Lethal League – Recensione

Sviluppatore: Team Reptile Publisher: Team Reptile Piattaforma: PS4 Genere: Picchiaduro Giocatori: 1-4 (Online: 2-4) PEGI: 12 Prezzo: 14,99 € Italiano:

Se siete stanchi dei classici picchiaduro, abbiamo per voi la soluzione. Stiamo parlando di Lethal League, indie capace di conquistare con la sua semplicità. In fin dei conti, a essere malamente picchiata, è solo una pallina da baseball. Il perché è presto spiegato. Per abbattere gli avversari sarà, infatti, necessario colpirli con la pallina che vaga per tutta la schermata in attesa di mietere vittime. Prontezza di riflessi e calcoli di traiettoria complicano, così, la scalata alla vittoria.

Botte da orbi in amicizia

Gli stravaganti personaggi selezionabili sono dotati di un arsenale altrettanto variopinto e pazzo. Dalla semplice racchetta di ping pong alla nerboruta coda del coccodrillo Latch, non manca proprio nulla. Gli eroi presenti in gioco con i loro sgargianti colori sono il simbolo della semplicità che caratterizza il gioco in ogni sua espressione. Queste prerogative, unite a mappe dalle dimensioni ridotte, fanno sì che Lethal League ricordi vagamente le meccaniche di Pong. Rispedendo la pallina al mittente e angolandola minuziosamente, la velocità di questa aumenta, rendendo il gioco impegnativo anche dal punto di vista strategico.

Sarà fondamentale, infatti, posizionarsi nella maniera giusta, ma soprattutto avere il corretto tempismo per farsi beffe dell’avversario e colpirlo con la massima potenza. L’indicatore posto comodamente nella parte inferiore dello schermo vi indicherà, inoltre, le “modiche” velocità raggiunte dai vostri colpi; dargli un’occhiata, ogni tanto, vi garantirà una risata assicurata.

Lethal League è il gioco adatto a chiunque decida di passare un’ora in compagnia degli amici e divertirsi senza pensiero alcuno. La modalità due contro due, o anche quella tutti contro tutti, garantisce l’intrattenimento per quattro giocatori contemporaneamente. Peccato, però, che il gioco si fermi essenzialmente a questo. Vero che esiste una modalità sfida con corrispettiva leaderboard da scalare in single player, ma è altrettanto chiaro che il gioco sia privo di una vera e propria competizione dettata da un senso di progressione, che avrebbe di fatto garantito una maggiore longevità.

Ad allungare leggermente la durata del gioco, c’è una semplice barra di avanzamento livello che si riempie dopo ogni match. Sarà necessaria riempirla per ottenere i tanto agognati trofei, ma anche per sbloccare le skin (limitate alla solo variazione del colore) dei personaggi. Parliamo, ora, proprio di questi.

Un pazzo roster

Il moveset dei personaggi è abbastanza ridotto e legato a ognuno di questi in chiave solo estetica. Se si pensa che il roster di personaggi ammonta a solo sei differenti individui, è semplice comprendere quanto potenzialmente il gioco poteva diventare una vera perla del settore, con maggior cura. I personaggi, infatti, si limitano a colpire la pallina in modo differente in base alle proprie caratteristiche fisiche, e differiscono unicamente per la propria mossa speciale, fuori di testa esattamente come ogni eroe giocabile. Per ottenerla vi basterà accumulare la giusta carica rispedendo ogni volta la pallina al mittente.

Nello specifico, potremo vestire i panni di Raptor, Switch, Candyman, Dice, Latch e Sonata. Il roster è sicuramente variopinto se si considera che Switch e Latch sono rispettivamente un robot skater e un coccodrillo rapper, ma, come già detto, considerato il numero esiguo di character, per questi sarebbe stato lecito attendersi una caratterizzazione sopraffina e unica.

Ai due citati si affianca l’umanoide Candyman, figura antropomorfa in giacca e cravatta con la faccia da caramella; è sicuramente il più assurdo fra tutti, e vederlo in azione è puro divertimento. A questi personaggi se ne aggiungono altri più o meno soliti, ma pur sempre, esteticamente parlando, parecchio simpatici. Partendo da questi buoni presupposti, aggiungere qualche personaggio in più avrebbe di fatto ampliato il piacere di giocare più a lungo.

Musica da strada

Il comparto audio è un’altra delle chicche a favore di questo titolo. Ci si muove nella scena underground a ritmi di musica dubstep, house e dance, perfettamente eseguita e mai esagerata nelle esecuzioni. Pensando poi che il gioco mantiene costante il suo frame rate nonostante le improvvise accelerazioni dovute ai colpi, è dovuto rendere plauso anche a questo comparto. Che dire, il connubio è perfetto e Team Reptile può andare largamente fiero del titolo creato.

Trofeisticamente parlando: colpo grosso alla Challenge Mode

Semplice anche la raccolta trofei. Questi sono ottenibili per lo più grazie alla modalità Challenge e soprattutto senza moltissimo impegno da parte del giocatore. L’unico trofeo che potrebbe creare qualche fastidio in più è quello legato al completamento della Challenge Mode senza alcun errore.

VERDETTO

Lethal League è sicuramente un ottimo gioco da riprodurre in compagnia, vista la semplicità e l'immediatezza. Pecca, purtroppo, nel comparto single player, soprattutto se si considera la sua longevità. Ottimo sia il comparto grafico che quello audio.

Guida ai Voti

Rocco Scotellaro
Amante dei Digimon più che di ogni altra fattispecie di creaturine e mostriciattoli vari, sviluppa la sua passione per il mondo Nerd e gaming in genere sin dalla tenera età di sette anni, cioè da quando gli è stata donata la prima PlayStation. Non è raro trovarlo in fiera in cosplay o a rincorrere fumettisti ed autori, come si suol dire: "ogni riccio un capriccio".