Sviluppatore: One More Level, 3D Realms, Slipgate Ironworks Publisher: 505 Games, All in! Games Piattaforma: PS4 Genere: Azione Giocatori: 1 PEGI: 16 Prezzo: 29,99 €
Gli editori 505 Games e All in! Games lanciano sul mercato un titolo nelle cui vene scorre il concept cyberpunk a flotti. Un po’ Mirror’s Edge e un po’ Dishonored, ci accingiamo a recensire uno dei migliori giochi del 2020 e una delle maggiori dimostrazioni che il mercato indipendente non è assolutamente secondo a quello dei tripla A. Ecco la nostra recensione di Ghostrunner, sviluppato da One More Level, 3D Realms e Slipgate Ironworks.

Contro il padrone
Ghostrunner è il titolo e il nome in codice del protagonista, un ninja cibernetico che viene contattato da una misteriosa voce che gli chiede di liberarlo e di eseguire il suo destino. Ghostrunner è ambientato a Dharma City e, in particolare, nella Dharma Tower. Si tratta di un edificio dove la popolazione si è rinchiusa a seguito della Deflagrazione, evento appartenente alla lore che pare aver messo a repentaglio il genere umano.
Non vi diremo altro sulla trama e sulla lore di Ghostrunner, poiché è piacevole scoprirla giocando e, soprattutto, si tratta di un aspetto marginale che fa da cornice a una maestosa opera che affonda le radici su altre peculiarità. La quasi totalità della trama sarà trasmessa attraverso dialoghi fra il Ghostrunner e altri tre personaggi, mentre potremo venire a contatto dell’interessante lore ricercando i collezionabili, la cui caccia esaltiamo convintamente. Questo perché vi proietta in una ricerca equilibrata e completabile in totale autonomia.
Vorrei un etto di Chiave, grazie
Sarà il gameplay di Ghostrunner a ergersi ad assoluto protagonista dell’opera, come già si poteva intuire dai trailer. Il videogioco è composto da diciassette capitoli di longevità media che alterneranno intelligentemente quattro fasi: parkour, combattimento, boss fight e cybervuoto.

Il parkour si caratterizza per essere spiccatamente arcade e frenetico, mentre il combattimento è incentrato sulla meccanica one shot da ambo i lati. Sia voi che i vostri nemici cadrete con un solo colpo e vi ritroverete dunque a dover sfruttare la vostra mobilità e il vostro skill set (in continua evoluzione di capitolo in capitolo) per affettare i vostri nemici, chiamati Chiavi. Combattere e muoversi è estremamente divertente, complici comandi responsivi e movimenti fluidi e dinamici del Ghostrunner, nonché un utilizzo comodo della telecamera.
Le boss fight sono poche e, se dobbiamo dirla tutta, non riescono a sfruttare a dovere il potenziale che emerge durante il resto del gioco. Interessanti invece le sezioni nel cybervuoto, enigmi ambientali distorti che dovrete risolvere per apprendere nuove abilità. I più hanno ritenuto Ghostrunner difficile e a tratti frustrante, ma noi non siamo di questo avviso. Ghostrunner è strutturalmente un’esperienza impegnativa ma piuttosto user-friendly. I checkpoint sono frequentissimi e ogni morte sarà un passaggio necessario di apprendimento, mai un fallimento di ardua digestione. Ci sentiamo addirittura di dire che alcuni hardcore gamer potrebbero rimanere delusi. L’unica cosa che avremmo apprezzato è la possibilità di poter creare un salvataggio manuale, cosa che gli sviluppatori hanno trascurato probabilmente per evitare di “sporcare” le statistiche con i salvataggi esterni.