Mother Russia Bleeds – Recensione

Sviluppatore: Le Cartel Publisher: Devolver Digital Piattaforma: PS4 Genere: Picchiaduro a Scorrimento Giocatori: 1-4 PEGI: 18 Prezzo: 12,99 € Italiano:

I picchiaduro hanno sempre appassionato qualsiasi amante dei videogiochi: Street Fighter, Tekken, Mortal Kombat sono tutti must have del mondo videoludico, che hanno accompagnato molti di noi durante la lunga carriera da player. Ma avete mai provato l’ebrezza di Mother Russia Bleeds? Il gioco sviluppato da Le Cartel non ha nulla a che vedere con i titoli citati precedentemente, ma ne ha preso spunto e ha tutti gli ingredienti necessari per poter catturare la vostra attenzione: nemici da combattere, zombie da sterminare, verità oscure da scoprire. Ma prendiamoci il giusto tempo e analizziamo con ordine i vari aspetti del gioco.

Ossa rotte e tanto sangue

Mother Russia Bleeds è ambientato in una Russia alternativa degli anni Ottanta, governata dall’Unione Sovietica. Quattro tizi che lavorano per un uomo di nome Mikhail guadagnano soldi facendo combattimenti clandestini, ma nel bel mezzo di un incontro le forze governative irrompono sul ring e rapiscono i quattro zingari, che successivamente si risvegliano in un laboratorio governativo in cui vengono eseguiti degli strani esperimenti. Parte dunque in questo modo la storyline del gioco, che ci catapulta nell’avventura tra pugni e calci volanti, attraverso i quali dovremo farci largo per arrivare a scoprire una terribile verità.

Con quattro personaggi tra cui scegliere il proprio eroe, si ha la possibilità di affrontare tutto da soli oppure in compagnia di amici (rigorosamente offline, per un totale di quattro giocatori) e di immergersi in otto ambientazioni intrise di insana pazzia. Il combat system è abbastanza elementare e facile da capire; ci si può muovere sia in senso orizzontale che verticale, attaccando non solo con i classici kick & punch, ma anche impugnando oggetti, come pistole, armi da mischia o siringhe per farci di Nekro.

Effettivamente il gioco ruota proprio intorno a essa, ovvero la nuova sostanza sperimentata dal governo sovietico. Collocata nell’apposita barra vicina a quella dell’energia del giocatore, questa specie di droga verde può essere utile sia per ripristinare un po’ di salute, sia per scatenare qualche secondo di vero caos, simile alle cutscene a cui assistiamo nelle fatality di Mortal Kombat. Man mano che si avanza con il gioco, infatti, il livello di difficoltà aumenta sempre più, quindi saremo costretti per forza di cose a dover ricorrere a delle continue iniezioni di Nekro. I nemici verdastri, una volta messi al tappeto, si attorciglieranno su loro stessi, rilasciando quel liquido verde che può essere drenato e usato per incrementare la nostra forza, ma bisogna anche trovare il giusto tempo per effettuare tali prelievi, tra una guardia russa che ci fracassa le gengive e uno zombie che cerca di farci a brandelli.

Cercando di imparare al meglio i comandi di gioco, però, ci si rende conto che Mother Russia Bleeds qualche colpo a vuoto lo presenta. Innanzitutto le movenze dei personaggi sono troppo frenetiche e veloci, e l’ampiezza della profondità grandangolare voluta dagli sviluppatori di certo non aiuta. Spesso, infatti, ci si trova accerchiati da orde di nemici, che ci attaccano da entrambi i lati, ma l’effetto di prospettiva in finto 3D delle zone in cui ci si muove, rende molto difficile l’allineamento con il potenziale malcapitato che si vorrebbe legnare.

Dopo qualche iniziale momento di frustrazione si arriva comunque a un compromesso con il gioco. Le armi, ad esempio, danno la giusta soddisfazione, in particolar modo i coltelli da infilzare nel cuore nei nemici, piuttosto che quelle da fuoco, troppo lente e pesanti. Venendo agli attacchi a mani nude, invece, si possono sferrare combo infinite di pugni, che risultano essere più letali rispetto ai calci. Nella mia esperienza questi li ho utilizzati soltanto per allontanare i nemici, ma non mi hanno lasciato quel giusto senso di potenza tanto desiderato. Una cosa che poi mi ha particolarmente colpito è stata la possibilità di scaraventarmi su un nemico a terra, colpirlo più volte, lanciarlo in aria e sfondarlo con l’arma che in quel momento avevo tra le mani.

Ma non è finita qui!

Mother Russia Bleeds non comprende soltanto una modalità principale, ma anche una secondaria, se vogliamo un tantino arcade: si tratta della modalità Arena. In questa variante di gioco potremo combattere in dieci livelli, sbloccabili progressivamente con l’avanzare della trama, in cui non dobbiamo far altro che picchiare nemici e resistere alle ondate di zombi (in pieno stile Call of Duty).

Venendo al comparto grafico, il gioco è semplicemente perfetto nella sua panoramica dei 16 bit e regala agli appassionati e ai nostalgici del genere panorami in pixel art da lustrarsi gli occhi. Nel tempo di neanche mezz’ora si passa dal dover impedire a decine di guardie di raccogliere una radiolina, cercando quindi di fronteggiarle in maniera sfuggente, passando poi per treni imbizzarriti, piscine pericolose, saune piene di russi poco raccomandabili, laboratori e macellerie putride. Tutto questo attraverso il contributo di un audio fantastico, che richiama all’orecchio le vecchie partite giocate sul Nintendo negli anni Novanta.

Trofeisticamente parlando: un Platino poco amico, bisogna lottare!

Mother Russia Bleeds presenta trentaquattro trofei suddivisi in ventidue di bronzo, cinque d’argento, sei d’oro e il Platino. Si tratta di un’impresa molto ardua, l’ottenimento di questa ultima coppa. Oltre a completare la storia ai livelli di difficoltà più bassi, dovremo farlo anche nella modalità Hardcore. Inoltre ci sono altri obiettivi difficili da portare a termine, come ottenere una combo di cinquecento colpi, completare un livello senza essere colpiti da nemici o dai propri amici (nel caso si giocasse in cooperativa), terminare una partita senza colpire un membro della squadra e finire il titolo al 100%. Sbloccare la massima ricompensa sarà davvero gratificante e motivo di grande vanto.

VERDETTO

Mother Russia Bleeds è un interessante picchiaduro a scorrimento orizzontale, arrivato però troppo tardi sul mercato. Gli sviluppatori si sono rivolti sicuramente agli amanti del genere, in cerca di quei giochi vintage che perfettamente si adattano allo stile dei capolavori degli anni Novanta. La violenza regna sovrana in Mother Russia Bleeds, ricordandoci la brutalità di Kratos. Inizialmente però bisogna prenderci la mano, perché spesso è difficile allinearsi con il nemico che si vuole picchiare o semplicemente non si riesce a raccogliere l'oggetto desiderato; una volta scesi a compromessi con il gioco, questo saprà regalarvi enormi soddisfazioni in termini di sfogo. Le ambientazioni a 16 bit sono fantastiche e il supporto di un'ottima musica ci riporta indietro ai vecchissimi tempi in cui entravamo in sala giochi, acquistavamo dei gettoni e passavamo le ore davanti ai cabinati.

Guida ai Voti