Maize – Recensione

Sviluppatore: Finish Line Games Publisher: Finish Line Games Piattaforma: PS4 Genere: Avventura Giocatori: 1 PEGI: 12 Prezzo: 19,99 € Italiano:

Nel suo saggio L’umorismo, Pirandello (riassumendo all’osso) definiva la comicità come l’avvertimento del contrario, ossia di un contrasto tra l’apparenza e la realtà. Se vi state chiedendo che diavolo c’entri questa premessa con un videogioco, dovete proseguire con la lettura della nostra recensione di Maize. Il titolo di Finish Line Games, infatti, tra gli elementi con cui cerca di distinguersi dalla diretta concorrenza di videogiochi di avventura, esplorazione e risoluzione di enigmi, ma anche di semplici walking simulator, annovera proprio il ricorso sistematico a una comicità costruita sul contrasto tra ciò che ci aspetteremmo e ciò che troviamo realmente. Nella speranza che Pirandello non si sia rivoltato nella tomba, cerchiamo di vedere qual è il risultato finale.

maize ps4 review

Che ne sai tu di un campo di grano?

Niente, non ne so niente. O almeno questo deve essere quel che risponderebbe il nostro protagonista, che impersoniamo in soggettiva e insieme al quale ci ritroviamo senza alcun preambolo nel bel mezzo di un campo di mais. Alle nostre spalle un laghetto reso irraggiungibile da una recinzione e davanti a noi un sentiero tra le piante che, mentre lo percorriamo, assume le sembianze di un labirinto. L’atmosfera è a suo modo inquietante, il mais riempie il nostro campo visivo in maniera opprimente, quasi sul punto di inglobarci e farci smarrire per sempre. Fortunatamente, il labirinto si rivela meno minaccioso del temuto, considerando che a conti fatti solo un percorso non termina in un vicolo cieco.

A indicarci la direzione sono una fattoria e un silo che scorgiamo in lontananza, oltre le foglie del mais, ed è proprio l’abitazione che raggiungiamo dopo essere usciti dal campo. Poco prima, però, non ci è sfuggito un misterioso portale inaccessibile e che a quanto pare è attivabile solo inserendo alcuni oggetti specifici. Sarà proprio il nostro primo obiettivo entrare in possesso di questi, grazie a una minuziosa esplorazione degli ambienti di gioco e all’utilizzo di tutto ciò che troveremo nel momento e nel modo corretto. Inizierà così un’avventura unica e surreale, nella quale dovremo interagire con pannocchie parlanti e orsetti di peluche viventi e particolarmente scontrosi.

maize ps4 review

Un piacevole avanti e indietro

Le meccaniche di gameplay di Maize si mostrano già nella prima sezione e si ripetono sostanzialmente identiche per tutto il resto dell’avventura. Come anticipato, si tratta di esplorare a fondo le diverse location (alcune accessibili da subito e altre che si sbloccano in seguito ai progressi col gioco) e individuare dapprima gli ostacoli insormontabili e poi gli oggetti e le interazioni necessari a superarli. Il cursore che segue i nostri movimenti assumerà forma e colore diversi passando sopra a un elemento che è possibile raccogliere, il quale comunque emerge fin da subito grazie a un’evidenziazione rispetto al resto dello scenario, o a un meccanismo con cui bisogna interagire. Sta a noi capire che cosa usare e quando, ma non sarà mai nulla di particolarmente complicato.

Fin dalle primissime battute, infatti, si percepisce come l’intento degli sviluppatori sia intrattenere e non mettere davvero alla prova. Le “mappe”, seppur piuttosto estese, sono suddivise in sezioni ben più limitate tramite blocchi artificiosi che in un primo momento impediscono di accedere a determinate zone. Avremo sempre la certezza che tutto quello che ci serve per avanzare con la storia si trova nei dintorni e che basterà esplorare con un minimo di attenzione per entrarne in possesso. In questo senso, anche il necessario backtracking non dà particolarmente fastidio, perché quasi sempre si torna sui propri passi con un oggetto nuovo e con la matematica certezza di dove e come usarlo.

Però così è facile!

Oggetti e punti di interazione, infatti, sono pochi, il che riduce drasticamente le possibili combinazioni e rende attuabile anche una progressione fatta per continui tentativi, per esclusione. Non solo, ma molto spesso il punto in cui va posizionato un oggetto particolare mostra chiaramente la sua forma, facilitandoci enormemente e assistendo in maniera quasi esagerata il nostro ragionamento. Non è tutto, però. Non appena otteniamo un nuovo oggetto, possiamo esaminarlo con il tasto Triangolo, accedendo a una descrizione che ci informa sulle caratteristiche e che suggerisce con dovizia di particolari l’utilizzo!

Di conseguenza, arriveremo spesso a sapere con precisione come e dove usare qualsiasi cosa, anche prima di scoprire l’ostacolo/enigma a cui si riferisce. Per portare un esempio, all’inizio raccogliamo un manico che, nella descrizione, si rivela adatto per l’armadio al primo piano della casa in cui dobbiamo ancora entrare! Viceversa, accadrà anche di intuire dalla forma proposta in corrispondenza di un enigma che ci serve un oggetto specifico, perciò quando lo troveremo sapremo già dove usarlo senza che ci venga richiesto più di un modesto esercizio di memoria. L’unica difficoltà di Maize, per così dire, è quindi rappresentata dalla ricerca degli oggetti, che a volte sono piuttosto nascosti o poco evidenti rispetto allo sfondo; tutto il resto sarà una passeggiata.

maize ps4 review

Cosa vi siete fumati?

Veniamo alla comicità di cui parlavamo all’inizio. A rendere Maize più che gradevole, almeno per tutti coloro che intendono il videogiocare anche come attività di svago e possono quindi sorvolare sul tasso di sfida tendente a zero proposto dall’avventura, c’è il tono scanzonato, demenziale e auto-derisorio che il gioco trasuda da ogni poro. Una comicità che si palesa in modo sia diretto che indiretto. Direttamente, infatti, gli sviluppatori hanno infarcito le location di gioco e soprattutto le descrizioni degli oggetti con messaggi che riescono a strappare qualche sincero sorriso. Un pannello con cui bisogna interagire, per esempio, è indicato con una descrizione del tipo “pannello chiaramente fasullo”, oppure di un tagliaunghie si legge che può servire a ben poco se non a prendersi una sicura infezione di tetano. Consultare le descrizioni è un’attività a cui sarà difficile resistere.

Indirettamente, poi, la comicità e l’anima surreale del gioco emergono dalla contrapposizione tra l’atmosfera generale che si respira, costruita da location a loro modo inquietanti e dagli effetti sonori di sottofondo, ma anche dal piglio serio e melodrammatico dei personaggi che incontriamo, e l’assurda situazione che prevede piante e orsacchiotti parlanti. Una scelta che non manca di rispetto al titolo, ma che anzi gli conferisce identità e unicità e che abbiamo particolarmente apprezzato.

maize ps4 review

Graficamente, Maize non scende a compromessi cartooneschi e propone uno stile che punta al realismo, soprattutto nella realizzazione della fattoria e dei dintorni del campo di mais. Ma nel complesso la resa è buona e contribuisce anch’essa al contrasto comico di cui sopra, visto che il gioco si sarebbe prestato a scelte più semplicistiche. Tecnicamente non è però impeccabile, con frequenti e fastidiosi cali di frame rate, soprattutto mentre si ruota la telecamera, e evidenti pop-up anche a brevissima distanza. Buono il comparto audio, sia per l’accompagnamento sonoro capace di trasmettere tensione che per il doppiaggio inglese di altissimo livello.

Trofeisticamente parlando: questione di speedrun

Maize sarebbe da annoverare tra i Platini facili, se solo avesse un trofeo di Platino. La scarna lista trofei, invece, ne comprende quattordici, con solo due d’argento e uno d’oro. Per completarla, come suggerito dalla nostra guida, dovrete solo finire la storia, raccogliere i settantacinque collezionabili e ricompletare il gioco in meno di due ore. A conti fatti l’unico ostacolo è proprio la speedrun, ma comode video-guide potranno assistervi là dove non arriverà la vostra memoria.

VERDETTO

Maize è un'avventura in prima persona che procede attraverso semplici enigmi e che sceglie la direzione della comicità surreale per farsi ricordare. Seguiremo da vicino il mistero dietro a piante di mais parlanti, accompagnati da un peluche vivente, in una storia divertente e mai davvero sfidante nella quale la progressione è assistita da location ristrette, oggetti e interazioni limitati e suggerimenti gratuiti forniti dal gioco stesso. Da prendere in considerazione, ma non a prezzo pieno.

Guida ai Voti

Jury Livorati
Classe ’85, divido il tempo tra la moglie e i tre figli e le più svariate passioni. Amo la lettura, la scrittura e i videogiochi e recito dal 2004 con l'Associazione Culturale VecchioBorgo. Eterno bambino, amo la vita e guardo sempre allo step successivo, soprattutto se è più in alto del precedente. Sono grato a PlayStationBit per avermi fatto scoprire la (sana) caccia ai trofei e i Metroidvania.