Primo PianoGhost Blade HD - Recensione

Ghost Blade HD – Recensione

Publisher: 2Dream Corporation Developer: Hucast Games
Piattaforma: PS4 Genere: Shoot’em up vertical Giocatori: 1-2 PEGI: 12 Prezzo: 8,99 €

Ghost Blade HD si può definire come il ritorno di un classico da sala giochi, ossia lo sparatutto a scorrimento verticale. Gli sviluppatori hanno fatto centro: riportare alla luce una categoria che si vede ormai poco sugli schermi, giocando sul fattore nostalgia.

E i ragazzi di Hucast Games lo hanno fatto bene, ma potevano osare molto di più.

Non me lo ricordavo proprio così…

Appena appare la prima schermata, si capisce il primo obiettivo degli sviluppatori: vendere (che poi, in realtà, dobbiamo ancora vederlo uno sviluppatore senza quell’obiettivo NdD). Una bellissima schermata iniziale piena di colori accesi e vivaci, con soggetto dell’inquadratura tre splendide ragazze, che si dimostreranno essere le “pilote” che guideremo durante la nostra spedizione punitiva.

A ricordare grandi classici del genere (come non citare Aero Fighters, G-Darius e R-Type Delta), ci trovavamo davanti enormi navicelle con colori cupi e la tensione la sentivi con uno sguardo. Purtroppo i tempi sono cambiati ed è l’occhio che vuole la sua parte.

Tutti i giocatori maschi ringraziano gratuitamente, e anche le femminucce più incallite (mh, questa forse ce la potevamo risparmiare NdD).

Pronto all’azione!

Il menù principale si presenta molto semplice ed intuitivo: si hanno a disposizione quattro modalità di gioco, 1Player, 2Player, Score Attack e Training, una leaderboard mondiale e il reparto opzioni.

La più grossa lacuna che avrebbe fatto guadagnare moltissimi punti è la mancanza del reparto online. Non si ha quindi la possibilità di giocare insieme a un amico al di fuori della propria casa, cosa che non si riesce ad immaginare nel 2017.

D’altra parte, non sono tanti i giochi che garantiscono la co-op locale, ed è questo il nostro caso.

PEW, PEW, PEW!!! Ma quali sono i comandi?

Scelta una delle poche modalità ludiche presenti, si parte!

Si ha la possibilità di decidere con quale delle tre astronavi, ognuna con un approccio di attacco differente dalle altre, affrontare i cinque livelli per concludere l’avventura, impostando la difficoltà più opportuna con cui si vuole giocare. Lo schermo si rimpicciolisce e non sfrutta tutta la larghezza a disposizione, limitando di fatto il campo di gioco e lasciando ai lati dello spazio uno sfondo in fin dei conti bello da vedersi, ma del tutto inutile.

Nessuna storia, nessun background sui personaggi, nessun dialogo. Subito in scena, senza far perdere troppo tempo al giocatore che vuole solo immergersi in un mondo ci proiettili, mecha e boss infimi. Nessuna pietà anche per i comandi: non esiste tutorial iniziale, i tasti si provano direttamente in game, sempre se non si ha avuto la briga di andare a vedere la mappatura dei tasti nelle varie opzioni.

Frenesia portami via

I livelli si presentano gradualmente sempre più caotici, come ci si aspetta da un gioco di questo genere. La difficoltà ad aggirare i colpi, che a mano a mano soffocheranno sempre di più il livello e la nostra navicella, la si sente e la si vede. La tensione la si respira e le diverse grandezze dei proiettili in arrivo, da immense palle blu acceso a piccolissime biglie rosse, faranno faticare anche l’alter ego più calmo che è nel giocatore.

Mantenere la concentrazione è apparentemente impossibile e ci saranno momenti in cui lanciare le bombe sarà obbligatorio per salvarsi in extremis. Il fatto di lanciare vale anche per il joypad, che con ansia e panico sempre più fitti è inevitabile fargli fare un giro per aria.

Gli scontri con i boss sono sempre avvincenti. Mai banali e sempre imprevedibili per i loro attacchi, saranno il punto forte del gioco e saranno davvero ostici da affrontare ed abbattere.

Game over. Insert coin.

Una volta finito il gioco, con una sofferta vittoria oppure causa crediti esauriti, la partita si conclude con il classico “Game over”, ritornando poi alla schermata iniziale.

E’un ciclo continuo; si può solamente continuare a giocare per migliorare le proprie abilità e inserire un miglior punteggio personale all’interno della leaderboard. C’è da dire, però, che in fin dei conti molti retrogamer cercano delle perle di questo tipo, calandoti nel gioco senza farti pensare a tutto il resto.

Senz’altro un plauso va agli sviluppatori per aver confezionato un prodotto che farà senz’altro breccia nel cuore di molti giocatori anni ’80 e ’90 giocando sul fattore nostalgia che tanto va di moda in questo periodo. Ciononostante, si poteva fare di più inserendo la modalità coop online che, per il suo genere, si sposa benissimo con il concept di gioco.

Al prezzo di 8,99 euro può essere una valida alternativa ai tripla A che propongono storie sempre più cinematografiche immergendo il giocatore con poco tempo a disposizione nel più puro dei gameplay: si avvia il gioco, si sceglie la modalità e si gioca!

Trofeisticamente parlando: la calma è forte in me

Il gioco presenta un set di trofei di tutto rispetto con un totale di 38 premi divisi in 26 bronzi, 7 argenti, 4 ori e il più ambito platino. Anche se può sembrare molto semplice acquisire i trofei, inizialmente assegnati a vagonate nei primi 20 minuti di gioco, il grado aumenta in maniera esponenziale durante la ricerca dei 5 trofei più prestigiosi. La lotta per ottenere il tanto agognato platino, in questo caso, richiede tanto tempo, devozione e concentrazione ai massimi livelli.

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Antonino Gennaro
Appassionato di videogiochi di nuova generazione e collezionista di giochi retrò che hanno fatto di PlayStation il prodotto d'eccellenza che conosciamo oggi. Sono un nerd a 360 gradi: oltre ai videogiochi, apprezzo tutto ciò che è arte per gli occhi. Adoro guardare anime preferibilmente in giapponese, leggere manga di ogni genere, amante del cinema cult e fanatico della fotografia.