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Knights of Valour – Recensione

Era il 1999 e International Games System rilasciava per la prima volta sui cabinati Knights of Valour, beat ‘em up a scorrimento orizzontale ambientato in un Cina dallo stile squisitamente fantasy, che vede alcuni combattenti affrontare ondate di nemici nel puro stile dei picchiaduro a scorrimento. Sono passati la bellezza di 18 anni e International Games System riprova a lanciare sul mercato una nuova versione del titolo, questa volta però cavalcando l’onda del free-to-play, riuscendo a portare su PlayStation 4 un buon prodotto purtroppo non esente dai classici difetti che affliggono questo genere di titoli.

Gratis ma a pagamento

Nel momento in cui scriviamo, Knights of Valour è già scaricabile gratuitamente da tutti attraverso il PlayStation Store e mantiene intatte tutte le meccaniche che hanno reso celebri questi titoli, ispirate dai capostipiti del genere come Streets of Rage o Final Fight. Come dicevamo in precedenza però il titolo arriva comprensivo di uno dei più classici difetti che affliggono i vari free-to-play sul mercato: il negozio in-game. Per quanto inizialmente Knights of Valour cerchi di mantenersi su una via del tutto libera e gratuita, una volta raggiunto il livello 11 con un qualsiasi eroe il peso delle micro-transazioni si fa sempre più evidente.

Si inizia con le classiche e immancabili vite che rendono, scusate il gioco di parole, la vita di ogni giocatore davvero frustrante. Ogni eroe avrà la sua barra vitale, che ovviamente a ogni colpo subito andrà mano mano calando; durante i livelli sarà possibile curarsi tramite degli appositi oggetti che andranno a migliorare leggermente la vitalità, ma una volta completato il livello, per ricaricarla, sarà necessario consumare una vita. Il gioco ci mette a disposizione solo tre vite e si ricaricheranno di una ogni 30 minuti, il che vuol dire che se non siete giocatori pazienti sarà necessario mettere mano al portafogli, quello reale.

Altra pecca è il quantitativo di eroi disponibili. Scaricando il gioco saranno disponibili esclusivamente due personaggi su sette, gli altri cinque potranno essere sbloccati in due modi: acquistandoli dal PlayStation Store oppure completando missioni e guadagnando pietre goshiki, la valuta in-game. Badate bene però, nonostante sia possibile sbloccare tutti gli eroi in modo totalmente gratuito, vi servirà davvero tanta pazienza e, ovviamente, ancora più tempo libero.

Dalla Cina con furore

Come avrete notato, siamo partiti subito in quinta elencando immediatamente tutti i contenuti a pagamento, che sicuramente vanno a minare l’esperienza finale di gioco e possono far desistere molti dal download del titolo stesso; ma chiaramente non tutto è a pagamento. Andiamo ad analizzare quello che è Knights of Valour in tutti i suoi punti più importanti.

Partiamo ovviamente con il punto basilare del titolo: il gameplay. Se siete giocatori di vecchia data, o almeno appassionati dei vecchi picchiaduro anni Novanta, avrete sicuramente provato uno tra la miriade di picchiaduro a scorrimento, come i già citati Streets of Rage o Final Fight, senza escludere comunque altre vecchie glorie come Capitan Commando o l’indimenticabile Golden Axe. Knights of Valour prende a piene mani da questi titoli, riuscendo a creare un giusto mix tra retrò e moderno, mantenendo intatte ancora oggi tutte le meccaniche che hanno reso questo genere di enorme successo.

Arcade never dies!

A discapito della sua natura free-to-play, sarà possibile completare l’intero gioco in singolo o in multiplayer, purtroppo non in locale. Avviando una partita cooperativa, sarà possibile unirsi ad altri tre giocatori per creare le combinazioni più disparate di lottatori dove, una volta entrati in partita, ognuno avrà uno specifico ruolo da occupare oppure sarà possibile semplicemente lanciarsi nella mischia, portando con voi solo tanta potenza. Ogni livello avrà a disposizione tre difficoltà, due delle quali purtroppo bloccate, almeno fino al completamento del gioco in normale; all’aumentare della difficoltà ovviamente andranno anche ad aumentare il numero dei nemici e i danni subiti e, non avendo un sistema di recupero degli HP alle difficoltà più alte diventa abbastanza tedioso proseguire nel gioco.

Ad ogni livello completato ci verrà assegnato un baule, al suo interno troveremo equipaggiamenti e oggetti utili, che serviranno per potenziare il nostro eroe. Ancora una volta, in modo del tutto gratuito, sarà possibile potenziare tali equipaggiamenti, andando quindi a potenziare la difesa, la potenza di attacco, velocità e così via. Raggiunti determinati livelli avremo inoltre l’opportunità di risvegliare armi e armature per renderle ancora più potenti, ma dovremo combattere con una percentuale di sblocco sempre maggiore, in base alla rarità dell’arma. Spendendo pietre goshiki, sarà invece possibile ottenere il 100% di probabilità di risvegliare tale arma o armatura.

Ultima, ma non meno importante opzione, è l’albero delle skill. Salendo di livello, verranno assegnati alcuni punti abilità, in questo modo potremo utilizzare tali punti per potenziare il nostro personaggio, imparando così nuove tecniche di combattimento, mosse finali o nuove combo ma sarà possibile andare ad aumentare anche le statistiche base come attacco, difesa, HP massimi e oggetti trasportabili.

Ultima breve nota: è consigliabile avere un vostro team per avviare delle partite in multiplayer, i server sono purtroppo totalmente deserti e sarà quasi impossibile trovare una partita ritrovandovi così a giocare completamente da soli per tutto la durata dell’avventura.

Trofeisticamente parlando: un caos di trofei

Knights of Valour non ha un trofeo di Platino, ma solo 14 trofei facilmente ottenibili. Sei trofei richiedono semplicemente di completare la trama principale, sarà inoltre necessario riuscire a eseguire una combo da 100 hit, completare un livello in multiplayer e successivamente esplorare ogni mappa al 100%. L’unico trofeo d’oro, invece, richiede di ottenere il grado S in tutti i livelli del gioco, fortunatamente a qualsiasi difficoltà. Inutile dire che se riuscite a creare un team da quattro giocatori, il tutto diventa molto più semplice.

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Nicola Raiola
All'interno del mondo del Bit fin dal suo stato embrionale di UPSBlogit. Ha iniziato a giocare alla tenera età di quattro anni. Appassionato a ogni genere videoludico segue con passione, oltre ai videogame, anche film, anime e manga. Questo, purtroppo, è causa della sua instabilità mentale.