Lonely Mountains: Downhill – Recensione

Sviluppatore: Megagon Industries Publisher: Thunderful Publishing Piattaforma: PS4 Genere: Arcade Giocatori: 1 PEGI: 3 Prezzo: 19,99 € Italiano:

Se siete amanti dell’adrenalina e della montagna, Lonely Mountains: Downhill fa per voi! La sensazione di potersi schiantare a ogni curva, associata a incantevoli paesaggi, vi farà appassionare a questo gioco in cui la bicicletta e la natura la fanno da padroni. Ecco la nostra recensione.

lonely mountains downhill

Buttati che è morbido

I ragazzi di Megagon Industries hanno creato un gioco semplice ma divertente e sulla semplicità si basa il fulcro del gioco, che è il gameplay. I comandi sono solo tre: pedala, accelera e frena, oltre alla levetta direzionale con cui muovere il ciclista. Intenzionalmente snello, il quadro comandi riesce a farci concentrare sul tracciato da percorrere e non crea distrazioni per il dover schiacciare tasti particolari o combinazioni astruse.

Ma, attenzione, ecco la parola d’ordine: attenzione, perché durante la lunga percorrenza degli accidentati percorsi dovremo essere sempre concentrati, in quanto le variabili che incontreremo saranno molteplici. La principale difficoltà nella discesa sarà quella di mantenere il controllo del mezzo per restare sul sentiero ed evitare gli ostacoli che si trovano al margine del percorso e che, se urtati, distruggeranno inevitabilmente le ruote della nostra mountain bike.

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La montagna più alta da scalare è quella dentro di noi

In Lonely Mountains: Downhill sono presenti quattro montagne e sul fianco di ognuna si sviluppano quattro distinti tracciati, per un totale di sedici. Per poterli scendere tutti dovremo superare delle prove di abilità che consistono nell’evitare di schiantarci troppe volte durante il percorso o di finire la gara con un tempo inferiore a quello prestabilito. Il livello di sfida non è affatto da sottovalutare, infatti ogni minimo errore sarà punito e dovremo ricominciare la discesa da quei santissimi checkpoint che, per fortuna, si incontreranno abbastanza frequentemente durante il percorso.

I tracciati di tutto il gioco sono molto curati e una cosa estremamente interessante è che non offrono un percorso univoco ma, anzi, spingono a esplorare nuovi itinerari, sia per evitare alcuni difficili ostacoli sia per risparmiare secondi preziosi. Quindi non abbiate paura di fare del sano “fuoripista”, ne guadagnerà il cronometro e sopratutto il divertimento.

La tecnica di discesa è importante, e non solo quella

La grafica semplice e pulita in stile low poly è perfetta per creare una sensazione di pace e tranquillità mentre percorriamo a folle velocità la pista. Gli scorci che ne derivano sono bucolici e a volte, addirittura, rallenteremo per poterceli gustare meglio. La telecamera dall’alto che inquadra il nostro biker fa un buon lavoro, seguendolo sempre con assiduità, anche se in brevi istanti degli ostacoli si insinueranno nella visuale bloccandola e lasciandoci all’oscuro di quello a cui stiamo andando incontro. Questa cosa potrebbe sembrare negativa, invece a noi è sembrato essere un ulteriore elemento in grado di creare suspense e farci correre un brivido lungo la schiena, sentendoci privanti della capacità di poter decidere della sorte del nostro pilota. Insomma, uno spauracchio piacevole, dato che la maggior parte delle volte che ciò avviene il nostro ciclista ne uscirà pressoché indenne.

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Se prendi una botta in testa, sentirai gli uccellini

La musica di sottofondo non è presente, ma lascia ampio spazio agli effetti ambientali, una sinfonia di uccellini canterini o il gorgoglio dell’acqua dei fiumi che di volta in volta salteremo o attraverseremo, oltre che, naturalmente, il rumore delle derapate della nostra bici. Una scelta azzardata che però si rivela ottima nell’aumentare il coinvolgimento del giocatore. I comandi sono molto reattivi e le piccole sbavature episodiche si possono tollerare. Il comparto che ricrea la fisica del gioco è anch’esso ottimo anche se alcune volte fa un po’ innervosire con episodi assurdi, come ad esempio quando, dopo aver saltato un burrone senza fondo imitando degli impavidi stuntman, se si sfiora con la ruota un piccolo ciottolo cadremo come dei bimbi a cui hanno appena tolto le rotelle.

Non dimentichiamoci dell’ampio reparto dedicato alla personalizzazione. Completando determinate sfide, riceveremo delle parti di bicicletta che ci permetteranno di utilizzare dei mezzi con caratteristiche uniche che prima erano bloccati. In totale le biciclette a nostra disposizione sono sei. E superando le molte sfide presenti, potremo anche avere dei vestiti per i nostri biker sempre più alla moda e delle verniciature speciali per i telai dei nostri bolidi. E’ possibile anche personalizzare il nostro ciclista, scegliendo il sesso, il casco e le pettinature; indubbiamente da provare la signorina con la barba e i baffi, che ha sempre un suo perché. Scherzi a parte, gli sviluppatori potevano bloccare questa combinazione. Oppure per i programmatori vale davvero il detto “donna baffuta sempre piaciuta”, chissà!

Trofeisticamente parlando: pedala pedala che ne hai di strada da fare

I trofei di Lonely Mountains: Downhill sono quarantasette più il mitico Platino e per ottenerli dovremo percorrere i tracciati più e più volte. In pratica dovremo completare tutte le sfide (circa duecento), quindi percorrere tutti e sedici i tracciati con tutte le biciclette sbloccate ed esplorare molto bene ogni percorso per trovare i punti di riposo da cui gustare le splendide viste panoramiche. Ultima fatica: si dovrà sbloccare la possibilità delle discese notturne e chiaramente compierla su tutti i tracciati. Insomma, calcolando che come gioco non è proprio semplicissimo, dovremo impegnarci parecchio per conquistare il Platino.

VERDETTO

Lonely Mountains: Downhill di Thunderful Publishing è un piacevole gioco di simulazione di downhill in cui una grafica semplice ma elegante ci accompagna in un'impegnativa serie di corse sui fianchi di splendide montagne. Adrenalina e divertimento sono assicurati grazie alla vocazione arcade del gioco!

Guida ai Voti

Daniele Citerio
Lo zio "citte", avete presente quello zio strano che fa cose strane in posti strani? Arrampica pareti di roccia su alte montagne, scala le cascate di ghiaccio, fa yoga in mezzo alla spiaggia e poi, ve lo trovate in salotto attaccato alla play a giocare senza manco considerarvi? Ecco, sono io!