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Killing Floor 2 – Recensione

Publisher: Tripwire Interactive Developer: Tripwire Interactive
Piattaforma: PS4 Genere: FPS cooperativo Giocatori: 1 (Online: 2-12) PEGI: 18 Prezzo: 39,99€

Dopo oltre un anno di Early Access su Steam, Tripwire Interactive ha finalmente pubblicato il suo Killing Floor 2: orde di mostri assaltano la nostra posizione e insieme ai nostri amici dobbiamo essere pronti a fermarli per portare a casa la pelle. Sangue, smembramenti, rallenty e musica metal sono il cuore del gioco, ma anche un team affiatato e un esagerato arsenale di bocche di fuoco non sono da meno.

La fabbrica dei mostri è in piena attività!

La storia che ruota intorno a Killing Floor è solo un piccolissimo pretesto che serve per lanciarci nella mischia e uccidere le decine di creature che arriveranno di volta in volta. Il gioco inizia esattamente un mese dopo la fine del primo capitolo, i mostri liberatisi in precedenza hanno invaso tutta l’Europa, le comunicazioni sono fallite, gli eserciti distrutti, i governi sono collassati e l’apocalisse è sopraggiunta, solo un manipolo di civili e mercenari è rimasto in vita per combattere le mostruosità liberate dalla Horzine Biotech ed è proprio l’azienda farmaceutica che recluta questi uomini, pronti a sprecare le loro vite pur di salvare il mondo e rimediare al danno causato.

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Dopo un breve tutorial che ci spiega come fronteggiare le ondate nemiche siamo pronti ad entrare nell’arena da soli o in compagnia, ma diciamo fin da subito che pur essendoci una modalità offline questa non è per niente bilanciata per i giocatori ai primissimi livelli, rendendo quindi frustante e sicuramente noioso l’avanzare nelle varie mappe; inoltre non esiste una modalità split screen, il che vuol dire giocare completamente soli, senza nemmeno l’aiuto di giocatori guidati dall’IA. In gioco abbiamo purtroppo esclusivamente due semplici modalità: Survival e VS Survival. La prima ci permette di entrare in una mappa cooperativa e combattere al fianco di sei amici le orde di Zed che arrivano, la seconda invece è un PvP dove una squadra avrà il comando dei sopravvissuti, mentre l’altra guiderà le ondate di mostri e ad ogni match le formazioni si invertiranno.

L’apocalisse è giunta

Prima di iniziare ogni partita avremo a disposizione dieci classi tra cui scegliere: Commando, Berserker, Medico da campo, SWAT, Cecchino, Piromane, Demolitore, Commando, Pistolero e Survivalista, ognuna di queste potrà essere liberamente personalizzata acquistando oggetti dal negozio o sbloccandoli con l’avanzare dei livelli. Scegliamo quindi la nostra classe preferita, imbracciamo le armi e prepariamoci ad entrare all’inferno.

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Nelle dodici mappe presenti, morire sarà un gioco da ragazzi e senza un team affiatato e cooperativo alle vostre spalle non si arriverà mai alla fine, fine che per essere raggiunta prevede l’abbattimento di un boss che varia tra “Patriarca”, enorme boss dotato di sistema di occultamento, minigun, lanciarazzi e siringhe curative, ed il “Dr. Hans Volter” scienziato nazista armato di siringhe velenose, scudi, granate, acido e svariate altre armi. Tra un’ondata e l’altra sarà possibile rifornirsi di armi, munizioni e armatura tramite delle apposite macchinette messe in punti strategici, sempre appositamente segnalate da una freccia, in questo modo avanzando nella partita sarà possibile tenere a bada i mostri grazie ad equipaggiamenti sempre migliori.

La lunghezza della partita e il numero delle ondate sarà possibile sceglierli prima di iniziare il match, ovviamente più è lunga la partita e più esperienza si otterrà alla fine. Come detto senza un buon team sarà difficile avanzare, questo perché le ondate di mostri che arriveranno saranno sempre più numerose e difficili da fronteggiare, con creature di volta in volta più potenti, e restare da soli accerchiati dai nemici equivale a morte certa; questo è dovuto soprattutto al fatto che cercando una partita casuale sarà impossibile trovarne una al livello di difficoltà più basso, cosa che inizialmente ci ha creato non pochi problemi.

Epidemia senza fine

La modalità VS Survival invece ci mette in partite 6vs6 contro altri giocatori reali, che a turno comanderanno i sopravvissuti o gli Zed. Purtroppo senza nessuna abilità sbloccata sarà impossibile vincere una partita, dato il palese sbilanciamento di una squadra rispetto all’altra, sarà quindi necessario sbloccare prima un po’ di abilità nel Survival per poi dedicarsi al VS.

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Sotto il lato tecnico Killing Floor 2 è eccezionale, l’Unreal Engine fa il suo sporco lavoro e non ci sono cali di frame rate in nessuna situazione e se ne trovano di assurde; il titolo gira quindi sempre fluido insieme anche ad un comparto audio che fa il suo dovere con una continua musica metal che accompagna le varie uccisioni, il sangue quindi scorrerà con piacere e senza intoppi. Purtroppo come già accennato manca una modalità in split screen, rendendo quindi la parte offline solo un terreno di prova e nulla più. Infine segnaliamo il pieno supporto a PS4 Pro.

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Come avrete capito quindi, il gioco è pressoché infinito e ha una rigiocabilità senza limiti, purtroppo però essendoci “solo” 12 mappe, sempre gli stessi obbiettivi (sopravvivere, su tutti) e nessuna modalità aggiuntiva, non consigliamo un gioco prolungato, a meno che non avete con voi un team di amici con cui passare ore a massacrare zombie. La versione PlayStation 4 dispone inoltre di tutti gli aggiornamenti usciti a suo tempo su Steam non avendo quindi, al momento, nessun pacchetto aggiuntivo e nessuna espansione in vista.

Trofeicamente parlando… una deformità di Platino

In ambito trofei Killing Floor 2 è davvero semplice e la maggior parte dei trofei possono essere recuperati nel giro di circa 2/3 ore. Il titolo ci permette di ottenere ben 34 trofei Platino compreso e su questi ben 12 richiedono di trovare esclusivamente i cinque collezionabili sparsi per ogni mappa; inoltre, non bisognerà nemmeno che li troviate personalmente, conteranno infatti anche quelli recuperati dai vostri compagni di squadra. Dobbiamo poi completare una singola missione a scelta in 3 diverse difficoltà (c’è un glitch che permette di completare una mappa senza mai essere toccati), vincere 10 partite multiplayer e raggiungere il livello 25, lavoro non difficile ma abbastanza lungo se non avete un team affiatato. Insomma un Platino abbordabilissimo per un titolo che, se giocato in team, diverte molto.

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Nicola Raiola
All'interno del mondo del Bit fin dal suo stato embrionale di UPSBlogit. Ha iniziato a giocare alla tenera età di quattro anni. Appassionato a ogni genere videoludico segue con passione, oltre ai videogame, anche film, anime e manga. Questo, purtroppo, è causa della sua instabilità mentale.