My Universe – La Mia Maestra – Recensione

Sviluppatore: Microïds Publisher: Microïds Piattaforma: PS4 Genere: Simulazione Giocatori: 1 PEGI: 3 Prezzo: 39,99 € Italiano:

L’importanza della scuola è un tema di cui sembra strano dover rimarcare la centralità, eppure l’involuzione degli ultimi vent’anni e ancor più gli avvenimenti dei mesi appena trascorsi ci indicano che nulla è da dare per scontato. Non a caso è sempre più difficile trovare qualcuno che sogni di diventare un insegnante, sia per il lungo e travagliato percorso che si prospetta prima di ottenere una cattedra fissa, sia per la paura di trovarsi davanti alunni ormai convinti di poter fare il bello e il cattivo tempo. Se ancora conservate un’idea idilliaca dell’insegnamento, però, potreste trovare una certa soddisfazione in My Universe – La Mia Maestra, il videogioco di Microïds che ci porta in una scuola elementare proprio nel ruolo di maestri e che ci mostra questo lavoro in modo tanto piacevole e lineare da essere palesemente irreale. Lo diciamo subito: è molto più facile che vi approcciate a questo titolo se siete bambini, perché mai come in questo caso il PEGI indica l’età consigliata, più che quella minima consentita.

My Universe School Teacher

Maestri di campagna

La Mia Maestra non perde tempo e, grazie a un tutorial parzialmente guidato dal preside della scuola, ci invita a creare il nostro primo insegnante. L’editor è basilare, con una selezione limitata di volti, acconciature, abiti e accessori che si conclude con la scelta del nome per il nostro maestro o la nostra maestra. Lo step successivo dei preliminari ci consente di decidere un logo/mascotte per la scuola e un nome anche per quest’ultima, prima di accedere alla modalità storia vera e propria.

La storia, nello specifico, ci vede come neo-insegnanti della scuola arrivati per vivere un’esperienza più tranquilla in un paesino di campagna, con pochi studenti, una scuola piccola e un piccolo microcosmo da costruire pezzo per pezzo. Il preside stesso ci spiega che starà a noi aumentare il prestigio dell’istituto, portando a termine nel migliore dei modi le ore di lezione ed eventualmente partecipando a concorsi per ottenere premi. Lo stesso dirigente ci introduce poi alla settimana scolastica e, dopo averci guidato passo passo nella prima lezione, si fa da parte per lasciare che restiamo da soli con i nostri nuovi scolari.

Un’agenda fitta

La Mia Maestra ha una struttura piuttosto semplice e, se vogliamo, ripetitiva. E’ questo il primo aspetto che non consente di catalogarlo come videogioco per tutti, ma principalmente per bambini e, oseremmo dire, di sesso femminile. Nessun pregiudizio né mentalità chiusa e arcaica, ma lo stesso titolo e le fattezze morbide di eventuali insegnanti maschi lasciano intendere che il pubblico che gli sviluppatori avevano in mente fosse questo.

In ogni caso, la nostra settimana è strutturata in quattro giorni e ogni giorno prevede tre materie di lezione. L’anno scolastico è composto da tre quadrimestri da due settimane ognuno, anche se inizialmente ci troveremo direttamente nel terzo quadrimestre, come se fossimo arrivati ad anno scolastico iniziato. Possiamo accedere alle lezioni da una sorta di agenda che consente anche di aprire il menù di personalizzazione e creazione di nuovi insegnanti, di modificare i dettagli della scuola e l’aspetto delle diverse aule e di farci una passeggiata libera tra i corridoi dell’istituto.

my universe school teacher

Giocando s’insegna

A livello di gameplay, il tutto si compone di una serie di semplicissimi e brevi minigiochi. Ogni materia ne ha uno diverso, anche se la struttura della lezione rimane sempre la medesima. A volte dovremo ritardare l’inizio per consegnare ad alcuni alunni distratti materiale che hanno dimenticato a casa, recuperandolo da un armadietto, mentre in altri casi potremo iniziare subito la spiegazione. In quella di lettura, per fare alcuni esempi, lo scopo sarà premere diverse sequenze di tasti indicati a schermo; in biologia dovremo usare le levette analogiche per allineare e mettere a fuoco alcune immagini; in geometria bisogna invece ricordare a memoria sequenze di tasti mostrate solo per qualche secondo; nelle ore di musica giocheremo invece a una specie di Guitar Hero semplificato.

Destreggiarsi bene nei minigiochi permette di accumulare punti Stella dagli alunni. Un punto si ottiene quando l’indicatore sulla testa di ognuno si riempie e questo avviene sia in risposta ai nostri risultati nei minigiochi che nella fase successiva, in cui i bambini lavorano e noi li seguiamo. In questa parte della lezione lo scopo è quello di correre il più rapidamente possibile tra i banchi per reagire a una di tre possibilità: un alunno si distrae, si addormenta o ha una domanda da fare. Altrettante piccole azioni con i tasti permettono di rispondere a queste evenienze e di ridurre al minimo il tempo perso dai bambini, che nella pratica si traduce in più stelle guadagnabili. La lezione si conclude con un riepilogo delle stelle ottenute, le quali fanno aumentare il livello della scuola. A ogni salto di livello otteniamo nuovi oggetti di personalizzazione che possiamo usare negli editor. In alcuni casi le stelle conquistate in una determinata materia consentono di accumulare punti validi per la partecipazione al torneo scolastico della materia stessa e, quindi, di ottenere trofei di merito.

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Prove di complessità

My Universe – La Mia Maestra è tutto qui, fatta eccezione per qualche minima variazione sul tema. In alcuni casi, ad esempio, il preside o il bidello potrebbero entrare in classe e assegnarci una “missione”, che potrebbe chiedere di rimettere in ordine il caos lasciato dagli alunni o di riportare un oggetto smarrito da un bambino. Anche l’orario scolastico, occasionalmente, sostituisce una lezione ordinaria con un’ora da dedicare alle pulizie, nella quale ci spostiamo tra i banchi raccogliendo cartacce oppure oggetti abbandonati a terra. Per finire, mentre esploriamo la scuola nell’intervallo potremmo trovare bambini con un indicatore di missione, anche se di fatto basterà parlare con loro per completare l’obiettivo.

my universe school teacher

Ultimo elemento di complessità, se vogliamo chiamarla così, è dato dalla gestione dell’umore dei bambini. Nel fine-settimana potremo vedere un riepilogo dello stato d’animo degli alunni e potremo calibrare il carico di lavoro a casa in base ai risultati che desideriamo ottenere. Senza compiti avremo bambini più freschi ma meno proni all’apprendimento, mentre con troppi compiti avremo più stelle ma meno reattività in classe. Nella pratica non ci sono enormi variazioni di gameplay. D’altronde, l’intero videogioco, come abbiamo detto in apertura, è rivolto a un pubblico di bambini che possono divertirsi simulando l’attività dell’insegnamento e che non hanno pretese videoludiche elevate.

La Mia Maestra si presenta con uno stile cartoonesco e infantile, che ricorda un po’ i Mii di casa Nintendo. Coloratissimo e fluido, il tutto risulta molto gradevole e giocoso com’è giusto che sia, visto il target di riferimento. Simpatiche anche le musiche di sottofondo che non hanno alcuna pretesa se non quella di accompagnare e completare l’atmosfera leggera che la fa da padrona. Non abbiamo rilevato alcun problema tecnico, rallentamento, bug o altri problemi di sorta.

Trofeisticamente parlando: ci gioco solo da s… bronzo

My Universe – La Mia Maestra è accompagnato da ventuno trofei, purtroppo tutti di bronzo. Sbloccarli sarà semplicissimo nella maggior parte dei casi, ma ce ne sono un paio che potrebbero richiedere qualche ora che non tutti saranno disposti a concedere, soprattutto considerato che non esiste il Platino. Ci riferiamo al trofeo che richiede di guadagnare mille stelle e a quello legato all’ottenimento della coppa d’oro in tutti i tornei scolastici.

VERDETTO

My Universe - La Mia Maestra è in tutto e per tutto un gioco per bambini, o ancor meglio bambine, che simula la routine scolastica di un insegnante trasformando ogni lezione in un diverso, semplice minigioco. C'è poco altro da raccontare, per un'esperienza che solo un videogiocatore piccolissimo può apprezzare e a cui può dedicare ore spensierate e divertenti.

Guida ai Voti

Jury Livorati
Classe ’85, divido il tempo tra la moglie e i tre figli e le più svariate passioni. Amo la lettura, la scrittura e i videogiochi e recito dal 2004 con l'Associazione Culturale VecchioBorgo. Eterno bambino, amo la vita e guardo sempre allo step successivo, soprattutto se è più in alto del precedente. Sono grato a PlayStationBit per avermi fatto scoprire la (sana) caccia ai trofei e i Metroidvania.

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