Hellfront: Honeymoon – Recensione

Sviluppatore: SkyGoblin Publisher: Thunderful Publishing Piattaforma: PS4 Genere: Azione Giocatori: 1-4 PEGI: 7 Prezzo: 9,99 € Italiano:

Non c’è niente di più rilassante di un party game per passare una serata in compagnia, anche se l’esperienza varia di titolo in titolo. Giochi strutturati come Sapere è Potere premiano la conoscenza (magari accompagnata da un po’ di fortuna), mentre altri come Hellfront: Honeymoon spingono i giocatori a fare dell’ingegno l’unica arma a disposizione, in questo caso rivisitando la ricetta tipica del genere aggiungendo un pizzico di tamarraggine. Prese le distanze dalle avventure grafiche (con The Journey Down), vediamo insieme come se la cava SkyGoblin con il suo primo gioco che abbiamo inizialmente, e coraggiosamente, definito come party game per via della sua natura multiplayer, ma che è comunque più vicino a un action con una spruzzata di componente strategica.

Niente perdenti, solo vincitori

Hellfront: Honeymoon è un action game, dunque, senza alcuna pretesa – anzi, basta dare un’occhiata al trailer per comprendere il target del titolo – che presenta due modalità di gioco, la sfida all’ultimo sangue e le missioni. La prima consiste nell’arena di gioco classica, giocabile solo in multiplayer da due a quattro giocatori, mentre la seconda è cooperativa fino a due giocatori, ma disponibile anche in single player. Nessuna trama di fondo (anche se le domande sarebbero tante), solo una mappa con caselle a forma di alveare, puro caos e distruzione.

Si tratta senza dubbio di un videogioco molto particolare che non si limita agli scontri fisici tra più giocatori. Pur offrendo libertà di movimento, Hellfront strizza l’occhio al genere strategico, tanto da farci tornare in mente addirittura Age of Empires (seppur molto semplificato rispetto al titolo di Ensemble Studios), grazie alla meccanica delle costruzioni, possibili solo in specifici punti della mappa; scelta limitante, ma giusta ai fini del gameplay. Il gioco consentirà di costruire due tipi di edifici, le torrette e le basi, permettendoci di migliorare le nostre difese e reclutare automaticamente dei marine che combatteranno sotto i nostri precisi ordini.

Da solo o in compagnia, la noia va via

Lo schema di controlli intuitivo è il cavallo di battaglia di Hellfront, seppur forse troppo minimale. In questo twin-stick shooter con visuale isometrica, con entrambi gli stick analogici controlleremo i movimenti del nostro personaggio e la direzione in cui sparare, da cui si decide – con il tasto L2 – dove posizionare le proprie truppe. Tecnicamente è tutto qui, oltre al movimento, al fuoco e alle costruzioni non c’è altro, basterà annientare tutto il possibile e tenersi stretta almeno una casella del proprio colore per non perdere definitivamente, in caso di morte del proprio avatar. Peccato per l’impossibilità di cambiare arma, elemento che avrebbe reso più accesa la competizione. L’unica variazione di gameplay, seppur minima, la si può trovare solo nella sfida all’ultimo sangue, con l’aggiunta, rispetto alla modalità in giocatore singolo, del potenziamento delle truppe, raccogliendo le sfere bianche rilasciate alla morte dei personaggi. Una modalità semplice, ma che riesce a dovere nell’intento di intrattenere i giocatori.

Il sistema di gioco è fluido e immediato e, proprio grazie a questo e a un’intelligenza artificiale migliore di come ce l’aspettavamo, il titolo risulta divertente anche in singolo nelle missioni, divise in tre mondi di gioco con rispettivamente quindici, trenta e altre trenta sfide ciascuna. In questa modalità sarà il gioco a decidere le nostre risorse iniziali e il numero di nemici da affrontare, che tradotto equivale alla difficoltà della mappa. Lo scopo sarà quello di attuare la strategia giusta per debellare l’esercito (o gli eserciti, nelle missioni più avanzate), pur avendo piena libertà di approccio. Sarà possibile buttarsi nella mischia insieme ai marine, oppure usarli come diversivo per aprire una breccia nelle mura e attaccare le basi nemiche indifese.

https://www.youtube.com/watch?v=nFwicW2C3Ls

Luna di metal

Per rendere l’ambiente più vivace, inspiegabilmente (ma ci va bene così), alla distruzione di un edificio qualsiasi compariranno degli insetti alieni giganti intenti ad attaccare tutto ciò che incontreranno. Aggiunta curiosa, che potrebbe persino far nascere nuove strategie. E’ però evidente quanto il gioco pecchi di contenuti, mancanza a cui cerca di sopperire con la difficoltà crescente, il timer, il grado di completamento e la leaderboard online. Tutto ciò non ci è sembrato abbastanza, eppure sarebbe bastata la sola aggiunta di una componente di gioco online per arricchire l’esperienza.

Hellfront si accontenta del minimo indispensabile sul comparto grafico, con modelli dei personaggi e delle costruzioni banali e un level design poco ispirato artisticamente, ma al contempo funzionale. La semplicità la fa da padrone, tuttavia il gioco tratta con un occhio di riguardo le esplosioni e i suoni ambientali e degli effetti, esagerati (al punto da far sbalzare il frame rate) e dal volume troppo alto rispetto all’audio della colonna sonora (orecchiabile con il suo stile quasi metal, seppur non memorabile), senza dimenticare quanto il titolo sia autoreferenziale, ricordandoci a ogni vittoria o fallimento il nome del gioco.

Trofeisticamente parlando: medaglie di poco valore

Il set di trofei di Hellfront: Honeymoon conta soltanto ventuno coppe di bronzo, senza presentarne alcuna di argento, d’oro o Platino. Ottenere il 100% del gioco sarà un’impresa casuale più che eroica, in quanto sarà richiesto, oltre al completamento di tutte le settantacinque missioni a tre stelle, di eseguire azioni quasi impossibili da svolgere. Bisognerà essenzialmente distruggere cinque edifici in cinque secondi con solo il nostro personaggio, uccidere ottanta alieni in otto secondi ed eliminare quattro giocatori senza morire, tre di questi in soli dieci secondi. Un 100% abbastanza difficile, quindi, e particolarmente randomico.

https://www.youtube.com/watch?v=Y6TmPgmH13g

VERDETTO

Hellfront: Honeymoon è un action game dalla componente strategica valido e appassionante nella sua semplicità, specialmente se giocato in due o più. La rigiocabilità è alta, anche se, a causa dei pochi contenuti, alla lunga potreste annoiarvi. Considerando anche il prezzo onesto, se avete voglia di passare una o due serate in buona compagnia, vi consigliamo di tenere in considerazione questo titolo.

Guida ai Voti

Andrea Letizia
Cresciuto a pane, Kamehameha e Crash Bandicoot, inglesizzato grazie a Kingdom Hearts. Grande amante degli action RPG e dei platform, dei cani e del wrestling.