Grand Prix Rock ‘N Racing – Recensione

Sviluppatore: EnjoyUp Games Publisher: EnjoyUp Games Piattaforma: PS4 Genere: Corse Giocatori: 1-4 PEGI: 3 Prezzo: 7,99 € Italiano:

I ragazzi di EnjoyUp Games hanno pubblicato, recentemente, un titolo racing dalla visuale isometrica, direttamente sul PlayStation Store. Si tratta di Grand Prix Rock ‘N Racing, gioco che strizza l’occhio ai titoli arcade che furono, e che prendiamo oggi in esame nella nostra consueta recensione giornaliera.

Pronti, partenza… via!

Grand Prix Rock ‘N Racing è certamente un titolo molto spartano, non del tutto un difetto, anzi. Nel menù principale avremo dunque accesso alle modalità Campionato, Time Trial, Multiplayer e Options. La prima, se selezionata, darà il via a un ciclo di 10 gare con 20 partecipanti ciascuna (un quantitativo più che dignitoso, anche in virtù della discreta intelligenza artificiale che li muove), al termine del quale il vincitore sarà eletto in base a un classico sistema a punti.

Saremo costretti a partire dall’ultimissima posizione, ma se tutto andrà come deve, questa migliorerà progressivamente. Non certo per merito di chissà quale prestazione in qualifica, ci mancherebbe. Qualifiche e arcade sono due cose che non possono stare nella stessa frase, a meno che non vi sia anche una negazione tra loro che ne determini la lontananza. No, la nostra posizione di partenza migliorerà in maniera direttamente proporzionale a quella in classifica, dunque ecco che almeno nelle primissime tappe del nostro percorso saremo costretti a sgomitare non poco per guadagnare il posto che ci spetta.

Per farlo, sarà fondamentale un buon utilizzo dei gettoni che guadagneremo all’arrivo. Grazie a questi avremo la possibilità di potenziare il motore, i freni, lo sterzo e altro ancora, fino a raggiungere l’assetto migliore per vincere il campionato. Attenzione, però, perché portare tutte le statistiche al massimo non sarà necessariamente una buona cosa: uno sterzo portato ai limiti estremi renderà la vostra vettura una belva imbizzarrita in sede di accelerazione, ad esempio.

Il gameplay, dunque, presenta meccaniche chiaramente arcade, come il turbo, unite a qualche raffinatezza simulativa, se vogliamo, con il giocatore chiamato a controllare la vettura anche a “comandi invertiti” nelle curve, data la visuale dall’alto. Il risultato è, purtroppo, qualcosa che non è carne né pesce, ma che comunque sa intrattenere, almeno per una manciata di partite, nonostante evidenti lacune del motore fisico (leggi anche: prendere un cordolo troppo velocemente vuol dire cappottarsi in cielo). Non è presente, invece, modificare alcunché in termini di estetica, né tanto meno scegliere una macchina diversa da quella iniziale, di colore bianco e nero, dunque quest’ultima sarà la unica che useremo, volenti o nolenti.

La modalità Time Trial è autoesplicativa, e ci permetterà di migliorare i nostri tempi sui 10 circuiti presenti, anche in relazione ad apposite leaderboard online. A questo proposito segnaliamo come i tracciati (Canada, USA, Italia, Francia, Brasile e altri) richiamino quelli originali, noti per via del campionato di Formula 1 e non solo, ma non li seguano in tutto e per tutto. Diciamo che gli sviluppatori si sono “ispirati” alle piste reali per crearne di propria fantasia, mantenendone intatto lo spirito e l’approccio con cui affrontarle.

Tocchiamo infine anche il comparto multiplayer, solo offline tramite split screen. Potremo sfidarci in gare con fino a quattro partecipanti “in carne e ossa”, e con i bot pronti a mettere maggiore pepe alla competizione. Peccato che, a meno di non avere un proiettore o un televisore pantagruelico, giocando in quattro difficilmente qualcuno capirà qualcosa di quello che succede a schermo, date le ridotte dimensioni della propria postazione virtuale di gioco.

Già finito?

La sostanza del gioco è in realtà tutta qui, e infatti una volta che avrete vinto il campionato non avrete, di fatto, quasi nient’altro da fare, se non battere i tempi sul giro nell’apposita modalità. Niente di troppo esaltante, per la verità, se non ai fini dell’ottenimento del trofeo Platino.

Rimane un ultimo dubbio da chiarire: perché mai c’è quel “rock” nel titolo? Questo è imputabile alla colonna sonora che per certi versi richiama appunto il suddetto genere musicale; forse un ruolo l’ha avuto anche il telecronista delle gare, non molto loquace né capace, anzi, ma che ha l’indubbio merito di… urlare.

Per quanto riguarda il comparto visivo, Grand Prix Rock ‘N Racing offre ai giocatori i 1080p e una solida fluidità. Il rovescio della medaglia è che la quantità di dettagli presenti a schermo e il generale impatto visivo – basti vedere il pubblico – sono tutto fuorché esaltanti, fatta qualche eccezione relativa ai cartelloni elettronici che indicano l’ordine delle prime dieci posizioni, dunque…

Trofeisticamente parlando: un platino lungo un pit-stop

Il set di trofei di Grand Prix Rock ‘N Racing presenta anche una coppa di Platino, e tutt’altro che difficile da guadagnare. Per farlo dovrete stabilire il miglior tempo su ogni percorso e guadagnare una vittoria; gli unici due scogli potrebbero essere il fatto di dovere iniziare una partita in multiplayer con quattro giocatori (ma basterà andare nel menù principale e poi eseguire l’accesso con un altro utente tre volte per “ingannare” il gioco) e vincere il campionato alla prima stagione. Niente di impossibile, comunque, nel caso siate skillati a dovere.

VERDETTO

Grand Prix Rock 'N Racing è un titolo essenziale, nel senso che sarà in grado di farvi divertire, anche in maniera piuttosto genuina, per un paio di serate in compagnia di amici, dopodiché non avrete più motivo per continuare a giocarci. Ci sono le leaderboard online, è vero, ma manca qualsiasi altra forma di gioco in rete. Gameplay, grafica e sonoro sono solo discreti, con qualche felice intuizione; il classico gioco senza infamia e senza lode.

Guida ai Voti

Dario Caprai
Non capisce niente di videogiochi ma, dal momento che non lo sa, continua a parlarne, imperterrito. Tanto è vero che il tempo preferisce passarlo a scrivere, a leggere, a vedere un film, a seguire e praticare sport, a inveire per il fantacalcio, a tenersi informato su tecnologia e comunicazione piuttosto che con un DualShock in mano. In tutto questo è, però, uno degli admin di PlayStationBit da tempo ormai immemorabile.