Golem Gates – Recensione

Sviluppatore: Laser Guided Games Publisher: Digerati Piattaforma: PS4 Genere: Strategico Giocatori: 1 (Online: 1-4) PEGI: 12 Prezzo: 24,99 € Italiano:

Spesso, per venire incontro al basso budget a disposizione, gli sviluppatori indipendenti che intendono far breccia nei cuori dei giocatori sono sempre in cerca di idee in grado di mantenere una produzione in piedi. Tante volte il ramo indie ha regalato elementi narrativi di tutto rispetto, altre volte ancora un gameplay invidiabile e questa volta, con Golem Gates, il panorama indipendente ci offre un succulento connubio di generi. Abbiamo avuto modo di intervistare Matt Oelfke, lead designer presso Laser Guided Games, che ci ha già rivelato alcuni retroscena dell’ambizioso titolo, ma per avere un quadro generale dell’opera è bene completare l’analisi.

golem gates

Fullmetal Harbinger

In una landa desolata devastata dalle guerre, il giocatore controllerà l’Araldo, una creatura con le capacità di manipolare e comandare un maestoso potere di creazione e modellazione definito “cenere” attraverso i Glifi, usandolo per sfatare i misteri del mondo che resta e distruggendo i Portali dei Golem, strutture sforna-mostri.

La storia di Golem Gates ha una premessa piuttosto sbrigativa e poco stimolante, con una struttura narrativa con una breve cutscene per ogni capitolo giocato (anche se sono missioni singole, in realtà), per un totale di venti episodi. Insomma, non aspettatevi dialoghi memorabili, in quanto il vero scopo della campagna è farci prendere la mano con tutte le meccaniche di gioco e proporci dunque scenari differenti in cui sfruttare le nostre conoscenze. Una sfida a tratti ridondante a cui si tenta di metter una pezza con le missioni secondarie, ma noiosa a causa degli obiettivi che si ripetono, eppure essenziale per entrare nel cuore del gioco.

Ace of Spades

La carta vincente di Golem Gates è senz’altro il suo gameplay, un miscuglio ben riuscito tra strategico, gioco di carte e MOBA. Il suo core gameplay prende spunto da grandi classici come StarCraft e Age of Empires, premiando la creazione di armate sempre più grandi. Ma andiamo con ordine. All’inizio di ogni partita disporremo soltanto dell’Araldo, l’unica figura che mai e poi mai dovrà cadere in battaglia e che dovrà vedersela con un secondo Araldo (o i Portali dei Golem nella campagna). L’intera mappa è piena di foschia, e solo nell’area circostante alle nostre unità si potranno posizionare altre truppe, abbandonando di fatto il concetto di costruire strutture adibite alla formazione di soldati come accade negli RTS classici in favore dell’utilizzo delle carte, qui chiamate Glifi.

golem gates

Dai Glifi nasce la componente strategica del gioco, elemento che si comporta, per fare un esempio, come nei giochi mobile del calibro di Hearthstone o Clash Royale, quindi senza richiedere particolari risorse da accumulare grazie a coloni, ma utilizzabili spendendo l’energia che si accumula con il passare del tempo. Ogni Glifo richiede una determinata quantità di energia e non sempre cominceremo la battaglia con un suo contenitore virtuale abbastanza capiente, limite che andrà incrementato schierando le truppe più deboli per conquistare dei punti di controllo che, se mantenuti attivi, garantiranno una maggior quantità di energia cumulabile e una maggior velocità di acquisizione della suddetta. La pesca casuale delle carte dal mazzo (che è possibile comporre nel menù principale, prima di avviare qualsiasi partita), per quanto renda tutta l’esperienza più avvincente e imprevedibile, cancella qualsiasi strategia, rendendo il tutto più casuale e favorendo chi gestisce meglio lo scorrere del tempo.

Il tutto, a parer nostro, si traduce in una gran confusione nelle partite semplici, dove sarà quasi impossibile prevedere gli attacchi nemici e il punto di partenza delle truppe avversarie. E’ un problema a cui si tenta di rimediare con il falco dell’Araldo, creatura adatta all’esplorazione ma che andrà veloce quanto un normale soldato e non potrà né sorvolare zone né attaccare. Riconosciamo tuttavia la varietà incommensurabile di Golem Gates grazie a un approfondimento più che esaustivo dei Glifi. Più di cento carte infatti potranno far parte del proprio mazzo, tutte ben catalogate tra truppe, costruzioni, magie e trappole e ben definite per forza, velocità e costo, selezionabili a seconda delle priorità dei giocatori. Tutte le carte saranno inoltre sbloccabili spendendo denaro in-game al negozio e terminando le partite – queste solitamente della durata di trenta minuti circa, non necessariamente online.

L’unico Araldo al mondo

Oltre alla campagna, Golem Gates ci propone altre modalità di gioco interessanti, quali le Sfide, la Schermaglia (partite classiche) e l’online. Le prime, com’è facile intuire, ci metteranno a dura prova catapultandoci in scenari ben definiti in cui dovremo usare l’ingegno prima dell’energia, attraversando ponti spezzati o resistendo ad armate spropositate. Non vedevamo l’ora di mettere le mani sulla componente online, eppure siamo rimasti delusi dal risultato. I server sono deserti. Nonostante il gioco proponga persino modalità cooperative a due contro due, abbiamo atteso circa venti minuti (e ben più di una volta) alla ricerca di un solo giocatore da affrontare in un faccia a faccia, senza successo. Considerando che molte modalità, tra cui anche una PvE, disporrebbero prevalentemente di funzionalità online, la desolazione dei server cancella una buona fetta del gioco, che senza si limita alla breve storia e alle poche sfide.

golem gates

A metà tra il bello e il brutto troviamo il comparto sonoro, composto da un doppiaggio non proprio entusiasmante compensato da tracce che calzano bene con l’atmosfera di gioco, ma messe in secondo piano dagli esagerati suoni ambientali (è comunque possibile regolare i settaggi a piacimento, per fortuna). Altro discorso in ambito visivo, una gioia per gli occhi. Il design dell’Araldo è spaventosamente affascinante e ricco di dettagli, così come i mostri e le truppe dei Glifi, ognuno con un modello ben definito che è possibile ammirare alla scelta del deck. Fa un po’ storcere il naso invece il level design, fiacco, poco curato e troppo scuro, che solitamente si riduce a lunghi corridoi vuoti e pieni di foschia. E’ insomma impossibile ammirare le mappe di gioco anche quando esplorate, un vero peccato. Da segnalare inoltre un frame rate ballerino nelle fasi di battaglia e un sistema di puntamento lento, impreciso e non ottimizzato su PlayStation 4.

Trofeisticamente parlando: re delle ceneri

L’elenco trofei di Golem Gates conta solo ventisette trofei, Platino incluso. Sostanzialmente bisognerà completare tutti i capitoli della storia, usando cinquemila Glifi unità e uccidendone addirittura diecimila, buttando giù mille strutture e vincendo tutte le sfide proposte dal gioco, inclusa una vittoria in modalità sopravvivenza a difficoltà massima. Si dovrà pensare e giocare molto, ma il Platino di per sé non è troppo arduo, soprattutto considerando la totale assenza di coppe online.

VERDETTO

Golem Gates è un RTS valido e originale, divertente da giocare grazie all'intrigante mix di generi che, nonostante la loro diversità, vanno a nozze grazie al cocktail di Laser Guided Games. L'esperienza si fa, purtroppo, abbastanza ripetitiva dopo poco tempo e forse un po' troppo basata sul caso anziché sulla strategia pura, ma il più grande peccato sta nella mancanza di utenza, che preclude l'accesso ad alcune delle più interessanti modalità. Ma una cosa è certa: sono pochi gli strategici di questo livello presenti su PlayStation 4, non fatevelo sfuggire se siete fan del genere.

Guida ai Voti

Andrea Letizia
Cresciuto a pane, Kamehameha e Crash Bandicoot, inglesizzato grazie a Kingdom Hearts. Grande amante degli action RPG e dei platform, dei cani e del wrestling.