Immortal Realms: Vampire Wars – Recensione

Sviluppatore: Palindrome Interactive Publisher: Kalypso Media Piattaforma: PS4 Genere: Strategico Giocatori: 1 PEGI: 16 Prezzo: 49,99 € Italiano:

Nel mondo videoludico, esattamente come in quello cinematografico e letterario, la tematica dei vampiri è stata sviscerata in ogni sua forma, soprattutto verso la fine degli anni Novanta e nei primi dieci anni del nuovo millennio. Inizialmente venivano rappresentati quasi esclusivamente con le caratteristiche del classico Dracula, cioè come discendenti di casate nobili, tetri, rinchiusi in castelli e bramosi di sangue. Con il passare degli anni la figura del vampiro ha subito modifiche sempre più evidenti, passando per eroi diurni che combattono contro esemplari della loro stessa specie e arrivando a quelli più pacifici e che desiderano ottenere solamente l’amore di una ragazza umana. Negli ultimi anni, però, si sta tornando alle origini; gli autori, infatti, prediligono descrivere i vampiri come esseri notturni dai poteri straordinari e avidi di sangue, proprio come accaduto in Vampyr. Gli autori di Immortal Realms: Vampire Wars hanno voluto riassumere le caratteristiche più iconiche di questi mitologici mostri delle tenebre, creando una videogioco strategico che ha come protagonisti tre diverse fazioni di vampiri, tutte rappresentate con background e abilità uniche e diversificate e inserite in un’ambientazione horror fantasy davvero ben riuscita.

Immortal Realms Vampire Wars

Tre famiglie, un unico obiettivo

Immortal Realms: Vampire Wars dispone di tre diverse modalità ma la più corposa è sicuramente la principale, in cui vengono narrati gli intrecci delle tre famiglie di vampiri protagoniste attraverso quattro lunghi atti per ognuna di esse. In un mondo in cui regna una pace apparente, governato da Vlad e Cecilia Dracul, i più simili allo stereotipo del vampiro classico, quello che sembra essere solo un moto di ribellione isolato dettato dalla stupidità umana è in realtà la miccia che accende l’incendio della guerra tra le famiglie per conquistare il Trono di Sangue, posizione di rilievo che garantisce la dominazione assoluta sugli altri vampiri.

Attraverso una narrazione semplice ma efficace grazie alla suddivisione in atti raccontati da diversi punti di vista, il videogioco permette di rivelare gradualmente e a volte a posteriori le vere intenzioni che si nascondono dietro le azioni dei protagonisti. Dapprima si dovranno affrontare le missioni relative alla famiglia Dracul e solamente dopo aver terminato le vicende dei Moroia, esseri provenienti dal gelido nord dell’Esain ed esperti di magia oscura, si potrà far luce sui misteri che aleggiano sul mondo di gioco attraverso gli atti dedicati alla famiglia Nosfernus, un clan formato principalmente da vampiri bestiali, negromanti e cultisti. Oltre alla campagna principale, sono presenti anche le modalità di gioco Sandbox e Schermaglia. La prima permette di scegliere il proprio obiettivo, quindi può essere usata per affinare maggiormente le abilità non correlate esclusivamente ai combattimenti, come la raccolta e la gestione delle risorse. La seconda, invece, è incentrata principalmente sulle abilità in battaglia e consente ai videogiocatori di creare campi di lotta sempre diversificati in cui provare numerosi Lord da controllare e da affrontare, con le relative truppe a seguito.

Immortal Realms Vampire Wars

E’ tempo di giocare a carte con le proprie truppe

Prima di intraprendere qualsiasi modalità di gioco è altamente consigliato imparare le meccaniche di Immortal Realms: Vampire Wars attraverso il tutorial poiché esse non sono così intuitive senza spiegazioni ad hoc. Proprio come mostrato dal tutorial stesso, il gameplay può essere suddiviso principalmente in due fasi: la prima, quella in cui sviluppare la potenza delle proprie unità, è dedicata all’esplorazione e si potranno muovere le truppe da una zona all’altra rispettando un semplice conteggio di punti azione. Attraverso il Sangue, l’unica moneta di scambio presente e ricaricabile sfamandosi con gli umani presenti nei villaggi, si potranno arruolare diverse tipologie di combattenti, acquistare equipaggiamenti per il proprio Lord, comprare e attivare speciali carte che donano numerosi bonus al proprio esercito tra cui l’aumento dei punti azioni o la rigenerazione della vita. Esse garantiscono al gameplay quel tocco di novità che ogni gioco di strategia dovrebbe avere per non affidarsi solamente alle meccaniche standard del genere e offrono un numeroso ventaglio di strategie grazie alla loro distribuzione casuale e diversificata a ogni missione.

La seconda fase di gioco è quella dei combattimenti e si attiva ogniqualvolta si entra in contatto con un gruppo di nemici. Le battaglie si svolgono in ambienti sviluppati a scacchiera che presentano zone bonus, utili per potenziare le proprie truppe; i videogiocatori dovranno muovere i propri combattenti proprio come se fossero pezzi degli scacchi per disporli in punti strategici e sfruttare al meglio le loro singole abilità (ad esempio, è sempre consigliato lasciare nelle retrovie gli arcieri, magari protetti da un’unità difensiva). Ancora una volta, è la meccanica delle carte a dare al gameplay quella ventata d’aria fresca di cui ha bisogno; infatti ogni Lord ha nel suo arsenale un numero prestabilito di carte abilità che può utilizzare durante gli scontri consumando il proprio mana e che gli garantiscono un potere difensivo e offensivo che supera di gran lunga quello degli alleati e degli avversari. Di conseguenza, il vero punto debole dei combattimenti è la discrepanza di forza tra i Lord e qualsiasi altra truppa; molto spesso le unità di supporto non garantiscono un effettivo e concreto aiuto per portare a casa la vittoria, ma fungono quasi esclusivamente da carne da macello in attesa dell’arrivo del Lord, obbligando così i videogiocatori a creare delle strategie Lord-dipendenti.

Un ultimo elemento che dona al titolo una componente di novità rispetto ai classici giochi strategici a turni è quella dell’Eredità. Quest’ultima non è altro che un albero delle abilità che si sblocca dopo aver ottenuto esperienza in seguito a una vittoria contro un esercito nemico o dopo aver conquistato un territorio disabitato. Attraverso l’ottenimento di punti Eredità è quindi possibile acquistare bonus passivi e attivi, come la rigenerazione automatica di Sangue e l’aumento delle statistiche del proprio Lord o delle unità di supporto, utili sia durante la fase di esplorazione sia durante le battaglie.

Immortal Realms Vampire Wars

Un’eterna guerra contro la noia

Per completare tutti e i dodici gli atti che compongono la campagna principale di Immortal Realms: Vampire Wars si impiegheranno all’incirca quindici ore, però i videogiocatori potranno testare liberamente ogni meccanica di gioco nella sua completezza solamente in Sandbox e in Schermaglia. Le limitazione dettate dalla necessità di seguire e sottostare ad alcune opzioni delle missioni principali vengono meno in entrambe le modalità che, al contrario, garantiscono un ottimo livello di personalizzazione e di scelta di obiettivi, eserciti e strategie di gioco. Si viene così a creare un buon modello di rigiocabilità che sarebbe stato ancora più convincente se fosse stata presente la possibilità di organizzare partite online con altri utenti, sia collaborative che di battaglia campale.

Immortal Realms Vampire Wars

Siamo nel 2020 o nel 2002?

Siamo arrivati al vero punto dolente di Immortal Realms: Vampire Wars. Se da un lato abbiamo un’ambientazione molto soddisfacente e ben riuscita che si adatta alla perfezione alle tematiche delle lotte vampiresche, dall’altra abbiamo della cutscene a dir poco inadatte. Le scene di intermezzo tra un atto e l’altro, infatti, sarebbero state considerate obsolete anche se il gioco fosse stato realizzato per PlayStation 2. I personaggi non sono altro che poligoni neanche ben definiti che si muovono in ambiente vago e senza dettagli scenici. Per quanto riguarda il sonoro, il team ha individuato una componente melodica non troppo ricercata che ha il semplice compito di fungere da amalgama tra le fasi di esplorazione e quelle di battaglia.

Trofeisticamente parlando: Platino sanguinolento

Immortal Realms: Vampire Wars non è il titolo che gli appassionati di trofei ameranno di più. Anche se una notevole quantità di obiettivi potrà essere portata a termine semplicemente ultimando la campagna principale, ce ne sono moltissimi che andranno guadagnati giocando e rigiocando più volte le modalità Sandbox e Schermaglia, con il rischio di dover ripetere le missioni nel caso di un incidente di percorso durante lo svolgimento.

VERDETTO

Immortal Realms: Vampire Wars, considerando tutte e tre le sue modalità, risulta essere un buon strategico a turni, che però non dispone di un ampio spettro di meccaniche che possono garantire un divertimento a lungo termine. Infatti risulta essere totalmente dipendente dalla potenza spropositata dei propri Lord e dalle carte abilità che sbilanciano totalmente il gameplay. Il titolo è comunque consigliato per chi è appassionato di vampiri poiché le trama, nonostante le tremende cutscene, offre vicende appassionanti e mai scontate.

Guida ai Voti

Paschal Fenderico
Avvicinatosi per la prima volta al mondo PlayStation con l'intramontabile Fifa 2000, il non più giovane Paschal ha ampliato i suoi interessi, spostando la sua attenzione verso molti altri generi videoludici. Tra i suoi preferiti possiamo trovare i platform, gli action ed i GDR. Solamente negli ultimi anni ha dedicato ogni briciolo della sua forza vitale a quasi tutti i videogiochi che potessero anche solo lontanamente assomigliare ad un ''Soulslike''.