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Nightmares from the Deep: The Cursed Heart – Recensione

Publisher: Artifex Mundi Developer: Artifex Mundi
Piattaforma: PS4 (disponibile anche per Mobile) Genere: Avventura Grafica Giocatori: 1 PEGI: 3 Prezzo: 9,99 €

Uscito originalmente nel lontano 2012 per smartphone e tablet, Nightmares from the Deep: The Cursed Heart torna in ottima forma su console, riproponendo un genere non più in voga come nel tutto sommato recente passato, a causa di un mercato sempre più competitivo e popolato.

I ragazzi di Artifex Mundi hanno fatto un ottimo lavoro di conversione che rende ancora più godibile il titolo, grazie ai suoi tantissimi enigmi da risolvere e una trama intrigante che riesce ad intrattenere per diverse ore. Fatta questa piccola introduzione, non ci rimane che dirvi di mettetevi comodi: gustatevi questa recensione di Nightmares from the Deep: The Cursed Heart.

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Tutti pronti a salpare

Nightmares from the Deep: The Cursed Heart si presenta come una delle poche avventure grafiche vecchio stile su console, con una base di gioco molto interessante ma anche abbastanza banale, purtroppo, almeno per le circa tre ore che il gioco dura.

La trama vedrà il risveglio dal sonno eterno – ovviamente per colpa nostra – da parte del classico pirata dal passato avvolto nel mistero, che per motivi sconosciuti rapirà nostra figlia portandola con sé dentro il suo vascello fantasma; infatti spetterà a noi, nei panni della madre e proprietaria di un museo, riportare indietro nostra figlia superando tantissimi enigmi e raccogliendo oggetti utili per lo sviluppo della trama.

Nonostante si tratti di un punta e clicca, sostanzialmente, abbiamo trovato molto godibile la trama che grazie alla sua atmosfera a tema piratesco riesce ad intrattenere il giocatore per ore, anche senza raggiungere un vero e proprio picco narrativo. Più che ai fatti in sé, i nostri complimenti si direzionano verso il modo in cui la vicenda è raccontata, davvero stuzzicante attraverso i vari flashback.

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No enigmi, no party

Dopo avervi raccontato in breve di cosa parla il titolo, veniamo quindi al punto più importante della recensione, ossia come si presentano gli enigmi da risolvere all’interno di ogni scenario.

Di solito il tutto si presenta con una visuale in prima persona che ci permetterà di visualizzare con più dettaglio lo scenario davanti a noi; ogni ambientazione invece ci verrà mostrata come un disegno “chiuso sugli angoli”, dove non possiamo voltarci ma solo zoomare su determinate zone predefinite, o abbandonare l’area.

Dopo gli enigmi troviamo anche la ricerca degli oggetti, che sarà influenzata da due diverse modalità che sono “Normale” ed “Esperto”. In modalità Normale potremo cliccare dove vogliamo per tutto il tempo che vorremo senza subire penalità o altro, e potremo usufruire di diversi aiuti che in modalità Esperto invece non troveremo; appunto in questa seconda modalità di gioco ad ogni click a vuoto subiremo una penalizzazione (appannamento della vista, tempo di ricarica del tasto aiuto aumentato annullamento di qualsivoglia tipo di suggerimento) e risulterà tutto più difficile e frustrante, infatti consigliamo prima di giocarvi il titolo a difficoltà Normale per prendere dimestichezza.

Un’altra cosa che abbiamo notato è l’introduzione del Mahjong, noto gioco da tavolo cinese, nelle fasi di “hidden object”; questo ci permetterà di sbloccare tutti gli oggetti di un singolo scenario, nel caso in cui ci dovessimo “bloccare”. A nostro avviso si tratta di una cosa abbastanza inutile visto che il livello di sfida del gioco risulta molto basso. Inoltre ritornano gli enigmi a un solo schermo, o meglio tutti quegli enigmi in cui verrà chiesto di aprire casseforti o molti altri oggetti simili.

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Un incubo ben riuscito

Dopo aver svolto un ottimo lavoro di conversione, la software house, con un pizzico di simpatia, introduce di nuovo alcuni jumpscare molto esilaranti, legati a qualche cambio di inquadratura improvvisa oppure a qualche apparizione mistica. Inoltre la software house ha anche implementato tutti i contenuti bonus della collector’s edition per smartphone, in questa nuova versione console. Completano il quadro il “solito” inventario e una mappa da utilizzare per indicare dove recarci.

Prima di concludere non possiamo non parlarvi di come si presenta a livello grafico il titolo e di come il sonoro, con dialoghi in inglese e sottotitoli in italiano, sia gestito; partiamo subito con il lato grafico, che pur presentandosi in forma upscalata rispetto alla versione mobile riesce comunque ad offrire ottimi disegni a mano e cutscene, mentre dal punto di vista sonoro il titolo offre molte tracce godibili che aumentano il senso di immersione.

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Trofeisticamente parlando: enigmi a non finire

Nightmares from the Deep: The Cursed Heart si presenta con 16 trofei compreso il platino, la maggior parte di questi trofei ci chiederà di risolvere alcuni enigmi entro un tempo limite, completare il gioco a difficoltà esperto e molti altri obiettivi secondari che metteranno a dura prova le vostre capacità.

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Francesco Suozzo
Padroneggia con maestria i giochi di ruolo, stealth e horror, al contrario dei puzzle game. Da un eccellente carriera videoludica spera di diventare un ottimo articolista e di rimanere anche dopo gli studi nella grande famiglia del Bit!