probabilmente neanche questi ex-Team17, ora Radiation Blue, avrebbero mai immaginato di ottenere questo risultato. Il loro roguelike presenta un ottimo sistema gestionale che, per quanto semplicissimo e scalabile, si sposa perfettamente con una visuale in prima persona. La fase esplorativa risulta invece un po’ sottotono per colpa della sua limitatezza e dello scarso feeling del gun system. Nonostante questi problemi, questo titolo riuscirà senz’altro a intrattenere per diverso tempo tutti gli amanti del procedurale, ma anche i giocatori più casual dovrebbero dagli una possibilità. Il prezzo budget a cui viene proposto sul PlayStation Store poi è un ulteriore punto a favore.

Guida ai Voti

Ivan Presutto
Ivan, tra studio e basket, riesce a ritagliarsi il suo angolo della giornata per immergersi nel magico mondo dei videogiochi. Gioca un po' di tutto ma i generi preferiti sono: gli shooter (TPS e FPS) e gli action (in particolar modo quelli con una forte componente stealth). Se gli date un controller... sogna!