Mystik Belle – Recensione

Sviluppatore: Last Dimension Publisher: WayForward Technologies Piattaforma: PS4 Genere: Metroidvania Giocatori: 1 PEGI: 7 Prezzo: 17,99 € Italiano:

Non so voi, ma per quanto riguarda il sottoscritto, quella di risvegliarsi in una tiepida mattina (magari a non troppi giorni dall’undicesimo compleanno) e vedersi recapitare una lettera sigillata da cera scarlatta, con impresso un marchio raffigurante una grande “H”, è sempre stata una fantasia piuttosto ricorrente. Ammetto che, ancora oggi, l’idea mi provoca un qualche brivido d’eccitazione. Non fatevi però fuorviare, cari lettori, poiché dove ci troviamo è notte fonda, quella “H” sta per Hagmore e ogni brivido che sentirete da qui in avanti dipenderà probabilmente dal terrore di cosa potreste incontrare nella prossima stanza in cui metterete piede.

Nel posto sbagliato al momento sbagliato

La Scuola di Stregoneria di Hagmore risulta essere un luogo piuttosto misterioso e ricco di pericoli potenzialmente letali. Lo sa bene la recluta Belle MacFae, che in una notte di fine ottobre, intenta ad allenarsi con i propri incantesimi nei corridoi dell’edificio, viene sorpresa da strani rumori poco distanti da lei. Prima che possa rendersi conto di quel che sta succedendo, una figura in corsa la travolge facendola quasi cadere a terra, per poi dileguarsi rapidamente nell’ombra. A quel punto, una grossa mano alle sue spalle la agguanta e una voce gracchiante tuona: “Signorina MacFae! Ora sei davvero nei guai!”.

E’ proprio dopo questo breve accenno di trama che verremo gettati nel pieno del gameplay, nei panni della giovane maga dai capelli rossi; accusati dal concilio delle streghe di Hagmore di aver rovinato con uno dei nostri incantesimi la fantomatica pozione di Walpurgisnatch, non ci resterà che recuperare gli ingredienti necessari a produrne una nuova: il fiore di crepuscolo, l’artiglio di un lupo mannaro e una squama di drago. Il tempo stringe e anche se gli spiriti della notte sono pericolosamente irrequieti, il fallimento non è contemplato. Pena l’espulsione immediata dalla scuola.

Lasciati liberi sin da subito di esplorare la mappa di gioco e spostarci in una discreta varietà di ambientazioni (come ad esempio una foresta oscura, le segrete della scuola e i fondali acquatici al di sotto di essa), dovremo interagire con i vari personaggi e oggetti sparsi nei posti più impensabili, raccogliendo questi ultimi e talvolta combinandoli tra loro per poterli poi sfruttare dove serve, proprio come nella più classica delle avventure grafiche. A condire il tutto, oltre a una buona dose di sarcasmo nei vari dialoghi, non mancheranno mostri di ogni tipo e oscure presenze che si faranno in quattro per renderci la vita difficile. Eliminandoli ci garantiremo dei punti esperienza, grazie ai quali potremo salire di livello, andando così a migliorare l’efficacia del nostro unico incantesimo d’attacco e aumentando la salute massima di Belle.

Da buon amante dei giochi di ruolo, confesso di aver particolarmente apprezzato quest’aspetto, anche se una maggior profondità in questo senso avrebbe probabilmente contribuito a dare più spessore a tutto l’insieme. Non mancheranno comunque diversi boss (alcuni dei quali piuttosto nascosti e opzionali) e collezionabili. I primi, una volta sconfitti, ci doneranno poteri unici più o meno indispensabili mentre i secondi, oltre a contenere brevi accenni di lore, ci permetteranno (se raccolti tutti) di accedere a un finale segreto.

Punti di forza e talloni d’Achille

Mystik Belle risulta essere un videogioco degno di nota sotto diversi punti di vista. Grazie al già citato mix fra meccaniche appartenenti a generi differenti, si sa infatti distinguere per la propria originalità in un mercato sempre più saturo di videogiochi indie di stampo retrò. Un tutto sommato buon equilibrio fra l’importanza dell’esplorazione e il dover ragionare sul dove utilizzare gli oggetti trovati in giro per la mappa permette al gameplay di scorrere piuttosto fluidamente e la vivace grafica 16 bit basata su sprite, in combo con l’accompagnamento del comparto sonoro azzeccatissimo, sono sicuramente due degli aspetti più riusciti del titolo. Inutile dire che mi è bastato assistere al primissimo dialogo di gioco (caratterizzato come gli altri da suoni di diversa modulazione che accompagnano lo scorrere dei testi, in sostituzione al doppiaggio) per ritrovarmi immerso in un tanto divertente quanto magico mood nostalgico.

Non è tutto oro quel che luccica, però; a smorzare l’entusiasmo iniziale ci pensano alcuni difetti che, seppur di lieve entità, non possono che minare gli equilibri finali di un’opera di così breve durata. Lo spazio nell’inventario primo fra tutti (essendo estremamente limitato) ci costringerà a ripercorrere in continuazione zone della mappa già viste per raccogliere oggetti incontrati in precedenza e abbandonati a loro stessi, perché non utili ai nostri scopi in quel momento. Sebbene questo (dato il respawn dei mostri a ogni cambio di stanza) rappresenti un buon fattore di sfida, sarà inevitabile percepire un senso di ripetitività mentre giocheremo, che verrà purtroppo elevato all’ennesima potenza a difficoltà Hard. Una modalità nella quale non saranno infatti presenti gli scrigni del teletrasporto, che ci permetterebbero di spostarci comodamente in svariati punti strategici della mappa. Se come me, dunque, “vantate” un pessimo senso dell’orientamento, giocarlo ad Hard il gioco vi metterà decisamente alla prova in questo.

Trofeisticamente parlando: Plati-no

I trofei di Mystik Belle sono appena quattordici e fra questi, purtroppo, non è compreso il Platino. Il massimo a cui potremo ambire sarà infatti l’unica coppa d’oro relativa al dover completare il gioco in meno di un’ora. Speedrun a parte, nessuna delle altre coppe risulterà troppo faticosa da ottenere e, sebbene ci siano diversi trofei mancabili, la breve durata del titolo non rende l’idea di doverlo ricominciare poi così pesante. Vi rimando all’elenco dei trofei presente sul nostro forum così da poterli consultare voi stessi.

VERDETTO

Mystik Belle è un videogioco dai caratteri fortemente retrò, propri della stragrande maggioranza dei titoli metroidvania, non privo però di guizzi d’originalità dati dal mix ben equilibrato con meccaniche tipiche di altri generi, quali i giochi di ruolo e le classiche avventure grafiche punta e clicca. Il tutto condito con sarcasmo e accompagnato da colonne sonore che si sposano perfettamente con l’idea di design alla base del gioco. Impossibile tuttavia non notare in esso alcuni difetti come il già citato ostacolo della possibile ripetitività del titolo, alcuni scivoloni nella localizzazione italiana, un finale segreto piuttosto privo di mordente e, data la scarsa longevità complessiva, un prezzo di lancio forse leggermente troppo alto.

Guida ai Voti

Leonardo Calamari
Classe 1993, dimostra fin dalle sue prime esperienze a riguardo, un interesse passionale per i videogiochi. Non può fare a meno di vederli come una possibile espressione artistica che si risolve in un'esperienza interattiva. Potenziale stupendo, se si apprezza l'arte in ogni sua forma. Genere preferito: GDR! L'immedesimazione, dove possibile, è sempre oro, per lui.