NASCAR Heat 2 – Recensione

Sviluppatore: Monster Games Publisher: 704Games Piattaforma: PS4 Genere: Corse Giocatori: 1-2 (Online: 2-40) PEGI: 3 Prezzo: 19,99 € Italiano:

Le origini del mito della NASCAR risalgono all’era del proibizionismo negli Stati Uniti d’America quando, per evitare più facilmente le forze dell’ordine, i trafficanti di alcool modificavano nella meccanica le loro vetture di serie. Divenne così abitudine far gareggiare tra di loro tutti questi veicoli modificati, chiamati stock car, e anche dopo la fine del proibizionismo queste piccole competizioni continuarono. Così, nel 1948, nacque ufficialmente la National Association for Stock Car Auto Racing con l’intento di raggruppare tutte quelle piccole associazioni.

Un campionato unico nel suo genere

Le gara del campionato NASCAR sono al tempo stesso di semplice e difficile comprensione per gli europei amanti degli sport motoristici. Girare per decine e decine di giri su circuiti ovali e in senso antiorario può sembrare quasi assurdo per un pubblico che dà sempre è abituato al grande circus della Formula 1, in cui si gareggia in difficili tracciati pieni di curve e in stretti GP cittadini come quello di Monaco. Seppur questa disciplina non abbia mai ricevuto le attenzioni che merita qui da noi, la NASCAR è ben più di una semplice accozzaglia di vetture che gira in tondo e gli americani lo sanno benissimo, rendendo il campionato uno dei più seguiti e amati. Monster Games, dopo aver acquisito la licenza ufficiale per creare un videogioco basato su questo campionato, ha creato, nel 2016, NASCAR Heat Evolution, che però ha deluso di gran lunga tutte le aspettative. A quasi un anno dalla pubblicazione, il team decide di tornare sugli ovali americani con la promessa di migliorarsi e fare un passo in avanti con il suo sequel diretto, NASCAR Heat 2.

Una volta avviato il gioco, partirà un filmato ricco di pathos che gli amanti del mondo delle auto sapranno apprezzare e, una volta terminato, ci ritroveremo nel menù principale che si presenta ricco di opzioni ma povero esteticamente poiché, graficamente parlando, risulta abbastanza datato. All’interno del menù troveremo diverse modalità tra cui la classica gara veloce in cui impareremo a muovere i primi passi in totale scioltezza, un campionato singolo personalizzato e anche la (sempre più rara in questo tipo di giochi) modalità split-screen per giocare con i nostri amici in locale. Purtroppo per quanto riguarda il multiplayer online al momento i server sono quasi deserti e poter avviare una partita (con altri trentanove giocatori) risulta molto difficile.

Non mancano anche modalità più impegnative come la sezione delle sfide (in cui saremo messi alla prova con obiettivi di gara che si basano su fatti realmente successi durante il campionato) e il centro nevralgico del gioco, ovvero la carriera. In essa muoveremo i primi passi da giovane pilota con il sogno di poter gareggiare nel campionato NASCAR, ma ovviamente questo non sarà per nulla facile e soprattutto nelle fasi iniziali i team saranno diffidenti nell’affidarci un sedile per dimostrare il nostro valore.

Inizieremo come delle wildcard e i boss dei team per cui correremo ci porranno degli obiettivi da dover raggiungere, come ad esempio arrivare nella top 20 in gara. Gli sviluppatori hanno reso questa modalità davvero divertente grazie alle nuove classi di veicoli; prima di arrivare nel campionato ufficiale dovremo farci le ossa nelle categorie minori, vale a dire la Camping World Series che ci metterà alla guida di pick-up, la XFINITY Series e infine la classe regina, che è rappresentata dalla Monster Energy Sprint Cup Series. Unica pecca di questa modalità è il sistema di guadagno dei crediti che risulta fine a sé stesso e quindi un passo indietro enorme rispetto al primo capitolo. A ogni finale di gara infatti riceveremo dei compensi per i nostri risultati che, però, all’atto pratico non potremo spendere in alcun modo utile.

Licenze ufficiali

Per ogni classe di gara avremo all’incirca quaranta veicoli, tutti marchiati con le licenze e le livree ufficiali Ford, Chevrolet e Toyota, e i piloti che partecipano realmente alle competizioni. NASCAR Heat 2 presenta i ventitré circuiti ufficiali presenti nel campionato americano, tra cui le piste leggendarie di Indianapolis e Daytona, riprodotti in maniera fedele rispetto alla realtà. I circuiti saranno divisi come nella realtà in: Short Track (circuiti lunghi meno di un miglio), Intermediate Track (circuiti che di 1-2 miglia che molto spesso sono differenti rispetto ai classici ovali) e Superspeedway (i circuiti più veloci e lunghi della categoria). Il gameplay è davvero divertente, ogni gara sarà una lotta selvaggia in cui dovremo sudare ogni posizione guadagnata a suon di sportellate. Esattamente come nella realtà le corse saranno un gioco di scie e strategie, anche un solo km/h (o dovremmo dire mp/h) farà la differenza per poter portare un attacco decisivo ai nostri rivali. Anche la scelta della traiettoria sarà fondamentale, stare all’esterno significa rischiare di toccare il muro e perdere molto tempo mentre stare nella traiettoria interna ci farà perdere troppa trazione. L’intelligenza artificiale della CPU è tarata al punto giusto, sarà sempre aggressiva cercando sorpassi a ogni nostra minima apertura, ma non sarà mai sleale cercando di buttarci fuori gara.

Seppur il titolo sia palesemente un arcade, bisogna dire che le gare NASCAR sono gestite in maniera quasi migliore rispetto ad altri giochi di corse molto più famosi, come Project CARS o Gran Turismo 6, dove era possibile guidare le stock car. Come in tutti i titoli della categoria è possibile settare le poche opzioni di guida presenti, come ad esempio attivare o disattivare il controllo di stabilità o il cambio manuale, per rendere NASCAR Heat 2 quel pizzico più imprevedibile e divertente. Il gioco risulta compatibile con diversi volanti che creano un’esperienza di gioco migliore in quanto riusciremo a gestire al meglio ogni traiettoria. Monster Games ha ascoltato le esigenze di tutti i giocatori; potremo decidere liberamente se affrontare le sessioni di prove libere e qualifiche, e inoltre le gare potranno variare da un minimo del 2% fino al 100% della durata reale di un GP. Dal punto di vista della longevità ne avremo per decine e decine di ore di gara, le tante modalità presenti si faranno spolpare con molto piacere e per chi ancora non ne avesse abbastanza sul PlayStation Store è presente un DLC a pagamento che permette al gioco di aggiornarsi alla stagione 2018.

Una grafica troppo acerba

Bisogna subito specificare che NASCAR Heat 2 sfigura rispetto alle grandi produzioni e il paragone con giochi come Driveclub o Forza Motorsport è quasi impietoso; il titolo di Monster Games sembra quasi un gioco della scorsa generazione di console. I modelli poligonali delle auto sono scontornati in maniera incerta e anche le piste sono troppo spoglie. Per quanto riguarda il comparto audio non avremo grandi differenze sonore tra i diversi motori della Ford Fusion, Chevrolet SS e Toyota Camry, ma bisogna dire che i V8 da quasi 800 CV cantano che è una meraviglia. Purtroppo l’intero gioco è disponibile solamente in lingua inglese e i diversi filmati di gioco, come quello introduttivo della carriera, saranno di difficile comprensione. Durante le gare la squadra ci darà diversi consigli e indicazioni sulla posizione dei rivali attraverso il team radio ma anche qui dovremo porre molta attenzione a causa della lingua. La colonna sonora è di ottima fattura e rispecchia pienamente la cultura NASCAR e di conseguenza quella degli USA, grazie ai numerosi brani rock e country.

Trofeisticamente parlando: una lunga corsa

Il set di NASCAR Heat 2 si compone di ben cinquantaquattro trofei, di cui solamente uno d’oro. Seppur abbia una percentuale di sblocco del Platino abbastanza bassa, il gioco non sarà impossibile. Servirà armarsi di molta pazienza e impegno per sbloccare lunghi trofei che richiederanno di vincere duecento gare o completare dieci campionati. Dovremo poi completare ogni singola sfida (qualcuna potrà darvi dei piccoli problemi) e guadagnare 500.000 speed point (punti fama).

VERDETTO

Monster Games con NASCAR Heat 2 parte con l'intenzione di migliorare il predecessore e ci riesce appieno anche se alcune meccaniche, come la gestione del denaro guadagnato, sarebbe stato meglio lasciarle così com'erano. Durante le corse ci sentiremo dei veri piloti di una gara NASCAR, merito della buona gestione della IA avversaria e grazie alle licenze e ai circuiti ufficiali. Purtroppo però il titolo è povero graficamente e l'immersione visiva ne risente anche troppo. In un mondo dei videogame dominato da colossi come Gran Turismo, Forza Motorsport e F1 di Codemasters, certi errori non si possono commettere, soprattutto parlando di uno sport poco conosciuto in Europa.

Guida ai Voti

Alberto Lanzidei
Nato con la passione per la PlayStation è cresciuto coltivando l'amore verso tutti i generi di videogames. I suoi hobby, oltre il gaming, sono le auto e la palestra.