inFAMOUS Second Son – Recensione

Sviluppatore: Sucker Punch Publisher: Sony Computer Entertainment America Piattaforma: PS4 Genere: Azione/Avventura Giocatori: 1 PEGI: 16 Prezzo: 39,99 € Italiano:

Se avete lasciato la vostra PlayStation 4 a qualche settimana di polvere, finalmente con inFAMOUS Second Son avrete un valido motivo per tirarla a lucido e farle sprigionare i superpoteri che finora non ha mostrato del tutto. Il compito e l’onere è stato affidato ai frizzantissimi Sucker Punch di Seattle, che con il terzo capitolo della serie inFAMOUS (circa 2,5 milioni di copie vendute in esclusiva PlayStation 3) mostrano gli artigli next-gen della nuova console di casa Sony.

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No More Conduit

L’ambientazione è quella di una distopica nazione nordamericana che vede spuntare, dopo particolari esperimenti segreti, una parte della popolazione trasformata in super-umani dai poteri singolari e imprevedibili. Ben sette anni dopo il trambusto causato dal “conduit” protagonista dei precedenti capitoli: Cole, nonché primo ad aver sviluppato poteri eccezionali e distruttivi (legati all’energia elettrica), il governo ha deciso di reprimere ogni fervore supereroistico formando una squadra speciale anti-sovversiva chiamata D.U.P (Dipartimento di Protezione Unificata).

Delsin Rowe, il protagonista di questo capitolo, è un giovane ragazzo di 24 anni (uno di noi insomma, sovversivo ed anomico al punto giusto), nativo dei sobborghi di Seattle che vive all’ombra del ligio fratello Reggie, agente di polizia locale. Il colpo di fortuna/sfortuna legato all’ottenimento dei poteri non si fa attendere, infervorando in Delsin la furia covata internamente contro la società costituita, sempre più opprimente e ghettizzante, che soprattutto nei riguardi dei super-umani è spietatamente repressiva. Accusato di bio-terrorismo il nostro beniamino dovrà vedersela con nemici spietati ed ostici come la fantomatica Brooke Augustine a capo del D.U.P, decisa ad annientare Delsin a qualsiasi costo. Braccati e ricercati in ogni angolo della città toccherà a noi resistere ed organizzare la controffensiva in base alle scelte karmiche che riteniamo opportune. Sarete spietati e distruttivi seguendo un credo anarchico oppure le vostre azioni seguiranno un codice morale responsabile e ragionato? La scelta spetta al gamer di turno che si lascerà indubbiamente trasportare dalla personale linea di pensiero alla scoperta delle due linee trama che si intrecceranno fino a sfociare in uno dei due finali karmici differenti.

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La zuppa tipica di Seattle

Seduti a 160 m di altezza, godendoci il panorama dal ristorante dello Space Needle a Seattle, il tipico “chowder” di gameplay servitoci dagli chef di Sucker Punch risulta come una riassaporata di un vecchio piatto, con il tocco di nuove spezie in grado di farci rivalutare il vecchio stile di gioco, condito con piccole ma gustose innovazioni. Tutto ciò grazie principalmente al DualShock 4 che con la migliorata precisione delle levette analogiche e dei grilletti ancor meglio calibrati, riesce ad esprimere un feeling retroattivo fantastico e molto coinvolgente.
Puntando la nostra mano carica di poteri ( Neon, Fumo e…. ce ne sono davvero di molti altri interessanti e più distruttivi che non starò a rivelarvi) con L2 potrete dirigere la vostra mira in maniera impeccabile e far fuoco con R2 per far breccia tra le miriadi di nemici che invaderanno lo schermo per cercare con tutti i mezzi a loro disposizione di annientarvi (utilizzando anche super-poteri davvero “cazzuti”). Il livello di difficoltà con la recentissima patch 1.01 a livello “normale” ed “esperto” è stato bilanciato per offrire sia ad i casual che gli hard-core gamers un livello di sfida più che appropriato, per assicurare una miglior esperienza negli affiatatissimi scontri che vi si pareranno davanti.
Il tutto è condensato da un equilibrio di poteri ben congeniato alternandosi tra velocità d’azione, precisione, potenza di fuoco ed attacchi in mischia; questi ultimi molto meno differenziati ma consigliatissimi per volgere al meglio alcune situazioni ostiche. Purtroppo la scelta di un potere in un dato momento ne esclude un altro, quindi l’abilità del giocatore si vedrà messa alla prova anche nella saggezza di tale scelta che può essere fatta solo in prossimità di fonti di energia adatte ad essere assorbite dal nostro protagonista; il cui grandissimo potenziale è appunto quello di essere una spugna di super-poteri.

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A noi tocca il caffè a colazione, a Delsin una scorpacciata di neon….

Delsin avrà una libertà di azione molto ampia, sia per quanto riguarda l’approccio dei nemici, sia nell’esplorazione della città che sarà garantita da una fluidità negli spostamenti senza precedenti. Oltre alla già testata arrampicata con i balzi da un cornicione all’altro e la planata controllata come i precedenti episodi della saga, sarà possibile fluttuare lungo i muri e risalirli grazie ai particolari poteri che acquisiremo nel corso della storia. Gli attacchi nemici si potranno schivare con astuti spostamenti rapidi ed imprevedibili per gli avversari, che avranno costantemente il fiato del protagonista sul collo, crivellati repentinamente dalla nostra pioggia di attacchi. Avanzando nel gioco anche i nemici cominceranno ad essere sempre più difficili da soggiogare, portandoci a studiare bene l’ambiente circostante per volgere lo scontro a nostro favore. Il touchpad dal canto suo offre alcune possibilità di interazione con l’ambiente, come le uccisioni furtive, l’assorbimento di energia o le mosse speciali. La vera chicca è offerta dal sensore di movimento e dallo speaker integrati nel DualShock 4, che tra i vari utilizzi includono delle sessioni di graffitismo stancil, rendendoci dei veri e propri provetti di street art in puro stile writer statunitense. I poteri sembrano più che mai sprigionati dalle mani del giocatore attraverso quella bacchetta magica che è il controller SONY; studiato e sfruttato adeguatamente dai tecnici Sucker Punch per offrici la massima padronanza dei controlli; mai stati così reattivi nel controllo a 360 gradi di un soggetto in terza persona.

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L’unico agente D.U.P. buono, è un agente D.U.P. k.o.

Home Sweet Home

Dopo gli sviluppi precedenti della saga, nel primo e nel secondo capitolo di inFAMOUS, passati fuori dalla città natale del team; tra Empire City (una distopica New York) e New Marais (una decadente New Orleans), gli sviluppatori di Sucker Punch hanno deciso che grazie alla potenza di calcolo ed alla libertà che offre l’architettura di sistema  di PS4 si poteva realizzare il sogno personale di portare sugli schermi degli utenti una buona ricostruzione della vera città di Seattle; sede della casa di sviluppo. L’accuratezza raggiunta nel ricostruire la città è davvero degna di nota; gli isolati della città in-game sono di circa 100 metri quadrati, esattamente la stessa di un isolato reale di Seattle.
I punti di riferimento e le attrazioni della città sono inseriti nel gioco con molta precisione rendendo l’esperienza di esplorazione più realistica che mai; dallo Space Needle che domina lo skyline fino al Gum Wall (si avete capito bene, un muro enorme di un edificio cosparso totalmente da gomme da masticare… bleah!) le attrazioni turistiche immergono ancora di più i giocatori nell’atmosfera uggiosa tipica del luogo. La grafica solida e ben strutturata è un piacere per gli occhi, ed ha molto raramente piccoli ed impercettibili cali. La pulizia delle texture e la risoluzione sono comunque elevatissime, soddisfacendo anche gli esteti più esigenti. Il frame rate viaggia solido a 30 fps con impercettibili cali, rendendo giustizia alla scelta fatta dal team nel preferire il dettaglio grafico in un ambiente tanto vasto. Visto il clima tipicamente piovoso della zona, ogni goccia di pioggia è stata ricreata con una fisica molto accurata e l’Ambient Adaptive System del motore grafico permette a ciascuna zona della città di avere la propria atmosfera conforme al momento della giornata ed alle condizioni meteo in cui versa.
Anche la fisica dei poteri è ricreata rigorosamente seguendo un’accurata renderizzazione sulle singole particelle del fumo, del neon degli altri distruttivi poteri. L’ottima recitazione dell’attore che impersona Delsin, Troy Baker: grazie al Performance Capture dona una buona profondità al personaggio che interagisce con naturalezza con l’ambiente circostante e con gli altri elementi attivi come i personaggi secondari o i passanti. La colonna sonora e le musiche di gioco visto il background di una città così culturalmente prolifica come Seattle non potevano che essere degne di nota, dall’Hard Rock al Grunge passando per malinconiche melodie in linea con la narrazione. La localizzazione ed il doppiaggio sono perfettamente trasposti in italiano con le ottime voci con cui ci ha abituato negli ultimi anni mamma SONY; seppur con imperfezioni minime ma accettabili anche la recitazione merita svariate attenzioni.

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Aspetta! Vado a farmi una bevuta di poteri….

So Far So Good….

Dopo più di 14 ore spese nell’adempimento della storia principale potremo infine essere bollati come super-eroi o super-infami in base alla media delle azioni buone o cattive compiute, ma avremo comunque modo di sbizzarrirci ancora con le molte missioni secondarie che la città ha da offrirci; seppur abbastanza ripetitive e non così innovative portano la lancetta della longevità ad alzarsi di alcune ore. Per chi preferisce ogni tanto giocare su console portatili, la modalità di Remote Play con PSVita funziona egregiamente, anche se la mancanza dei precisi stick analogici del DualShock 4 non tarderà a farsi sentire.

httpvh://www.youtube.com/watch?v=Kp9lTNB-NbI

VERDETTO

inFAMOUS Second Son si presenta come un validissimo gioco d'azione con forte impronta free roaming non eccessivamente esplorativa, ma con ritmi adeguati che non portano quasi mai alla noia. Il titolo può essere benissimo elevato come il miglior titolo della serie, rifinito ed equilibrato al punto giusto, e si presenta come il perfezionamento ideale di tutto il lavoro svolto finora. Non porta nessuna grande innovazione, limitandosi a perfezionare ed esaltare quello che precedentemente era stato solo abbozzato. La resa visiva è molto alta e alcune situazioni in-game lasciano una sensazione particolarmente divertente nell'essere affrontate. Fino ad ora, è il miglior rappresentante delle prestazioni attuali di PlayStation 4, si lascia giocare in maniera esplosiva sia dai patiti del genere che da chi non ne è particolarmente attratto, grazie all'ottimo equilibrio tra gameplay e resa visiva. La sceneggiatura, pur non toccando picchi altissimi, è immersiva e ben scritta. Resta quindi un titolo dall'acquisto quasi obbligatorio, in attesa di altre gemme first party.

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