Hacky Zack – Recensione

Sviluppatore: Spaceboy Games Publisher: Digerati Piattaforma: PS4 Genere: Platform Giocatori: 1 PEGI: 3 Prezzo: 9,99 € Italiano:

L’hacky sack è uno sport, originario dell’Asia, nel quale si usa un piccolo sacco di stoffa ripieno di riso o sabbia con l’obiettivo di palleggiare con i piedi e farlo restare in aria per più tempo possibile. Negli anni Settanta il gioco è stato reinventato negli Stati Uniti d’America con il nome di footbag. Lo scopo finale di questo sport, però, non è cambiato: mostrare la propria destrezza con il pallone ed esaltare la coordinazione con il proprio corpo. Per poter giocare a questa disciplina serve semplicemente un sacco o una busta e qualcosa di leggero con cui riempirlo, per questo motivo l’hacky sack è uno sport divenuto molto popolare nei quartieri e nelle città statunitensi più povere. Anche con l’avvenire del nuovo millennio non ha perso mordente; in fondo, pur non conoscendone il nome, tutti noi ci abbiamo fatto una partita a scuola durante l’intervallo. Ma cosa succede quando l’hacky sack diventa un videogioco e si mischia con un platform? Beh, ve lo anticipiamo, assolutamente nulla di buono.

Che idea geniale…

Probabilmente appassionati di questa disciplina sportiva, i ragazzi di Spaceboy Games hanno avuto la malsana idea di far diventare l’hacky sack un videogioco platform. Hacky Zack, infatti, ci consentirà di mettere alla prova le nostre abilità palla al piede in un platform 2D dalle qualità insolite e mai viste prime; la realtà dei fatti, però, è che questo gioco è palesemente ispirato a Super Meat Boy, titolo sviluppato da Team Meat nel 2010 e che ha fatto imprecare milioni e milioni di giocatori. Hacky Zack parte subito con poche premesse e una volta avviato il titolo ci ritroveremo direttamente a fare i conti con la sua brutalità. Prenderemo il controllo, come suggerisce il nome del gioco, di Zack, un omino che ha lo strano compito di controllare una palla, farla rimbalzare ed evitare di perderla.

Dovremo selezionare una delle due modalità disponibili: Goal o Target. La prima è strutturata in una serie di sei mondi in cui è possibile affrontare cento sfide dalla difficoltà crescente. Durante il primo livello, il giocatore dovrà iniziare a prendere confidenza con i pochi e semplici comandi messi a nostra disposizione; sostanzialmente potremo muoverci con la croce direzionale, palleggiare o tirare premendo il tasto Quadrato e saltare con il tasto X. L’obiettivo di questa modalità è palleggiare e, tirando in una delle direzioni possibili (orizzontale, verticale e diagonale), far arrivare il pallone a destinazione (una linea del traguardo gialla piazzata in luoghi difficili da raggiungere). Per raggiungere il “goal” e completare le varie sfide, Zack può sfruttare i muri e gli ostacoli intorno a lui per far rimbalzare il pallone; occhio, però, a non cadere giù dallo schema (sia per quanto riguarda il protagonista stesso che la palla), pena il game over.

La prima manciata di livelli servirà a capire le meccaniche del gameplay, tuttavia, almeno inizialmente, vi ritroverete a palleggiare e tirare come dei forsennati sperando che, prima o poi, la palla vada dove vogliate. Abbandonate immediatamente questa tattica; Hacky Zack è un gioco difficile che, tentando di emulare altri titoli che in questa maniera hanno ottenuto successo, mostra la sua anima spietata fin da subito. La vera natura di un platform, in fondo, è sfidare il tempo e le abilità del giocatore. Qui, però, non solo dovrete vedervela con voi stessi, ma anche con caratteristiche che semplicemente sfociano nel frustrante e nella bestemmia facile. Superato il primo mondo, infatti, dovrete vedervela con barriere in cui la palla può passare e voi no, laser della morte, interruttori a tempo (brevissimo) che aprono cancelli e salti che richiedono una precisione millimetrica, tutto questo palleggiando e tirando al volo in livelli sempre più lunghi e assurdi, robe che nemmeno il Ronaldinho dei tempi migliori era in grado di fare.

Per complicare ulteriormente la vita ai giocatori, all’interno di ogni livello è presente un adesivo collezionabile generalmente posizionato in un luogo del tutto illogico, in forte contrasto con il vero obiettivo, e che può essere raccolto solamente colpendolo con la palla. La raccolta di questi collezionabili è fondamentale per poter sbloccare nuovi livelli all’interno della modalità Target; preparatevi a sclerare, se volete completare il gioco al 100%. Ma non è tutto. Successivamente, oltre alla classica sfera, dovremo controllare un’ampia varietà di palloni con effetti insoliti, tra cui palle giganti, rallentanti o super rimbalzanti. Fortunatamente agli sviluppatori di questo inferno non è venuto in mente di inserire un sistema di gestione delle vite limitate; avremo, infatti, a disposizione una serie infinita di tentativi.

Next-gen

In Target mode lo scopo del giocatore è quello di colpire con la palla e distruggere piccoli diamanti nel minor tempo possibile. Questa modalità è caratterizzata da un gameplay strutturato in maniera molto simile a quanto accade su Arkanoid, pietra miliare dei videogiochi in cui bisogna distruggere un muro con una pallina, e nei giochi per smartphone, vista la conquista di stelle in base al tempo ottenuto. Con i primi tiri effettuati è importante colpire il maggior numero di obiettivi possibili, cercando di dividere i target in sezioni diverse, in modo da non lasciare nulla al caso. Questa modalità, pur non essendo la vera anima del gioco ed essendo solo di contorno, è, senz’altro, più divertente e rilassante rispetto a quella vista precedentemente.

I collezionabili raccolti durante i vari livelli vi consentiranno anche di sbloccare e poter utilizzare nuovi personaggi; a livello di gameplay, però, non cambierà nulla, si tratta solamente di una modifica estetica. Grazie a questo espediente e al gran numero di livelli presenti, il titolo di Spaceboy Games è dotato di una longevità eccellente, a patto che amiate un livello di difficoltà inumano e non lo abbandoniate prima. In Hacky Zack non è presente alcuna trama, scelta saggia da parte del team di sviluppo; inutile spiegarvi che non avrebbe avuto alcun senso di esistere in un titolo come questo. Graficamente sembra di essere tornati indietro di trenta o quarant’anni e di giocare su Nintendo NES. La texture del personaggio è solamente abbozzata e sembra di controllare un cumulo di pixel con le gambe, gli sfondi degli schemi sono delle immagini fisse e gli ostacoli “invisibili” sono linee tratteggiate. Di questo comparto si salva la fisica del pallone, che reagisce in maniera precisa ai rimbalzi, e la fluidità generale di gioco. Discorso a parte per il comparto audio che può contare su una colonna sonora, che cerca (invano) di essere rilassante, firmata da Vince Rubinetti, compositore che ha già lavorato sulle OST di altri indie.

Trofeisticamente parlando: riprova, sarai più fortunato

Hacky Zack è dotato di un elenco di soli ventisette trofei in cui, inaspettatamente per un indie di questo calibro, è compreso il Platino. Solamente i più temerari riusciranno a conquistarlo, data la spropositata pazienza e precisione richiesta per completare i livelli. Dovrete, infatti, completare tutti i livelli della modalità Goal, raccogliere i collezionabili presenti, sbloccare tutti i personaggi e, infine, completare anche la modalità Target. Come se non bastasse, in quest’ultima dovrete battere i tempi migliori fatti registrare dagli sviluppatori.

VERDETTO

Hacky Zack è un indie che parte da un’idea interessante e innovativa: far diventare l’hacky sack, o football freestyle, un videogioco platform. Tuttavia la scelta di renderlo simile a giochi divenuti famosi per la loro incredibile difficoltà lo penalizza fin troppo. Sono richieste, infatti, abilità e skill esagerate che vi porteranno a perdere la pazienza e ad abbandonare il titolo ben prima di poterlo apprezzare. Anche il comparto grafico non invoglia minimamente; sembra di essere tornati indietro di parecchie generazioni. Ottime, invece, la fisica del pallone, che segue sempre una direzione “logica”, e la colonna sonora.

Guida ai Voti

Alberto Lanzidei
Nato con la passione per la PlayStation è cresciuto coltivando l'amore verso tutti i generi di videogames. I suoi hobby, oltre il gaming, sono le auto e la palestra.