Journey to the Savage Planet – Recensione

Sviluppatore: Typhoon Studios Publisher: 505 Games Piattaforma: PS4 Genere: Avventura Giocatori: 1 (Online: 1-2) PEGI: 12 Prezzo: 29,99 € Italiano:

L’epoca della corsa spaziale è ormai giunta tra noi. Preparatevi a un mondo pieno di imprevisti, dalle difficoltà sempre maggiori, e siate pronti a portare a termine la vostra missione a qualsiasi costo. Vi è piaciuto questo incipit? Bene, allora avete scelto il gioco sbagliato e state leggendo questa recensione solo perché vi stavate annoiando a morte davanti al solito battle royale. I ragazzi di 505 Games hanno pubblicato, grazie al metodico sviluppo della canadese Typhoon Studios, un titolo totalmente fuori di testa, in grado di farci piegare dalle risate e con un carico di demenzialità da fare invidia persino a uno Scary Movie, giusto per fare un paragone.

Journey to the Savage Planet

Houston, m’arrangio?

Benvenuti a bordo, gentili colleghi! Tutto è cominciato tanti anni fa, quando tutti i bambini volevano diventare astronauti. Le aziende cosmonautiche cominciavano a prendere piede e la corsa ai nuovi pianeti era all’ordine del giorno. Tutto questo non c’entra niente e forse abbiamo parlato anche troppo del passato. Eccovi qua, alle dipendenze della Kindred Aerospace, meglio nota come la “Quarta Migliore Compagnia di Esplorazione Stellare”, con addosso una tuta spaziale e a bordo di una aeronave con destinazione pressoché ignota.

Dovrebbe trattarsi di un nuovo pianeta ancora sconosciuto chiamato AR-Y 26. Usiamo il condizionale perché non so se ci arriverete vivi. La vostra missione è quella di analizzare se è adatto alla prossima colonizzazione umana e scoprirne i segreti. Le vostre principali attività saranno: esplorare questo coloratissimo pianeta, o almeno così pare, catalogare la fauna e la flora e collezionare le risorse per creare nuovi oggetti, come jetpack e rampini. Che non vi daremo in dotazione.

Per l’approccio alla vita faunistica, tendiamo a essere alquanto pittoreschi in azienda. Solitamente usiamo gli schiaffi come metodo formale di saluto, giusto per tenere le dovute distanze e per far capire alle piccole bestie chi è colui che comanda. Oltre a questo, siate liberi di muovervi come volete, usando calci, pugni e, perché no, sfoggiando la vostra bellissima pistola al plasma, che non vi daremo subito in dotazione e che vi dovrete realizzare da soli. Ad accompagnarvi in questa avventura non ci sarà nessuno. Sarete da soli e l’unico contatto che avrete con la razza umana saranno le nostre e-mail giornaliere e le pubblicità degli articoli più in voga del momento. Vi ricordiamo, infine, che le spese di vitto e alloggio sono a vostro carico una volta tornati a casa. Vi auguriamo un piacevole soggiorno e grazie per essere parte della Kindred Aerospace!

Journey to the Savage Planet

Avanti, indietro, avanti avanti avanti!

Journey to the Savage Planet è, come si può ben intuire, un’avventura in prima persona basata accuratamente sull’esplorazione del pianeta AR-Y 26 con delle note pulsanti dedicate all’ilarità. Seppur simile a No Man’s Sky, non lo si può assolutamente paragonare a esso. In primis, lo scopo principale del gioco è la ricerca in lungo e in largo di qualsiasi pianta o animale da analizzare per redigere un enciclopedia aziendale. In secondo luogo, dopo aver completato questa impresa, dovremmo tornare sulla Terra sfruttando, e riparando, l’astronave di cui saremo i comandanti, che fino a quel momento funzionerà da centrale operativa.

Il gameplay avventuriero offre un carattere tecnicamente platform, basato sulla scoperta di luoghi inaccessibili senza opportuni strumenti, e momenti di sparatutto abbastanza banali, tralasciando le semplici boss fight. Il mondo è vastissimo e diviso in quattro aree ben distinte: Zona d’atterraggio, I campi pruriginosi, Il regno elevato e Nella guglia. Ognuna di queste aree ha un disegno ben specifico e ha a disposizione diverse specie di fauna e flora da dover catalogare. I combattimenti non sono, in nessun modo, complicati; le minacciose belve attaccano in maniera lieve solo se a contatto con il nostro personaggio, mentre invece i boss hanno a disposizione attacchi più frequenti e dolorosi, ma comunque il loro modus operandi prima di ogni attacco è assolutamente prevedibile e semplice da schivare.

Il backpacking è assicurato, nonché essenziale. Fare avanti e indietro dalla nostra astronave è indispensabile per depositare le risorse recuperate per tutto il territorio e per procedere con il crafting. Gli strumenti e gli upgrade da maneggiare sono molti e il numero di risorse che dovremmo guadagnare sarà abbondante e comporterà molto tempo di ricerca. Alla lunga, andare avanti e indietro potrebbe annoiare, e parecchio.

Schiaffoni spaziali

Sotto l’aspetto grafico, Journey to the Savage Planet è uno splendido capolavoro, ricco di colori e contrasti. L’atmosfera che si crea fin dall’inizio, grazie a questa caratteristica, è allegra e felice. Gli animali e le piante presenti nel bellissimo e vasto mondo di gioco creano un ambiente selvaggio e, allo stesso tempo, misterioso. Molto divertenti sono, inoltre, i video pubblicitari che verranno sponsorizzati sulla nostra astronave. Nel video appaiono persone reali e pubblicizzano le più bizzarre forme che la mente umana potrebbe mai sfornare: dalle scimmie acquatiche dalla forma umana, allo slime antropomorfo, ai cereali viventi. Tutta questa demenzialità è totalmente geniale e parecchio, parecchio inquietante.

Journey to the Savage Planet

Il reparto sonoro è una piccola perla creativa. Oltre al fatto che ci sono tantissimi animali e mostri di ogni tipo, Typhoon Studios ha dovuto, giustamente, attribuire loro pure un suono esclusivo per ogni creatura. Il risultato si vede; tutti gli sviluppatori si sono dati alla pazza gioia e sono stati prodotti i suoni più strani e disgustosi mai sentiti in un videogioco. Passiamo dai teneri uccelletti alle piante carnivore ruttanti fino agli uccelli con seri problemi di incontinenza cronica. Il disgusto a volte fa mettere il sorriso sul nostro bel faccino.

Un’ulteriore nota positiva è la possibilità di giocare in modalità multigiocatore cooperativa online. In questo decennio non si è visto spesso questo tipo di gioco e, certamente, questo è un valore aggiunto da mettere in risalto, soprattutto se si vuole passare una serata con qualche amico. L’importante è averne uno che sia sincronizzato con i nostri orari, e di questi tempi è molto difficile.

Journey to the Savage Planet

Trofeisticamente parlando: pianeta selvaggio

La lista trofei di Journey to the Savage Planet è di tutto rispetto, con un totale di quarantasei trofei, Platino incluso. La maggior parte degli obiettivi riguarda le missioni principali, i combattimenti con i boss e la conclusione della storia principale. Altri obiettivi sono legati a comportamenti di gioco facilmente eseguibili, come seviziare gli animali in maniera non del tutto affettuosa, recuperare i nostri viveri quando moriremo e utilizzare tutti gli strumenti. Solo una piccola parte dei trofei è dedicata alla parte multigiocatore e avremo a che fare con obiettivi scontati, basterà solo avere un amico con cui completarli. Il resto dei trofei è incentrato, riassumendo, nel recupero dei collezionabili. Per concludere, si tratta di un titolo con requisiti decisamente vari che saranno in grado di tenerci incollati allo schermo per diverse ore.

VERDETTO

Journey to the Savage Planet è il non plus ultra della demenzialità fatta videogioco. Il valore aggiunto di questa bellissima avventura sul pianeta AR-Y 26 è proprio la sua forte ilarità e la sua incredibile spensieratezza su qualsiasi tema. La storia è ben centrata e ha uno scopo preciso fin dal principio; tuttavia il continuo avanti e indietro da e verso l'astronave può risultare scocciante. E' un titolo molto interessante per i cacciatori di trofei, vista la sua lista dedicata principalmente alla storia principale e alle richieste in-game dai risvolti divertenti e inaspettati.

Guida ai Voti

Antonino Gennaro
Appassionato di videogiochi di nuova generazione e collezionista di giochi retrò che hanno fatto di PlayStation il prodotto d'eccellenza che conosciamo oggi. Sono un nerd a 360 gradi: oltre ai videogiochi, apprezzo tutto ciò che è arte per gli occhi. Adoro guardare anime preferibilmente in giapponese, leggere manga di ogni genere, amante del cinema cult e fanatico della fotografia.