Neon Abyss – Recensione

Sviluppatore: Veewo Games Publisher: Team17 Piattaforma: PS4 Genere: Roguelike Giocatori: 1 PEGI: 16 Prezzo: 19,99 € Italiano:

Con il termine roguelike, come stilato nel 2008 durante la International Roguelike Development Conference, si vanno a identificare quei videogiochi che sono caratterizzati da elementi in comune quali la generazione di mappe casuali e la morte “permanente” del personaggio in uso durante uno specifico dungeon. Proprio grazie a queste caratteristiche anche Neon Abyss, sviluppato da Veewo Games con la collaborazione di Team17 (compagnia britannica conosciuta principalmente per Worms), entra di diritto nell’ormai lungo elenco di titoli che appartengono a questo genere videoludico.

Neon Abyss

Giù, dritti nell’Abisso

Neon Abyss, volendo rimarcare le sue caratteristiche da roguelike platform, non si sofferma sulla trama di gioco; al contrario fornisce brevi dialoghi tra il protagonista e Hades, l’ultimo rappresentante degli Dei Antichi. Il Dio della Morte decide di assoldare la Grim Squade, un gruppo di combattenti terrestri armati fino ai denti, per annientare e soverchiare coloro che hanno sostituito i suoi vecchi fratelli: i Nuovi Dei. Così, senza troppi preamboli, Wade, primo rappresentante della squadra d’assalto, viene scaraventato negli Abissi del primo dungeon, dotato di una semplice arma da fuoco controllabile con l’analogico destro e direzionabile a trecentosessanta gradi, una bomba, un pugnale per il combattimento ravvicinato, circondato da numerosi nemici.

Immersi in questo nuovo ambiente, i giocatori sono costretti a esplorare le mappe di gioco, sviluppate in quadrati che si generano in maniera del tutto casuale a ogni nuova discesa nell’Abisso e collegate tra loro da semplici corridoi che si sbloccheranno una volta eliminati i nemici. Lo scopo ultimo è quello di annientare i Nuovi Dei, simboli dello sviluppo tecnologico moderno che hanno raggiunto la vetta della venerazione a causa del pensiero consumistico dell’umanità (ne sono alcuni esempi Argus, Dio del Darknet, e Hal, Dio delle Macchine). Ma non sarà così facile. Infatti, prima di raggiungere gli obiettivi della loro missione, i membri della Grim Squade dovranno affrontare al termine di ogni dungeon dei boss minori e, solamente dopo averne sconfitti un numero prestabilito, potranno andare alla conquista della mappa contenente il Nuovo Dio.

Sembra tutto così lineare! Infatti i giocatori hanno la completa libertà di tentare di raggiungere la stanza finale del dungeon semplicemente annientando i nemici che incontrano sulla propria strada. Ma sarà quasi un’impresa impossibile sconfiggere i boss senza esplorare in lungo e in largo le aree di gioco. E’ quindi fondamentale per lo sviluppo del proprio personaggio andare alla ricerca di potenziamenti, oggetti, armi da fuoco e da corpo a corpo, cuori, scudi protettivi, cristalli utili per aprire porte e forzieri e piccole uova disseminate nelle stanze. E’ proprio l’esplorazione dei dungeon la meccanica che più funziona in Neon Abyss. I protagonisti avranno l’opportunità di brandire armi di ogni genere e forma, di migliorare la propria resistenza e mobilità e, cosa più importante, potranno essere accompagnati da numerosi pet, generati dall’apertura delle uova dopo l’uccisione di un determinato numero di nemici, che saranno fondamentali con le loro abilità sempre diversificate.

neon abyss

La morte è l’unica via d’uscita

Ed eccoci al culmine di ogni roguelike: la morte del proprio personaggio. Una volta perso l’ultimo frammento di cuore, i giocatori vengono trasferiti nell’hub di gioco: un bar retrò in cui risplende la scritta Neon Abyss. Questo è il punto nevralgico dello sviluppo dei membri della Grim Squade; infatti, parlando con la barista e consumando i gettoni forniti dai boss, è possibile accedere all’albero di sviluppo, uno schema ramificato contenente non abilità, bensì nuove armi e oggetti, personaggi sbloccabili (sono in totale dieci con ognuno caratteristiche diverse) e bonus che compariranno nelle successive cadute nell’Abisso.

Oltre all’albero di sviluppo, i giocatori possono sfruttare le diverse icone interattive presenti nel bar: scelta della difficoltà (impostandola su Normale, il gameplay risulta essere già impegnativo), scelta del personaggio e una statua che permette di rigenerare l’ultimo dungeon sfruttando uno specifico codice fornito durante le run di gioco. Situata all’estremità del bar, infine, c’è una fossa apparentemente senza fondo che conduce all’Abisso successivo. Chiudiamo gli occhi, saltiamo e…

… ed eccoci nel nuovo dungeon, armati unicamente dell’inventario base caratteristico di ogni personaggio. Ogni oggetto raccolto nella run precedente scompare alla propria morte, lasciando ai giocatori solamente la possibilità di esplorare nuovamente le mappe di gioco alla ricerca di nuovi equipaggiamenti e pet. Si apre un ciclo continuo di esplorazione, potenziamenti all’hub, esplorazione, morte e così via. Si genera un loop ”ricompensa-dipendente” che limita, soprattutto nelle prime ore di gioco, le battaglie con i boss; infatti il completamento del dungeon è altamente correlato alla fortuna di trovare oggetti utili e compatibili tra loro, così da creare un buon set d’attacco e difesa.

Un arcobaleno targato cyberpunk

Neon Abyss non si differenzia dal punto di vista della longevità rispetto agli altri videogiochi dello stesso genere; i membri della Grim Squad, infatti, potranno essere sguinzagliati contro i loro nemici per un numero imprecisato di ore (molto alto, se giocato in modalità Normale o superiore; la curva di difficoltà si innalza già dopo aver sconfitto il primo boss), anche se solamente in una modalità single player offline.

neon abyss

I cavalli di battaglia di Neon Abyss, oltre alla innumerevole quantità di oggetti che si possono acquisire durante l’esplorazione, sono costituiti dal mix di grafica e suono. La componente visiva è caratterizzata da una pluralità di colori sfavillanti che conferiscono al videogioco una propria identità, accentuata dalla precisione conseguita dal team di sviluppo nel voler mettere in risalto gli equipaggiamenti ottenuti. I personaggi assumono fattezze eccentriche poiché agghindati con ogni sorta di oggetto raccolto durante il loro girovagare nelle mappe. La componente sonora si destreggia perfettamente durante l’avanzare dei livelli, scandendo alla perfezione la frenesia degli scontri con il suo ritmo continuo.

Trofeisticamente parlando: una squadra minacciosa

Per gli appassionati di trofei, Neon Abyss non è propriamente il titolo che li aiuterà a ottenere un Platino facile e veloce. Il crescente livello di difficoltà sarà proporzionale allo sviluppo del gameplay del nostro roguelike. Più si avanzerà con la trama e più saranno ostici i boss, più sarà complicato sbloccare le nostre coppe metallizzate.

VERDETTO

Neon Abyss è un ottimo connubio di ciò che di buono hanno realizzato i suoi predecessori del genere roguelike. Il titolo, inoltre, non si ferma solo a ciò, anzi, tenta di emanciparsi dai suoi ''fratelli'' attraverso meccaniche di gioco frenetiche, colme di colori e con un ritmo tanto incalzante da avvicinarlo ai ''cugini'' dell'action. Nonostante tutto, però, Neon Abyss non riesce a raggiungere l'olimpo dei roguelike platform a causa della esagerata importanza del fattore fortuna. Il titolo è consigliato vivamente a chi ama i roguelike, anche se non genera quella sorta di dipendenza che alcuni suoi predecessori sono riusciti a dare.

Guida ai Voti

Paschal Fenderico
Avvicinatosi per la prima volta al mondo PlayStation con l'intramontabile Fifa 2000, il non più giovane Paschal ha ampliato i suoi interessi, spostando la sua attenzione verso molti altri generi videoludici. Tra i suoi preferiti possiamo trovare i platform, gli action ed i GDR. Solamente negli ultimi anni ha dedicato ogni briciolo della sua forza vitale a quasi tutti i videogiochi che potessero anche solo lontanamente assomigliare ad un ''Soulslike''.